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Mia piccola esperienza Arai
Dopo anni di caschi modulari, a parte uno da cross che uso spesso in piena estate e quando fa veramente caldo, ho deciso di comprare un casco integrale. Il conto in banca non lo avrebbe permesso, tanti altri fattori avrebbbero dovuto portarmi a risparmiare, ma si sa come vanno queste cose.
Ho visto un'offerta che mi sembrava buonissima (ah, come sono bravo ad autoconvincermi...) e ho preso un Arai Viper GT. Mi piaceva anche lo Shoei, ma la mia testa non lo accetta (a parte l'Hornet). L'ho comprato anche e non ostante l'acquisto di un Arai mi fosse stato sconsigliato da persone del forum, motociclisti molto ma di molto più esperti di me. Anche questi consigli sono stati ignorati... Come va Il casco è più leggero dei miei precedenti e la mia cervicale apprezza la differenza. La calzata è parecchio diversa rispetto al mio Schuberth C2 del 2007, che ormai è diventato un catino (l'imbottitura si è allentata e mi va quasi largo). Questo (taglia M) mi va proprio a pennello e mi dà proprio la sensazione di un oggetto che mi fascia la testa; non è appollaiato sopra. I primi 500 km di Arai sono però stati una sofferenza. In negozio l'ho tenuto in testa una ventina di minuti e mi sembrava perfetto, ma, come per gli scarponi da sci, doveva essere un po' adattato. Infatti dopo un'ora di utilizzo su strada, ho cominciato a sentire una pressione e un dolore insopportabile alla tempia destra, tanto da dovermi fermare e toglierlo in fretta per non impazzire. Qualche altro centinaio di chilometri allo stesso modo mi hanno fatto decidere di portarlo dove l'ho comprato ed esporre il problema. Davanti a me è stata rimossa la calottina interna e, dopo avere identificato il punto di pressione che lamentavo, il negoziante ha cominciato a "lavorare" il polistirolo interno con i pollici. Mi è stato consigliato di usare un cucchiaio da cucina, se la modellatura fatta in quel modo non fosse stata sufficiente. Così di ritorno a casa ho seguito le indicazioni e ho lavorato ancora un po' con un cucchiaio l'interno del casco. Il giorno dopo, domenica, ho ovviamente voluto provarlo, e sotto uno splendido cielo color Aluminum Grey (toh, come il mio casco...) che lasciava cadere acqua a secchiate, ho fatto un lungo giro senza più stritolamenti alla tempia. Un cambiamento sorprendente, che mi ha fatto capire altre caratteristiche del casco senza dovermi più preoccupare del dolore. Rumore - il casco è rumoroso, e molto. Ho messo i tappi nelle orecchie per non rintronarmi del tutto. Il rumore dipende da molti fattori: altezza del pilota, parabrezza, postura quando si guida... Anche lo Schuberth C2, per me, è rumoroso. Isolamento dall'aria - certamente in pieno inverno deve essere utilizzato con un sottocasco, che con il C2 non ho mai più usato. Il casco è più "fresco" e circola più aria da sotto il mento, anche con la "goletta" rigida integrata completamente abbassata. Isolamento dall'acqua - Totale. Nessuna infiltrazione, ottima tenuta della visiera. Dal C2 ormai arrivano spifferi, forse si deve calibrare il meccanismo di apertura. Appannamento - Ho montato il pin-lock in dotazione e "grazie" alla giornata freddina e piovosa ho potuto notare con grande piacere che NON si appanna proprio per niente. Questo è un grande vantaggio, dopo anni in cui mi ero rassegnato ad aprire di un filo la visiera di tanto in tanto per disappannare. Visibilità - Buona, anche se il profilo della doppia visiera davanti agli occhi ogni tanto dà un po' fastidio Finitura - L'impressione generale è di alta qualità. Sgancio visiera - L'ho già tolta tre volte ed è vero, fa veramente tribolare e il sistema non è per niente facile da capire. Sembra che si spacchi tutto ogni volta. A me per ora è andata bene... Varie - Per fare turismo, fermarsi ogni tanto, scattare qualche foto, consultare una mappa... per me non va bene. Non sopporto l'idea e il fastidio di togliermi il casco ogni volta per queste "operazioni". Anche fare pipì lungo la strada è più complicato... Diciamo che va bene per lunghi giri solitari, conoscendo già il percorso che si vuole fare oppure per girare senza meta e senza preoccuparsi molto né di fermarsi né di altro. Giornate in sella dove ci si toglie il casco solo una volta per mangiare un panino alla svelta e poi la sera quando si torna a casa. In conclusione, penso comunque di avere speso bene i miei soldi, anche se magari non avevo proprio questa grande necessità di un nuovo casco... :) |
Grazie del contributo..anche io a volte sono tentato di "farmi" un bell'Arai e sganciare 6-700 eurozzi per avere un ottimo casco...
