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Mando affan@+lo tutto!
Mi son rotto le scatole di questo dottorato, me ne vado a lavorare nell'industria!!!
All'universita' c'e' troppa gente che della meccanica reale non capisce 'na sega e si credono pure bravi!!! ...scusate lo sfogo....bad day.... |
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...ma scusa si può sapere dove lo stai facendo ed in cosa????
scusa la curiosità ma essendo un po' nell'ambiente volevo capire ciao |
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ingeNieri....puah! poi gli chiedi di disegnare una spina e te la fanno più grande di un albero di potenza (che non sta in basilicata) :lol: :lol: mode serio on: comunque porta a casa il classico pezzo di carta che serve! te lo dice uno che non ce l'ha e che se l'avesse, per fare le stesse cose che fa, si farebbe tranquillamente pagare il doppio (e anche più) |
sono in inghilterra e non e' nemmeno tanto male rispetto all'italia...sopratutto in termini di £££ e di organizzazione...ma cacchio ho quasi finito e ne ho le bocce piene
x peppone: sono a Sheffield, dottorato sulla laminazione+elementi finiti+metallurgia, di tutto un po': www.carloboldetti.com |
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Che dire...io ci rinuncio |
Ingengneri !!!! e a cosa servono???!!!
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si vabbe' pero' almeno qui gli ingegneri prendono stipendi decenti. Un mio caro amico ingegnere ha mollato l'industria per il dottorato perche' a Mi faceva la fame...
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Purtroppo la laurea non è una discriminante e me ne rammarico di cuore perchè ho sempre considerato la laurea in ingegneria come un blasone del quale non mi posso vantare. Purtroppo vale una cosa scontatissima: al di la della laurea, ci sono persone che si impegnano e persone sciatte. |
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:lol: |
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in generale bisogna SEMPRE fare una valutazione ad hoc. A meno di non averla già fatta per un caso del tutto assimilabile. Si chiama procedimento di progetto e verifica. E' proprio il minimo dei minimi in ingegneria. Insomma, la base, l'ABC. A seconda di come vanno i gradienti termici, e quindi a seconda degli spessori e delle forme, non è affatto detto che il buco si allarghi. Oppure: il foro potrebbe ad esempio allargarsi in una direzione e restringersi nell'altra. Oppure ancora: potrebbe presentare dilatazioni difformi nell ospessore, così da formare sforzi di taglio e flessione. Ci sono molti modi in cui il lume può ridursi. Col piffero poi che c'inserisci il tuo "pezzo", come lo chiami tu. Come fai a sapere che avrà un comportamento perfettamente isotropo e omogeneo? E' una tua assunzione gratuita. Per quanto mi riguarda sbagli di grosso almeno su due fronti: 1) Il modo di presentare il problema. Ricorda che il primo passo per giungere a una soluzione è quello di porre bene il problema. Cosa che tu non fai, almeno in questo post. 2) Dare per scontata una soluzione senza avere un dato pregresso in mano. Si chiama "procedimento alla carlona", non saprei la traduzione nell'inglese di Oxford, ma sono certto che ce n'è una. Hai torto. Ma quello che non mi piace è il tono spocchioso che assumi con i tuoi colleghi. Capisco arrabbiarsi su questioni di calcolo e di principio; succede spesso e, anche se può logorare, alla fine stimola l'intelletto. Ma quello che tu fai è altro: voler insegnare il lavoro a chi ne sa probabilmente molto più di te. Perdonami, ma sono uno che dice pane al pane... |
E' vero che la laurea non e' una discriminante, ma presa in certe facolta' e con certi docenti lo e' eccome.
Ho avuto la fortuna di lavorare con diversi laureati al MIT... 'sti grandissimi azzi... :!: :!: :!: che poi ci possano essere dei non laureati molto brillanti e' verissimo... ma e' piu' probabile che il non laureto pur eccellendo in alcuni settori possa avere grave lacune altrove. E per conludere, chi ha saputo muoversi tra universita' e industria e' mediamente al top, cosa che invidio non avendo piu' avuto contatti con l'universita' dopo la laurea. |
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Prova tu a prendere una laurea e poi ci dici. Dietro ci sono anni di studio, di sacrifici, di vita lontano da casa, senza tante comodità e sfizi e con pochissimi soldi da spendere (almeno nella maggior parte dei casi). Solo impegno ed ambizione guardando gli amichetti che già lavorano e si comprano la macchina o il cellulare. Per laurearsi bisogna avere i co@@@@ni e la laurea è sicuramente una discriminante, a priori. |
Ho una laurea breve svizzera post-liceo (classico I) e non un dottorato, posso dire che raramente ho trovato un "dott" che avesse le conoscenze tecniche sufficienti per svolgere autonomamente il proprio lavoro, era imbottito di teoria, ma di pratica e conoscenza specifica poca.
La tendenza almeno al nord e centro europa è di formare con lauree brevi (la mia 3 anni e 21 esami) due anni dei quali facendo anche tirocinio, tecnici specializzati che conoscono alla perfezione il proprio lavoro. ...fino al 2000 quando abitavo ancora a zurigo, non ho mai cercato lavoro, mi trovavo le offerte di lavoro in buca lettere! :cool: |
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Tra i dipendenti che ho avuto, c'è stata una (molto!) maggiore incidenza di persone capaci tra i diplomati che non tra i laureati. Tra i laureati, solo due ne ho trovati validi... e le loro lauree erano in specialità diverse da quella di applicazione. Questo perchè uno può passare anni a buttare sacrifici nel cesso, anzichè studiare seriamente (pur uscendo a pieni voti). |
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E non ci resti a cazzeggiare. |
Si non demoralizzarti tutto vero riguardo al futuro incerto e al fatto che dovrai farti le ossa sul pratico...
Però se ti manca poco fai un ultimo sforzo un po di teoria e un pezzo di carta in più non fa mai male ..... tieni duro e dopo ti butterai nell'arena del ANTITEORICO e del funzioeconomicosostenibile |
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eh signur... non ti arrabbiare ... si parla un po' no? :) |
In realta' il dottorato e' quasi finito...
x Guanaco: certo non posso dilungarmi sul contesto, ma credimi: un foro circolare su una piastra di duplex stainless steel (perfettamente isotropo, perche' trattato termicamente dopo la laminzaione, con grani perfettamente equiaxial), se scaldato il foro non puo' fare altro che allargarsi. E quello che contesto ai miei colleghi (con l'aggravante che loro sapevano perfettamente tutto cio') e' proprio la macchinosita' dei ragionamenti di fronte ad un problema che non richiede ragionamenti: un po' come hai fatto tu! ;) E giusto per concludere, sta parlando uno che ha preso 110 in ing meccanica (vecchia laurea) e che ha pubblicato su Experimental Mechanics....modestamente. Non sono l'ultimo arrivato. Un'altra cosa sugli ingegneri meccanici, e Guanaco: ma parla come mangi! (with all due respect) |
Se posso darti un consiglio specializzati negli elementi finiti.
hanno un futuro......infinito! (mi perdonerete questa? :lol: :lol:) Ormai la verifica di macchine o di parti di esse non può più procedere con semplificazioni perchè 1) non ci sono più le persone in grado di analizzare il problema semplificando (magari spezzandolo in più parti) e riducendolo per trovarne la soluzione 2) si tende a non accettare più un tale metodo di analisi (non del tutto a torto) buono per quando si lavorava con il regolo o le prime calcolatrici |
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Se tutti diciamo la stessa cosa bisogna aprire un altro thread :lol: :lol: |
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