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i manuali di officina
per lavoro ho spesso a che fare con manuali di apparecchiature di ogni tipo , e per intervenire su nostri vecchi impianti ho anche trovato in archivio i manuali degli anni 70 di nostre apparecchiature.
Per hobby restaurando le mie obsolete mi sono scaricato da internet tutti i manuali di officina della honda four e della kawasaki triple. Ebbene, in entrambi i casi, sia per le nostre apparecchiature elettriche, che per i manuali delle vecchie moto, e' fantastico come in testa a ogni capitolo viene spiegato in maniera esauriente il principio di funzionamento di ogni cosa, il perche' delle scelte tecniche, vantaggi e svantaggi, senza limitarsi a fare un po' di "troubleshooting" o spiegare solo lo "smonta e rimonta". Da quel lato i manuali sono veramente istruttivi.E' pazzesco leggere nel manuale i principi di funzionamento dei carburatori o del motore 2 tempi... Con tutta la tecnologia odierna i manuali di oggi se lo sognano di essere cosi' ben fatti.. |
Esattamente come le prove su strada che le varie riviste facevano tanti tanti anni fa ... Erano anche un bel racconto di tecnica...
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tu pensa che a mio figlio per fargli capire per l'universita' i principi della regolazione elettronica e dei semiconduttori gli do' i manuali delle apparecchiature degli anni 70. All'inizio c'e' sempre un capitolo che spiega perfettamente e chiaramente il pirncipio di funzionamento. Vanno ben oltre il necessario, perche' un manuale di officina per un meccanico che ti spiega tutta la teoria del carburatore o del ciclo a 2T e' "tanta roba".
I manuali honda che ho scaricato ce ne sono due capitoli poderosi dedicati addirittura alla meccanica generica. E' anche bello quando spiegano come riparare le cose, senza necessariamente sostituirle. |
É che, presumo, se è come con i software... scrivere i manuali/documentazione costa un casino.
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costa inoltre un casino insegnare a uno a fare il meccanico "vero" e non il "cambiapiezzi".
Una volta il meccanico poteva doversi trovare a pulire delle valcole, tornire qua, lucidare un pistone la, piegare un leveraggio perchè "gratta", etc. Ora capisci quale parte è rotta e cambi il blocco che la contiene. Esempio che mi viene in mente l'alternatore della mia auto. 1000€ di alternatore "da cambiare" perchè si erano consumate le spazzole. La procedura del meccanico è stata - hai la luce dell'alternatore accesa - l'alternatore gira ma non carica - l'alternatore è rotto e da cambiare - et voilà quindi non c'è necessità di spiegare troppo, o entrare troppo nei dettagli del percome e perchè, se questa è la strategia di riparazione. A loro discolpa capisco che mentre uno poteva ragionevolmente capire come funziona una CB750, e riparare qui, tornire la, etc, la cosa è un attimo più complessa su una 320d moderna, con 45 centraline, iniettori piezoelettrici ad alta pressione, sensori ogniddove, e chi più ne ha più ne metta. Evidentemente vale l'equazione costi manuale ben fatto + costi istruzione meccanico per capire ogni dettagli del mezzo + costi orari dello stesso >> manuale del cavolo + meccanico che guarda diagnostica e sostituisce a blocchi (quantomeno per chi produce) |
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Purtroppo, e' diventata una questione di tempi e costi. Paradossalmente, quando avevamo meno "mezzi" c'era piu' tempo per dedicarsi alla manualistica, ai disegni dettagliati, ben pallinati, manuali di impianti o di apparecchiature ricchissimi di informazioni, ecc. Oggi e' piu' un "copia/incolla" e consegna. Il "poi", si vedra'. Per risparmiare sui tempi di montaggio, addirittura in alcuni casi non vengono nemmeno piu' richiesti i complessivi e si usa direttamente un file 3D con visualizzatore annesso (con particolari ringraziamenti dell'officina di montaggio). I complessivi cartacei ? Forse, in seguito. In molti altri casi, non c'e' piu' la possibilita' di spiegare, a meccanici e montatori, il progetto nella sua globalita' per renderli partecipi delle decisioni e dalla filosofia di progettazione adottata (per aiutarli, ovvio), ....figurati se c'e' il tempo per leggere un manuale lungo decine e decine di pagine. Io non sono contro l'innovazione, sono contro il cattivo uso (e abuso) delle tecniche e degli strumenti moderni e della oramai dimenticata "esperienza" che non viene trasmessa e della relativa mancanza di documentazione adatta per farsi le ossa. E parlo del settore "meccanico". Se inizio con quello informatico, ...vado a dormire con l'adrenalina a manetta. Ben vengano i manuali dettagliati e con il prologo d'insieme per comprendere la filosofia e pensieri dei progettisti. Ben vengano i programmi ben scritti e ben commentati in testa e nelle funzioni. Ben vengano i vecchiacci che hanno ancora voglia di spiegare a svogliati giovani, ......dove sono archiviati i manuli ben scritti :lol: federico |
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Solo per il montaggio dei faretti supplementari, sono 8 (OTTO ) pagine !!! (in tutta onesta', potevano cavarsela con due se non perdevano spazio per descrivere ogni cm di cablaggio e relative fascette : ) federico |
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oltre al logico backup delle persone che hanno il diritto di godersi la pensione. Purtroppo, questa strada e' lunga, e' noiosa, e' difficile e si nutre di volonta' oltre che di lungimiranza da parte dell'azienda (e anche un po' di fiducia). Questa logica non si sposa con il tempo che a sua volta non va d'accordo con il guadagno. Il guadagno odierno e' funzione del tempo (consegna e messa in servizio di un impianto, vendita di un bene, costruzione di una infrastruttura, ecc). E' una constatazione, non e' una lamentela e anche se sono assolutamente contrario a questa equazione, devo ammertene la triste esistenza. Anche se sono concetti un po' fuori topic e troppo semplicemente esposti, fanno capire che si taglia dove si puo' e dove si crede di far meno danno. Non c'e' piu' tempo per scrivere i manuli, figurati se c'e' tempo per leggerli. Oramai, come Aspes (che ringrazio per aver aperto questo post), trovo ancora piacere a leggere vecchia cartaccia, sovente ben scritta e ancora fonte di riflessione e insegnamento :lol: federico |
Il Common Service Manual della Honda e' una vera e propria enciclopedia della moto.
