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Quanti cavalli ha un cavallo??
La domanda sembra oziosa, ma non lo è: infatti la potenza di un cavallo non è affatto di un cavallo vapore, bensì molto di più, addirittura 12.
Nel 1789 l'ingegnere scozzese James Watt introdusse il termine "cavallo" per indicare il numero di cavalli da tiro necessari per sostituire il proprio motore a vapore. All'epoca infatti la forza motrice comunemente utilizzata per estrarre il carbone dalle miniere era data da pony. Oggi si definisce convenzionalmente cavallo vapore la potenza necessaria a sollevare 75 kg alla velocità di un metro al secondo. Per misurare la potenza di un cavallo occorre servirsi di uno speciale strumento che permette di rilevare la capacità di traino dell'animale. Un cavallo da corsa ben allenato sviluppa una potenza di 10-12 cavalli, praticamente quella di uno scooter 125. |
mmazza quanto sei preparato, la storia dei pony non la sapevo
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....si ...erano piccoli e si utilizzavano bene nelle gallerie di estrazione....anche in Belgio negli anni del dopoguerra si usavano i cavalli in galleria.....per il traino dei carrelli colmi di carbone....
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e un uomo quanti cavalli ha? (esclusi i proprietari di scuderie/maneggi/allevamenti:lol:)
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c'è un altro parametro da considerare: il cavallo è alimentato da biada "vulgaris" o da biada "V-Power" ? :):):):):):):):):):):):):):):)
PS: tornando ad essere seri: la domanda è sensata, non ci avevo mai pensato. |
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Dalle mie parti in miniera (Monte Amiata) si usavano gli asini e venne selezionata una razza specifica che ha poi preso il nome appunto dal monte Amiata, particolarmente indicata per la piccola stazza che permetteva agevoli manovre all'interno dei cunicoli
http://www.zoomedia.it/Amiata/Sorcinocrociato.html :D:D:D |
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Per maggiori delucidazioni, comunque utili per capire varie differenze.....andate qui.....
.......... http://it.wikipedia.org/wiki/Cavallo_vapore Troverete tutto....eheheheeheheheheheh......ach diaffolo di un Animal!!! |
e volendo pignolare, quello che viene definito CV e' un poco minore di quello definito HP,ma poco poco.
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Bravo, mi ero riproposto di andarmelo a cercare:D
Però pensavo che un cavallo, a 4 zampe intendo, avesse una potenza superiore a un 125, sarà perchè so grossi:lol: |
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So una cippa: sono ateo. :lol:
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Mi pare che i ciclisti prof sviluppino circa 400/500W sulle salite, quindi per decine di minuti, senza neanche utilizzare tutta la muscolatura.
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all'epoca del record dell'ora avevo fatto come esercizio il calcolo della potenza di Moser
veniva circa 0,5 cavalli Non chiedetemi di rifare i calcoli |
...direte voi...per forza, sono modificati! :)
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Alla frequenza di soglia, un ciclista professionista con hct al 50..sviluppa 400-600 mw... alla massima potenza anaerobica, puo' arrivare a 1500 mw
Negli anni '90..sono stati pizzicati dall'antidoping anche con 65 di hct..molto a rischio!! |
mah............
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Mi fido di voi! Non mi ero mai posto il problema! Interessante però!
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io l'ho sempre detto che e' na potenza :lol: |
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anche li pero' ci sono problemi con l'antidoping, molto a rischio :cool: |
Tom Boonen 1500 W per 30 secondi..:D
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La potenza si può esprimere come lavoro espresso nell'unità di tempo. Nel caso di un essere umano bisogna innanzitutto itendersi su quale potenza muscolare si misura. Infatti, si è parlato tanto di biciclette, quanto di sollevamento pesi che sono due condizioni diverse in relazione ai gruppi muscolari attivati. Ci sono poi le potenze muscolari di picco e quelle più durature e - anche qui - si tratta di condizioni diverse, perché differenti sono le modalità di attivazione delle fibre muscolari.
Detto questo, il modo più semplice e rappresentativo per misurare la potenza umana è quello di riferirsi alla salita su una rampa di scale. In questo caso i gruppi muscolari impiegati sono prevalentemente quelli delle gambe, potenti e meglio confrontabili con il lavoro di un cavallo. Si procede in questo modo: 1 - Si misura il peso del soggetto 2 - Si misura il dislivello verticale coperto 3 - Si misura il tempo richiesto per salire Ovviamente, il peso è quello che è, ma si può fissare il dislivello e rilevare il tempo oppure fissare il tempo e rilevare il dislivello. E' la stessa cosa in linea di principio. Non è però la stessa cosa relativamente ai risultati ottenuti, in quanto la risposta muscolare (diversamente da quella di un motore) varia in funzione del fatto che lo sforzo sia intenso o protratto. Nota importante: il lavoro viene compiuto contro la forza gravitazionale ed è per questo che va rilevata la differenza di quota e non il tragitto. C'è una dissipazione per attrito tra scarpe e scalini, ma per semplicità la si può trascurare. Tanto, è l'ordine di grandezza che interessa. La potenza è data dal peso per il dislivello diviso per il tempo. Ovviamente, il valore varierà in funzione delle capacità individuali e, come detto, dal fatto che lo sforzo sia breve o lungo. I risultati migliori su intervalli di circa 10 secondi si attestano sui 400 W, ma stiamo parlando di sportivi allenati e quindi con una buona resa muscolare. Su intervalli di 5 secondi si possono raggiungere i 1000 W. Per soli 2 secondi un uomo forte può esprimere più di 2 kilowatt, poco meno di 3 CV, circa come una lavastoviglie. Attenzione, questa è la potenza resa dall'essere umano, non quella assorbita metabolicamente (a partire dai mitocondri delle cellule) che è superiore. Infatti, sebbene la macchina muscolare abbia un'ottima efficienza, buona parte dell'energia chimica resa disponibile va persa nell'ambiente in forma di calore. Non per niente si suda: il sudore è demandato a smaltire (prima per conduzione poi per convezione) il calore prodotto in eccesso che potrebbe danneggiare le cellule. Il rendimento muscolare intrinseco è circa il 25%; come dire che 3/4 dell'energia liberata vanno persi. Eppure, è ancora poco rispetto a quello che dissipa un motore a combustione interna. Inoltre, quel rendimento del 25% può essere migliorato in funzione di come si muovono gli arti e i tendini (che sono elastici e quindi in grado d'immagazzinare e poi restituire l'energia). Durante la marcia il rendimento può giungere al 60% per il modo efficace in cui la forza viene trasmessa a terra. Durante la corsa il rendimento scende al 40%. Durante la salita della rampa siamo sul 30-35%, ma dipende anche da quanto è inclinata la rampa stessa, fattore che non incide - come si diceva - sul lavoro da compiere, ma che incide sulla maniera in cui si muovono i tendini e si scarica la forza sul suolo. Morale: il miglior rendimento si ottiene camminando (di buona lena), ma la potenza massima si esprime su una rampa, anche se con maggiore dissipazione calorica. La potenza umana di picco (mantenibile per circa 1-2 secondi) si aggira sui 3 CV. ;) |
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Cosi' si chiarisce a tutti una volta tanto che se alleggerisce la moto non si guadagnano 3cv per ogni Kg... Giuro l'ho sentito dire :rolleyes: E quando ho cercato di chiedere spiegazioni sui loro calcoli mi hanno risposto "eh, beh.. ovvio più alleggerisci più va..." Certo come se il motore senza moto attaccata sviluppase più di 500cv cavalli... :lol::lol: |
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