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lo sapevo Aspes lo sapevo, conoscere tuo padre sarebbe un onore :)
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riuscire a finire il ducatino sarebbe bello per farglielo sentire in moto finche' e' vivo. Ci son vicino ma manca sempre qualcosina.
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Bisogna distinguere, pago tanto una cosa commerciale... A8 o Serie7 pretendo... pago tanto un oggetto artigianale.... dipende dalla fortuna!
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Pensa che io pago un niente per tutto quello che compro e pretendo comunque la perfezione. Se la mia auto pagata 3000€ mi fa un rumorino mi incazzo come una iena.
Quindi se comprassi mai, e mai succederà, una moto da 28.000€ che non tiene il minimo con una precisione di +/-5rpm sarei dal concessionario il giorno dopo, e dall'avvocato quello successivo. Però un poco lo capisco. Alle amate si perdona tutto. |
Ma nel tempo, il concetto di "artigianale" non significa più "affidabile o fatto meglio". Basta essere consci di questo.
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vero, una roba artigianale costa tantissimo ed e' sempre inaffidabilissima, visto che dietro non ha studi sofisticati o prove approfondite . Ma anche la roba commerciale piu' roba c'e' e piu' se ne rompe . Di fatto stai tranquillo che hai molte piu' probabilita' di guasti con una bmw serie 7 che con una fiat 500 (parlo di quella storica e ovviamente da nuova). |
Per forza era un camino con le ruote!
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Beh la 500 era un libro aperto per tutti a 5000 la marmitta, diecimila la frizione, 15000 i cuscinetti delle ruote ecc. ogni 5000 km tolte le sorprese dei 5000 era affidabilissima
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Più che altro nella 500 rifacevi tutto il motore in un paio d'ore con 100 mila lire :lol: anche questo imho ne ha decretato durate importanti presso i possessori.
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Tuttavia è assolutamente lecito che chiunque acquisti un mezzo "attuale" voglia che il medesimo sia affidabile. Tanto più si sale di gamma, con annesse frocerie al seguito, tanto maggiori sono gli orpelli accessori che si pagano. Per il solo fatto di averli, non sono disposto a soprassedere sulla affidabilità. In soldoni... Laddove la mia MTS da 21.000 euro mi lasciasse a piedi, non ci sarebbe scusa alcuna. Tanto quanto non lo deve fare una entry level che costa la quinta parte. L'affidabilità è conditio sine qua non. Tutto il resto si paga per averlo, non per complicarsi la vita. Chi poi come il fratello di Aspes acquista l'oggetto fatto in casa, sa a che cosa va incontro. Detto questo, con quel che costa la Norton, mi attenderei un servizio repristino di primissimo livello. Dpelago Ducati MTS 1200 DVT |
Se si vuole un pezzo di metallo che costi tanto, con un certo fascino e che sia anche affidabile, ci sono opzioni migliori di una Norton (o di una BMW o di una Ducati :lol:)
http://www.libertas.sm/files/2012/02...9/lingotti.jpg |
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Andiamo all'inizio. Certamente l'oggetto piu' complicato e piu' costoso deve essere affidabile. MA e' assolutamente intrinseco che lo sia di meno. In ingegneria si fanno le statistiche e le curve di affidabilita' nel tempo etc. E ovviamente e' una sorta di sommatoria della affidabilita' di tutte le componenti. Va da se che se ogni componente ha una affidabilita' che non puo' essere 100%, ma magari 99,9, o anche meno, il vecchio proverbio "piu' roba ci metti piu' roba si puo' rompere " non e' empirismo, e' verita' scientifica e statistica. A meno che (ma non succede quasi mai), l'aggiunta di componenti non sia una ridondanza, ovvero un raddoppio proprio per avere il funzionamento anche se uno si rompe. Nell'industria si fa spesso per non perdere produzione.Negli aerei, dove la sicurezza e' fondamentale. Ma costa. NEl suo "piccolo" il mio kawa mach3 ha tre accensioni elettroniche mitsubishi completamente indipendenti, una per cilindro. Poi si sono accorti che costava e nel modello successivo ne han fatta una sola con un distributore di accensione...... |
qualche doverosa precisazione
Buongiorno, sono Carlo, fratello di Roberto (Aspes). Mi sono iscritto apposta ed esclusivamente per riesumare e commentare, con una certa amarezza, questo post, ed indirettamente altri, di cui mai ero venuto a conoscenza. Lo faccio non per replicare a chi, con dubbio gusto, ha ritenuto di argomentare sul mio stile di vita, su come gestisco il mio tempo libero, sullo spendere in modo adeguato o meno, o addirittura sul sudore che produco o meno nel guadagnarmi i soldi che guadagno (dopo 36 anni di sveglia alle 5,50 del mattino e ritorno dal lavoro alle 20 della sera...il mancato sudore non può che essere merito dell'ottima maglieria intima che indosso); bensì, visto che siamo fra motociclisti, a ripristino della verità sulla moto in questione e per puntualizzare alcune delle castronerie che mio fratello, purtroppo molto affetto da egocentrismo da tastiera, ha scritto. Essendo addirittura il tutto in un virgolettato a me attribuito mi è d’obbligo specificare che alla moto in questione non sono mai state sostituite le fasce elastiche né i cilindri, mai cambiato il motorino di avviamento, mai sostituito alcunchè della primaria.
