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Gomme MotoGP: provocazione...
Ieri pomeriggio abbiamo assistito alla ennesima gara del massimo campionato motociclistico al mondo che è stata in qualche modo influenzata dalle gomme, e a me come ogni volta è venuta in mente la stessa idea.
Sono convinto che l'introduzione del fornitore unico decisa anni fa sia stata una cosa veramente stupida, visto che se in parte si è limitata l'influenza delle gomme nei risultati (ma ci sarà sempre una moto che meglio di un'altra funziona con le gomme fornite), dall'altra sicuramente lo sviluppo è stato rallentato, con probabili anche se magari limitate ripercussioni anche sulla produzione corrente. Secondo me l'idea era, e potrebbe ancora essere, quella della gomma unica. Di qualsiasi fornitore, ma una sola. Scolpita il necessario per funzionare anche col bagnato, soffice a sufficienza per garantire la prestazione ma durevole quanto basta per fare dal venerdì alla domenica: comunque una sola mescola per il caldo o per il freddo. Un treno di gomme a weekend... al massimo due, con la possibilità delle gomme nuove prima della gara. Pensate al casino nel quale si troverebbero i gommisti, alla sfida che si troverebbero davanti nello studiare una gomma capace di rendere al meglio in condizioni delle più diverse con moto di quel livello. E pensate al salto di qualità che le conoscenze acquisite potrebbero portare nelle gomme per noi comuni mortali. Per non dire che sulle moto forse si semplificherebbero i parametri di messa a punto, visto che la gomma sarebbe esattamente la stessa ogni domenica. E poi smetteremmo di vedere teatrini come quello di ieri, con gomme così sensibili da buttare per terra il pilota per aver fatto un paio di chilometri troppo piano dopo esser state tolte dalle termocoperte, con strategie di gara basate sui cambi gomme come in Formula 1 e gare che vengono decise da un giro di differenza nel momento di ingresso ai box. Sarebbe il futuro. O semplicemente un intelligente ritorno al passato, perché io seguo le gare di moto da venticinque anni e più o meno mi ricordo che le cose son sempre andate così... ma sono convinto che ci sia stata in passato un'era in cui le gomme erano semplicemente tonde e nere... Che ne pensate? |
bella idea
se fossi Vale opterei per le Pilot 4 :lol: |
Con le potenze in gioco sulle moto attuali, la questione primaria è la sicurezza. Una gomma che ti sbatte a terra perché non ne hai scaldato a sufficienza un lato non è sicura. Non so però se passare a una gomma unica "intermedia", cioè valida un po' per tutto, migliorerebbe questo profilo oppure no.
Sulle auto, posso dire che le cosiddette "intermedie" oppure "quattro stagioni" che dir si voglia, fanno decadere tutti i parametri di sicurezza in ogni caso rispetto alle gomme "estive" oppure "invernali", nel senso che d'estate non hanno la tenuta delle estive e d'inverno non hanno la tenuta delle invernali. D'altra parte è anche vero il contrario, cioè che d'inverno sono più sicure delle estive. Il caso di chi usa le invernali anche d'estate non lo prendo in considerazione, credo sia troppo raro. |
Affascinante ma improponibile, con le prestazioni di oggi e la sicurezza che viene prima di tutto. Vi ricordate il problema delle Bridgestone che non si scaldavano nei primi gri, costate la vita a Simoncelli e causa di una infinità di cadute nelle prime fasi di corsa ?
Già Bridgestone ha fatto un lavoro eccezionale, venendo incontro ad ogni esigenza dei piloti, fornendo un servizio unanimemente definito impeccabile. Impensabile poi che la stessa gomma possa funzionare bene in Malesia con 60 gradi sull'asfalto ed al Sachsenring dove a volte ce ne sono 20. E poi i circuiti sono diversi, a Phillip Island ci vuole una gomma specifica per via della serie di curve a sinistra ad altisima velocità, così come gomme specifiche si usano al Sachsenring, al Mugello o ad Assen. Vi ricordate Phillip Island 2013, quando si è stati costretti al flag ti flag sull'asciutto perchè le gomme, causa la riasfaltatura, non duravano tutto il gp ? A me personalmente il flag to flag come ieri piace molto, si lascia liberi team e piloti di gestire la situazione e si consente a chi di solito è condannato alle retrovie di provare a fare il colpaccio. Forse non ci sono stati grandi sorpassi ieri ma la gara ha avuto un livello di tensione agonistica pazzesca. A me è piaciuta un sacco :) |
Le mescole per la moto GP sono ormai troppo specifiche..è corretto quello che dice mototarta,ma un pelino indietro volendo si potrebbe tornare.che gomme usano in SBK?mi sembra che non danno tutti sti problemi come in GP..d'accordo che le gare durano qualche giro in meno ma il peso superiore della moto le sollecita un po di più
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Come detto impossibile per le potenze e tutte le variabili in gioco.
