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trottalemme 18-01-2014 19:29

Sereno fatto di notte non vale tre pere cotte
 
“Sereno fatto di notte non vale tre pere cotte”. Sarà vero, ma intanto ne approfittiamo per riprendere in mano la motocicletta dopo un paio di mesi in cui è rimasta ferma in garage. Ho voglia di passare una giornata a pensare solo come impostare al meglio una curva; a sentire la vibrazione leggera del motore nei polsi e la spinta ruvida dell’accelerazione improvvisa; a ghiacciarmi il naso nell’aria sottile di Gennaio.
Dirigiamo a est verso la Val d’Illasi e su per la stradina che porta a Sprea. Giunti sul crinale, il panorama si apre sui Lessini e sulle montagne del Vicentino, dalle Piccole Dolomiti all’Altopiano di Asiago e altre ancora che non so riconoscere. Poco prima di Bolca, imbocchiamo una strada ancora più stretta che scende precipitevole ad Altissimo, nella Valle di Chiampo, e attraversa piccolissime contrade che sarebbero belle se non fossero così trascurate. Altro strappo per tagliare le ultime gobbe della Catena delle Tre Croci e raggiungere Valdagno.
Fra Verona e Vicenza, le valli scendono come le dita di una mano e noi le stiamo attraversando tutte fra un crinale e l’altro come bambini che vanno e vengono sullo scivolo.
Schio è vicino a Malo e da quando lessi “Libera nos a Malo” di Luigi Meneghello, mi ha sempre incuriosito visitare questo borgo in cui sono ambientate le avventure infantili dell’autore. Oggi posso appagare questa vecchia curiosità, ma rimango un po’ deluso e non poteva essere diversamente: quel mondo non esiste più e i miei occhi ricercano sul Listòn personaggi che non sono più bambini o che non sono più al mondo.
Sicuramente non è più al mondo quel parroco che a messa faceva una predica semplice semplice, sempre quella: bisogna – èssare – bòni. La predica era tutta lì, ma quanta saggezza in tre parole.
E Bocchino che fine avrà fatto? Lui che, andando a Breganze con la motocicletta, aveva sbagliato la curva del ponte e la Garelli era incappata nel parapetto dalla parte di qua e Bocchino aveva proseguito il viaggio da solo per via aerea fino all’altra sponda del torrente? Gli amici “in piazza a Breganze si accorsero che mancava il Bocchino e tornarono indietro a vedere. Aveva sorvolato il torrente e aspettava in un cespuglio che gli passasse la commozione cerebrale”.
Quante avventure raccontate dal Luigi! Avventure rischiose nella vita reale e lievi come fiabe nella sua scrittura.Lievi come fiabe dove non ci si fa mai male sul serio. “Le moto dei mediatori erano le Guzzi col serbatoio in discesa e il volano turgido, come un gozzo in movimento; facevano scoppi bassi e lenti, e negli intervalli si sentiva uno sfregamento di parti metalliche. I mediatori col fazzoletto al collo le guidavano orgogliosamente a passo d’uomo. A uno di questi mediatori, Erminio seduto sulla porta del suo negozio cercava di far capire a segni che stava perdendo il cuscino dietro la sella. Il mediatore volta la testa: «Ostia, e la donna?» Dovette tornare indietro a cercarsela su per lo stradoncino delle Case.”
Giro per il Listòn, guardo verso il Castelo, ma il fascino della Malo di Meneghello non c’è più, sparito. D’altra parte, lui stesso avverte: “il paese non era né bello né brutto, era il nostro paese, e così anche il sito. Ci piaceva, ma non ci veniva in mente di dire che fosse bello.”
A Gennaio le giornate sono corte e, appena mangiato uno splendido baccalà alla Trattoria Dalla Valentina, è già ora di tornare a casa. Rifare le montagne russe dell’andata neanche parlarne; scendere a Vicenza e fare la pianura verso Verona, no, ci rovinerebbe la poesia di una buona giornata. Abbiamo ancora si e no un paio di ore di luce, abbastanza per salire a Valli del Pasubio, Pian delle Fugazze e giù in Vallarsa a Rovereto. In alto, chiazze di neve sporca ci mettono sul chi va là, ma basta un po’ di attenzione. Quando arriviamo in Val Lagarina, è quasi buio, ma ora il pericolo del ghiaccio l’abbiamo lasciato alle spalle e possiamo correre rilassati verso casa.
“Sereno fatto di notte non vale tre pere cotte”. Già le nuvole si radunano a occidente.

