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Percorso storico della Prima Guerra Mondiale
http://img198.imageshack.us/img198/8...ipuglia003.jpg
http://img710.imageshack.us/img710/2...ipuglia004.jpg Il fiume Isonzo, le cui sorgenti nascono nel Parco Nazionale del Tricorno in Slovenia, ai più è un fiume poco conosciuto. Eppure storicamente non è famoso soltanto per la bellezza delle Alpi Giulie che circondano il suo percorso o perchè geograficamente fa da spartiacque tra le popolazioni latine e quelle slave ma sopratutto perchè è stato teatro dal maggio del 1915 all'ottobre del 1917 di una serie di battaglie tra le più crude e sanguinarie che la storia d'Europa ricordi. Non vi è metro di terreno carsico che non sia stato toccato dai colpi di artiglieria o che sia stato imbevuto del sangue di qualche fante morto nel tentativo di conquistare un obbiettivo. Questo itinerario offre la possibilità al motociclista di visitare attraverso sentieri ben segnalati e carrerecce le trincee, i camminamenti e le doline approntate a ricoveri che furono il campo di battaglia tra il Regio Esercito e l'Impero Austro-Ungarico che si contesero centimetro per centimetro il territorio di Trieste e Gorizia con un numero di morti elevatissimo. Da Trieste prendiamo la Strada Costiera e attraversiamo il centro di Monfalcone. Seguiamo le indicazioni per Redipuglia (lat: 45°51'1.91"N- long: 13°29'11.08"E) dove è impossibile non notare il Sacrario, monumento ai caduti della Grande Guerra con la candida scalinata inaugurato nel 1938 da Mussolini. Sono ventidue gradoni in pietra bianca del Carso su cui ricorre la parola “presente” che segue il pendio di un'altura carsica e che contiene i resti di quarantamila caduti. Alla sommità (lat: 45°51'7.98"N- long: 13°29'35.91"E) è posta una cappella che contiene le spoglie di altri sessantamila soldati. Un plastico riproduce il campo di guerra. Dall'altra parte della strada difronte al Sacrario c'è il museo storico della Grande Guerra. http://img190.imageshack.us/img190/7...ipuglia005.jpg Da Redipuglia si viaggia in direzione di Sagrado (lat: 45°52'26.19"N- long:13°29'5.72"E) e prima dell'abitato attraverso un sottopasso ferroviario si sale lungo la strada che porta a Castelnuovo, San Martino e Doberdò del Lago. Al bivio San Martino- Doberdò del Lago, seguiamo le indicazioni per Doberdò del Lago. Dopo alcune centinaia di metri si incontra un piccolo spiazzo sulla sinistra da dove parte un sentiero indicato dalla segnaletica “Cirquito della Trincea delle Frasche” (lat: 45°51'57.54"N long: 13°30'32.93"E) che porta al Cippo Corridoni, al monumento della Brigata Sassari e al cippo Marras. http://img214.imageshack.us/img214/4...ipuglia007.jpg http://img441.imageshack.us/img441/3...ipuglia009.jpg Sono visibili anche le trincee dette “delle Frasche” che dal monumento della Brigata Sassari ad essa dedicato in ricordo delle sue eroiche gesta durante il periodo bellico arrivano sulla strada che porta a San Martino del Carso alla posizione GPS latitudine 45°52'18.44"N e longitudine 13°31'22.67"E. Per affrontare questa passeggiata servono stivali e pantaloni lunghi per evitare incontri sgradevoli con zecche o altri insetti. Non è assolutamente da fare nelle calde giornate estive visto che la pietra carsica riflette il sole e diventa rovente. Bisogna sempre avere con se dell'acqua. Prima di iniziare il sentiero è bene rammentare una cosa. Tutta la vegetazione oggi visibile composta da querce, roverelle e cespugli di sommacco che in autunno si colorano di rosso, durante la Grande Guerra non esistevano. http://img855.imageshack.us/img855/3...ipuglia011.jpg Bisogna tornare indietro nel tempo con la mente e immaginare il Carso come una sterminata distesa di pietraie, arrida, dove d'estate il sole picchiava duro coi suoi raggi mentre d'inverno la Bora e il gelo non trovava ostacoli e i soldati assetati dovevano cercare di soppravivere giorno dopo giorno tra i gas nervini che qui nel 1916 per la prima volta sono stati usati in battaglia, la polvere da sparo e i colpi di artiglieria. La prima cosa che si nota appena cominciamo a camminare lungo il sentiero è il profondo silenzio, si è immersi completamente nella vegetazione carsica, ci fa compagnia solo il rumore del vento. Dopo dieci minuti si arriva all'imponente Cippo Corridoni che con la sua altezza è un vero punto di riferimento nella zona. Seguendo la segnaletica si arriva al Cippo Marras dedicato al capitano d'artiglieria caduto in quella zona il 21 ottobre 1915 e poco dopo al monumento della Brigata Sassari. La zona della “Trincea delle Frasche” fu una dei settori maggiormente contesi dai due eserciti tra la fine del 1915 ed i primi mesi del 1916 per conquistare posizioni difensive e offensive fondamentali per il controllo nella zona del Monte S.Michele. Il fronte venne definitivamente superato dall’esercito italiano dopo la sesta Battaglia dell’Isonzo (agosto 1916) con la presa della città di Gorizia ed il ripiegamento dell’ersercito austroungarico sul Carso di Comeno. Tra luglio e agosto 1915, le truppe italiane sono riuscite a risalire l’altopiano e si schierano sulla linea di Castelnuovo, sulle trincee di partenza da cui sferrare