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Delecroix, Vincent - "La tomba di Achille"
Vincent Delecroix
La tomba di Achille Excelsior 1881, Milano 2010. A tutte le persone che hanno voglia di compiere altri viaggi, a quelli che preferiscono percorrere la strada dritta di Achille rinunciando al tempo circolare, a chi ama andare nelle profondità della storia, del mito, dei secoli e arrivare, alla fine di un percorso poetico e allusivo, nella costruzione di una propria identità, alla scoperta di sé. Achille sa del proprio destino, ma continua a correre, con una corsa dal piede leggero, ma sanguinosa, violenta, impetuosa, verso l'abisso. Un libro bellissimo, una piccola, luminosa perla per palati fini. A chi mai ascolterà il mio consiglio, quasi un appello, chiedo di comunicarmi le sue impressioni (se ne avrà voglia). |
Mi hai incuriosito.....
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Preso, arriva tra qualche giorno, sarò spietato :lol::lol::lol:
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Vi siete persi, eravate in cerca di eroi: di qualcuno che vi parlasse di sensi, emozioni più pure di quelle provate nei tempi moderni dall'uomo. Ed ecco che giunge il filosofo, vi prende e vi porta per mano nei campi che videro guerra di Teucri e di Achei... Insieme a voi crea, costruisce la tomba del Pelide, vi restituisce ad un mondo di emozioni pure: un po' vi dona anche nostalgia, il "mal del ritorno", la voglia di tornare giovani e senza freni. Senz'altro un bel libro, so già che mi mancherà nel futuro.
F. |
Preso, sono unappassionato dell'epica classica.
PS l'ho anche regalato ad una persona ,per me molto importante, che se lo leggerà mentre vola verso cuba. Non so perche ma mi viene da pensare ad Hemingway ,credo che con il Pelide si sarebbe inteso a meraviglia. Vi farò sapere le mie impressioni. Grazie del consiglio |
letto, pienamente apprezzato e riletto!
al livello di achille può esserci solo Forrest Gump: le stesse tinte pure anche se il destino di forrest era in una scatola di cioccolatini... |
Delecroix è un narcisista oceanico, ma scrive bene e il rumore di autocompiacimento a volte diventa lontano.
ciao peppe |
Caro Peppe, hai ragione: a Delecroix piace ascoltarsi. Ma è un piacere che arriva anche alle orecchie del lettore. E gli si può perdonare, credo, anche il narcisismo.
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se al piacere di ascoltarsi si sostituisce il piacere di raccontare le orecchie del lettore sono più contente. Poi il narcisismo si perdona a tutti e vorresti non farlo in letteratura?
ciao peppe |
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