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Per tutti coloro i quali non leggono Motosprint
Andare in moto e raggiungere il Nirvana
Questi appunti li avevo scritti anni fà, quando l’autunno era l’autunno. Prima insomma che il mutamento del clima aggrovigliasse tutto. Si trattava di un ingenuo modo di concepire l’andare in motocicletta: spensierato, leggiadro, quasi autoipnotico per illudersi che il meraviglioso fenomeno dell’equilibrio e dell’avanzare fosse il prodotto del tuo stesso essere piuttosto che la spinta di un motore a scoppio. Provo a riprodurre la formuletta a dispetto degli indurimenti degli animi, perchè in questo periodo la stagione sarebbe ideale per ritentare l’illusione. Rilassiamoci, socchiudiamo gli occhi e pensiamo soltanto al volo rasoterra, elegante ma pieno di dinamismo, della rondine prima di un temporale. Bisognerebbe ogni tanto riuscire a guidare la moto nello stesso modo, lasciandosi andare così, liberi e fiduciosi da convincerci che anche il corpo non ha più peso, anzi che i suoi umori, la sua molle meccanica, le sue complesse centrali, sono per una volta a riposo, con le sole spie accese a segnalare che il contatto vitale è inserito. Eliminato il corpo, la fase successiva consiste nel fare altrettanto con la motocicletta, sino ad illudersi che è soltanto lo spirito a librarsi nell’aria tiepida di una radiosa mattina, leggero e felice di esistere sulla palla di terra che abitiamo. Per arrivare alle soglie di questo Nirvana che schiude le porte verso il vagare al di fuori del tempo, occorre una predisposizione d’animo, uno stato di grazia che è possibile ricreare disponendo degli elementi adatti. L’inizio può essere banale: un qualsiasi viaggio solitario. Più importanti gli altri ingedienti della formula. Occorre una meta finale che evochi qualcosa di gradevole, una giornata piena di sole, un abbigliamento non costrittivo, una strada alberata con scarsissimo traffico che si percorre per la prima volta. In quanto alla moto deve essere silenziosa, facile; anche uno scooter od un ciclomotore. Create le premesse, arriva la fase più difficile: stabilire una specie di autoipnosi che crei il miraggio di galleggiare nell’aria come un fuoco fatuo, senza escludere del tutto i sensi perchè possano captare i profumi dell’aria, percepire il tepore, vedere i colori della boscaglia e dei campi, udire la voce amica e sommessa della motocicletta che, responsabile ed intelligente, si orienta istintivamente, senza fatica, lungo la traccia che si srotola dinnanzi alle ruote. Talvolta si sente il bisogno di un “ritiro spirituale”. Però rimanere completamente soli con se stessi, nel silenzio, nel più assoluto isolamento, è una disciplina che pochi hanno la forza morale di affrontare e sopportare. E’ sicuramente più digeribile un ritiro dinamico, senza spezzare il legame con la vita d’azione, le persone, le necessità della vita quotidiana. Vagando in motocicletta senza problemi, si ottiene il miracoloso risultato di estraniarsi dalla maggior parte delle cose che ci affliggono, senza subire quel cumulo di apprensioni che il vero isolamento porta con sè, poichè sappiamo che, per interrompere il nostro “digiuno nel deserto”, basterà chiudere il gas e mettere i piedi a terra. La libertà è li che ci attende ad un filo di gas. E libertà vuol dire un grosso serbatoio per fermarsi poche volte e rifornirlo, vuol dire anche mangiare al sacco o sostare in una quieta osteria lungo la strada, vuol dire sdraiarsi in un prato all’ombra quando si è stanchi, o esplorare territori mai visti senza curarsi di dove si andrà a finire. Libertà vuol dire anche fare improvvisamente rotta verso casa se tutto questo romanticismo ci ha stufato. Rileggendo oggi questo surreale elogio del dolce far niente, abusando del buon carattere che ogni motocilcetta dimostra su richiesta del compagno, devo aggiungere un appunto. Deliziatevi di questo svago solo raramente, altrimenti vi rammollirete, voi e la moto. La cura è semplice. Una bella tirata liberatoria nel posto adatto. Ma non dite che l'ho scritto io. Roberto Patrignani. mi sembrava degno di nota. ;) |
:(:(troppo lungo....non ho neanche voglia di leggerlo:lol:
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Patrignani e' un grande. Fra due ore saro' in sella diretto verso la costa, su strade che attraversano uliveti. L'avevo in programma anche prima di leggere questo pezzo, ma ora lo faccio con ancora piu' piacere.
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Fallo anche per lui, visto che se ne è andato questa notte... :(
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Quote:
Dpelago KTM 990 Adv. |
Addio a Roberto Patrignani
Se ne è andato questa notte... a causa di una malattia...
Scrittore, giornalista, pilota, ma soprattutto appassionato e motociclista... |
mi dispiace molto , leggevo sempre i suoi bei racconti .
Bel personaggio che se ne và |
Pace all'anima sua...Rimarranno nel tempo i suoi memorabili scritti sulle ns. amate 2 ruote
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L'avevo conusciuto.... mi dispiace
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Leggevo sempre i suoi articoli.
Mi manchera'. |
Accidenti...........mi spiace.
Il suo viaggio in Africa col Dingo........ I suoi articoli su Motociclismo.......... Se na va un grande uomo ma soprattutto un motociclista. |
anch'io ero appassionato dei suoi racconti...
RIP |
Oh cavoli.... avevo letto su motosprint che era malato.
A me piacciono i suoi scritti un po ironici. Mi dispiace tanto. |
leggevo su motosprint....era la passione incarnata.un saluto...
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Grande Patrignani! :D :!:
che possa tenere tutto aperto a "Bray Hill" tra le nuvole. |
USTI.... mi associo all'augurio di Mansuel.. sulla sua RC30 ....
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Mi spiace lo leggevo sempre.... ciao....
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Rileggero' "Resti tra noi"
Ciao Roberto. |
...Grazie di cuore per tutte le volte che, leggendoti, mi hai portato a spasso con te ...
Ciao Roberto ... |
Ciao Roberto, buone strade.
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:< E' giunto il momento di salutare anche chi mi ha accompagnato fin qui.Mi piacerebbe accomiatarmi alla grande,riuscendo a sprigionare da questa pagina l'urlo di un motore che si tuffa giù per Bray Hill,ma ho qualche difficoltà di carattere tecnico e temo che voi non ci mettereste la fede indispensabile.Provate però ad afferrare il libro con la mano sinistra e portatelo all'orecchio lasciando libera soltanto quest'ultima pagina che state leggendo.
Sfregate adesso tra l'indice e il pollice della mano destra il lembo inferiore della pagina.Sentite...?E' lo scrosciare della pioggia sul plexiglas della carenatura mentre percorrete Union Mills. E scusate tanto se anche questa volta ho saputo offrirvi soltanto il surrogato di quel che avrei voluto.> R.P. Ciao Roberto |
non ho mai letto dei suoi scritti (o magari non ricordo)
mi dispiace veramente :( un lampeggio |
una persona davvero appassionata di motori peccato:confused:
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Un dolore doppio per la sua scomparsa e non aver letto i suoi scritti.
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:(:(:(
Avevo letto alcuni dei suoi articoli. Sprizzavano passione per la moto da tutti i pori. Mi dispiace davvero!:(:( |
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