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Max Biaggi: scuola italiana piloti?
Guardando l'ultima gara della MotoGP ho sentito di sfuggita un commento di Max Biaggi in cui parla della scuola italiana di piloti che non c'è più, mentre in Spagna esiste e funziona alla grande: a cosa si riferiva?
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Mi accodo :)
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ingnoro quella dei tempi che furono, ma ha detto che aspetta una chiamata dal Vale per andare a fare il professore nella sua scuola..... A me piacerebbe se collaborassero per questo progetto, ma credo sia fantascienza....
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Secondo me si riferiva alla prima sport production
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alla Randamaratona. Imho.
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Credo che anche loro, questi piloti che oramai hanno fatto il loro tempo, pensino a creare qualcosa che possa essere utile, piacevole e proficuo da seguire nella loro età oramai matura. Il problema sarà che come al solito, nel nostro paese, per creare qualcosa di produttivo dovranno sostenere battaglie cilopiche e speriamo che non si stanchino prima di cominciare.
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significa che qualche anno fa, e credo ancora oggi, in spagna hanno organizzato trofei dove ragazzini piu' o meno danarosi (di certo non pezzenti...) hanno avuto modo di emrgere...
Marquez ha 20 anni, e si e' vinto già 3 mondiali..... per me forse e' un po' troppo prestino, e' giusto che i ragazzini abbiano un'infanzia "normale" e non sbattuti a dx e manca per box ed hospitality piu' o meno "prestigiosi", correre e farsi male ecc ecc.... in Italia invece si e' fermato tutto.... il motociclismo "tutto" (enduro cross veleocità) ma anche tanti altri sport, a torto o ragione... in tempi di crisi... non so |
Quello che vediamo oggi non dipende dai tempi di crisi, ma da quanto fatto nei 10/15 anni precedenti.
In Italia, dal 1986 al 1996, se eri giovane e volevi correre in moto, gareggiavi nel campionato Sport Production. Costi limitati, decine e decine di partecipanti con moto 125 derivate dalla serie e kittate con i kit delle case, e chi era forte si vedeva. Biaggi, Capirossi, Rossi... sono tutti passati di lì. Uno che andava forte in Sport Production, era uno forte in assoluto. Ed il team manager si una squadra sapeva di potergli mettere in mano una 125 da GP senza che questolo facesse sfigurare. Poi i piloti si sono divisi in decine di campionati diversi, spesso con meno di 10 partecipanti, spesso con costi altissimi di preparazione "artigianale" della moto, e si vede solo chi ha più soldi, e magari anche un po' più di manico, ma solo nel suo orticello. E, con i costi che ha una stagione di Motomondiale, anche in 125, chi la mette una moto in mano al vincitore del Cippirimerlo Monomanca? DogW |
Nel senso che in tutti gli sport la Spagna ci sta cagando in testa perchè investe nello sport giovanile.
Le Federazioni sportive nazionali Spagnole sono veramente di supporto ai giovani nell'avvicinarsi e spingergli nelle varie discipline. E nell federazione motociclistica sono i primi che hanno interesse a mantenere vive categorie e categorie "minori" che servono a fare crescere i ragazzini. E i risultati si vedono ovunque. Chiaro che il talento puro può uscire ovunque anche in condizioni più o meno avverse, ma avere un vivaio è l'unico modo per avere comunque ottimi piloti. |
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quindi, oltre che per una mancanza di logistica, diventa per forza una questione di dannato danaro.... sigh.... povera italia.. |
Si ma stando a quanto scritto, non è che "non c'è denaro" ma che le piste costano troppo, come molte altre cose in Italia, pertanto non c'è molto da lamentarsi se ci si da la zappa sui piedi.
