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Dakar .. TT .... hanno un senso?
Stavo per rispondere sul Topic dell'annuncio della morte di Perez, poi mi sembrava scorretto verso la sua memoria ed ho aperto un'altro Topic.
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la lista degli amici che se ne sono andati sugli sci o nelle corse in moto è troppo lunga perchè io non pensi che certe corse vadano riviste. Sicuramente è una utopia, ma correre in mezzo al deserto .... insomma con quello che costa, globalmente, una singola moto .. si sfamerebbe una famiglia indigena per tutta la vita. Esiste l'Enduro per divertirsi. Idem per le discese libere .... ma lì hanno avuto il buon senso di levare quasi tutti i salti ed aumentato le protezioni sulle piste. Io sostengo tutti i tipi di competizione, ma sostengo anche che, se uno i guai se li va a cercare ... bisogna almeno cercare di fare in modo di non farglieli trovare. La Dakar, come gara, è sostenuta dalle case che per vendere ai dentisti una moto in più ..... mandano allo sbaraglio, per 4 soldi, degli "appassionati". . |
mah le opinioni possono essere molto varie
il discorso per essere sviscerato richiederebbe a mio avviso ben altro che un semplice topic |
Re: Dakar .. TT .... hanno un senso?
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Mi da fastidio, invece, che gli organizzatori e albergatori della zona ci si ingrassino, quando per mettere un po' di air fence si sono dovuti scomodare i tifosi... :evil: Ma va bene così, evidentemente... Ciao, Edo |
beh 4 soldi...
un privato per partecipare alla DAKAR tra moto e tutto deve avere un budget di 60.000 euro minimo... quindi anche i privati sono tutti appassionati liberi professionisti.. o gente che ha degli sponsor... lo stesso MEONI ha iniziato a correre così.. amici sponsor....poi la KTM l'ha notato... e pensa che molta gente dice che la DAKAR attuale è troppo facile... perchè ci sono i GPS... perchè non puoi perderti e ti ritrovano comunque entro un giorno grazie ai rilevatori montati sui veicoli... lo stesso MEONI ci raccontava che in una delle sue prime dakar ha passato quasi 2 giorni da solo nel deserto prima che lo venissero a prendere... perchè i camion scopa mica passano dappertutto e se tu ti perdi fuori dal tracciato... ti siedi e aspetti... le squadre ufficiali investono tantissimi soldi... eppure un COLIN MCRAE può distruggere la macchina a metà gara... tutto in fumo... esistono due tipi di DAKAR... quella del professionista che corre per la classifica... quella del privato che corre per arrivare al traguardo... se hai visto le immagini dei resoconti giornalieri non avrai mai visto privati andare a 190 kmh nella sabbia... ma solo arrancare sulle dune... affaticati... ma arrivare a fine tappa di notte... con dei sorrisi enormi malgrado la moto da riparare... da soli... :) la DAKAR è una sfida... ma non si fa certo per i soldi... è questo il bello... |
se ne è parlato tanto anche per Richard Sainct. Mah, direi che è condivisibile tutto, ed il contrario di tutto.
E' un argomento spinoso, ma direi che la grossa differenza è tra chi "gli capita" cioè uno "sfortunato" e chi "se la cerca", nel senso di chi fa un mestiere, o sport, che bene o male intrinsicamente contempla un rischio molto alto. "se la cerca" anche chi rischia sulla strada, o nelle piste da sci senza un minimo di comprendonio o prudenza. Qui si può parlare di imprudenza, forse. come ho già detto altre volte, chi sceglie un mestiere così richioso convive con la morte al fianco, e con lui i suoi cari. Immagino che la cosa sia "immaginabile" anche se ovviamente nessuno ne parla, specialmente in famiglia. Purtroppo in questi casi quasi mai si può parlare di "fato avverso". Il rischio è troppo alto per non considerarlo. Rischia anche un vigile del fuoco, o un carabiniere, o un soldato, bene o male sono volontari anch'essi. Nessuno però si stupisce se a qualcuno di questi capita qualcosa. E' ben un strano mondo, e la differenza tra uno e l'altro tante volte la fa "la notizia" più che il fatto in se'. Una cosa è certa: molti piangeranno questa scomparsa, e questa è una tragedia, come è sempre una tragedia quando si perde un congiunto o un amico, o anche solo una persona che in qualche modo ha occupato un piccolo posto nei nostri cuori, per mille motivi. |
sicuramente se lavoro e il resto del tempo sto a casa a letto, tutti i soldi che nn spendo posso mandarli a una famiglia del togo....
