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Effetto serra
Sicuraemnte e' un OT, quindi rivolgo un appello ai moderatori di spostarlo, nel caso.
Premetto che io non sono un "verde", ma uno a cui sta a cuore la salute del pianeta (e c'e' la sua bella differenza...), ma in questi giorni ho letto di tutto sulle catastrofiche previsioni del futuro del nostro pianeta La faccio corta...il problema di base e' l'aumento mostruoso dell'emissioni di anidride carbonica, CO2 e con altrettanta naturalezza ho letto che per eliminare in maniera drastica tali emissioni basterebbe...AUMENTARE IL NUMERO DI PIANTE !!! DI ALBERI !!! DI VEGETAZIONE !!! Che permettono la fotosintesi e trasformano in ossigeno la CO2. Dite che sia cosi' facile ?!!?!?!? Basta piantare del verde !??!!? Oppure la soluzione l'ha trovata prodi tassando gli euro <4 ? |
Ieri anche Zichichi ha fatto un intervento in tal senso, ed ha, fra l'altro, detto che se non ci fosse l'effetto serra il pianeta sarebbe invivibile. Ha detto anche che i ghiacciai del polo si sono sghiacciati completamente e riformati per 3 volte, con una frequenza che sembra essere attorno ai 140.000 anni.
Credo che tutte le notizie che leggiamo, prese una ad una, non significhino ASSOLUTAMENTE nulla, è come quando si tagliano vari pezzi di frasi per far dire a qualcuno una cosa diversa da quello che in realtà ha detto. Credo che, seppure gli scienziati dicano cose tranquillizzanti e/o pilotate dalle multinazionali, bisognerebbe ascoltarli di più, magari trasmettendo in TV le dirette dei loro convegni; magari si riuscirà a capire 1/100 (ma non è detto), però sicuramente sarebbe meglio. |
L'altro giorno al tg: inverno anomalo..... le temperature alte causano incendi:rolleyes: :rolleyes: ma questi sono scemi, ci vengono a dire che i boschi bruciano da soli... ma per favore nemmeno in Africa d'estate, ormai il patrimonio forestale europeo ce lo siamo giocato e tutti gli anni la stessa storia ma sembra non freghi a nessuno:(
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è una cazzataza...il 3/4 della C02 viene assorbita per generare ossigeno dal....PLANCTON marino... |
il disboscamento selvaggio è causa di un gran numero di enormi problemi e purtroppo la soluzione è praticamente impossibile.
Si pensi che in media ogni giorno dall'amazzonia viene disboscata (in maniera definitiva) un'area pari a circa 10 campi da calcio. Compensare questo disastro ambientale non è esattamente come piantare 2 gerani in terrazza....:( :( |
come molto spesso di sciocchezze se ne dicono molte, di solito si manipolano per argomentare le proprie idee politiche, certo che tutta la cacca che viene immessa nell'atmosfera fa male, ma che questo sia solo efetto dell'uomo.... beh ce ne vuole molta di fantasia.
Io ho trovato illuminante la lettura del libro "Storia della corrente del Golfo", si capisce moltissimo di come siano le dinamiche a breve, medio e lungo termine; come tutti i sistemi il sistema Terra reagisce alle sollecitazioni ... chiaramente e' solo la mia opinione |
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Non ci dimentichiamo che ormai siamo a quota 6 miliardi,di persone...che fanno al mondo di tutto e di più.Tutto questo non mi meraviglia;sapevo sarebbe accaduto prima o poi ma in un modo più graduale.
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una chiazza di petrolio produce danni immani...:(:(:( |
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1 allegato(i)
ecco gli effetti....
