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trottalemme 13-06-2012 19:21

Il velo di Maya
 
C’è qualche difetto d’equilibrio e l’uomo si sposta in avanti per non barcollare come un funambolo. (Robert Musil)
Non te ne accorgi subito, ma ci sono giorni in cui non tieni il tempo e lo sforzo di recuperarlo ti allontana da te stesso e da ciò che ti circonda.
Mi capita sabato scorso. Ho un appuntamento a Firenze con altri motociclisti che non conosco ancora se non virtualmente, persone peraltro che ho trovato godibilissime, che ho incontrato in un ambiente inconsueto, quale può essere un circolo di canottaggio, e con le quali spero di poter condividere ancora qualche bel giro. Parto presto al mattino. Attraverso la pianura padana senza vedere quanto mi circonda, ma mi giustifico pensando che è strada di trasferimento.
Attraverso l’Appennino con la mente all’ingorgo segnalato nei pressi di una galleria in cui un camion si è ribaltato e ai minuti che scorrono, senza godermi il cielo terso, le colline verdeggianti e i falconi in picchiata.
Arrivo a destinazione preoccupato e distratto dal ritardo.
A tavola, l’occhio corre all’orologio e alla strada che mi aspetta.
Fra Firenze e Pistoia, una volta ripartito, ogni semaforo è un nemico e verso l’Abetone non mi godo neppure quei tornanti che sono venuto a cercare e che avrei potuto evitare riprendendo l’autostrada verso Bologna.
Passo attraverso Pievepelago e Pavullo nel Frignano come un fantasma e riattraverso la pianura padana con un senso opprimente di fatica che mi accompagna fino alle porte di casa.
Perché non si tiene il tempo? - mi chiedo. Spesso non lo sappiamo e cerchiamo di porre rimedio agendo, quando si dovrebbe fermarsi e nella respirazione trovare la risposta all’irrequietezza.
Semplice, se il velo di Maya non accecasse in quei momenti la nostra vista.

area62 13-06-2012 19:29

..carpe diem..quam minimum credula postero...

Claudio Piccolo 13-06-2012 19:48

questione di bioritmi......una volta si diceva giornate storte. Scherzi a parte spesso quello che rovina è l'ansia dovuta al tempo che incalza....bisognerebbe fermarsi, farsi una pisciata en plein air e una cicchetta, guardarsi un po' intorno con l'aria di quello che non ha un cazzo da fare e poi ripartire piano...se ti stanno aspettando una telefonatina..."c'è traffico, quando arrivo arrivo".....la mia frase preferita da qualche anno a 'sta parte è..."tanto vièn sera lo stesso".

Commodoro 13-06-2012 19:54

Capita. Sono quelle giornate no in cui ti affretti verso casa anche se non c'è nessun motivo per affrettarsi, in cui la tua guida è "non completa" e il piacere della guida è solo parziale. Spesso basta fermarsi ad un bar una mezz'ora, leggere qualcosa o cambiare percorso e programma e tutto torna normale..

franz_64 13-06-2012 22:50

Quando lo scopriremo , scopriremo anche la differenza tra un turista e un vero viaggiatore.
Io non ci sono ancora riuscito se non in qualche sporadico caso.

Moko 14-06-2012 08:22

Mi è piaciuta questa tua considerazione, anche se non so darne una spiegazione, però capita; e quello che dovrebbe essere il piacere del fare diventa una fatica biblica nella quale continuiamo testardamente invece di fermarsi a "riprendere fiato".
Lo scopriremo solo vivendo

Ciao.
Claudio.

gaetanocallista 14-06-2012 08:40

Quote:

Originariamente inviata da trottalemme (Messaggio 6766463)
[I]Spesso non lo sappiamo e cerchiamo di porre rimedio agendo, quando si dovrebbe fermarsi...

Il segreto è tutto in queste parole...
ogni volta che, nella vita ti viene da accelerare ...devi rallentare. Tutto o quasi tutto nella nostra quotidianità è procrastinabile.
Ma pochi ci credono!!!

Bassman 14-06-2012 08:55

Gioco d'anticipo su Tricheco...

mah....

camelsurfer 14-06-2012 09:02

È l'ansia da prestazione. Ho smesso di preoccuparmene da un po'. Faccio col mio ritmo, quello che voglio. Quando lo sento. Ho rinunciato a molto ma ho ritrovato un po' di me stesso.

markz 14-06-2012 09:09

"in questo modo il saggio conosce senza esplorare;
vede senza bisogno di guardare;
ottiene senza fare"(cap 47) Lao Tzu (Tao The Ching)

PeppoRT 14-06-2012 09:15

Quote:

Originariamente inviata da camelsurfer (Messaggio 6767436)
È l'ansia da prestazione. Ho smesso di preoccuparmene da un po'. Faccio col mio ritmo, quello che voglio. Quando lo sento. Ho rinunciato a molto ma ho ritrovato un po' di me stesso.

Esattamente quello che stavo per scrivere, rallentare, non accelerare, seguire il proprio ritmo...

doic 14-06-2012 09:44

seguire il proprio ritmo è avere la voglia di non legarsi a percorsi ,orari e luogo di pranzo prefissati.......insomma si va e ci si ferma quando se ne sente la necessità.

