concessionari
 

Oggi ero in giro a fare un c.... e ho realizzato che i concessionari/rrivenditori di moto sono pochi, molto meno di una 15ina di anni fa. A Como è rimasto un conc. Suzuki/Ducati, niente Honda e forse nemmeno Kawa o Yamaha, bmw non c'è mai stato.
Luoghi storici di ritrovo, dove si andava anche solo per lustrarsi gli occhi sono chiusi, occupati da una banca o farmacia, sarà che la moto costa troppo, che i velox tolgono la voglia, che si rischia, bo...ma sembra di respirare un clima di fine stagione.

negli ultimi anni avevano aperto come funghi...e anche rivendite di solo abbigliamento...stanno chiudendo tutti....purtroppo e' cosi!!

...e non solo nelle moto....!!!

in compenso hanno aperto quelli che ti mettono in vetrina l'usato...

E siamo solo all'inizio, tutti i conce sono in grande sofferenza ....

I conce sono meno di 15 anni fà.....malgrado numeri di vendita molto + elevati che all'epoca...sicuro? Basta ricordare i numeri Bmw in Italia rispetto al 1995.

I numeri non li conosco, bmw moto 15 anni fa vendeva molto meno e offriva molto meno, ma le 4 sorelle jap erano ben presenti. Credo anche che il successo bmw e anche Ducati e Harley, si sia concretizzato grazie allo spazio lasciato libero dalle giapponesi, Honda si è dedicata alle macchine e motorini e senza honda a tirare le altre hanno seguito.

x Luigi,
un paio di giorni a Lyon ne vale la pena? Avevo pensato di fermarmi lì sulla via per Bordeaux e un po' di Spagna.

I problemi dei conce sono solo economici, ormai in questa guerra di volumi vendono pezzi da 20000 € per incassare utili che coprono a mala pena le spese, ma consideriamo tutte quelle occulte, tanti si possono permettere il lusso di chiudere, altri non lo possono fare, e stanno buttando nelle loro aziende tutto quello che hanno guadagnato dei decenni precedenti, il ritiro dell'usato si è trasformato da una risorsa in una piaga, e questo vale per tutti, auto moto camper.
Penso che molto velocemente vedremo un cambiamento epocale per la rete, secondo me la filiera si assottiglierà.

Sinceramente non saprei, avro' transitato 100 volte quando l'autostrada per il nord passava dal famigerato tunnel:( di Lyon-Fourvières, ma ho soggiornato solo una volta per meno di 24 ore, non ricordo un granché di straordinario, cmq il mio parere vale poco. Sono rinnomati per la gastronomia, che purtroppo non ho avuto modo di collaudare seriamente:confused:.

Preferibilmente mi fermerei in Auvergne, non lontana, o nei Monts du Forez, vicino a Saint-Etienne (...ma non a St Etienne:()

Dici che seguiranno l'esempio della Morini? Può essere e non sarebbe così male:)

Ok Luigi grazie, annoto.:)

secondo me il concetto stesso di concessionario è in crisi....
Le Case, sia automobilistiche che motociclistiche, sono ormai pronte alla dematerializzazione dei luoghi dove le auto\moto si possono provare e ordinare....
Pensate che sia meglio un posto fisso, magari distante decine di km, oppure che ti portino l'auto da provare nel centro commerciale vicino a casa, o ancora meglio a casa.....

Secondo me tra pochi anni ne vedremo delle belle....

Bellissima!!!
Se posso, ti consiglio di pernottare a Salers, paese molto caratteristico. Non perderti il Puy Mary (molto vicino) imho molto meglio del Puy de dome. Ci sono stato due volte e mi piacerebbe ritornarci.

Non è nulla di diverso dalla attuale tendenza in altri settori del commercio. I piccoli negozi spariscono, sostituiti da supermercati e centri commerciali.

Se (e dico se, i numeri veri non li conosco) oggi si vendono più moto di 20 anni fa ma i concessionari sono diminuiti di numero, allora questo vuol dire semplicemente che dal punto di vista economico è aumentata l'efficienza complessiva del sistema, concentrando il fatturato in meno punti vendita, ciascuno dei quali ha la capacità di coprire un bacino di utenza che in passato era distribuito fra più rivenditori.

Purtroppo questa "ottimizzazione delle strutture" comporta inevitabilmente una diminuzione del tasso di occupazione complessivo nel sistema. :-o

Per rimanere in Francia, il mercato é crollato di brutto, altroché l'Italia, siamo una specie in via d'estinzione, un po' per la crisi, sopratutto per i limiti, patente a punti dal '92, e motori strozzati a 100cv (so che bastano e avanzano, ma un motore progettato per tot e strozzato a 100 funziona generalmente male, credetemi)...nella mia città siamo rimasti senza conce Bmw per quasi 2 anni, ora ripreso da quello auto. Dove aquistai il K (ieri, nel 1985:cool:), stessa famiglia che gestisce, ma vendono solo scooter.
Pensare che eravamo il primo mercato europeo grosse cilindrate per almeno 20 anni...