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Certo che le piante possono limitare l'effetto serra, assorbendo la CO2, mica è una novità... Ma le foreste, invece di crescere, diminuiscono in maniera vertiginosa. :confused: L'effetto serra è in gran parte causato dalle attività antropiche, ormai è assodato. Ormai gli studi che lo attestano non si contano... :( Allego un articolo comparso oggi su "La Provincia" (zona Insubria, 300'000 lettori), che trovo indicativo e che accenna anche alla Corrente del Golfo: Negli ultimi giorni il caldo ha toccato livelli eccezionali per la stagione. Caldo record anche a Mosca e New York. Nel centro-nord europeo la tempesta Kyrill ha infuriato a 150 km/h, causando danni ingenti e morti. Nel contempo, sono state formulate previsioni di nuovi freddi. Che sta succedendo? Se lo stanno chiedendo in molti. Le anomalie naturali fanno paura, è normale; è un po’ come vedere il mare placido che si ritira prima che sopraggiunga lo Tsunami. Alcuni paventano la resa dei conti climatica per i danni arrecati al pianeta, specie in termini di effetto serra. Si tratta forse di un primo assaggio? Questo allarme serpeggiante nei media fa in verità un po’ rabbia… per il come e per il quando. Esso dimostra solo come siamo bravi a piangere sul latte versato. Ci aspettiamo il peggio, ma poco facciamo per evitarlo e finché possiamo non ne parliamo. Poi, improvvisamente, gli alberi in fiore d’inverno rievocano i moniti degli scienziati. Negli anni ’60 il meteorologo Usa Edward Lorenz descrisse il carattere caotico dell’atmosfera e ricorse al paradigma dell’“effetto farfalla”: un lieve battito d’ali su una parte del globo può scatenare un tifone in un’altra. Questo ci fa intuire che il tempo sovrappone ai suoi cicli stagionali una serie di oscillazioni imperscrutabili. Pertanto, rilevare tendenze climatiche nell’arco di qualche giorno o di qualche anno lascia il tempo che trova e riflette piuttosto una disconoscenza dei problemi veri. Occorre invece considerare i processi a lungo termine; che non mancano. Ad esempio, il ritiro dei ghiacciai, enormi masse in scambio termico, è una testimonianza eloquente del riscaldamento globale. Eppure, se ne parla più che altro nei documentari. Fa senz’altro più scalpore la comparsa dell’orsa risvegliata dal letargo che con due cuccioli ha attraversato un campo da sci a Madonna di Campiglio. Uno stupore del tutto normale, come si accennava. Ma è proprio questa nostra normalità col respiro corto che ci farà accantonare i problemi ambientali, non appena avremo un inverno con la neve. Crederemo che le cose si sono riaggiustate, dimenticheremo che l’attuale crisi termica è causata proprio da noi e che nessuna alterazione così ingente si è manifestata da 55 milioni di anni a questa parte. Ci pare significativo dover ripescare gli annali del 1860 per trovare un dicembre temperato come quello appena passato, mentre difficilmente ci spaventa il rialzo globale di 2-6 gradi previsto nei prossimi 100 anni. Eppure, superato l’incremento di 2,7 gradi, il ghiacciaio della Groenlandia si scioglierà; oltre i 4 gradi di aumento le foreste pluviali spariranno. Le glaciazioni sono cicliche e tra due di esse, come ora, le tendenze termiche si amplificano. L’attuale riscaldamento antropico rispecchia la condizione di chi pigia il gas in discesa, lungo una strada sempre più ripida e calda. Questa corsa, paradossalmente, potrebbe anticipare una nuova glaciazione. Infatti, lo scioglimento dei ghiacci ha formato nell’Atlantico un colossale fiume d’acqua dolce capace di dissolvere quel flusso calorifero che è la Corrente del Golfo e quindi di gettare l’Europa e l’America del nord in incessanti giornate polari. Per l’ultima glaciazione sono bastati sbalzi di 5-10 gradi. Rane e rospi sono ovunque in declino, per via di un fungo patogeno favorito dalle temperature più alte. Le rondini iniziano a migrare in Gran Bretagna, anziché in Sudafrica. Negli ultimi 30 anni il Polo Nord ha perso il 40% della superficie, le popolazioni antartiche si sono ridotte di un terzo e le fasce subtropicali si sono allargate di 240 km. La desertificazione minaccia un miliardo di persone. Per qualche strano motivo noi continuiamo a credere che all’ultimo momento potremo sempre soffiare sul pentolino del latte. Salvo farci sorprendere da qualche giornata calda. Scordiamo che nel pentolino ci siamo anche noi; vicino al bordo. |
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...come dicevo in un'altro thread...
