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Piccolo scenziato pazzo
mettendo insieme due argomenti dibattuti in questi gg...mi è venuta un idea.
visto che elettrifichiamo tutto, chiappe comprese, per stare al caldo. pensate sia possibile creare un sistema per fare in modo che la Batteria si automantenga calda in casi estremi??? tipo una copertina ignifuga ed isolante, con microresistenza, magari con microprogrammatore in modo che non rimanga attiva 24H su 24 perche??? per quei casi tipo elefante nei quali le batterie vanno a farsi benedire per il freddo per le nuove batterie al gel che prima o poi avremo tutti e che soffrono anche a temperature "lombarde" Chiaramente disinseribile con un interruttore maaaah...si vede che non ho nulla da fare questa sera?? |
e la batteria per mantenere calda la batteria, come la mantieni calda?
e la batteria per manterere calda la batteria che mantiene calda la batteria, come la mantieni calda? con un approccio piu' sperimentale, io andrei per approssimazioni successive, iniziando con 3-400 km di prolunga. :lol: :lol: :lol: |
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Ma no! Lui dice, utilizziamo la batteria, sacrificando un po' di energia per mantenere calda la batteria stessa. Diciamo che abbiamo a disposizione 10 Ah, ne sacrifichiamo 2 per mantenerla calda in modo tale da avere, sicuramente, gli altri 8 ... o no?
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Sarebbe un cane che si morde la coda, affretteresti solo il collasso. Piuttosto, una specie di "cappotto" con delle taschine che contengono i riscaldatori chimici (quelli che si mettono nei guanti).. oppure un riscaldatore a gas.
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effettivamente non so cosa consumi una piccola resistenza ma normalmente il calore elettrico è molto dispendioso!! quindi la batteria non ha sufficente carica ma volevo una conferma tecnica tipo amper/watt=volt*kj ecc ecc :lol: |
Falle un cappottino di neoprene, oppure di pelo...quello buono!
gs100 - '89 mai avuti problemi di batteria! |
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Io non ho di questi problemi....:lol: :lol: :lol: ....
ED |
è sempre valido il secondo principio della termodinamica?
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Però, seriamente si potrebbe utilizzare una piccola superficie ad energia solare....Ci sono dei piccoli "tappetini" che puoi srotolare ed utilizzare con l'energia solare (si potevano utilizzare per caricare le batterie di un GPS)....Sicuramente ci vorrebbe un pò di sole vero, però ultimamente funzionano più per la luce che per i raggi solari diretti......
Secondo voi non riuscirebbe a scaldare qualche cosa???? Mi rispondo da solo.....Secondo me no !!! ED |
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No, quello della perpetua in moto.. :lol:
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Sono questi i post che mi fanno scompisciare...
Il secondo principio della termodinamica? Non serve... :lol: :lol: :lol: |
smettiamo di aumentare l'entropia del sistema, please
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per poi non contare il ciclo di isteresi della batteria.... |
whot is ciclio di isteresi???
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in pratica a forza di caricare e scaricare la batteria non ha piu la capacità di tornare alla carica iniziale..e "tiene sempre meno" Ah
in pratica, se collegassimo un sistema che tiene la batteria calda alimentandosi della corrente della batteria, sempre che sia conveniente a livello energetico, si accelererebbe il ciclo di isteresi relativo alla capacità di carica http://www.audiosonica.com/blog/immagini/mag4.gif |
Io dico che un riscaldatore a gas, con una bomboletta di quelle da campeggio, è la cosa più semplice e sicura. Poi, mal che vada, ti scaldi le mani col falò della moto.. :lol: :lol:
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I cicli di isteresi della batteria dipendono anche da come questa viene ricaricata.
Infatti, persino nelle batterie più moderne conta un po' la "storia" della carica e non solo i Coulomb (o Ah) dati in un certo lasso di tempo. A parte questo, il problema della temperatura della batteria nei climi molto rigidi è noto in tutto il globo terracqueo, ma nessuno ha trovato un sistema geniale per risolverlo. Per "risolvere" s'intende ovviamente trovare una soluzione razionale, cioè non economicamente e tecnicamente svantaggiosa. Certo, uno potrebbe portarsi appresso un piccolo tender col carbone a scopo termico, ma non è che si tratti di una soluzione. Ecco, se teniamo conto della "fattibilità" intesa in questo senso, la soluzione migliore è semplicemente quella di rinunciare alla leggerezza e optare per batterie di maggiore capacità (Ah), proprio come si fa nelle zone artiche. Per scaldare un corpo a una temperatura intorno ai -20 gradi (e con capacità termiche tipo quelle della batteria) in una notte invernale ci vuole una riserva di energia molto nutrita. Si può anche fare il calcolo, ma a spanne si vede subito che ci vuole proprio un mini-tender per stare via una settimana con quel freddo, assicurando alla batteria temperature all'avvio come in città. Da tutto ciò segue un banale consiglio: se avete batterie piccole e andate in montagna e se vi trovate a fronteggiare freddi insoliti (diciamo -20 gradi o peggio), vi conviene spendere qualche eurino in più per il ricovero che spendere poi per il meccanico che viene a farvi partire l'auto (o la moto). Per non parlare poi della paraffina nel gasolio... |
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il ciclo d'isteresi, riguarda la magnetizzazione di un elemento ferroso, in questo caso manderesti in malora il poli della batteria :read2:
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allora, l'unica è portarsi dietro un megatermos dove ricoverare la moto di notte.... |
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