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Rantax 15-05-2009 13:35

In moto a Misano dietro al campione
 
MISANO ADRIATICO (Riccione) - Quattro chilometri d’asfalto. Una fettuccia grigia, larga almeno 12 metri, che arabesca il prato. Nove curve a destra, cinque a sinistra, 1.850 metri di rettilinei. Se lo perlustri a piedi, lo scenario è di una vastità incomprensibile. Ma se l’attraversi in moto, su una moto che tracima potenza, la pista di Misano Adriatico, vicino a Riccione, tonicissima Romagna, si rimpicciolisce fino a scomparire. Scompare perché alla prima accelerazione il panico ti fa chiudere gli occhi; sparisce perché quando entri in curva sfiorando i 300, prendere la traiettoria che dovrebbe portarti – vivo – dall’altra parte è come tuffarsi in un secchio d’acqua lanciandosi da un trampolino a cento metri da terra.
VELOCITA' - L’ingrediente che innesca la trasformazione, che tramuta il bitume in oro, è la velocità. E il mago è il pilota. Il nostro, di pilota, si chiama Franco Battaini, bresciano, classe 1972, prima gara nel ’93, primo Gran Premio (Gp Italia, Mugello) nel ’96, passato dalla MotoGp al mondiale Superbike e oggi tra i nomi illustri del Civ, Campionato italiano velocità. Un tipo esperto e con la testa sulle spalle, per quello che ciò possa significare riferendosi a un pilota. In una pausa della sua giornata di prove, gli abbiamo chiesto un favore che assomiglia a un castigo: sedersi dietro di lui, sul sellino della moto, e vedere l’effetto che fa. Se si va fuori di testa come nel pieno di una sbronza o si resta più saldamente che mai attaccati all’istinto di sopravvivenza. Se si gode o si soffre. Franco si presenta ai box spalmato su una Yamaha R1 2009. Non è la Yamaha con cui corre per il Team Tnt Racing-Yamaha. Non è neppure la R1 preparata per il Superbike. È una Yamaha R1, per così dire, standard. Normale. Si nota dai retrovisori, dal sellino doppio, dalle maniglie per il passeggero imbullonate sul tappo del serbatoio. Una moto spaventosamente comune. Un “ferro” che pesa 206 kg e ha un motore di 998 centimetri cubi, da 182 cavalli (che, tra parentesi, sono 22 cavalli più dell’auto con cui abbiamo… brillantemente raggiunto l’autodromo).
DEBUTTO SU DUE RUOTE - «Vai in moto?», chiede Franco da sotto l’integrale. Praticamente zero. «Sei mai stato dietro, in moto?». Ri-praticamente zero. Si vedono soltanto i suoi occhi: meglio. «Monta», e tira giù la visiera. Le pedane del passeggero, inguainato in un completino di pelle da motard di lungo corso, sono altissime, appena sotto la seduta. Sistemarsi è già un cimento, e non abbiamo ancora cominciato. Delle maniglie sul serbatoio s’è detto: di lì a poco verificheremo che sarebbe impossibile girare abbracciati al conducente, in configurazione da spensierata gita fuoriporta. Via. In senso orario. Alla prima staccata il sedere del secondo si alza dal sellino: Franco inchioda e il passeggero viene catapultato in avanti. Poi giù, giù di brutto, con una mossa fulminea che sembra una proiezione: ma non era motociclismo? Quando è diventato judo? Franco fa tutta la curva inclinato all’inverosimile e col ginocchio a un pelo dalla grana abrasiva dell’asfalto. Poi, di nuovo in un lampo, ripesca dal fondo la moto, il passeggero e il mondo intero. Si torna in superficie, dove la legge di gravità ha un aspetto meno enigmatico. Franco dà gas: esce dalla curva come una palla di fucile. Con il fragore di una fucilata che non finisce mai. Altra staccata, altra immersione, altra risalita. E altra ripresona, roba da lasciare i guanti sulle corna d’acciaio del serbatoio, mentre con tuta casco e stivali si viene risucchiati all’indietro. Una rasoiata dopo l’altra, lo strano agglomerato su due ruote fa la barba a ogni curva: il Tramonto, il Curvone, il Carro, la Misano. Fine del primo giro.
«ASSECONDAMI» - Mica male: il pensiero nuota nella boccia del casco come un incerto pesciolino rosso. Franco: «Sei stato troppo rigido». Appunto. «Adesso ne facciamo un altro, e quando piego assecondami. Tranquillo». Certo, come no. Ma funziona. Il passeggero ha sempre la forma di uno zainetto sulle spalle del pilota, ma le cose vanno meglio. Tant’è vero che Franco, la sua Yamaha R1 e il terzo incomodo piegano più di prima. Alla curva 6, dopo il Rio, si va talmente giù da grattare la pedana sinistra. E tra la curva 6 e la curva 8 (la Quercia) c’è spazio anche per un’impennata. Fine del secondo giro. «Meglio», dice. Dunque, avanti. Tre. Quattro. Cinque giri. L’adrenalina corre nelle vene come i vagoncini dell’ottovolante. Quel pazzo di Franco sa benissimo che cosa sta facendo e con chi lo sta facendo: il suo limite è lontanissimo, ma è bene che lui (il limite del pilota professionista) rimanga là e noi qua. A distanza di sicurezza. Tanto, senza saper né leggere né scrivere, il passeggero ha già vissuto momenti inattingibili anche dal più fanatico tra i biker “normali”. Non che dopo l’esperienza si corra a comprare una supersportiva, questo no. Ma almeno si è percepito qualcosa del piacere che, da non motociclisti, ci si perde. Grazie Franco.