Adesso pero' mettono tutto sul manuale del singolo modello ed e' molto meglio. Ci sono foto e non disegni, hanno spiegazioni dettagliate di ogni singolo componente e danno anche spiegazioni tecniche sulle particolarita' della moto. Quelli della BMW su CD sono forse comodi quando si fa il lavoro, ma non consento la lettura "off-line" che a me piace tanto fare, anche solo per cultura personale. |
vista la sensibilita' sull'argomento, ricordo quando cominciai 25 anni fa a lavorare , io faccio progettazione di impianti elettrici industriali, a partire dalla media tesione fino al motorello del ventilatore.
La prima cosa si faceva un disegno A0 con lo schema generale unifilare. Era un lenzuolo, e solo per ripiegarlo dovevi seguire una tecnica se no erano casini! ma avevi una visione generale di tutto l'impianto. Poi ogni quadro elettrico aveva il suo schema. La cosa pero' richiedeva stampanti adatte ed era antieconomico. SI passo' all'uso obbligatorio dello schema A3. Risultato? facevamo i pezzi di schema su A3 e poi per capirci qualcosa li attaccavamo con lo scotch. Comunque si forniva ancora lo schema non solo elettrico, ma anche della scheda elettronica, che i clienti molto sovente (manutenzione di Ilva per esempio) sapevano riparare da se, avevano reparti manutenzione con fior di tecnici. Oggi le schede sono rappresentate con dei quadrati vuoti in cui si vedono solo i morsetti di connessione. Cosa c'e' dentro non lo sa il cliente e spesso nemmeno noi.. La documentazione quando possibile forniamo solo dei CD , ricordo ai tempi casse da centinaia di chili.. |
Vabbè aspes, dalle casse di faldoni da centinaia di chili al cd indicizzato (puoi cercare i contenuti) mi sembra un passo avanti, no? ;)
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quello si, certamente. E' cambiata tutta la filosofia, ma al di la' del supporto la documentazione oggi e' molto piu'scarna .Un po' anche "dolosamente", pure negli impianti industriali si vuole lasciare poco margine di intervento ai servizi manutenzione del cliente, cosi' ti chiamano per gli interventi. La cosa non e' vista male dal cliente che ha assottigliato di brutto gli uffici tecnici manutentivi.
Invece su certi mercati che son molto "vecchio concetto" e sopratutto la man d'opera anche di livello costa poco, pretendono ancora di tutto e di piu'. E quando mi stufo gli dico che certa documentazione e' nostro know how e non vogliamo divulgarla. Altrimenti come gia' successo i cinesi ti copiano tutto. Ma son lotte dure... |
Aspes quando hai tempo e voglia mi mandi un mp con qualche link che amplio la collezione di manuali d'officina?
inviato dall'androide usando topa-palp pro |
pronti, e non devi nemmeno registrarti, qui c'e' tutto del mondo honda four
http://www.honda4fun.com/ qui invece del mondo kawasaki triple 2 tempi http://kawtriple.com/mraxl/ in entrambi i casi ci vogliono settimane prima di aver spolpato tutto. devi cercare i "shop manual" |
Bravo Aspes ... giuste considerazioni ...