ma x favore! che senso a questo, che senso a quello.... viviamo già in un mondo dove ti dicono anche come andare al cesso, ognuno fa quello che vuole.....personalmente sulle scelte degli altri nn ci metto il becco. ognuno spende i soldi (che guadagna...) come vuole e se ha una passione (che può portarlo...forse....alla morte) fa bene a seguirla. |
Se un uomo non è disponibile a correre qualche rischio per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla o è lui che non vale nulla.
Ezra Pound (poeta statunitense, 1885-1972). |
Per qualche milione di anni l'uomo che rischiava per prendere il "bestio" ovvero ingaggiava e vinceva nella lotta con la preda poteva sopravvivere. Il timorospo poteva mangiare insalata ma sicuro che le donne se le trombava meno di quello che rischiando portava a casa la carne.
La lotta per sopravvivere non c'è più e tanto meno la selezione naturale ma molti uomini si portano dietro questo sano istinto primordiale. Istinto molto meno evidente non a caso nelle donne. |
"insomma con quello che costa, globalmente, una singola moto .. si sfamerebbe una famiglia indigena per tutta la vita."
Se si ragiona cosi allora: cosa costa una Formula uno,una moto gp,un offshore,un auto da rally................ Fortunatamente si è ancora liberi di fare le proprie scelte nel bene e nel male,pagandone ,a volte a caro prezzo,le conseguenze. Dire che con quello che costa un proprio hobby si salverebbero persone del terzo mondo,lo trovo davvero utopistico e di cattivo gusto! Cosa facciamo allora vendiamo tutto ciò che abbiamo di superfluo e devolviamolo in beneficenza,mukka compresa?!?!?! |
comunque la DAKAR per i paesi attraversati è un buon affare...
a parte i soldi ai governi.... l'organizzazione lascia moltissimo materiale nei paesi che si attraversano... :wink: |
prima di postare ho riletto e corretto più volte il mio scritto, proprio per evitare di essere frainteso.
Mi sà che avete un altro Topic. IO NON SONO CONTRO LE CORSE ci mancherebbe....sarebbe assurdo visto che nel mio passato c'è la discesa libera, le corse su moto sciolte e i sidecar. Trovo assurda ed anacronistica una corsa nel deserto e la conseguente ostentazione di ricchezza in un ambiente che muore di fame. E' chiaro che con quello che costa una delle NOSTRE moto sfameremmo molta gente. A molti di noi è bastato mandare un SMS per sentirsi in pace con la propria coscienza. Lasciamo perdere. Tempo fà, parlando di sidecar da corsa, qualcuno del Forum disse, " ... Munta .. forse io ti conosco di persona .. hai mai corso al TT?" risposi che non ci ero mai andato perchè il mio budget non me lo permetteva. Mai fui più bugiardo. Non ci sono mai andato perchè quella corsa mi faceva paura. Quindi io sostengo che la Dakar. Faraoni, TT , Macau... ect ect .. sono ingestibili in termine di sicurezza. Con gli stessi soldi si possono organizzare magnifiche corse in ambienti molto più accessibili ai soccorsi. Per fare un esempio: Molti di voi sono stati in Islanda, quando ci andai con mio figlio decidemmo per un percorso a 8 coricato. In pratica facemmo più strada nell'interno che sulla costa. Vi garantisco che i deserti i guadi e le pietraie islandesi superano per bellezza o difficoltà la peggiore prova speciale africana. Quando dico che le case fanno correre per 4 soldi degli "appassionati" intendo dire che gli appassionati sono gente che con le corse non ci vive ne si sono arricchiti. Basta dare uno sguardo al certificato di nascita, sono dei commenda (per età).. magari senza panza .. ma tutti commenda. Io ho puntato il dito contro un genere di corse non contro il mondo delle corse. |
Per Muntagnin: corse come il TT, Dakar eccetera sono e saranno sempre gare estreme,di moto ma gare estreme come il base-jumping,il paracadutismo alla De Gajardon(anche lui scomparso facendo ciò che più amava)e chi le fa,commenda o meno,sà bene i rischi che corre,quindi libero arbitrio,massima espressione di libertà,nessuno può decidere per gli altri sulle scelte sportive!
