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-   -   Collisioni, colpa e cultura della sicurezza (http://www.quellidellelica.com/vbforums/showthread.php?t=291905)

Wotan 06-10-2010 20:18

Collisioni, colpa e cultura della sicurezza
 
Nel mio libro ho scritto questa frase, che è un po' il cardine della mia concezione della sicurezza:
"di solito un incidente è tutt’altro che imprevedibile, perché in realtà esso non è altro che la conseguenza di una catena di errori commessi da tutte le parti coinvolte, ivi compresa quella che secondo il Codice della strada avrebbe ragione."

Guardando questo video, non ho potuto fare a meno di pensarci.

Quanti incidenti potremmo risparmiare, se la cultura della sicurezza fosse diffusa in tutta la popolazione?

albio59 06-10-2010 21:04

Quote:

Originariamente inviata da Wotan (Messaggio 5190736)
Nel mio libro ho scritto questa frase, che è un po' il cardine della mia concezione della sicurezza:
"di solito un incidente è tutt’altro che imprevedibile, perché in realtà esso non è altro che la conseguenza di una catena di errori commessi da tutte le parti coinvolte, ivi compresa quella che secondo il Codice della strada avrebbe ragione."
Quanti incidenti potremmo risparmiare, se la cultura della sicurezza fosse diffusa in tutta la popolazione?

In effetti il video rappresenta l'esemplificazione del concetto che hai espresso ma la cultura della sicurezza è purtroppo molto scarsa e subordinata al mero rispetto delle regole/leggi che però da sole non garantiscono il mancato verificarsi d'incidenti.

AlexBull 06-10-2010 21:32

Il tuo inciso è condivisibile: l'evento "imprevedibile" è estremamente raro, molti incidenti potrebbero essere evitati con la giusta attenzione alla strada, alle reazioni degli altri utenti, della moto, alle dinamiche del traffico...
Aspetti che le scuole guida non insegnano.


Avevo già visto il video: impressionante senza dubbio.
Ma la cosa più impressionante è che l'autista si sia fermato. Le (ns.) cronache quotidiane raccontano il contrario... il pirata di solito fugge.

Qui siamo in Brasile.
Ubriaco, incosciente, eppure umano.

rasù 06-10-2010 21:50

Oggi in giro per le strade alluvionate la solita marea di "fenomeni" in maxiscooter che pretendono di sgasare nella fanghiglia tra ruspe, carriattrezzi e pedoni sfrattati dai marciapiedi impraticabili. Ne ho contati tre o quattro scivolati a causa dello strato di limo viscido. E' cosi difficile andar piano?

Animal 07-10-2010 17:30

Caro Wotan...ogni evento è sempre il risultato di una serie di fattori!

Se questo concetto fosse ben presente nella testa della gente (sia nel bene che nel male) forse le cose andrebbero diversamente!
Nello specifico...tutti i giorni vediamo gente che se ne frega di tutto e di tutti....mamme alla guida con bambini privi di cintura e seggiolino che scorrazzano per la macchina mentre lei (una mamma dovrebbe tutelare i propri cuccioli!) è al telefono con l'amica....e magari si fuma anche una sigaretta!
Fin quando il livello è questo...potremo scrivere km di trattati e di manuali.....ma a mio avviso...certe persone meritano di sbatterci il muso!!

Wotan 07-10-2010 18:03

Il problema è che si fanno male anche altri.

Jungle 07-10-2010 18:14

Quote:

Originariamente inviata da Wotan (Messaggio 5194593)
Il problema è che si fanno male anche altri.

concordo pienamente...
il problema è che ormai sembra normale amministrazione il concetto "non nel mio giardino".
nel senso che va tutto bene finchè non ci tocca personalmente. poi allora giù a lamentarsi di questo...di quello..e di quell'altro....etc etc.
Se non ci sforziamo per primi a dare un esempio corretto, cosa si vuol pretendere poi dagli altri?
a volte sono il primo che si deve sforzare per fare le cose in un certo modo.
ma se non lo facessi, sentirei solo una vocina dentro che mi dice...PIRLA !;)

paolo66RE 07-10-2010 18:18

Personalmente, quando si parla di sicurezza e di pelle, un po mi infastidisce l'assioma che vede la velocità determinare automaticamente incidenti, non sempre vero secondo me.

Jungle 07-10-2010 18:31

penso sia chiaramente una questione di contesto unito alla velocità.
in pista vengono meno certi imprevisti che sulla strada sono poi determinanti.
130 in autostrada sono una cosa. 130 in centro abitato tutto un altro paio di maniche...no? (questo è ovviamente scontato)
non è corretto fare una santa inquisizione alla "signora velocità"...
forse è piu corretto redarguire chi ne abusa in certi ambiti e in certi modi.....

tommygun 07-10-2010 18:34

Infatti smettere di chiamarli "incidenti" sarebbe già un primo passo.
E non così irrilevante come potrebbe sembrare...