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oggi, ancor più di una volta, negli sport a motore è prima di tutto una questione di capacità finanziaria del babbo
di tutti i ragazzini che usano uno scooter in quanti avrebbero un talento da campione? e di quei pochi quanti hanno un babbo che ha soldi e voglia di sbattersi nei primi anni per farlo emergere? i conti sono belli che fatti, se poi si aggiunge una Federazione che non agevola..... un piccolo es. quando ero diciottenne per fare un campionato "Trofeo A112" senza tante pretese (era la Scuola per il Rally) ci volevano circa 50 mil. di lire |
A me capita spesso di passare davanti all' autodromo di Vallelunga e vederlo vuoto, per molti giorni deserto, quando sappiamo che potrebbe essere frequentato da centinaia di persone in auto o moto, persone che ad un prezzo ragionevole e con una burocrazia logica (sic?), lo farebbero rendere economicamente così come una impresa dovrebbe fare, mi piange il cuore e mi da una fotografia del mio paese, con tante possibilità, ma incartato su stesso.
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i soldi contano eccome, a qualsiasi livello, senza andare in trofei vari, avete mai provato da ragazzini ad andare in pista da cross privatamente? il costo era anche abbordabile, ma solo di pezzi, ricambi e manutenzioni il mio babbo dopo poco mi disse mav#@èèà[+èq!!! :lol:
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:confused: Ai ragazzini italiani interessa pochissimo la motocicletta , è stata fatta intendere come una cos apericolosa e da evitare , alla fine i ragazzi e le ragazze vanno in moto e gareggiano se uno dei due genitori è appassionato.
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Mi sento di quotare aresmec.La passione in Italia è finita.Quando ero bambino la moto era tutto.X tutti.Ora è roba da vecchi sfigati che rischiano di farsi male facendo una cosa inutile:andare in moto.
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In Italia ci sono solo Calcio & Ciclismo.
Se vuoi fare una gara in bici ti chiudono tutte le strade che vuoi e i cittadini si attaccano, se vuoi fare una gara di Motocross in circuito ci vuole il nulla osta di Bergoglio... :mad: |
Quoto Dfulgo.
Per il ciclismo asfaltano pure delle belle strade sterrate in quota nel nome del "giro di italia"... Io ho avuto entrambi I genitori contro la moto e infatti prima dei 18 sbavavo e non c'è stato alcun verso di poterlo fare prima come sport... Sigh :sad5: |
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Ora tu mi dici che 150/200€ in meno fanno la differenza? Bha, per me no! La scuola italiana era la vecchia 125SP dove se arrivavi davanti eri bravo, vedi i vari rossi, capirossi, gramigni, goi e tanti altri che non hanno avuto la loro fortuna. Il problema maggiore, ora come ora è, e resta, il denaro. Per fare una stagione come dio comanda ci vogliono una valanga di soldi, valanga di soldi dove i costi puro dell'iscrizione al campionato e delle giornate in pista è veramente un costo esiguo. Una volta trovare qualche azienda che aiutava un giovane o trovare un prestito in banca per far correre il pargolo non era poi difficile, oggi come oggi non dico che sia impossibile, ma veramente, veramente più difficile ma soprattutto diventa un lavoro. In ogni caso la scuola italiana, si è focalizzata negli ultimi anni più nella parte "SBK-SS-STK" che nella parte GP per gli ovvi costi di gestione delle moto. Esempio lampante sono i vari Giuliano, Nocco, Fabrizio, Badovini, Canepa che si, forse non sono dei Rossi, ma in alto e nelle posizioni che contano ci sono arrivati! |
ma Biaggi quello che è salito in moto a 18 anni?
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.....forse chi è già "arrivato", potrebbe fare da sponsor e investire sulle giovani promesse; penso a Biaggi-Capirossi-altri ex recenti benestanti che sono ancora giovani e attaccati al mondo delle corse, piuttosto che "spremere" ancora il circo delle 2 ruote, potrebbero ricambiare insegnando ai giovani, finanzialndoli (rimettendoci anche del proprio) alla ricerca di nuovi talenti che potrebbero diventare loro, in stile cartellino calcistico.
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Meglio se non attacco a parlare dei Progetti Giovani della FMI....
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...chissà oggi quanti passi avanti... :rolleyes: :-o |
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