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Avvocati esperti di diritto del lavoro: fatevi avanti!
Basta non ne posso più.
Negli ultimi due anni l'azienda per cui lavoro (una delle blue chips del S&P/MIB) ha fatto 4 dico quattro riorganizzazioni... l'ultima è di ieri. In questo marasma ho cambiato responsabile 4 volte, e per tre volte modello organizzativo (decentrato, semi-decentrato, accentrato). Nelle ultime due riorganizzazioni - a causa dell'accentramento di molte responsabilità prima delegate alle aree - ho subito demansionamenti non giustificati. Sono un dirigente, e come tale godo di alcuni (pochi) privilegi ma di molte (moltissime!) responsabilità e pressioni. So che in qualsiasi momento mi possono dare il benservito, senza giustificazioni se non il classico "l'azienda ha deciso di non avvalersi più della sua collaborazione"... Ho visto nel corso degli ultimi 2 anni venire allontanati dirigenti validi ed esperti per far posto a ragazzini usciti da società di consulenza, mediamente arroganti e (come gran parte dei consulenti) esperti di tuttologia applicata. Veniamo al punto: se un domani mi girassero le palle al punto da affidarmi ad un avvocato per cercare di portarmi a casa 2/3 anni di emolumenti facendo leva su demansionamenti e sui conseguenti atteggiamenti tipicamente vessatori per giustificarli, secondo voi che probabilità di successo ci possono essere? So di ex colleghi, dirigenti, che sono riusciti a negoziare anche più di 3 anni di stipendio ma in situazioni in cui era l'azienda (e non il dirigente) ad incentivare l'uscita... Che mi dite? |
Che te la prendi troppo con i consulenti! :lol:
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Pessima razza...hai un qualche motivo per avvalerti della parolina magica? Mobbing!
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Bisognerebbe capire se nel tuo contratto è prevista la "elasticità" del ruolo.
Comunque il demansionamento se non c'è una effettiva emergenza aziendale non è gradito ai tribunali del lavoro. Una strategia - se vuoi lasciare l'azienda - è quella di mettersi di traverso e rompere piano piano, in silenzio finchè non ti propongono di trattare. Oppure vai giù di brutto con la depressione, stai in malattia due settimane sì e una no, con il medesimo scopo di sopra: arrivare ad una trattativa. A Roma di Lavoristi ne conosco... a Padova no... |
In alcuni casi ho negoziato, in via stragiudiziale, anche 48 mensilità.
Tutto dipende dalla volontà/necessità degli attori negoziali di trovare una quadra senza farsi troppo male, tradotto... in assenza di tuoi concreti argomenti di pressione la vedo dura a superare i due anni ;) |
.....in caso di intervento di un giudice, mi dicono che oggi non sono + tanto difensori del lavoratore, soprattutto se dirigenti con buoini stipendi. Occhio a non aver nessun scheletro nell'armadio perchè in un conflitto si usa di tutto, anche dell'uso improprio del pc o altre menate! ad ogni modo se sei iscritto al sindacato dirigenti (Federmanager?) consultati con il legale di competenza; di solito sono esperti.
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Nel rapporto di lavoro dirigenziale non vige il principio della c.d. "giusta causa", rigoroso, ben codificato e piuttosto noto, bensì il principio -molto più labile-, della "giustificatezza".
in sostanza si ritiene che il dirigente, in quanto alter ego dell'imprenditore, è strettamente correlato a questi dal famoso vincolo fiduciario che però in questo caso assume un'importanza molto più profonda . basta che il dirigente, quindi, non sia in linea con la politica aziendale o comunque non riesca a seguirla e/o a perseguire i risultati prefissati perchè si possa ravvisare la "gistificatezza". la Cassazione, però, negli ultimi anni ha scisso ed ha bipartito nettamente la figura del dirigente. ha ritenuto, infatti, che anche se formalmente inquedrato come dirigente un lavoratore possa essere di fatto parificato o quanto meno assimilato ad un lavoratore subordinato. mi spiego meglio.............. posso essere inquadrato come dirigente e percepie uno stipendio di 5.000 euro e passa ma non avere, in pratica, alcun margine di discrezionalità, alcuna autonomia decisionale. dipendere, quindi, sempre e comunque, dalla proprietà pur avendo ovviamente responsabilità maggiori del semplice impiegato. Resta poi, la figura del classico dirigente che in quanto alter ego della proprietà gode invece dei benefici anessi al suo status avendo ampi poteri di rappresentanza e di mansioni. Nel primo caso la cassazione ha ritenuto, a più riprese, che deve sussitere la "giusta causa" e non la "giustificatezza" perchè il rapporto di lavoro possa risolversi rendendo molto più oneroso oltre che difficoltoso, per l'azienda l'onere della prova. Nel tuo caso credo che le 18 mensilità potrebbero starci tutte oltre ovviamente il TFr. bisognerebbe però parlarne più approfonditamente |
Il quadro da te esposto è molto chiaro: si vede che tratti e conosci la materia ... quasi come certe ..:arrow: :arrow: :lol: :lol:
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Comportamenti di quel tipo, se non veramente giustificati, ti possono emarginare per sempre... |
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In realtà di scheletri nell'armadio ne ho un paio di grossi, che riguardano non me ma il mio capo... riporto diretto dell'A.D. Parliamo di costose consulenze pagate per progetti che ho in realtà costruito e rielaborato io, prove alla mano. E' sufficiente ... ? ;) |
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In effetti è proprio così, specie nelle multinazionali o comunque nelle grandi aziende. La figura del dirigente intesa come alter-ego della proprietà vale per figure quali l'A.D. il D.G o comunque per i ruoli vicini al CdA. Per questi trovo corretto il principio della "giustificatezza", sia per la necessaria condivisione con la proprietà delle strategie, che per l'impatto che le decisioni prese hanno sull'andamento complessivo dell'azienda. Capita invece molto spesso che le figure dirigenziali più operative (il c.d. "middle management") siano utilizzate per fare il "lavoro sporco" ed allontanate/spostate a seconda delle esigenze. Siamo al paradosso di aziende che hanno 1 dirigente ogni 10 impiegati !!! Credo che la promozione alla dirigenza sia oggi un modo subdolo per aggirare il principio della "giusta causa". Un mio collega quest'anno è stato promosso da quadro a dirigente con un aumento di stipendo del 5%... secondo voi è stato promosso o inchiappettato? Io propendo per la seconda... :confused: |
Ciao Alex,mi dispiace che devi affrontare una cosa del genere :(,mandali in quel paese anche da parte mia!.Meno male non ti manca il corraggio.Auguri ;)
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Guarda che ti aspetto :)
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che dire, anche se non riguardano te come dici, il solo fatto di esserti prestato a tale manovra, implica un coinvolgimento e come tale il tuo capo ti tiene per le palle..... Vuoi che anche lui non abbia preso le sue contromisure per renderti complice e per tanto muto ???? Forse conviene prendere tempo assecondando le scelte aziendali che, guarda caso, muovendosi a tutto campo con le riorganizzazioni, sta cercando di capire cosa non funziona, non ponendosi il problema come di consueto, di chi o cosa eliminare....:( |
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E' verp che non ho denunciato nulla, come forse avrei dovuto fare, ma secondo te al posto mio chi lo avrebbe fatto??? Quote:
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:wave: |
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...certo, bisogna vedere quanto ti costa di spese legali... |
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