Vorrei segnalare
 

questo thread nel Walval

http://www.quellidellelica.com/vbfor...d.php?t=203803

Perchè lo trovo assolutamente sintomatico dei meccanismi psicologici del "a me non può accadere" e che sono alla base della non cultura riguardo alla sicurezza.

Purtroppo hai tutte le ragioni.

Un pò di "paura" di quello che si sta facendo (intesa come conoscenza dei rischi che si vanno ad affrontare) è quello che ci salva (in tutti i settori di attività: moto, montagna, lavoro ecc )

Trovo lodevole ogni tentativo di richiamare l'attenzione sul tema, ma credo che questo sia stato piuttosto maldestro, in quanto basato su pochi elementi, insufficienti a farsi un quadro esatto della situazione, e su qualche illazione di troppo.
Ciò detto, trovo vergognoso l'atteggiamento che traspare da certi interventi e condivido in pieno il tuo intervento contro GianniC.
Ma ormai neanche mi ci arrabbio più, so bene che la sicurezza è per i più una roba astratta necessaria solo agli altri anziché un atteggiamento mentale che deve permeare di sé tutto il comportamento di ciascuno di noi.

Io trovo che le prediche di cose ovvie fatte a commento di tragici eventi siano inutili, sbagliate, poco opportune. Se esse, non dico risolvessero, ma anche minimamente contribuissero a risolvere i problemi, ormai non ci sarebbero più morti in moto, non più morti in auto, non più morti nei cantieri. Perche' le prediche sono da sempre infinite ...
Forse è il tragico evento che può indurci minimamente alla riflessione ma, ahime', per chi va in moto vale di più la cautela scaramantica, anche inconscia, come a me certe prediche appaiono ...

Anche a me non piacciono le prediche ma credo che la prima causa di incidente sia l'affermazione "a me non può succedere".

...le prediche si fanno ai bambini monelli.....alle persone adulte è lasciato il compito di analizzare e riflettere ...... purtroppo non sempre questo accade.......ed i risultati poi si vedono.......a 360°!!