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DAKAR - sono quattro i motociclisto morti alla dakar 05!
Stamattina c'hanno lasciato la pelle due belgi, al seguito della corsa
http://www.corriere.it/Primo_Piano/S...13/dakar.shtml http://www.repubblica.it/2005/a/sezi...tbelgmort.html |
Re: DAKAR - sono quattro i motociclisto morti alla dakar 05!
:cry: :cry: :cry: é un incubo!
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:( :(
Mi dispiace molto! Particolare notare come sulla rpeubblica chiamano le varie pagine del sito... :? |
:cry: Sta diventando una gara al MASSACRO!
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Brutta storia :( ....
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com'è che si corre ancora??? :evil: :evil: :evil:
dopo tutto quello che è successo mi sembrava una scelta doverosa!!! e non venitemi a fare i soliti discorsi sugli investimenti delle case motociclistiche e sui vari obblighi contrattuali verso gli sponsor... |
ormai mancano 4 giorni... ma ci saranno seri ripensamenti... la KTM l'ha già dichiarato... :|
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sì, ma mi sa che la Ktm ben poco può se quei pesi massimi dei suoi sponsor volessero continuare.
Così com'è è forse troppo incasinata, ma se quella gara sparisce muore un sogno. |
.......... un pensiero anche a chi è meno famoso...
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Un nostro sogno, vale la vita di un uomo? Non credo proprio. |
........................ :(
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il sogno rimane.. tanta gente va viaggi in quei luoghi senza andare a quei ritmi...
ma l'ammirazione di chi lo fa in quel modo... rimane... come si ammira chiunque porta una disciplina ai suoi massimi... |
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Chi lo fa, amatore o professionista, lo fa di sua sponte, e per me sono tutti grandissimi eroi perché più che gloria e soldi vanno incontro al raid più massacrante del mondo. Quanto a quelli che per divere devono maneggiare una tastiera invece di una manetta, credo che non abbiano mai puntato mai la pistola alle costole di nessun pilota per farlo salire in moto.... |
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ho letto un libro che parlava dei kamikaze giapponesi nella seconda guerra mondiale, molto bello. Parlava della loro storia, di come sono nati, di come andavano con rassegnazione e coraggio a compiere quello che per loro era un dovere, un onore e una passione profonda per il loro status di piloti e servitori della patria passione e sacrificio che in piccola parte forse li accumuna ai piloti della dakar o ad altri sportivi che mettono a repentaglio la loro vita in imprese rese pericolosissime e a volte quasi "suicide" dagli sponsor, dai team, dal circo mediatico che segue questi eventi con un interesse sempre meno sportivo, e sempre più consumistico. l'avventura é morta evviva l'avventura |
nessuno dei piloti della dakar è un suicida.... nè un pazzo...
sono uomini normali... con una grande passione... di certo non corrono per i soldi... ma per la sfida... nessuno di loro guadagna come un calciatore ne come un pilota di motogp... esistono tanti altri modi di vivere per un buon endurista... alla dakar di solito si arriva a fine carriera di un altra specialità... |
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Lungi da me le polemiche sulle corse .. visto che personalmente ho rischiato la MIA pelle e quella del MIO passeggero nelle corse dei sidecar.... Chi mi conosce sà quanto siano importanti le corse nel mio vivere. Chi non mi conosce, legge quello che io non ho scritto. |
Io credo dopo questa siamo arrivati alla fine della Dakar. Mi sembra anche giusto e doveroso. Si parla tanto di violenza negli stadi e poi nel 2005 si deve ancora vedere una corsa alla rollerball dove vince chi sopravvive alla gara. Con quale spirito si potrà festeggiare un primo posto?