JAFO 14-06-2012 09:46

@trottalemme
cmq ho compreso il tuo stato è capitato anche a me!

imho: a volte si corre talmente tanto durante la settimana che non appena si ha l'occasione nel we si scappa via ma non ci accorgiamo che anche quelle sono corse!
il fisico, il nostro bioritmo ha bisogno riposo se non lo capiamo, capita che una gita di piacere si trasformi in ulteriore stress...
forse quel giorno avresti dovuto passarlo a casa svegliandoti tardi facendo una buona colazione al bar e ciondolando per la ta città o standotene sul divano...

maybe 14-06-2012 09:49

quoto in toto. anche xchè le "idee", le intuizioni, vengono nei momenti di pausa.

Zio 14-06-2012 09:52

Vivo così, e non per scelta.
Ecco perchè quel poco tempo che ancora mi impongo quale libero, deve essere esente da orologi, appuntamenti stringenti e programmi da seguire.
Ecco perchè, purtroppo, ho smesso da tempo di girare in moto con dei compagni: cosa che comporta comunque delle rinunce, sia in termini affettivi che pratici.

Però, devo sottolineare la semplicità e la nitidezza delle poche righe di "Trottalemme"

Tricheco 14-06-2012 11:42

mah.............

Rephab 14-06-2012 14:25

Spesso accade anche a me. L'uscita del fine settimana è quella più colpita, soprattutto se è un'andata e ritorno nella stessa giornata.
Avere tutto programmato e tutto pianificato ti devasta mentalmente... io lo accuso pesantemente alcune volte durante l'anno: arriva il giorno in cui crollo e mi chiudo in me stesso senza voler sentire nessuno, voler fare nulla, ecc.
Purtroppo però sono anche un amante delle cose fatte bene e spesso questo implica un'organizzazione del tempo, considerato soprattutto lo scarso tempo che si ha a disposizione; quanto vi resta di tempo se sottrai l'arco di tempo che va dal mettere il piede fuori casa per andare al lavoro ed il rientro? A me praticamente nulla! Se mi salta il programma di un'oretta devo perforza scartare qualche altra cosa, tipo palestra o studio, ecc.
Insomma... già a 32 anni mi chiedo se non valga la pena mollare la vita cittadina per trovare qualche lavoro che non mi alieni del tutto da quella che dovrebbe essere la mia vita...

EnricoSL900 14-06-2012 14:50

Due anni fa feci un giro allucinante.

Vidi quasi solo passando sia il Verdon che i campi di lavanda della Provenza, e poi su verso nord. Rientrai in Italia dal Monginevro e riscesi verso casa da Bolzano. Tutto in cinque giorni, quasi 3000 chilometri.
Tornai a casa più stanco di come ero partito, appagato zero, e tuttora non ho assolutamente un ricordo nitido delle strade e delle cose che vidi in quel giro.

Nove giorni alla partenza per il Viaggio. Sedici giorni in solitaria: non so cosa mi aspetti, so solo che non voglio che sia così. Solo che a volte, uscendo dallo stress del lavoro per immergersi in un periodo di vacanza, ci vorrebbe del tempo anche solo per staccare la spina e resettare il cervello, prendendo un ritmo finalmente più rilassato.
Poi mi chiedo chi cazzo ci corra dietro... :(

augusto 14-06-2012 15:11

Vi quoto tutti. Si può?
E da grande vorrei diventare come Camelsurfer.

Claudio Piccolo 14-06-2012 15:14

Quote:

Originariamente inviata da EnricoSL900 (Messaggio 6768237)
uscendo dallo stress del lavoro per immergersi in un periodo di vacanza, ci vorrebbe del tempo anche solo per staccare la spina e resettare il cervello, prendendo un ritmo finalmente più rilassato.
:(




saggissima idea... se uno parte il primo giorno delle ferie avendole programmate precedentemente rischia di immergersi in un'altra routine forsennata.... un paio di giorni di "decompressione" e poi via, sapendo pure cosa ci sarebbe da fare e da vedere, ma con la consapevolezza che lo farò solo se ne avrò effettivamente voglia.....sennò...chemmefrega...

simonetof 14-06-2012 16:35

Giulio è sempre un piacere leggerti, sono anche molto d'accodro con quello che scrivi.
Io per inseguire il tempo sono uscito di strada, anni fa.
Adesso faccio come Camel (Grande Simo, sarà il nome?:)), ho anche cambiato lavoro, abitudini, manìe.
Sto molto, ma molto meglio. E se non riesco a finire una cosa oggi, metto il punto e ricomincio domani.:)

Claudio Piccolo 14-06-2012 18:53

...comunque io non ho capito cosa c'entrano i Maya....

trottalemme 14-06-2012 19:25

Claudio, te lo spiego in Parrochia alla prima occasione. :lol:

saveriomaraia 14-06-2012 21:19

Grazie.
:D:D:D:D

Ottimo spunto di riflessione. In genere la moto, almeno per me, è una cartina tornasole dello stato di "tensione inconscia". È lì sopra che mi accorgo di essere disallineato con me stesso.

Se il giro è abbastanza lungo poi, la moto mi fa anche da terapia.


Aifonn e palpalatappa.

zangi 14-06-2012 22:04

Su su presto che siamo in ferie...


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