Quellidellelica Forum BMW moto  il più grande forum italiano non ufficiale

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-   -   nuovi materiali compositi! (http://www.quellidellelica.com/vbforums/showthread.php?t=450164)

aspes 31-12-2015 21:33

nuovi materiali compositi!
 
entro pochi anni con i materiali compositi si sostituiranno la gran parte delle parti metalliche delle moto. Sara' il progresso piu' grande. Una factory americana ha realizzato un motore turbodiesel totalmente in materiali compositi tranne le molle valvole, le valvole stesse, e l'albero motore. Il peso e' risultato inferiore del 60%. La Messerschmidt (si, proprio quella), ha realizzato bielle e ingranaggi in materiale composito. La yamaha ha realizzato sperimentalmente un prototipo del modello cross 250 yz, senza badare a spese per vedere a cosa si puo' arrivare. LA moto finita pesa 50 kg (!!!!!!).
Il futuro e' questo, per il momento restano da risolvere i problemi legati alla produzione di larga serie, visto che questi materiali, sopratutto la fibra di carbonio, vengono assemblati a mano, le tecniche di incollaggio dovranno sostituire viti e bulloni in molti casi, occorre verificare nel tempo l'invecchiamento dei materiali e come reagiscono alle vibrazioni, se tendono a invecchiare, come sim propagano eventuali crepe. ma e' indubbio che si potranno fare praticamente tutti gli elementi strutturali.Tra poche decine di anni il concetto di "motopesanti" riferite alle attuali pachidermiche 750 e 1000 cc sara' completamente ridimensionato.
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articolo letto oggi.Su un numero di motociclismo del 1982.

Bladerunner72 31-12-2015 21:39

Tra il dire e il fare....

rasù 31-12-2015 22:41

negli stessi anni si sperimentava anche il motore con i cilindri in materiale ceramico, non richiedevano raffreddamento per cui il rendimento in teoria era elevatissimo. non ne ho più sentito parlare...

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comp61 31-12-2015 22:50

una cross a 50 kg....

Teo Gs 01-01-2016 09:51

...mah....

twincam 01-01-2016 10:12

Sono stati bravi a togliere 10 dal peso di quello che c'era, ma hanno aggiunto 30 con quello che non c'era.

robiledda 01-01-2016 10:26

Quote:

Originariamente inviata da aspes (Messaggio 8828633)
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articolo letto oggi.Su un numero di motociclismo del 1982.

... cribbio Aspes, datti una mossa se non non ti riporti più in pari con i n. di Motociclismo!!! :rolleyes: ;)


PS serio: è bellissimo rileggere le "previsioni" di tanti anni fa, a me danno la conferma che la vita poi procede per la sua strada indipendentemente dalle "sfere di cristallo" di ieri...

Miluzzz 01-01-2016 10:46

Mi ricordo...
lo lessi a 3 anni...
Facendo i conti prevedevo di comprarmi la moto di plastica appena presa la patente...
Delusissimo...

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nicola66 01-01-2016 11:05

Quote:

Originariamente inviata da aspes (Messaggio 8828633)
Il futuro e' questo, per il momento restano da risolvere i problemi legati alla produzione di larga serie, visto che questi materiali, sopratutto la fibra di carbonio, vengono assemblati a mano

qualche passo avanti è stato fatto.
http://www.automobilismo.it/tecnica-...nio-auto-19757

aspes 01-01-2016 12:55

c'era anche un articolo in altro numero sugli anti dive, che nel 1982 erano gia' molto evoluti. Ogni casa aveva il suo sistema e piu' di uno era sofisticato e funzionava veramente bene. Oggi si ottiene lo stesso effetto con le sospensioni attive, al tempo con circuiti idraulici, a volte in sinergia con i freni.

aspes 01-01-2016 12:56

Quote:

Originariamente inviata da twincam (Messaggio 8828763)
Sono stati bravi a togliere 10 dal peso di quello che c'era, ma hanno aggiunto 30 con quello che non c'era.

una suzuki gsxr 750 del 1985 pesava come una bmw s1000rr di oggi. La cosa dovrebbe far riflettere.

Mauri-Rider 01-01-2016 13:00

...Il bello del conservare le riviste per molti anni.
Ma le mogli a volte non capiscono! 😄😄😄


Mauri - R1200RT

Sanny 01-01-2016 13:00

Ne levi 50......poi ci metti radio, televisione, frigo, ferro da stiro, frullatore...che serviranno per forza, x andare al bar.....e i 50 kg li abbiamo ripresi.

Sanny 01-01-2016 13:02

Quote:

Originariamente inviata da aspes (Messaggio 8828883)
una suzuki gsxr 750 del 1985 pesava come una bmw s1000rr di oggi. La cosa dovrebbe far riflettere.

:!::!::!::d

Slider34 01-01-2016 13:13

Permettimi di dire una cosa sull'antidive. Quella è stata solo una moda tecnica, presto caduta ulin disuso, visto che peraltro la sua adozione cozzava proprio contro la dinamica del motociclo... Per qualche anno ha funzionato a livello di marketing , soprattutto sulle ciclistiche di allora che erano molto più indietro delle attuali, rispetto ai propulsori. Poi le ciclistiche e gli pneumatici si sono evoluti e non c'è stato più bisogno di vendere fuffa

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Bladerunner72 01-01-2016 13:17

Pensa solo alla necessità dei vari ammenicoli Euro 1,2, 3, 4 ecc. e la conseguente necessità di incrementare le capacità di raffreddamento, i catalizzatori ecc.
Già aver mantenuto i pesi uguali non è un risultato da poco... poi certo se non ci fosse un discorso di prezzo finale, una S 1000 Rr con materiali pregiati e senza dispositivi anti inquinamento potrebbe tranquillamente pesare 20 chili meno. E' solo un discorso di costi, non di impossibilità tecnica.