Verissimo anche da noi sta per arrivare la bufera, solo i nababbi potranno permettersi questo lusso, ormai siamo in dirittura d'arrivo !

Grazie anche a Romargi, motociclisticamente ormai sei Francese:)

La Francia l'ho girata parecchio in moto anch'io, era il paese ideale per le vacanze in moto, strade libere e ben tenute, traffico rispettoso, polizia pressochè assente, ottima offerta alberghiera, ma forse adesso non è più così.

Vado in moto dagli anni '80 e secondo me si stava meglio prima, gli incidenti c'erano, ma non mi pare che tutte le limitazioni che abbiamo ora abbiano aumentato la sicurezza.

Ho visto quest'esperienza qui a Brescia, e ho parlato con una persona che aveva diverse concessionarie qui.
Hanno chiuso in sequenza in tantissimi, se c'erano 2 kawasaki ora ce n'è solo uno e ridotto, di due concorrenti Honda ne è rimasto uno solo, quello storico ha chiuso. Lo stesso Suzuki. Resiste ancora l'unico e rinomato BMW, che però fa auto e moto insieme.
Secondo me il periodo di boom sta vivendo ormai di abbrivio, pian piano si ridimensionerà, il mondo moto come quello auto come tutto il resto.

*I dati delle immatricolazioni continuano a essere disastrosi e Corrado Capelli, presidente di Confindustria-ANCMA, lancia l'allarme:

«Le politiche di risanamento troppo drastiche conducono ad una contrazione di tutta l’economia con una perdita netta di introiti anche da parte dello Stato. Nel mercato automotive le misure fiscali non generano nuovo gettito, ma strangolano le attività di tutta la filiera. Il risultato è che dalle 2 ruote a motore lo Stato incasserà 250 milioni in meno solo di IVA, rispetto al 2009 (...).

Se non ci sarà una svolta, la crisi del mercato metterà a rischio concreto di sopravvivenza il 30% delle concessionarie con inevitabili ripercussioni in termini di occupazione.

Da parte nostra continuiamo a essere presenti in tutti i tavoli nei quali si decidono cambiamenti sostanziali e formali, relativi alle due ruote e siamo pronti a giocare un ruolo chiave per sviluppare la mobilità sostenibile e incentivare l’uso di moto e scooter con modalità sempre più sicure e rispettose dei vincoli ambientali».

Al di là delle valutazioni molto severe del presidente, resta comunque il fatto che da gennaio a luglio sono stati immatricolati 193.644 veicoli motorizzati a due ruote, compresi i cinquantini, con un calo del 20,4% rispetto all'anno scorso.

Per le moto va anche peggio: le oltre 1000 hanno segnato -30,9% (13.988 pezzi), -33,5% per le 800-1000 (11.632 unità) *e -52,2% per le 600 (2568); meglio 650-750 con -18,8% (10.230 moto). Tra gli scooter, a picco i 250 (5844, -45,9%) e i 300-500 (29.098, -40,5%), ma grazie ai veicoli venduti alle Poste si salvano i 125 (46.020, +11,8%), e gli oltre 500 per l'effetto TMAX: 11.091, contro i 1680 dell'anno scorso.


Fonte motosprint

Qui nel pavese a dicembre una concessionaria jap e triumph ...chiude!!!

Credo che siamo solo all'inizio e chi parla di "VEDERE LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL" si sia fumato l'impossibile

Si, quoto Dive68!!!

:!::!:
p.s. per quei macellai bocconiani li, la luce non si è mai spenta:cool:

Mah...direbbe il nostro amico Tricheco, io oggi ho fatto un giro alla Kawasaki di Udine e alla BMW-Suzuki-Ducati sempre di Udine, a vuoto! Si perchè nonostante la crisi che ristagna qui nel profondissimo e ricchissimo nord-est, queste 2 importanti concessionarie esclusive e ufficiali sono in ferie dall'11 agosto al 4 settembre. Non male.

Le ferie cmq vanno fatte...art36 Costituzione...

Per maggior chiarezza:
Il decreto legislativo n. 66/2003, e successive modificazioni, di riforma dei tempi di lavoro, ha rafforzato il diritto del lavoratore ad un periodo di riposo, indicando che il prestatore di lavoro ha diritto a un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a quattro settimane e che "il predetto periodo minimo di quattro settimane non può essere sostituito dalla relativa indennità per ferie non godute, salvo il caso di risoluzione del rapporto di lavoro".


Va da se che la concessionaria in questione, avendo del personale, e dovendo fargli fare le ferie ha dovuto chiudere...non capisco il perchè avrebbe dovuto rimanere aperta...oppure ho male interpretato io il tuo pensiero?