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L'altra sera nello speciale di Guido Meda ( Rete4 )sul Cinghiale mostravano le immagini dei tratti finali di una tappa a Dakar,Fabrizio parlava nel casco e le sue parole mi commuovevano,parlava alla moto...incitava il motore a tenere lo sforzo del sorpasso di un gruppo di 2/3 moto, e all'arrivo del fine tappa un liberatorio;"è finita...è finita..."
sentire quelle parole mi ha commoso,da sole fanno capire quanto costi fatica correre in condizioni proibitive per 8/10 ore con i rischi derivanti da tappe definite sulle necessità di sponsor e case automobilistiche...per non parlare dei camion che fanno a sportellate con le moto e a volte(come avviene oggi)lasciano sulla sabbia la vita di due enduristi tamponati nell'affanno della corsa... Per le moto e i suoi piloti queste gare non hanno più senso,almeno per mè,dai tempi in cui mori' Marinoni...in quasi 20anni non è cambiato nulla e non serve essere grandi statisti per vedere quanti sono i morti tra gli enduristi a confronto di quelli ingabbiati nelle cellule di sicurezza dei 4x4. Show must go on?? |
Che non sia una passeggiata lo sappiamo da sempre, e' una corsa cosi'.
In 27 anni di morti ce ne sono stati 49. Gia' arrivare alla fine e' un obiettivo per molti, figuriamoci cercare di vincere cosa vuol dire in termini di sicurezza. Del resto fa parte della natura umana cercare il proprio limite e per trovarlo a volte devi superarlo. Per alcuni addirittura e' linfa vitale, lo dimostrano gare come il Tourist Trophy o gli sport estremi in genere. Per questo penso, e lo condivido, che la Dakar continuera' negli anni e continuera' a darci, nel bene e nel male, grandi emozioni. |
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Stà agli organizzatori prendere LA decisione!fosse per le case(KTM in testa)questa corsa (come il Faraoni)potrebbe benissimo essere accantonata in favore di altre disclipine meno rischiose per i piloti. Tutte queste morti non giovano a nessuno!a meno che la visione in TV di catastrofi immani come quella dell'EST Asiatico ci abbia completamente oscurato sul valore anche di un unica vita persa per una gara motociclistica. E si che mi ero ripromesso prima o poi di andare a vedere il T.T...ma ora che ci penso ed in coerenza devo ammettere che se anche non ci andassi non mi cambierebbe nulla...vedere una vita spezzata dalla mia stessa passione mi guasta la festa...evidentemente non sono ancora abbastanza grande... |
è un po' che nn ci si sente...
...ma vedo con piacere che lo zoccolo resta quello di sempre.
100% Yuri e Munta e Pico........... Un volo quache osso sfracassato (SGRAAAAAAT) ci stanno. Ma nn ha senso rischiare la pelle per arivare primi. NN si dimostra di essere NECESSARIAMENTE i più bravi, magari i meno assennati. Bella la Dakar, un fascino unico.........finchè nn ci scappa(no) i(l) Morto/i........ e nn conta che sia Meoni :roll: :roll: :cry: :cry: o l'ultimo pivello...... |
si dice sempre:
una volta, una volta... una volta sicuramente c'era molta più avventura, niente gps, molta più bravura personale nella navigazione, ma c'era anche il pericolo di morire per un banale incidente o di perdersi per giorni. contava più il manico che il mezzo l' ultima vera avventura oggi é diventata l'ultima gara di formula 1 (o di moto gp) che si svolge non su asfalto: emozionante, adrenalinica, altrettanto pericolosa, ma più fredda, con punti gps da seguire uno dietro l'altro, correndo per un corridoio virtuale di 2km spremendo un motore in fondo. possiamo parlare di regole per diminuire la sua pericolosità, cilindrate ridotte o altro, ma per me é il senso della gara che si é perso. da ragazzino me la immaginavo con il pilota che si ferma, consulta la cartina, pensa un pò e decide la direzione, libero di sbagliare, di perdersi, libero anche di morire nel tentativo di sentirsi"vivo", di fare qualcosa che gli piace più della sua stessa vita. libero in un deserto senza confini e senza padroni loro, i piloti di oggi, sono tutti eroi tristi tristi perchè non si divertono più tristi perchè non ne possono più fare a meno |
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