Ammaniti, Niccolò - "Che la festa cominci"
 

Titolo:Che la festa cominci
Titolo originale: **
Autore:Ammaniti Nicolò
Sottotitolo: **
Casa Ed:Einaudi
isbn: 978-88-06-19101-6
Pag: 328
prezzo: 18
Prima Pubblicazione: ottobre 2009

Un insolito Ammaniti, comico, ma con un retrogusto amaro.
Davvero una sorpresa.
Parla di feste in una Roma decadente.

un libro davvero piacevole.... scritto bene, scorrevole, con i personaggi che ti catturano per personalità e simpatia.

Non direi un ammaniti comico.... piuttosto un ammaniti che utilizza numerosi passaggi divertenti per riuscire a dare, come sanno fare solo i bravi scrittori, delle pennellate di colore a storie e personaggi decisamente bui e "decadenti".

Una serie di riflettori puntati, ma senza acciecare, su falle, debolezze, ottusità della societa moderna, mutimediale e multiconnessa.

lo consiglio vivamente.

Il primo Ammaniti di "Branchie" e "Fango"

Secondo me un passo indietro rispetto a "come Dio comanda" e soprattutto l'ineguagliato "ti prendo e ti porto via".
Per stile ed argomento mi ha fatto ritornare in mente "l'ultimo capodanno dell'umanita"... alla fine si fa leggere, ma mi aspettavo decisamente qualcosa di meglio.

Anche per me un passo indietro rispetto a "come Dio comanda" ............ parte bene, ti prende ma poi quel finale surreale proprio non mi piace

sul finale concordo.......

Un clone de "L'ultimo capodanno".
Bello fino a prima del finale, concordo.
ciao

Ma si, dai, da leggere magari sotto l' ombrellone, senza grossi impegni.
Meglio anche per me Come Dio comanda e Ti prendo e ti porto via.

Ti prendo e ti porto via mi ha dato delle sensazioni incredibili. Questo è piuttosto pulp ma mi è cmq piaciuto tantissimo

comunque un bel 7 se lo merita come lettura da vacanza

Lo sto leggendo adesso, mi manca poco alla fine. Non mi è piaciuto assolutamente, è da un po' che sono sul punto di abbandonarlo, non lo faccio solo perché leggo fino in fondo tutti i libri che comincio....m è dura.

Ho provato anch'io la stessa sensazione ... finito per dovere!

Anch'io finito solo per dovere.

Il peggior libro di Ammaniti... finora.