E per i rischi in merito alla sicurezza. Basti pensare che l'asfalto di un circuito modifica le sue caratteristiche a seconda della temperatura esterna (che non si può prevedere). IMHO. Quello che invece potrebbe essere fatto, per regolamento, è vietare l'uso delle slik con gara dichiarata bagnata (anche se partita asciutta come ieri) e obbligare al max ad un utilizzo delle intagliate (che potrebbero essere meglio sviluppate). |
le intermedie sarebbero una buona soluzione, anche se pure loro, quando la pista si asciuga velocemente, si disfano in fretta. Poi non si creda che in SBK il discorso gomme sia così semplice ed a buon mercato, anche lì ci sono le diverse mescole a seconda di temperature e circuiti e addirittura usano in qualifica le gomme da tempo che, almeno quelle, in Motogp sono state eliminate da un pezzo.
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Non sará realizzabile, ma mi sembra una bella ed utopica proposta, motociclismo duro e puro!
Forza Roberbero! |
io metterei a disposizione solo una slick e una rain
mescola unica e buonanotte senza limiti sulle quantità... la vuoi nuova per le prove e nuova per la gara? la monti ma la gomma è quella per tutte le moto e per tutti i tracciati, per le prove e per la gara |
A fine anno ci sarebbe la conta dei morti, o, come dice Lucchinelli, dovrebbero rifare il motore all'ambulanza tutte le domeniche. Simoncelli è morto per le gomme di pietra che si usavano allora per durare tutta la gara, e nei primi giri non si scaldavano. Pretendere di avere la stessa gomma per gare che si disputano con 10 gradi di temperatura ed altre che si disputano con 40 vorrebbe dire avere gomme che sarebbero pericolosissime ovunque. A parte il fatto che vorrebbe dire buttare nel cesso anni ed anni di sviluppo che hanno portato ad avere gomme eccezionali anche per l'utenza comune. Non dimentichiamo che il bimescola, che oggi è una cosa ovvia è normale, è nato con le 500 GP, tanto per dirne una.
La motogp è e deve rimanere la top class, anche nel senso di sviluppo e di tecnica. Deve essere il top della sofisticazione, è anche questo il suo fascino. |
Ottima idea se si corresse con il Ciao, ma con 280 CV la vedo abbastanza dura da realizzare.
A me il monogomma piace perche' riduce molto l'impatto che hanno gli pneumatici sul risultato della gara. Se vi ricordate quando correvano insieme Bridgestone e Michelin, c'erano gare dove una andava il doppio dell'altra e non c'era verso di vincere se avevi la gomma sbagliata. Adesso sta al costruttore delle moto adattarsi il piu' possibile alle gomme e lo stesso deve fare il pilota. |
E poi monogomma mica vuol dire che il produttore si siede e fa gomme mediocri perchè tanto c'è solo lui, lo sviluppo è comunque continuo. Il livello raggiunto da Bridgestone in Motogp è stupefacente, basta vedere le condizioni degli pneumatici nel parco chiuso a fine gara.
Io ho la sensazione che il passaggio a Michelin sarà parecchio problematico, di sicuro sull'anteriore sono molto indietro ed i piloti addirittura hanno paura a provarle. |
Ma come fai a fare una gomma uguale per tutti i circuiti? Ci son piste con 3 curve a dx e 9 a sx (per fare un es.)
