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ennesima tragedia alla Dakar....
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ho appena letto anch'io...maledizione...
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E' un tributo di vite che trovo inspiegabile, anche se comprendo e condivido la passione... In proporzione la F1 ed il MotoGP sono diventate enormemente più sicure, la Dakar NO! :( |
E' veramente brutto sapere che ogni hanno qualcuno non torna.......... :mad: :mad:
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Che tristezza .... un pensiero per un campione ....
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Gaetano, i piloti lo sanno che è molto rischioso partecipare alla dakar. Per quanto sia brutto, è una delle cose da considerare. |
Ma porca trota :mad: :( :( :(
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Mi dispiace e mi unisco al cordoglio.
Non condivio pero' l'inizio della discussione. Sono piloti professionisti che conoscono le insidie del tracciato e ne accettano il rischio.... Non credo sia giusto attendere che smettano di perseguire le loro passioni anche se pericolose. Dpelago R 1200 Gs Giallo / K 1200 R |
Ogni domenica qualcuno non torna a casa, che sia uscito in macchina, in moto o con il camion per lavoro...
La morte fa parte della vita. Credo che ognuno debba avere la libertà di fare quello che più gli piace, ognuno sa a che rischi va incontro, ognuno valuta cosa vuol rischiare per poter vivere la sua vita. "Now some guys they just give up living And start dying little by little, piece by piece Some guys come home from work and wash up And go racing in the streets" |
Ma sbaglio o mi sembra il tratto in cui è caduto l'anno scorso Meoni?
Cmq la Dakar è stupenda, magica, ma come il Torist Trophy e altre gare on the road è maledettamente pericolosa. Riposi in pace |
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http://www.abc.net.au/southeastsa/stories/m816124.jpg 2 occhi di un bimbo (del tuo bimbo) secondo me valgono di più di una passione così pericolosa |
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Dpelago R 1200 Gs Giallo / K 1200 R |
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Quoto al 100% !!! |
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disgust :angel13: :salute:
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""Tragedia alla ripresa della Dakar. Il motociclista australiano Andy Caldecott, in gara con una KTM del team spagnolo Repsol, è morto in seguito a una caduta nella speciale odierna. Lo hanno reso noto gli organizzatori. Caldecott, vinicitore della terza speciale di questa edizione, sarebbe caduto al km 250 dopo esser transitato al primo Check point in dodicesima posizione.""
Sono notizie che ti laciano un vuoto dentro......... |
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ogni volta che muore uno, cè chi scrive: amen mi dispiace se l' è cercata è stato incoscente, ecc. io non so cos' era, sicuramente non scemo! Quindi, i figli non significano nulla, se uno lo fà lo fà pur sapendo i rischi che corre, che non sono di più di tutti gli sport motoristici. Nella sua carriera Andy sarà caduto, penso, 4.000 volte!! Rispettiamo la sua passione, che è sanissima!!! |
Io non condanno gli sport motoristici in genere benchè sappia bene che sono tutti pericolosi; condanno quelle gare che hanno un coefficente di rischio molto più alto della media (vedi Parigi-Dakar, TT sull' isola di man, gara di Macao, ecc).
Non si può, in nome di qualcuno a cui vuoi molto bene (in alcuni casi più che a te stesso), starsene seduti a casa per paura che ci succeda qualcosa, ma si può praticare uno sport già di per se pericoloso, evitando "determinate" competizioni che storicamente hanno mietuto centinaia di vittime.... Chiaro che ogniuno poi possa agire come crede, ma ti assicuro che vedere foto come quella sopra, mi fa tanta rabbia e mi fa pensare a quante cose bellissime Andy avrebbe potuto ancora fare nella vita assieme alla sua splendida famiglia (quanti viaggi meravigliosi, quanti momenti di intimità con la sua compagna, quante piccole e grandi gioie avrebbe potuto ricevere da sua figlia ancora piccola, quanti sorrisi avrebbe potuto regalare a chi gli sta intorno nella lunga vita che ancora aveva davanti...) e che ora non potrà più fare. In quella foto ci sono persone che hanno (ora più che mai) bisogno di lui, e la loro vita è segnata per sempre; da oggi i loro occhi brilleranno meno e lo faranno con una luce diversa. Ogni giorno tanti genitori escono da casa e non ritornano più perchè succedono tante cose che non siamo in grado di prevedere; in questi casi nessuno può fare nulla. Ma a volte ci sono genitori (e figli) che non tornano e che forse avrebbero potuto farlo se solo avessero valutato attentamente i rischi di quello che avevano deciso di fare. Se sei solo al mondo puoi agire senza dare conto; se decidi di legarti a qualcun altro, e di fare dei figli, assumi delle responabilità che ti obbligano ad essere attento non solo per il tuo bene, ma soprattutto per il bene delle persone che hanno la loro vita legata alla tua. Questo genere di incidenti possono succedere in qualunque altra competizione di rally, ma il problema è che invece succeddono sempre in questa gara che personalmente avrei abolito già da almeno 20 anni. Non critico il mestiere di pilota, di qualunque disciplina esso sia, benchè si tratti sempre di sport pericolosi, ma critico questa gara di M E R D A che ogni anno si porta via genitori, figli, mariti, amici. E purtroppo il fatto di sapere che queste persone se ne siano andate facendo quello che più gli piaceva fare, mi consola bene poco: nessuno di loro sarebbe mai partito per questa gara se solo avesse saputo che cosa gli sarebbe successo, perchè ogniuno di loro avrebbe preferito vivere. La verità è che tutti i piloti sanno quello che "può" succedere, ma sono mentalmente portati a non pensare mai che possa succedere a loro; è una specie di protezione mentale naturale. Ma purtroppo non è così...... Sono davvero molto dispiaciuto........ed è solo l' ennesima volta. |
Io ribadisco il concetto, non che mi voglia imporre, ma solo far pensare...
Quanti morti ha fatto il TT, circa 102/105 non so di sicuro, quanti morti ha fatto la Dakar? Quanti morti ogni giorno sulle strade? I matti siamo noi, non loro!!!! La percentuale di incidenti che c'è in una gara come la Dakar è infinitesimale rispetto alla quantità globale di incidenti sulla terra. Per non parlare poi di altre cause di morte. E nessuno ha più diritto o meno diritto di vivere di altri, davanti alla morte siamo tutti uguali, sia che tu sia un campione di sport, sia che tu sia un comune mortale sconosciuto. L'unico rimedio alla morte è non vivere. Nemmeno a stare a casa si vive per forza. Si muore anche li. La morte fa parte della vita. Discorso cinico o realista? Tutti muoiono prima o poi. |
PIERINOOOOO :lol: :lol:
Il tuo ragionamento non fà una grinza, ho letto di tè, se non sbaglio, proprio un anno fà, della tua eroica traversata Puglia elefant! Sotto la neve, in autostrada, coi camion destra e sinistra......ne eri entusiasta. a) non era tanto in sicurezza b) non sei un pilota proessionista c) non era una cosa che sognavi da bambino d) non ti hanno pagato per farlo però lo hai fatto, e tanti qui ti hanno invidiato, me compreso. Allora? Chi sono i pazzi, noi o loro? |
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Se io avessi le capacità per farla l'avrei già fatta....coscente dei rischi che mi prenderei
Se con tanto allenamento arriverò mai ad un livello che mi permetterà di poterla fare.... la farò... stop Tutti quelli che sono là a correre.....non lo fanno per soldi... lo fanno perchè è il SOGNO ... perchè è una sfida..... perchè è la Dakar.... che piaccia o no... NON è possibile fare una gara del genere in sicurezza! |
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