Wotan 07-10-2010 18:35

Eh. Vedo che hai studiato, bravo!

letterale 07-10-2010 18:39

Tutto giusto, tutto corretto, tutto condivisibile.
Però, se io per primo non ho la sensibilità, l'attenzione, l'intelligenza di usare la strada con giudizio e responsabilità... se come genitore non ho la giusta autorevolezza per educare i miei figli ad una guida prudente... se l'educazione stradale scolastica viene percepita come perdita di tempo... se la repressione degli organi preposti viene travisata in oppressione... se l'ente preposto non manutenziona... se la segnaletica stradale marcisce... e intanto faccio danni per strada, che MI succede?

auguzt 07-10-2010 20:33

Ho l'impressione che una inversione di tendenza nell'utente medio della strada sia un difficile cammino da percorrere, in quanto la mentalità comune, alimentata anche da decenni di incentivo ai consumi, è che chiunque sia in grado di acquistare un auto/motoveicolo è autorizzato a circolare. Quindi la patente non è da conseguire ma è un diritto. E l'automobile di conseguenza. Sensibilità e giudizio si vanno spesso a far benedire quando il principio è che una volta in strada le persone si arrogano il diritto di pensare che la ragione è sempre dalla loro parte, e che, giusto per fare un esempio, il ritardo di cinque minuti è più deleterio di un sorpasso azzardato per evitarlo. Se in più ci mettiamo lo scarsissimo senso civico che storicamente ci contraddistingue, e che ci spinge a prendere come metro di paragone chi si comporta peggio, quindi il "se lo fa lui perchè non posso farlo io" ecco fatto.

Facendo un po' di chilometri qua e là, non so perchè, ma io mi sento sempre un po' più sicuro nelle strade degli altri paesi europei....

Animal 08-10-2010 00:36

Il problema va comunque inserito in un più ampio contesto.....la sindrome di onnipotenza......che vive all'interno di parecchia gente......della serie "Io voglio...Io posso"... Se questo atteggiamento, che si manifesta in mille situazioni diverse ma secondo lo stesso principio, lo riportiamo sull'argomento qui trattato, ci si accorge perchè alcuni soggetti a bordo di una moto o di un qualsiasi altro mezzo, si trasformano in un esseri privi di ogni ritegno ed altamente icuranti che, oltre a loro, in giro ci sono migliaia e migliaia di altre persone!!

Certo Wotan...il problema è che, purtroppo, spesso ci rimettonoanche altri utenti!!

motortradeo 10-10-2010 18:57

ritengo di essere un motocicliasta molto corretto, ma ogni tanto qualche rischio me lo prendo anche perchè il contesto o la realtà moto è diverso da quando si è in macchina o altro....
è una dimensione che nel bene o nel male ci espone a qualche pericolo in più
comunque usiamo la testa e non solo per coprirla col casco!!!!!! ;)

Agente Smith 10-10-2010 19:13

mi rimetto a Gioele Dix.
che,anche se fa della satira nelle sue gheg in:"l'automobilista sempre incazzato",un fondo di verità,c'è!

fastfreddy 20-01-2011 22:18

Finché la patente la regaleranno nelle patatine, la vedo dura riuscire a diffondere il concetto di sicurezza...

Fin'ora ho avuto la fortuna di non "subire" le disattenzioni altrui e per esperienza personale posso dire che i rischi più grandi che ho corso sono dipesi tutti da miei errori e/o sottovalutazioni del pericolo ...per esempio il classico sorpasso azzardato, svolta su pavé bagnato fatta con disinvoltura, eccessiva foga nella guida (magari mentre sperimento i limiti della moto), disattenzione (che pure capita nonostante segua da sempre l'idea di pensare al peggio), stanchezza...

Dopo tanti anni di moto, dopo centinaia di migliaia di km in macchina, durante l'ultima uscita non ho visto uno di quei @azzo di dossi di plastica della 3M ...preso a velocità eccessiva con un bel saltino della moto ...non poteva portare a una caduta ma sta di fatto che la minkiata prima o poi ci scappa sempre...

Devo senz'altro imparare a interessarmi di più alla moto ...mi fido troppo delle condizioni del mio mezzo che ipotizzo sempre adeguate ...quando prendo la moto ho talmente voglia di mettermi alla guida che non faccio nemmeno un veloce controllo visivo ...sì, do un'occhiata ma mi rendo conto che non basta per accorgersi di eventuali problemi :confused:

Non si finisce mai di imparare...