Però le tue impressioni confermano quello che ho sempre sentito dire riguardo a questi tipi di caschi che sono si validi, però per chi come noi è abituato ad un modulare (C2 nel mio caso) sono una grande rottura di palle...per i motivi che hai detto. Personalmente poi, anche se mi ripeto e dico che sono stupendi, con Arai non mi sono mai trovato bene nelle prove di calzata nei negozi...per il mio testone erano sempre stretti o troppo larghi ;-) lamps |
Mah.........che vi devo dire............
Sò solo che Arai fa prettamente caschi sportivi da pista, o giù di lì.....e in quanto tali sono tutti molto rumorosi Se si va in pista ok, ma altrimenti per l'utilizzo quotidiano, o per mototurismo o per le passeggiate domenicali, meglio un modulare o un integrale comodo e silenzioso. Se proprio volete un integrale TOP un pò più confortevole, punterei su Shoei XR1100 Per la pista, HJC R-PHA 10 |
scusate, spero di sbagliarmi... ma il polistirolo compresso non è quello che deve rientrare in caso di urto... nel senso che si comprime per attutire eventuali colpi? no perchè andando a comprimere alcune zone manualmente come ha fatto Kika non si va ad eliminare l'effetto di assorbimento per cui sono stati progettati?
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ViperGT
Confermo tutte le tue impressioni d'uso....mi spiace per la calzata, perchè se fa per la propria testa quella Arai è inarrivabile.
Le finiture e la verniciatura sono il massimo che può offrire il mercato...la visiera è rognosa da smontare, però anche con il passare del tempo resta perfettamete stagna... E' rumoroso e ben areato, esattamente il contrario del C2 (mio ex casco), non è uno scafandro come il C2. Se hai problemi di apertura, devi valutare lo Shoei, avendo anche questo caso non posso che parlarne bene....ottimo modulare.. Tuttavia per un lungo viaggio da solo preferisco il mio ViperGT... |
@scuba, la compressione manuale vuol dire far rientrare di micron l'imbottitura. È pochissimo, non si parla di millimetri. Nei casi più difficili viene asportato materiale, ma si parla sempre di pochi micron. Il cucchiaio serve per far pressione più facilmente, non per scavare nel polistirolo.
Gli scarponi da sci, se necessario, vengono adattati al piede usando una speciale fresa che asporta materiale all'interno e questa operazione non altera la struttura dello scafo. |
Non credo
non credo che pressare il polistirolo (di poco) in una piccola zona possa comportare una riduzione di sicurezza.
Ovviamnte sbriciolare o asportare una grossa fetta di polistirolo non va bene. Si ottiene un buon risultato ance facendo rotolare in pressione una pallina rigida. Fatto sullo Shoei di mia moglie... |
Personalmente cambio le visiere in un nanosecondo. Sono al secondo Arai e li trovo eccellenti. La calzata è ottima e soprattutto resta tale nel tempo, anche con un uso intensivo, al contrario di altri caschi. Sono discretamente rumorosi, ma molto ben ventilati. Li puoi smontare e rimontare enne volte, sempre con precisione e - fatto la prima volta - con relativa facilità.
Le finiture e la qualità sono ottime, anche se ad onor del vero la qualità del tessuto di rivestimanto ora adottato mi sembra inferiore rispetto a quella precedente, ed è un peccato. |
comprato arai per la prima volta un mese fa e mi chiedo perchè non lo ho comprato prima!!! Se ti calza bene ti è perfetto e la tua testa non chiede altro! Concordo su tutto e specie sul meccanismo di visiera che da nuovo fa tribolare non poco
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Visiera
Quote:
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Io negli anni 90 sbavavo per l'Arai Quantum E Harada (parlo a livello estetico), ma purtroppo una volta indossato mi sono accorto che la calzata non era l'ideale per la mia testa, quindi ho dovuto "ripiegare" sullo Shoei... oggi sono al quarto XR, la zavorrina col modulare e mai un problema in 15 anni (uno dei quattro mi ha anche salvato la vita...).
Morale: quando il budget ti permette un casco TOP (Arai, Shoei, etc..) devi solo scegliere quello che ti calza meglio, non tutte le teste sono uguali.. |
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