Stiamo parlando di cose impossibili, sia per tecnologia, per il fattore sicurezza ecc ecc. Se poi entriamo nello specifico ci saranno sicuramente fattori e caratteristiche che noi comuni mortali nemmeno immaginiamo. Sarebbe come dire: " Perché non fanno una moto che raccoglie tutte le tipologie possibili?" P.s Ma perché passano a Michelin se Bridgestone è molto valida? |
Perchè il contratto della Dorna con Bridgestone per la fornitura unica era fino a fine 2015. La Dorna stessa ha quindi rifatto il bando, ma Bridgestone non ha partecipato. Pare che un pensiero lo avesse fatto anche la Pirelli, visto che era in discussione la continuazione in Formula 1. Quando poi Pirelli ha deciso di continuare con la F1 per la Motogp è rimasta solo la proposta della Michelin.
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Comunque se su una moto da strada con 200cv un set di gomme stradali fa 3000km, con una tenuta decente anche sul bagnato, tecnologicamente non ci dovrebbero essere particolari problemi a fargliene fare 300 senza distruggersi su una con 260cv.
La sicurezza di una gomma non credo sia tanto nella tenuta, ma piuttosto nella comunicatività del "ti sto per mollare", se tiene meno vanno semplicemente tutti più piano. Il problema delle nuove Michelin è che probabilmente i piloti, oramai abiutati da anni ad ascoltare "la lingua" di una Bridgestone, non sono più in grado di capire con immediatezza quello che gli stanno comunicando le Michelin. |
A quanto pare non deve essere producente per Bridgestone essere il fornitore unico di gomme... Avrei pensato il contrario sinceramente; penso ne vedremo delle belle il prossimo anno.
Grazie Mototarta. |
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Vale
Per Bridgestone la Motogp era un laboratorio viaggiante, dopo tanti anni e dopo aver raggiunto un tale livello hanno probabilmente ritenuto concluso il lavoro ed il senso dell'impegno. |
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Basti pensare che usare una gomma in mescola, omologata, su strada già impone di guidare ad un certo ritmo, altrimenti non si scalda e diventa pericolosa. E parliamo di gomme uso strada pista per moto sportive stradali. Una gomma da Motogp è praticamente 'di marmo' se non viene sfruttata al loro livello di guida. Quando ancora facevano provare le Motogp ai giornalisti, pur veloci, il problema era proprio quello, che erano talmente 'lenti' che nemmeno riuscivano a mandare in temperature le gomme. le stesse gomme che un pilota manda in temperatura in un giro. Va da sè che una gomma pur validissima per una SS da 200 cv, durerebbe un giro su una Motogp guidata da un pilota, fosse pure Karel Abraham. Si parla di potenze, prestazioni, angoli di piega, sollecitazioni di guida e frenata enormemente superiori, imparagonabili,
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Su questo penso ci siano pochi dubbi. Quello che intendevo era ricollegarmi al discorso che si faceva prima di ridurre il numero di pneumatici disponibili in un GP.
Tecnicamente credo che non sarebbe un problema fare una gomma che duri un weekend, anche senza mettere a repentaglio la sicurezza. Il problema credo che sia più che altro di spettacolo. Avere a diaposizione un insieme di gomme di tipi differentii tra cui scegliere obbliga i piloti a fare compromessi tra performance e durata, in altre parole introduce variabili supplementari nel gioco e aumenta la possibilità di scelte non azzecchate, che possono rimescolare le carte da metà gara in poi aumentando la possibilità di rimonte impreviste e di capovolgimenti di fronte. Con la conseguenza di rendere più interessanti le gare. |
Beh ma non credere che abbiano a disposizione poi chissà quanti tipi di gomma. Queste vengono selezionate a inizio stagione per ogni circuito, su cui vengono portate in totale tre tipi. la dura, la media e la morbida. le Factory possono usare dura e media, le Open media e morbida, Di fatto quindi la scelta è tra due soli tipi di gomma, non ce ne sono decine. Ed anche il quantitativo è limitato, spesso infatti i piloti girano al venerdì usando a lungo un treno per riservarsene uno in più per il sabato. Due tipi di mescola comunque tra le coperture sekezionate per quel particolare circuito. Nel senso che su alcune piste vanno bene le stesse gomme, altre richiedono pneumatici con caratteristiche specifiche, ad esempo Phillip Island richiede una copertura fatta apposta con la spalla sinistra più dura. Ma di quel particolare tipo di gomma hanno comunque sempre solo due mescole disponibili tra cui scegliere, per prove e gara. E le gomme sono sorteggiate al giovedì, quindi sono assolutamente uguali per tutti. Sicuramente rispetto al passato le gomme si sono ridotte di molto come numero e scelta possibile, e secondo me al di sotto di due sole mescole è impossibile andare. Questo perchè può sempre verificarsi il caso di una temperatura molto superiore al previsto che comporta la scelta di una copertura diversa per portare a termine la gara. E viceversa, una gomma adatta a temperature alte diventerebbe impossibile da usare in caso di abbassamento improvviso delle temperature. Le gomme non sono 'sul posto', sono deliberate a inizio anno e portate in pista già il mercoledì, ed anche la pura logistica di tutto l'insieme non è una cosa che si può improvvisare.