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Altre foto qui: http://viaggiandoincontrare.com/2014...re-pere-cotte/

jack2425 19-01-2014 08:32

No, non esiste più.
Viviamo meglio oggi di allora? Non lo so, ma me lo chiedo spesso.

pele1970 19-01-2014 09:56

Poeta, sommo aggiungerei... :)

trottalemme 19-01-2014 10:12

Meneghello? Certamente.

Claudio Piccolo 19-01-2014 10:15

anche se il tempo è bello non uscir senza mantello.

rufus.eco 19-01-2014 19:12

sempre molto piacevole leggerti trottalemme

sergiotiger 19-01-2014 20:58

Complimenti per il giretto ma soprattutto per la narrazione!

positivo 19-01-2014 21:08

...e non se passi per Parrocchia ti pruderanno le ginocchia :confused:





:lol::lol::lol:

Claudio Piccolo 19-01-2014 21:48

e se non vai a dare un bacetto a Sabrina tanto vale che pulisci la cantina.

ivanuccio 19-01-2014 22:01

E bravo Giulio.Bel racconto.Hai toccato i posti della mia famiglia.Sprea merita una sosta e la visita.Era famosa x il prete guaritore esperto di erbe medicinali.Le montagne tra le piccole Dolomiti e l altopiano d Asiago,probabilmente è il monte Novegno sopra Schio.Pure il Tretto di Schio,la Madonna di Montesummano,bei posti.

positivo 20-01-2014 06:11

Quote:

Originariamente inviata da ivanuccio (Messaggio 7847286)
...Le montagne tra le piccole Dolomiti e l altopiano d Asiago,probabilmente è il monte Novegno sopra Schio.Pure il Tretto di Schio,la Madonna di Montesummano,bei posti.

Quotone per Ivanuccio :D

positivo 20-01-2014 06:16

...se pulita è la cantina, puoi tornare domattina

pv1200 20-01-2014 07:28

ma la cantina non l'avevano chiusa tempo addietro...
bravo Giulio sorprendi sempre la platea

Claudio Piccolo 20-01-2014 12:48

http://i39.tinypic.com/29eoj04.jpg


...quando Giulio gà el capèo o fa bruto o fa bèo.

trottalemme 20-01-2014 13:17

Autentica antica saggezza popolare. :lol:

positivo 20-01-2014 14:06

...se ci torni la mattina troverai la sorellina
una é mora e l'altra é bionda
lo san tutti, pure Zonda

Claudio Piccolo 20-01-2014 15:24

hahahahahahaha!!!!!

il furi 20-01-2014 20:44

Quote:

Originariamente inviata da rufus.eco (Messaggio 7847016)
sempre molto piacevole leggerti trottalemme

Condivido al100%

bikerold 21-01-2014 09:16

Bravo Trotta, complimenti.
ma il detto serio è:
Quando el suman el ga el capeo o fa brutto o fa beo :) :) :)

trottalemme 21-01-2014 09:37

Me lo segno.
Ciao!

GS3NO 21-01-2014 09:50

Biker old... io sapevo la contro parte veronese:

quando el Baldo el ga el capel o che pioe o che fa bel.

Zeno 21-01-2014 12:11

Anche a me Meneghello piace moltissimo, ho letto anche altri suoi racconti/diari, come Pomo/pero, ma Libera nos a Malo è decisamente il migliore. Appena la neve se ne va (ma sull'altopiano non ce n'è molta) ci facciamo un giro alla ricerca dei luoghi de "I Piccoli maestri" .... anche se è la seconda, sempre di brutte guerre si parla.

trottalemme 21-01-2014 13:37

Mi aggrego volentieri.

fastmirko 21-01-2014 20:20

Guarda Trotta,io sono di Malo ma il mondo che racconta Meneghello non c'é piu' da un bel pezzo.In conpenso sono sempre li le nostre bellissime piccole dolomiti che attendono la neve che questo pazzo inverno non si decide di donare.

Un quotone a bikerold par via del deto del suman

Claudio Piccolo 21-01-2014 20:32

bè, oggi Pasubio e Carega erano belli pieni.


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