Quote:
Originariamente inviata da epassp
(Messaggio 6142740)
Non ti biasimo, assolutamente.
Sarò sincero, senza retorica: se un meridionale rispetta le regole, per me è solo un meridionale, o più elegantemente, un "Mediterraneo". Quando vedo un meridionale che non rispetta le regole, che si comporta o ha atteggiamenti da cafone, che non ha il senso del rispetto altrui; bene, allora dico che è un "Terrone".
|
Però spero che in questa giustisima considerazione valuti anche i tanti "terroni" delle tue parti (e non ti elenco per carineria le vostre piaghe più spesso esaltate dalla cronaca, assieme alle tante altre nostre).
Anche io, non sopporto morali disdicenti, o più semplicemente il non rispetto delle regole e delle leggi, da parte di chiunque. Addirittura sono arrivato (con una certa faciloneria) a definirmi razzista contro alcune etnie di immigranti, che più che immigrare sembra che sbarchino con già un posto assicurato nella loro mafia, alimentando le fila della delinquenza e per una buona maggioranza la popolazione delle carceri Italiane. Ciononostante debbo ammettere che il volenteroso, il lavoratore, colui che si attiene alle nostre leggi e sopporta sacrifici maggiori a quelli che sopportiamo noi, riuscendo a mantenere in dignità egli steso e la propria famiglia, riceve, da me, una considerazione altissima ed un sincero rispetto.
Credo che un discorso autocritico, o più arioso ed equilibrato, spiani anche un sentimento di rancore troppo spesso poggiante su veri e propri stereotipi, legate a minoranze di personaggi folkloristici anche per noi, e che non determinano "razza" ne assetto culturale.
Mi appello ad un esempio: l'attuale Presidente della Repubblica è un napoletano, di nome e di fatto. Egli rappresenta un intera classe di gentiluomini, colti e professionisti, morali, legali e rispettati. Non è unico, non una mosca bianca. Anche la mia famiglia, per esempio, ha una genìa simile, per estrazione, cultura e modi e, ti assicuro, ne possiamo enumerare talmente tanti che, "scuotendosi da ogni irriverente etichetta" potrebbero tranquillamente convivere con chiunque ed in ogni parte d'Italia apprezzati e stimati per come un Italiano deve essere.
Però la sfortuna, i torbidi recessi storici, l'arte di arrangiarsi e sopravivere in tempi difficili, la povertà frutto di un sistema sballato che crea troppa manovalanza ad associazioni criminali (esistenti anche al nord) ma che da noi hanno dato vita alla ben conosciuta camorra, fan si che tutti ne veniamo stigmatizzati.
Come ai tempi dei borboni e dell'unità d'italia, quando, cacciando i briganti, si perseguiva un po' tutti giustificando come perchè il pretestuoso "fatto" che quelli erano: figli di briganti, amici di briganti, parenti di briganti.
Siamo stati di fatto dominati, e da tali ancora moralmente ci comportiamo, o forse, vi comportate voi da vincitori ma, quella guerra, per chi non se ne fosse accorto, sarebbe dovuta finire tanto tempo fa.
Ps. Ho argomentato il problema con te con vero piacere, in quanto mi ero accorto della tua ironia e della tua disponibilità al dialogo ed all'argomentazione. Ovvio che chi parla per slogan non ha niente da dire nè niente da ricevere.