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regolazione del braccio Paralever
nella mia inesauribile voglia di migliorare le mie moto mi punge ora vaghezza di comprare questo oggetto:
https://www.wunderlich.de/it/wunderl...ario-26360-003 questa ovviamente è la versione esoterica in titanio di Wunderlich, se ne trovano anche ad un quarto del costo ma il concetto funzionale è sempre lo stesso. Ho indagato e pare applicato su tutte le serie R anche passate, a me interesserebbe naturalmente per la mia R Ninet Racer, per renderla più reattiva ancora in inserimento curva. La teoria la so e l'ho studiata, c'è qualcuno che abbia delle esperienze vissute su pro e contro? |
449 € ??? :rolleyes:
Il mio falegname con 10 Euro lo fa meglio ... :lol: |
Io che la teoria non la so, mi sono sempre chiesto perchè BMW non la proponga quantomeno come opzione o come finezza sulle RS
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C'era (stesso principio, ma di materiali più normali) sui vecchi Ducati, applicato alle pinze freno.
Io ovviamente lo mettevo anche su quelli più nuovi |
e' il principio della "barra corta" in uso sui cancelli come il mio in firma per migliorare la maneggevolezza.. e, nei limiti del cancello, funzionava..
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Mi sfugge, riuscite a spiegarmi in modo comprensibile da bambini vome può quella modifica restituire differenze nella guida?
In pratica alza o abbassa il posteriore della moto? Grazie |
esatto e naturalmente di conseguenza anche avancorsa e più sensibilmente inclinazione del cannotto di sterzo
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piu' o meno, alza o abbassa il posteriore, il che puo' anche creare un angolo critico per il lavoro delle crociere del cardano se si esagera. Lo chiamavano appunto barra corta e lo facevano sulle vecchie boxer con la barra sotto (tirata invece che spinta) .Praticamente lo stesso effetto lo si puo' ottenere agendo sul mono peraltro a mio avviso.
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A me piace e lo trovo bello, sicuramente, dato che è sobrio quanto basta e sembra impreziosire.
Che poi serva veramente a qualcosa oltre a fare potenziali danni, non saprei. L'ideale sarebbe fare delle prove pratiche, prima di sborsare quel capitale a scatola chiusa. |
Ah, no.
Sui Ducati era diverso, serviva (sarebbe servito) a non far alzare il posteriore in frenata. Per alzare/abbassare il posteriore c'era un puntone sul rinvio dell'ammortizzatore. Scusassero il fraintendimento |
bravo, infatti ci stavo pensando ma non osavo contraddire. RIcordo peraltro nel mio ktm 125 RV del 1981, che sul regolarita' c'era la staffa di blocco tamburo dietro fissata al forcellone, nel cross era fissata al telaio creando un effetto basculante del piatto portaceppi con effetto anti sollevamento (millantato). Naturalmente mi feci subito la staffa basculante usando un tubetto del mobile portascarpe di mia madre.....
se hai un mono regolabile nell'interasse non vedo alcuna utilita' di montare quella roba wunderlich |
Come dice Charmgo, funziona eccome.
La barra corta (sotto) tirava la ruota post in basso, alzando il posteriore ed accorciando l'interasse. Per cui moto più puntata ed agile. Meno stabile (ininfluente, data la stabilità intrinseca dei boxer). La barra lunga (sopra) parte dagli stessi principi. Ovviamente ha ragione anche Aspes: non bisogna esagerare. Però spessorare il mono non accorcia l'interasse. Il prezzo è esagerato. Imho. |
concettualmente si, ma direi che l'influenza sui vari parametri dovrebbe essere quantitativamente diversa rispetto alla regolazione di interasse del mono.
A occhio, ma dovrei studiare bene la cosa e non ho certezze, questa regolazione mi da l'idea di essere più influente sui parametri di sterzo e meno sull'altezza sella. Comunque l'oggetto mi intriga :) e il prezzo è sufficientemente folle per attrarmi :mad: |
lo modifichi l'interasse anche agendo sul mono, in maniera meno sensibile.
E' vero che questo ha un effetto lievemente diverso in quanto a parita' di inclinazione del forcellone vai a variare solo quella del pezzo contenente la coppia conica rispetto al forcellone stesso. In paratica geometricamente fai quello che fece il caballero passando dal forcellone dritto al forcellone a banana del mik 26 (e questa la capiscono quelli fini o quelli vecchi)!!!! |
leggi bene, parlavo regolazione di interasse del mono
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io rispondevo a paolo grandi
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Non capisco ma mi fido.
