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Pier e Alyssia
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Lì, dopo qualche anno-luce dallo stargate, colto dall'arsura, ho conosciuto al banco una ragazza: Alyssia. Splendida e dolce. E sexy. Molto sexy. Una creatura dalla beltà e dalla presenza inimmaginabili. Le mie orecchie erano ancora un po' frastornate dal rombo intorno al casco, ma non hanno mancato di cogliere la sua voce incredibilmente soave, quasi musicale. Il mio sguardo ha ben presto incontrato due occhi infiniti, intensi, che non mi mollavano mai. La vita è così: casuale, occasionale, forse opportunistica. Insomma, dietro quel bancone ero già bello che andato in brodo di giuggiole. Beh, che dire. Difficile spiegare com'è una pupa che ti stende. Tutte le altre erano diventate di colpo mezze calzette. Alyssia è sobria, simpatica, di classe e, ripeto, ha una presenza mozzafiato. Ha un viso perfetto, un animo da angelo, un corpo che altera la respirazione. Sotto il suo vitino da vespa si sviluppano natiche selvagge e alte. Due spalle delicate, ma dinamiche le contornano un collo aggraziato e liscio. Un seno appuntito chiede di uscire libero da ogni camicetta o maglietta. Quella sera (ora astrale 456.66.012) indossava un vestitino nero che le stava un incanto, tutto aperto sulla schiena sinuosa e molto corto, a scoprire due gambe tornite e lunghissime, appena un po' muscolose, che mi davano l'idea di scatto, di gazzella, di movimento, non so se mi spiego. Abbiamo parlato a lungo. Mi sentivo a mio agio, in perfetta armonia. Lei si è divertita con me, ma è sempre rimasta composta, quasi a non volere mostrare troppo il suo sorriso ammaliante, dietro la bocca succulenta. A un certo punto, è stato più forte di noi, ci siamo avvicinati. L'ho baciata. Lei mi si è premuta contro e io ho percepito il suo seno sodo e protuberante che mi solleticava il petto. Ci siamo parlati nell'orecchio, sussurrando parole a tratti poetiche, a tratti sensuali. Mi ha accarezzato il collo; le ho preso il mento e l'ho baciata ancora. Qualcuno ci guardava, quasi rapito. Infine, lei mi ha preso decisa la mano e mi ha condotto fuori dal pub. Sotto una volta punteggiata di una miriade di lontani soli ho seguito palpitante i suo eleganti sandaletti col tacco che tichettavano nel buio, come un orologio delle liete ore. Siamo infine giunti all'alcova. Le mani mi tremavano. Di donne ne ho avute tante, ma l'intensità di questa mi metteva in soggezione. Per fortuna, non ho dovuto subito usare le dita, perché il vestitino è scivolato a terra da solo, mentre il cuore mi batteva all'impazzata, fin nel cervello. Era in piedi e mi fissava, nuda, mia. Sembrava una tigre e un cerbiatto. Voleva e si lasciava andare. Si mordicchiava le labbra. Mi sono perso nel suo sguardo lucido e mi sono ritrovato avvinghiato alla sua anima. Tutto è stato naturalissimo. Abbiamo fatto l'amore e lei ha quasi urlato di felicità, poi ha pianto e riso. Io non ho mai provato qualcosa di simile. Le mie cellule si sono riprodotte in quel momento più in fretta. Il sangue ha invertito la sua circolazione. Poi abbiamo ripreso ad amarci. E poi ancora. Per 5 ore stupefacenti. Finché abbiamo smesso, sazi e appagati. E' in quel momento che è successo il fatto. Stavo fumando una sigaretta, ancora estasiato. Stavo pensando che, per tutti i numi, mi ero decisamente innamorato; e di brutto. Ero stracotto, knock out. Mi sono girato verso di lei, cercandola. Le tre lune che brillavano nel cielo della finestra illuminavano la pelle liscia del suo corpo profumato. Mi pareva di vedere delle dune desertiche. Ma in cima c'era la massa lucida dei suoi capelli. Nascondevano il suo viso. In quel momento avevo bisogno di scorgerlo, di leggere ancora nel suo sguardo caldo. E il bisogno, non so perché, era disperato, come se avessi avuto un presentimento. Allora, con le dita l'ho richiamata e ho delicatamaente spostato i capelli. Ho allungato il collo, ho strizzato gli occhi, ho avvicinato il mio viso al suo, ho scrutato nei suoi tratti e... Sgomento!!! Orrore!!! Le mie coronarie hanno avuto un mancamanto... Improvvisamente, sotto quei capelli, tra quelle lenzuola, ancora con i sensi provati, al posto dei suoi tratti femminili, al posto di quel nasino perfetto e di quelle labbra tumide, in luogo di quella fronte delicata, di quel collo aggraziato, di quegli occhi da favola, ebbene sì, in luogo di tutto questo, mi sono tristemente, terribilmente, paurosamente trovato al cospetto del viso... di Pier il Polso, esattamente così come compare nel suo avatar!!! Pier, sorridendomi nefando, ha avvicinato la sua bocca fremente alla mia, tentando di baciarmi come lei/lui prima aveva fatto. Mi sono svegliato tutto sudato e col batticuore, il busto eretto sul letto, lo sguardo sbarrato, puntato nel buio. Una domanda resta a sconvolgermi la mente: con chi mi sono accoppiato nel sogno? Con Pier il polso? Alyssia è Pier? Pier è Alyssia? :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: Infine... ho capito. Pier, essere fantastico e diabolico :snakeman: , è capace di entrare nei sogni. Il suo post sulla velocità Solla-Lecce lo dimostra. 8) 8) 8) :roll: :roll: :roll: |
Ma guarda un pò che danno che ho fatto..... :?
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ahahahahahahahah...
:P Non voglio guardare l'avatar di pier. |
Guanaco, sei un pipparuolo..
..come tutti noi, del resto.. :D :D |
:lol:
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Secondo me fa parte dell'intima natura dell'essere..
pipparuoli inside, insomma.. (fosse Muntagnin inside_car.. ma, insomma, siamo lì..) |
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Mmmhhh, può darsi. In effetti, la parabola s'incurva minacciosamente verso il basso: oramai non riesco ad avere più di quattordici amplessi al giorno... :cry: :roll: |
Si, i famosi amplessi solari..
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Ah, ah...
:D Quelli sono i "colpi di sole", ma io non me li posso fare per mancanza di materia prima... ...Vebbé... Ho voluto sognare, come ha fatto Pier. ...Pork, non si fare più nemmeno questo... Siete dei gretti MATERIALISTI. E non trombate... ...Se non con le 'solite' mogli... ...O col portinaio... :shock: :shock: :shock: 8) :lol: |
:shock: :shock: :shock:
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Vabbé, con il droghiere...
:roll: :roll: :shock: :shock: :lol: :lol: |
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