rasù 01-01-2016 13:30

Quote:

Originariamente inviata da aspes (Messaggio 8828883)
una suzuki gsxr 750 del 1985 pesava come una bmw s1000rr di oggi. La cosa dovrebbe far riflettere.

bisognerebbe anche tener conto della diversa potenza però... si può anche vedere la cosa nel senso, positivo, che nello stesso peso oggi riescono a trasmettere a terra, a far curvare ed a far frenare il doppio della potenza ed una velocità maggiore di, boh, 60-70 km/h

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nicola66 01-01-2016 14:00

i divari di peso + fantascientifici erano quelli tra una SBK e la relativa versione da strada.
Quando a metà anni 90 per regolamento le bicilidriche potevano pesare 10kg in meno delle 4 cilindri la ducati riusci a tirare le 916 sotto i 130kg. Quella che si comprava con targa e fanali stava sui 205.

aspes 01-01-2016 17:33

Quote:

Originariamente inviata da Slider34 (Messaggio 8828891)
Permettimi di dire una cosa sull'antidive. Quella è stata solo una moda tecnica, presto caduta ulin disuso, visto che peraltro la sua adozione cozzava proprio contro la dinamica del motociclo... Per qualche anno ha funzionato a livello di marketing , soprattutto sulle ciclistiche di allora che erano molto più indietro delle attuali, rispetto ai propulsori. Poi le ciclistiche e gli pneumatici si sono evoluti e non c'è stato più bisogno di vendere fuffa

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sinceramente non sono daccordo. E' durata quasi 10 anni , adottata nelle gare mondiali e continuamente evoluta. Le ciclistiche degli anni dell'antidive erano gia' evolute, stiamo parlando d moto tipo honda nsr 400, yamaha rd500 e compagnia, non stiamo parlando di honda bol d'or o roba fine anni 70. Le ciclistiche dal 1985 in poi erano tutt'altro che scarse. L'idea poi era comunque assolutamente attuale, si trattava di evitare l'affondamento in frenata senza bisogno di fare forcelle rigidissime. In pratica i sistemi attivi di oggi fanno esattamente la stessa cosa che faceva l'antidive idraulico.
Anche il cerchio anteriore da 16 col posteriore da 18 oggi sembra una roba folle, ma per almeno un decennio le moto da corsa e le sportive al massimo livello erano cosi'.A ogni epoca le sue "primizie".

ste.2000 01-01-2016 18:29

Scusa l'ignoranza storica.. Ma come funzionava l'antidive idraulico? Su che moto era montato? Turistiche o sportive?
Il telelever è sicuramente una buona soluzione al problema, no?!

aspes 01-01-2016 18:36

era montato un po' su tutte le moto, sopratutto quelle di immagine tecnologica avanzata. Ce ne erano di diversi tipi ma in buona sostanza era costituito da circuiti idraulici che sentendo la frenata chiudevano valvoline che frenavano idraulicamente la forcella, come a dargli istantaneamente "tanti click" di freno in compressione. Ovviamente solo in frenata, per lasciare la forcella scorrevole in situazione di trazione.C'erano anche antidive meccanici, per esempio nelle garelli 125 da gran premio, con la pinza freno montata su un supporto che andava tramite un puntone a spingere sotto la piastra forcella. Le moto da gran premio erano tutte dotate di antidive, le sportive stradali anche, comprese se non sbaglio molte delle 125 spietate di cui si parlava in altro thread .

ste.2000 01-01-2016 18:53

Scusa ma di che anni parliamo?! Io che sono un '79 non ne ho mai sentito parlare, eppure di riviste ne ho sempre letto..
Non mi verrai a dire che la mia RS 125 aveva l'antidive a mia insaputa?! :rolleyes::rolleyes:

rasù 01-01-2016 20:55

vado a memoria, la prima applicazione su scala industriale di antidive idraulico fu sul suzuki katana 1100, poi una alla volta lo ebbero anche le altre jap. per un po' l'antidive risultava visibile per un accrocchio esterno visibile al piede delle forcelle, talvolta collegato anche alle pinze freno per far capire che c'era una frenata in corso, poi venne integrato all'interno delle idrauliche dei pistoncini forcelle e scollegato dal freno (in teoria avrebbe dovuto capire dall'affondamento repentino che c'era una frenata in corso). Tra i 125 ricordo avesse l'antidive esterno il gilera RV125.
come in tutte le applicazioni simili all'inizio, in fase "nuovo giocattolo" probabilmente si esagerò con l'intensità del sistema, poi si capì che era meglio non esagerare (stessa cosa che avvenne ad esempio con la progressività delle sosp. posteriori, con le valvole allo scarico e con gli antislittamento) penso che oggi quello che faceva l'antidive sia ottenuto semplicemente con l'idraulica della forcella ben studiata

Bladerunner72 01-01-2016 21:24

Potrei sbagliarmi ma mi sembra che la prima ad utilizzarlo sia stata Honda.

Slider34 01-01-2016 21:24

@aspes le sospensioni attive di oggi, sono attive per modo di dire. Sono semmai reattive, con motorini che agiscono i clic. Un banalità tecnica, superata nel mondo auto già da anni con le magnetoreologiche. In ogni caso gli algoritmi sulle sportive attuali non tendono ad irrigidire più di tanto la compressione anteriore in fase di frenata, privilegiano differenti comportamenti in differenti situazioni di guida. La ciclistica di una moto è studiata di modo che in fase di frenata, con la massima escursione forcella, possa raggiungere i valori adatti a casa velocizzare la fase di inserimento, pur garantendo stabilità. Non far lavorare la forcella lungo la sua escursione è un controsenso tecnico. Inutile

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