E’ stata sostituita la campana della frizione con quella del modello più recente e gli scarichi, facenti parte di una partita difettosamente cromata. I vari viaggi a Cremona per le rimappature derivarono da sperimentazioni che facevamo in virtù degli scarichi aperti, dell’eliminazione del catalizzatore etc. Il consumo d’olio è quello di un normale bicilindrico di grossa cubatura raffreddato ad aria, una Vstrom ne consuma indubbiamente meno se questo è il termine di paragone… Sicuramente la Commando 961 non era, e neppure ancora è, un prodotto perfettamente ingegnerizzato e industrializzato, ma una costruzione artigianale di una moto unica nel suo genere. E nei tempi moderni solo gli sprovveduti possono pensare che ‘artigianale’ sia meglio in termini di qualità di industrialmente prodotta con la robotica automatizzata. Artigianale significa una dimensione diversa. Né meglio né peggio, solo inconfrontabile. Circa il costo, la Commando 961 agli albori della sua apparizione in Italia soffriva di un cambio sterlina/euro particolarmente penalizzante ma , in definitiva, non è mai realmente stata pagata alla consegna più di un GS mediamente accessoriato. Se li vale o non li vale è una discussione delle tante di questo tipo che lascio ad altri; dico solo che la ciclistica ha componenti assolutamente unici, nessuna moto al mondo ad esempio ha cerchi BST in carbonio di serie omologati TUV, quelli che trovate sul mercato sono non omologati per la circolazione su strada e la differenza vale 3000-4000 eurini…per non parlare del telaio Spondon, sospensioni Ohlins, freni Brembo etc. Si guida come una GS? Ma nemmeno per sogno. Come una CB650? Ma neppure. Come una Thruxton od una R Ninety? Ecco qui magari possiamo argomentare, peggio di motore, meglio, probabilmente, di ciclistica. E terminando, a proposito di soldi buttati via, nessuna moto al mondo viene riacquistata, sterline in mano, dalla fabbrica che l’ha prodotta. Norton Factory per le 200 Commando SE nel mondo lo fa. Ma noi amanti delle moto inglesi siamo tutti un po’ svitati e spendaccioni, si sa. Un saluto e buona strada a tutti, Carlo |
...e adesso zitti e con le orecchie basse. :lol:
P.S. ciao Carlo resta con noi, almeno uno che dia un dest riga a quel vecchiaccio di tuo fratello. :lol::lol: |
ne è passata di acqua sotto i ponti dopo 4 anni:lol::D
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Buongiorno Carlo, è un piacere leggerti.
(tuo fratello lo sa che sei sul forum? :lol::lol:) |
"Massimo, Massimo, Massimo" (Cit.).
Ah no...son Roberto e Carlo |
Benvenuto Carlo... anche se ci sembra di conoscerti da sempre:lol:
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Benvenuto Carlo
ora non puoi più lasciare il forum :-p Dalle descrizioni di tuo fratello e dal tuo intervento si denota una passione non comune. Dai, arricchisci il forum, come del resto fa tuo fratello da anni. Ciao Antonio |
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