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Il mio concetto di partenza è esattamente quello espresso da biwu: se tutti hanno una gomma meno prestazionale, tutti vanno più piano. Molto semplice.
E se la gomma permette di meno c'è anche meno bisogno di cavalli, e magari si possono fare moto guidabili anche senza l'elettronica di uno Shuttle. Elettronica che, sommata a gomme super sensibili, necessita di una messa a punto talmente complicata che basta un niente per trovarsi decimo in griglia di partenza piuttosto che a trenta secondi a fine di un gran premio. A me così non piace. Vorrei che i piloti tornassero ad essere più protagonisti delle gare: non vorrei più sentire che Marquez cade perché ha valutato in ritardo il momento di impostare la mappa più conservativa del freno motore, o che Lorenzo rischia di ammazzarsi perché una cazzo di gomma di marmo che è stata dentro una termocoperta a duemila gradi fino a un minuto prima non è ancora in temperatura. E non dovrebbe esistere la gomma più dura a destra o a sinistra a seconda di quante curve ci sono nel circuito da una parte o dall'altra: semplicemente diamo loro una gomma e diciamo che quella è. Stop. Se la pista gira di più da una parte tutti staranno più attenti dall'altra, se piove tutti rallenteranno e se farà più freddo o più caldo tutti andranno più piano o più forte. Si era perfino arrivati alle gomme fatte in circuito nella notte fra le prove e la gara; poi qualcuno ha capito che era una follia e lo spettacolo non è di sicuro peggiorato per averlo impedito. Adesso le cose sono a un livello ben poco lontano da quello, e io sono convinto che questa esasperazione non faccia bene proprio a nessuno... |
La fate facile, la teoria è una bella cosa ma nella pratica non è assolutamente così.
A Phillip Island non è questione di 'stare più attenti', le moto stanno per 15 secondi piegate a sinistra, al massimo grado di inclinazione e ad altissima velocità, la gomma si surriscalda e si disintegra, è successo nel 2013. Quindi i piloti dovrebbero andare a metà gas perchè hanno le gomme del Ciao ? Ma dai, è un nonsenso ! E tanto per dire, lo stesso identico problema in Australia lo hanno avuto le Superbike, che hanno 40 cavalli in meno e non hanno le Bridgestone 'prototipo'. E poi categorie del genere esistono già, questa è Motogp, il mondiale PROTOTIPI, deve rimanere il top assoluto sia di tecnologia che di prestazioni, altrimenti non ha più senso come categoria perchè diventa il doppione di altre. L'idea sarebbe... mettiamo le gomme di serie, togliamo l'elettronica, spompiamo i motori... e abbiamo inventato le gare Stock. Ma esistevano già. Con questo esatto spirito che viene invocato qui è nata la Moto2, una categoria fallimentare che ormai non interessa più nemmeno ai piloti giovani, che dalla Moto3 vogliono saltare in Motogp. Se è quello l'esempio da seguire vuol dire che il flop non ha insegnato niente. Poi sinceramente non vedo lo scopo di tutto questo. I piloti sono certo protagonisti delle gare, tanto è vero che i tre fenomeni fanno la differenza e quelli col talento vengono fuori, adesso come non mai. Abbiamo appena detto che questo mondiale è il più bello, combattuto e spettacolare degli ultimi 10 anni... e ora vogliamo cambiare tutto ? Ma per carità, la Motogp non è mai stata così bella. E anche il flag to flag per me è una figata pazzesca, sono assolutamente favorevole. |
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