ancora mi mangio le mani quando nell'82 vendetti il motrini 3/1/2 e avevo il manuale di officina , proprio il libro ... per essere "precisino" lo diedi insieme a quel coglionazz... che si compro' la moto ... e poi lo ho rimpianto a lungo, mi servi' pure perchè il morini 3/1/2 lo aprii tutto come una cozza perchè mi si ruppe un cuscinetto del cambio e riparai tutto da solo ...) per fortuna quel manuale l'ho ritrovato e ce l'ho in formato pdf .. è già qualcosa ...:cool: ma aggiungo: questa strada di "modularizzare" gli oggetti si è creata dalla conseguente complicazione degli oggetti, ricordo ancora quando fine anni 70 lavoravo in un negozio riparazioni tv , e a partire dallo schema elettrico arrivavi al singolo componente (oscilloscopio e tester in mano..) poi già allora uscii un televisore Grundig di cui non vedevi i circuiti, ma era fatto all'interno con una serie di moduli , scatolette di alluminio, ce ne erano 15 o 20 circa , e a seconda del difetto cambiavi la scatoletta ... e già allora mi dissi : DEPRIMENTE !!!! é proprio la logica del produttore di non diffondere know how che ti porta a questo, anzi, è proprio il consumismo spinto che amplifica tutto, al negozio tv riparavo le radioline e i telecomandi, oggi se si rompe un telecomando, lo butti e lo ricompri, e i pc ? e i telefoni . ?? chi li ripara piu ??? certo se sono cose da 200 400 euri li mandi in assistenza, ma non li riparano neanche loro, sostituiscono, costa meno ... ovvero , il telefono ci costa 400 euro, ma al produttore ne costa 10 ... imballo spedizione e contabilità :mad: e il manuale di officina della k1600 ?? un unico pdf da 50 mb estremamente stringato e compresso .... evabbe'....:-o |
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Facciamo macchine che costruiscono macchine, e molto componenti sono "off-limits" ad un intervento fatto con le manacce di un mammifero bipede per pure questioni di miniaturizzazione. Ad un certo punto... salvo una visione d'insieme (astratta e teorica... bella quanto inutile ai fini pratici di una riparazione specifica di un dettaglio), nessuno riesce a comprendere bene tutta la tecnologia che sta dentro ad un, ad esempio... cellulare (per non parlare di quali macchinari servirebbero per ricostruirlo o ripararlo) Qualche genio forse in giro ci sarà... ma il comune mortale avrebbe bisogno di 50 anni di studi per incamerare il sapere dei 50 diversi tipi di specialità che concorrono al prodotto finito (sto sparando numeri a caso....) ... e diventa arduo anche per organizzazioni di grossa dimensione riuscire a coprire tutte le specializzazioni con risorse interne. Se accantoniamo per un momento la nostalgia delle proprie memorie (che a volte assale anche me :-o) purtroppo è uno dei prezzi da pagare per alcune "evoluzioni" (e si potrebbe aprire una biblioteca disquisendo se siano evoluzioni o involuzioni....) Applicato al settore che conosco meglio... 30 anni fa si programmava ancora in assembler e si diagnosticavano i problemi leggendo i dump di memoria stampati in esadecimale... ...oggi per stampare un dump di memoria di un cellulare (alquanto inutile... ma per fare un paragone) si produrrebbe una quantità di carta totalmente ingestibile (per non dire illeggibile) ad un essere umano (ci metterebbe mesi solo per capire cosa sta dove).... ergo... tutto è "costruito" a strati (o moduli), e se qualcosa in un modulo non funziona.... solo chi l'ha fatto lo saprebbe teoricamente correggere (il che, applicato ad un prodotto "materiale" significa che la sostituzione è l'unica via di salvezza in tempi e costi ragionevoli) |
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Sempre in debito, sin dai tempi di IHM... inviato dall'androide usando topa-palp pro |
ora mi sta venendo la scimmia della honda cbx 1000 6 cilindri......accordare 6 carburatori deve essere qualcosa di notevole se gia' per i 3 del kawasaki ci sono millemila pagine..
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Il quesito che si pone spesso discettando tra appassionati.Quanti carburatoristi saran rimasti bravi ad allineare i 6 doppio corpo di una Countach,di un 512BB ecc ecc
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di concetto non e' che piu' carburatori sia piu' difficile, e' solo molto piu' lunga la faccenda.
ci vuole la pazienza di giobbe. ti assicuro comunque che per il kawa a 3 cilindri e' assai piu' complicato che per una qualunque 4 cilindri jap classica.Questo perche' i carburatori delle 4 cilindri jap sono in batteria e com un comando unico, e di solito mantengono piuttosto bene la regolazione, ma quei carburatori non sono separabili avendo molti pezzi in comune tra tutti e 4 (organi di comando con alberino unico per tutti,comando minimo unico etc.). invece quelli del kawa son proprio separati. Il comando starter ha uno "striplatore" che manda un cavetto su ognuno.Il comando gas ha uno "squadruplicatore" che manda un cavetto su ognuno piu' uno al miscelatore separato. Viti del minimo singole per ogni carburatore, piu' viti aria singole. Per regolare tutto bene la procedura e' un po' tediosa. Pero' si fa a orecchio (e tatto con le dita sulle valvole gas) , niente vacuometri. |
bellissimo ...
Aspes, ci posti un filmatino di te e della kawa in moto su youtubbe .. ? cosi ti conosciamo di persona..;) |
ehm...se guardi altro post l' ho appena cominciata a disintegrare......
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