Se variando l'interasse (+) mono si ottiene una maggior inclinazione della ruota post avvicinandola a quella ant, si realizza quanto dici. In pratica cardano e coppia conica dovrebbero venire spinti in basso. |
No solo la coppia conica e la ruota a lei attaccata. in pratica la posizione relativa del cardano e dell'ammo rispetto al telaio sono invariate ma a differenza di una moto con braccio monoblocco, su questa si sfrutta lo snodo per abbassare la posizione relativa del mozzo ruota rispetto al resto. Siccome questo avviene non tramite traslazione ma tramite rotazione del blocco coppia conica intorno al perno che sta sotto, l'effetto complessivo è che la moto alza il sedere e le due ruote si avvicinano leggermente. se guardiamo alla posizione statica.
quello su cui ho seri dubbi è il viceversa. Che accorciando il braccio si guadagni stabilità è tutto da verificare in base alla posizione di partenza (quella di fabbrica) e quindi al sag. Come noto il sistema è finalizzato a modificare la traiettoria del mozzo ruota alla compressione dell'ammo, rispetto a quello che farebbe naturalmente su una moto stnadard. Non so se riesca renderlo lineare ma di sicuro allarga di molto l'arco, come se il forcellone fosse imperniato su un fulcro molto piu' avanti (virtual pivot). Se ' tanto avanti da andare all'infinito la ruota si muove su una retta verticale. Ma che in posizione statica, accorciando il braccio, si aumenti stabilità, è tutto da vedere, secondo me (ma è una supposizione che va verificata con misurazioni precise tra i fulcri) con il sag giusto la moto da ferma è già nel punto in cui l'estensione è massima. O almeno è cosi' che l'avrei tarata se fossi un ingeniere BMW (ma mi riservo di pensarci bene). |
Scusate ma c'è qualcosa che non mi torna ...
Come ben saprete, per realizzare una trasmissione omocinetica tramite 2 snodi cardanici i 2 snodi devono avere lo stesso angolo ... Se questo "coso" fa cambiare l'angolo del secondo snodo rispetto al primo, la trasmissione non è più omocinetica e questa non è cosa buona ... O magari ho capito male io il funzionamento ... |
Leggendo le ultime elucubrazioni di Carlo, ricordo di aver rilevato quote e fulcri della sospensione della SuperTenere' e dell'AfricaTwin per calcolare ila giusta lunghezza delle biellette in funzione all'altezza che volevo e forse anche del paralever della 1150 per una personale "barra corta". Il tutto movimentabile e animato. Devo cercare.
Sulla Yamaha era semplice, sull'Honda dovevo far rigare un rinvio a tre punti con tanto di cuscinetti ed eventuale regolazione con viti a passo fine. Non sono nuovo a queste ....bambinate. |
Quote:
https://www.quellidellelica.com/vbfo...ad.php?t=19320 + 70 3d con "barra corta" nel titolo https://www.quellidellelica.com/vbfo...19032141&pp=25 :confused: |
....adesso che l'hai trovato, puoi cancellarlo. Grazie.
:lol: |
Quote:
Il mio sogno da adolescente. Prima o poi me la compro. Poi però sono arrivate le ragazzine e, per il momento, ho spostato l'interesse... Fabio Fine OT scusate |
Ma si. Lo montava il Fantic Regolarita/Competiziome.
Vecchio a chi ? Ma pensa te. |
concordo con quanto scritto da Brein, ed e' per quello che ho fatto l'esempio de forcellone a banana del caballero. Modificare la lunghezza della barra e' uguale a "bananizzare" un po' di piu' o di meno il forcellone (parlando brutalmente). Ed e' anche per il medesimo motivo che anche se un poco l'interasse si modifica come si modifica aumentando o diminuendo l'interasse mono, non e' la stessa cosa (parliamo di dettagli) esatta. Resta il problema di non sollecitare troppo le crociere del cardano. Nelle bmw gs 80 della dakar di rahier e compagnia allungavano il forcellone di peso, per aumentare la corsa della ruota senza variare l'angolo.
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