andatevi a vedere il documentario "An Inconvenient truth" di Al Gore |
Cito:
qt Crederemo che le cose si sono riaggiustate, dimenticheremo che l’attuale crisi termica è causata proprio da noi e che nessuna alterazione così ingente si è manifestata da 55 milioni di anni a questa parte. unqt questa affermazione e' di un qualunquismo tale da essere chiaro, almeno a me, che il giornalista di turno deve scrivere qualcosa altrimenti chi se lo fila?? e in apertura: Allego un articolo comparso oggi su "La Provincia" (zona Insubria, 300'000 lettori), per poter vendere i giornalisti (esperti di nulla) devono creare del sensazionalismo. Se l'inquinamento dei grandi centri aumenta, aumenta la mortalita', ancora un esempio di "reazione" del sistema Terra al cambiamento, alla lunga se sara' davvero l'uomo la causa dei cambiamenti, allora il sistema Terra ribellandosi tende ad eliminare naturalmente la causa. Quindi, il mio ragionamento e': per l'uomo fa' male inquinamento in generale, la storia dell'effetto serra e' una piccola grande bufala: se aumenta l'effetto serra aumenta la temperatura, diminuisce la corrente del golfo (per esempio) diminuendo la corrente del golfo si riformano i ghiacci al Polo Nord. In passato ci sono stati moltissimi episodi estremi ma nessuno li collegava all'inquinamento, magari per ignoranza magari perche' non erano collegati. Se volete, visitate il sito www.meteolive.it, vi potrete trovare molti spunti di riflessione, non risposte assolute (quelle non le ha nessuno tranne SirJo e Barbasma). laaaaampu |
il problema esiste ma è un problema che riguarda l'umanità, le specie viventi evolute, e non "il mondo".
Nel senso che al mondo non interessa se l'atmosfera è formata di CO2. interessa a noi. La vita delle specie animali si misura in centinaia di migliaia, e se vogliamo contare le evoluzioni anche stravolgenti, cioè dalla scimmia all'uomo, per esempio, in qualche milione di anni. Il pianeta è li da cinque miliardi di anni circa. Nei primi quattro era, dal nostro punto di vista, un vero postaccio. Può tornare un postaccio sempre con la nostra collaborazione. Ma le forze in gioco sono soverchianti, e quel secoletto, o millennio, in cui potremmo rovinare l'atmosfera, porterà come unica conseguenza macro una forte riduzione delle specie viventi nostra inclusa. Dopodichè tutto tornerà come prima, o quasi. Da un punto di vista planetario, of course. Ovvio che se pensiamo ai nostri figli la preoccupazione c'è. Ma dovendo loro decidere se continuare a campare o no, e avendo tutto sommato abbastanza tempo per correre a ripari, anche estremi, sono piuttosto fiducioso. Non escludo una crisi in questo senso. Ma sono le crisi che creano i cambiamenti, è una cosa molto naturale, a tutti i livelli ed in tutte le scale. |
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Ahem... Ho il dubbio che il sistema sia un pelino più complesso. :wink: |
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intendiamoci il problema è "immagazzinare" la CO2, non il suo ciclo |
sintetizzando....lo sfuttamento del carbone prima e del petrolio poi ha messo in circolo enormi quantità di idrocarburi (CHx) che ossidati si trasformano in CO2
il problema quindi non è trasformare la CO2 in CHx (legna ad esempio) ma immagazzinarla e permetterne l'immobilizzazione Le foreste dell'amazzonia non sono anche loro altro che un ciclo, sottoposto peraltro in tempi brevissimi a ossidazione da parte dei microrganismi, il disboscamento dell'amazzonia comporta problemi di fertilità del suolo (che in amazzonia non esiste) ma rispetto alla co2 messa in circolo attraverso lo sfruttamento delle risorse energetiche fossili non sono che un ago in un pagliaio ;) |
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