Il giorno che non ci sarà più nemmeno un privato a correre allora,FORSE,se ne potrà discutere. Per quanto riguarda l'ambientazione,nasce come una corsa nel deserto e come tale deve rimanere,cosa importa dell'Islanda non c'è il deserto anche se ci sarà un'altro tipo di natura altrettanto dura e affascinante,ma non è il deserto!! Che poi il deserto sia abitato da popoli fra i più poveri del pianeta è un dato di fatto come è certo che il passaggio della Dakar sia per loro stessi una festa,un fatto di non sentirsi esclusi dal resto del mondo e di ricevere da organizzatori,team e privati cibo,vestiario e magari qualche euro che potrà,certamente non risolvergli la vita,ma regalargli qualche minuto di felicità!! Questa non è ostentazione,anzi,se tu potessi chiederlo a loro certamente l'ultima cosa che ti risponderebbero sarebbe di togliere loro questa festa che la Dakar gli regala ogni anno! PENSACI! |
Ho scritto mentre compariva la notizia della scomparsa di Meoni e quindi non l'avevo letta.
Tempo fà decisi di non parlare più sull'ABS .. banalità. Ora che se ne andato un Uomo penso che sia giusto che io debba essere coeerente e non parlerò mai più delle corse nel deserto. Chiedo scusa a tutti per il mio post sull'argomento sicurezza. |
Riporto e amplio quanto detto in altro thread. I numeri contano qualcosa?
"Quaratatreesima vittima in 27 edizioni" (La Repubblica). Le Parigi Dakar e simili sono trappole. Non esistono oggi corse per professionisti più pericolose. Adesso la corsa si è presa il più grande, e anche il più modesto. Fabrizio Meoni. Ma qualsiasi caduta sulla sabbia ad alte velocità (quelle dei professionisti) è potenzialmente fatale. Il corpo non scivola, non si trascina, l'impatto si risolve in un unico punto: si potrebbe morire per la decelerazione. Magari di infarto dopo la caduta come pare sia successo ora. Lo sport è una cosa, i terni al lotto un'altra. Non seguirò più questo genere di corse. |
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c é chi vuole partecipare alla dakar e chi no...
visto che nessuno é obbligato....... io rispetto le scelte altrui.... mi sembra molto semplice. chi va alla dakar (x es) sa a cosa può andare incontro. la sicurezza al 100% nn c é. ma spesso un sogno é + forte di qualsiasi campanello d allarme che ronza in testa. e x fortuna che ci sono ancora tante persone che inseguono dei sogni.....anche se a volte se ne può pagare il prezzo + alto. |
Quote:
Concordo in pieno! |
Daccordo in pieno con muntagnin.
La dakar specialmente è una vetrina più di una vera gara. Fabio |
Tutte le scelte sono da rispettare fintanto non inficiano la libertà e la sicurezza altrui. Il dolore della perdita è forte per chi rimane... ma chi muore come Peres o Meoni perde la vita per seguire una bellissima, infinita passione. Molto meglio che consumarsi con un cancro o chiudere una vita grigia. Ma, ripeto, nel rispetto di chi ci circonda.
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