Frush 21-01-2011 19:22

Certo Claudio, ho letto ed apprezzato molto il tuo libro.
Se gli utenti della strada soltanto provassero a mettere in pratica quei consigli sono sicuro che il numero di vittime della strada si ridurrebbe drasticamente.
Però c'è da considerare un fatto: noi abbiamo la passione, quindi certi "approfondimenti" li leggiamo volentieri e magari li mettiamo in pratica.
La maggioranza degli automobilisti non hanno un minimo di passione per la guida ed una scarsa consapevolezza: per loro credo sia mooolto difficoltoso leggere e recepire i concetti espressi nel tuo libro. Voglio dire che in questi casi sia necessaria una divulgazione della sicurezza stradale più "popolare", magati in TV.
Ovviamente le mie sono considerazioni fatte ad istinto, giusto per dire...;)

Wotan 21-01-2011 19:27

E' un pezzo che studio come andare a rompere le scatole agli automobilisti. TV? Riviste? Un libro dedicato a loro? Vedremo.
Certo è che dopo aver visto guidare gli svizzeri in montagna d'inverno, viene da pensare che da noi il problema andrebbe affrontato alla radice, cioè nelle scuole guida. Utopia.

fastfreddy 21-01-2011 19:47

Quote:

Originariamente inviata da Wotan (Messaggio 5477326)
E' un pezzo che studio come andare a rompere le scatole agli automobilisti. TV? Riviste? Un libro dedicato a loro?

Quello che vuoi...basta che ci metti in mezzo un pò di figa :lol:

Wotan 21-01-2011 20:06

Sicuramente funzionerebbe meglio! :lol:

smile50 21-01-2011 20:08

Il problema è la quasi certezza di impunità per la gran parte dei comportamenti scorretti.
L'educazione è fatta di convincimento razionale, esempio e correzione.
Il convincimento non può derivare certo dal vedere che il furbo ci guadagna quasi sempre senza rimetterci quasi mai (per incidente a suo danno o "correzione"). L'esempio, peraltro e visto quanto precede, sono sempre in meno a darlo.

yoghi52 31-01-2011 16:17

Il tuo filmato mi ha suscitato alcune riflessioni:
1) L’investitore stava telefonando o stava cercando qualcosa sotto al cruscotto o stava dormendo… Non solo ha investito la persona ma per un millimetro non prendeva addirittura l’auto. Quello non stava proprio guardando dove andava…. Sembra la scena di un film di un investimento volontario
2) La signora stava passeggiando tranquillamente quasi sulla carreggiata. E’ una cosa che non mi piace. Sarà che la moto mi ha insegnato a non fidarmi di nessuno e a tenere sempre sotto controllo quello che mi succede attorno, ma camminare sentendo le auto che arrivano da dietro fidando che non mi centrino non mi piace. Molto spesso vado a prendere il caffè con un collega e dobbiamo percorrere tratti di strada con traffico veicolare. Questo collega ama camminare in mezzo alla strada, ha scarsa attenzione per il traffico e spesso ho dovuto avvertirlo di auto che stavano sopraggiungendo. Io non capisco il motivo di questo comportamento e preferisco camminare sul marciapiede o in zone riservate al transito pedonale. Se la signora avesse avuto questa accortezza non sarebbe finita su youtube e forse se la sarebbe cavata con l’auto demolita dal coglione che guidava dormendo.

Concordo con il fatto che tutti dovremmo puntare sulla cultura della sicurezza ma allo stato attuale mi sembra un discorso utopistico o di possibile realizzazione solo a lunghissimo termine (generazioni, sempre che non peggioriamo invece che migliorare)
Di sicuro e immediato vantaggio sarebbe invece per ciascuno la cultura della “propria incolumità personale”. Io lo intendo come “comportamento o guida difensiva”. Inizia appunto semplicemente con evitare di camminare dove transitano altri veicoli o di farlo con accortezza.
In moto cerco sempre di prevedere le possibili manovre di chi mi sta attorno, indipendentemente dagli indicatori di direzione che per quanto mi riguarda sono di utilità prossima allo zero.
Da un posto dove può uscire un’auto facilmente uscirà, cerco di passare al largo.
Se arrivo all’incrocio con il semaforo verde un’occhiata dall’altra parte ce la butto ugualmente.
Se posso agevolare le manovre degli altri utenti della strada lo faccio, in genere questo riduce la possibilità di conflitti.
Non do mai per scontato che l’altro mi abbia visto e faccio una manovra solo se l’altro non può fare nulla che possa danneggiarmi. Transito contromano (fuori dalle strisce di mezzaria) come tutti i motociclisti ma solo se non proviene nessuno in senso opposto. Molti scuteristi pretendono che siano gli altri a dargli spazio ma talvolta qualcuno telefona o dorme o si imbrana o non ha spazio per scostarsi o….ecc ecc
Quando incontro qualcuno dalla guida incerta ed imprevedibile aspetto il momento opportuno che non possa far danni e me lo tolgo. Inutile suonare o incazzarsi, se è imbranato probabilmente sentendosi incalzato peggiorerà.
L’applicazione di queste regolette e tante altre come queste unita all’accortezza di non infilarsi volontariamente in situazioni che possano facilmente degenerare possono rendere l’uso della strada un’attività non così pericolosa come le statistiche inducono a pensare.

Wotan 31-01-2011 16:34

Urca! Hai letto il mio libro? :lol:

mangiafuoco 31-01-2011 17:59

Quote:

Originariamente inviata da Wotan (Messaggio 5190736)
Quanti incidenti potremmo risparmiare, se la cultura della sicurezza fosse diffusa in tutta la popolazione?

Concetto universalmente valido. Pensa anche agli incidenti sul lavoro.


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