l’attacco contro la prima linea austriaca. Il 21 ottobre inizia nuovamente la battaglia; la Brigata Siena, di cui fa parte il soldato Filippo Corridoni, è impegnata nel tentativo di conquistare la Trincea delle Frasche. http://img855.imageshack.us/img855/1...ipuglia006.jpg Opera solida e profonda, lunga circa 900 metri, protetta da reticolati, si congiunge a sud con la trincea dei Razzi, costituendo insieme un’unica linea di difesa. Il 23 ottobre per poche ore la trincea delle Frasche è in mano alla fanteria italiana ma in seguito ad un contrattacco viene perduta nuovamente ed è in questa occasione che Corridoni muore. Un drappello di soldati guidato, dal volontario Filippo Corridoni, cerca di opporsi, come può, al fuoco incrociato del nemico che tenta di riprendersi le Frasche. Truppe di rincalzo, all’improvviso, giungono a dare manforte agli assalitori. Corridoni, svettante su tutti, anche per via della statura, agita, in segno di saluto, il berretto e grida: “Avanti, avanti amici. Vittoria! Vittoria!”. Gli austriaci sono, efficacemente incalzati. Con il sorriso sulle labbra Corridoni intima l’inno di Guglielmo Oberdan: “Fuoco per Dio sui barbari, sulle nemiche schiere…”. La sua voce si spegne immediatamente. Una pallottola lo colpisce alla fronte. La morte è istantanea. http://img819.imageshack.us/img819/9...ipuglia008.jpg La fanteria italiana nel corso dei primi attacchi appresta a sua volta complessi sistemi trincerati, spesso vicinissimi a quelli austriaci. Si tratta di opere improvvisate, costruite in modo semplice e poco funzionale, oggi quasi del tutto scomparse; solo dopo la conquista delle Frasche le postazioni sono rafforzate e rese più sicure. Alla Brigata Siena subentrano i bersaglieri del I Reggimento bis e dal 10 novembre prende posizione la Brigata Sassari. Saranno i sardi, il 13 novembre 1915 a conquistare le Frasche mentre il giorno dopo viene presa la trincea dei Razzi, restando entrambe definitamente nelle nostre mani. Dopo aver perso questa linea fortificata gli austriaci arretrano solo di poco, ricostituendo immediatamente un’altra serie di trinceramenti e le Frasche diventano per gli italiani una posizione sicura per rinnovare gli attacchi contro un’altra, ma simile alla precedente, prima linea nemica. Solo dopo la conquista di Gorizia, nell’agosto 1916, questa parte del fronte conosce la pace, quando gli austroungarici si ritirano oltre il Vallone, pochi km più a est. Tutta la zona viene bonificata e sulle trincee originali viene creata una linea di difesa arretrata, voluta da Cadorna per resistere ad un eventuale contrattacco, mai messo in pratica. Quelle che erano trincee austriache, divenute successivamente italiane, sono all’occorrenza rivoltate e consolidate, rendendo ancora più complicato, oggi, ai nostri occhi il loro riconoscimento. Filippo Corridoni nasce a Pasula in provincia di Macerata nel 1887, divenuta nel 1931 Corridonia in suo onore. Socialista, antimilitarista, si schiera prestissimo con il movimento dei sindacalisti rivoluzionari. Nel 1912 insieme altri compagni pensa sia giunto il momento di dare vita ad un movimento sindacale rivoluzionario, autonomo rispetto alla Confederazione Generale del Lavoro e fonda l'Unione Sindacale Italiana. Nel giugno1914 partecipa attivamente alle dimostrazioni che dalle Romagne si propagano in tutta Italia. Allo scoppio della prima guerra mondiale l’Unione Sindacale Italiana si pronuncia in favore della neutralità ma Corridoni pensa alla guerra e alle possibilità che questa può offrire alla rivoluzione sindacale ed è qui che le strade di Corridoni e Mussolini s’incontrano. Nel 1915, sei mesi prima di morire, scrive “Sindacalismo e Repubblica” in cui riassume il suo pensiero proponendo una nuova azione del sindacato per trasformare l’economia e lo stato. Parte volontario per il fronte nel 32° regg.to fanteria (Brigata Siena) e il 23 ottobre 1915 viene colpito da un proiettile alla testa mentre difende la Trincea delle Frasche, il suo corpo scompare e non viene più ritrovato. Mussolini lo trasformerà in un eroe. Alla sua memoria fu concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare. http://img43.imageshack.us/img43/3245/redipuglia010.jpg Il cippo della Sassari realizzato nel 1950 e circondato da alti cipressi ricorda sui suoi lati le campagne di guerra combattute dalla brigata sarda per eccellenza tra il 1915 e il 1918 insieme alle perdite subite. Tredicimila morti e diciottomila feriti. Il loro sacrificio venne testimoniato con due medaglie d'oro alla bandiera del 151° e 152° reggimento, nove medaglie d'oro e quattrocentocinque d'argento individuali. In oltre la brigata Sassari ricevette ben cinque citazioni di merito nel Bollettino del Comando Supremo. Se avete piacere di approfondire la conoscenza della memoria storica vi consiglio la visita al museo Tabor, a pochi chilometri da questa zona, esattamente a Lokev (SLO) 5 Km dopo il confine con Basovizza. Ecco il link: http://www.quellidellelica.com/vbfor...d.php?t=349632 fine itinerario bradipo ita |
Grazie!Volevo fare un giro in quei luoghi da tempo.Mio nonno era cavaliere di Vittorio Veneto ed i suoi racconti della guerra nelle trincee sono ancora vivi.