diphallus 15-05-2009 13:43

pelle d'oca :)

er-minio 15-05-2009 13:50

Manco pagato. :wink:

Kap69 15-05-2009 14:43

Io lo provo come passeggero su macchine da gara in pista e posso capire quello che scrivi.

P.s. e lo scrivi anche bene!!!

Paolo.

Gekkonidae 15-05-2009 14:48

Il mio sogno... ma con il pannolone addosso, s'intende!

IL_BRUNK 15-05-2009 14:51

sei riuscito a trasmettere molto bene ciò che hai provato complimenti, deve essere stata un'esperienza bellissima e adrenalinica!!!!

er-minio 15-05-2009 15:02

Ragazzi é un copia incolla da un articolo - sveja!!!
Rantax riportava l'articolo.

G&B 15-05-2009 15:32

Ho paura dell'aereo, figurati della moto.

Hedonism 15-05-2009 15:44

sarei volato giu' sicuro...

Rantax 15-05-2009 17:17

Quote:

Originariamente inviata da er-minio (Messaggio 3705219)
Rantax.......

..mè bastato anni fà provare l'ebrezza dà navigatore rally.......e me sò cacato addosso..........:-o

wildweasel 15-05-2009 21:56

Nelson Piquet (quello vero, mica micio micio bau bau) ai bei tempi si fece un giro sul 339 insieme al comandante delle Frecce Tricolori, e dopo aver assaggiato quei 6-7g se la fece praticamente addosso... :lol:

BurtBaccara 16-05-2009 14:38

non so se sare salito, ma cmq grazie per averci fatto fare questo bel giro virtuale

CREG 16-05-2009 19:27

pigliati l'R1 e sbattiti tu nel CARRO, e' ancora meglio :lol:

Brusca 16-05-2009 20:20

In moto deve essere tostissimo....
Io lavorando in BMW sono salito in macchina su una M3 a Monza con Muller....
Siamo arrivati ai box con i dischi rossi che friggevano e scricchiolii vari.
Mi sono divertito e neanche più di tanto impressionato (forse un po' nel vedere con che tranquillità si guida una macchina a 250 kmh)...faccio già i corsi in pista.....ma in moto non so quanto mi potrei divertire.....stica##i!!!

pezzato 16-05-2009 20:36

ti invidio molto.il mio sogno fare il passeggero moto\auto a chi e' top gun.

saurogs 16-05-2009 21:17

me lo vedo rantax appollaiato tra pedane e sellino posteriore della R1...roba da paperissima


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