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Bellissimo resoconto..................
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molto interessante tra l'altro non è molto distante l'anniversario nel 2014
nelle mie zone in vista dell'evento stanno recuperando fortini trincee e altre testimonianze di quell'epopea storica. bravo! |
complimenti per la descrizione e la sensibilità. Per chi volesse fare un periodo di 4 giorni in quelle zone può allegare a questo giro altri girelli motociclisitici che "sbordano" in austria/slovenia che sono degni di interesse (naturalistico, storico, culinario, beverecciario e sopratutto motario :D). credo che qui su QdE ci siano descritti altri itinerari carini anche con pezzi di strade bianche.
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Consiglierei di allungare il giro fino alla cima del Monte san Michele, a pochi chilometri da Redipuglia: si possono visitare le gallerie delle cannoniere e percorrere almeno il sentiero fino alla cima 2 del Monte, ove, fra trincee, ricoveri e gallerie scavate nella roccia carsica, sorge un cippo che ricorda il sacrificio dei soldati dei due opposti schieramenti: "Su queste cime italiani ed ungheresi, combattendo da prodi, si affratellarono nella morte".
Altri cippi ricordano i carinziani del 7° reggimento Kevenhuller che difesero la cima nei primi mesi di guerra e tutte le formazioni dell'Esercito italiano che combatterono su queste balze. Ci potremo trovare un pezzo della vita dei nostri nonni o bisnonni, da una parte o dall'altra. Il panorama, a sud verso il mare ed a nord-est verso Gorizia, con il Calvario, il Sabotino, il San Gabriele, è splendido, l'emozione garantita. |
bel racconto,magari se qualche volta mi capitera' di passarci mi fermero' di sicuro grazie
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Bel post bravo
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complimenti bradipo
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complimenti per il report!!!
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Molto bello il report, i luoghi del genere affascinano anche me, ricordo le emozioni a visitare i posti da te citati ma anche la Normandia dello sbarco e El Alamein.
Solo una nota: nel forum tecnici si è stabilito ormai da tempo di usare come formato di coordinate quello decimale (gradi e decimali) senza scomporre in primi e secondi. E' più uniforme ed vita molti errori di trascrizione. |
Domani vado sul monte Hermada il principale fronte per
la conquista di Trieste. Seguira' un report completo. |
Quote:
Ho preso i dati GPS da Google Earth solo per essere piu' preciso a chi vuole ripercorrere il mio itinerario. Come dovrei scrivere le coordinate? mi fai un esempio? grazie.;) |
Bellissima descrizione, grazie Bradipo.
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Mi e' capitato di passare sulla strada hai piedi del Sacrario di Redipuglia, alla sera, quando sono illuminate le 3 croci poste in alto, rispetto al Sacrario stesso:
... Una suggestione e una emozione fortissima... |
Il mio giro sul monte Ermada e' annullato.
Stanotte mia figlia stava male e oggi la porto dal pediatra. Sara' per un altra volta. |
io abito a sistiana e il nostro pediatra riceve a sistiana, se ti servono info sono qua.
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Quote:
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Ok grazie louis.;)
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La scarlattina. Mia figlia ha preso la scarlattina all'asilo.
Oggi comunque sta' gia' meglio grazie all'antibiotico. Due giorni fa era peggio di uno straccio poverina, faceva tenerazza. |
povera piccola speriamo stia bene certo che tra scarlattina e tenerazza non sè le passata bene
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Bel report.
grazie ;-) |
…ma poverina, coraggio che questa è una “tassa” che i piccoli devono più o meno pagare, soprattutto se frequentano asili e simili.
Il monte Hermada resta lì dov’è per la prossima occasione. Quote:
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