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La sfiga non esiste, ma l'uomo è fallace per definizione perciò dato un numero sufficientemente grande di chilometri percorsi e di ore passate in sella è probabilisticamente sicuro andare per terra.
La grandezza di questo numero è influenzata da molti fattori quale l'abilità del conducente, la sua prudenza, la sua esperienza, le caratteristiche e le dotazioni di sicurezza del veicolo, i percorsi abituali, ma sono convinto che anche con la migliore combinazione possibile di tutti questi fattori una persona che vada in moto per tutta una vita assaggi l'asfalto almeno un paio di volte. |
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si avete ragione, porta sfiga essere superstiziosi, concord!!!
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a parità di km percorsi?
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Certo.
Mi dispiace che le moto non siano equipaggiate anche con il contaore. |
zio kane .... Claudio ... già ci sono quelli che con i km si fanno segne mentali strepitose ..... tu bravo !!! ... vagli a mettere pure il contaore
sem a post :) |
evidentemente l'approccio mentale al mezzo di chi noleggia la K6 è diverso da quello che prende la GS. Dopo bisognerebbe anche sapere che tipo di caduta avviene.
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"I motociclisti si dividono in 2 categorie: quelli che sono già caduti e quelli che devono ancora cadere" <cit.>
Sappiate poi che la forza di gravità vince, SEMPRE! Per cadere il meno possibile (una sola scivolata senza conseguenze fisiche - merito anche delle protezioni- in circa 120k km, da solo, passando sopra un lastrone di ghiaccio...) penso sempre di avere un grosso bersaglio addosso e la scritta "mega jackpot" lampeggiante sopra: questo mi ha salvato tantissime volte, visto che pensavo già a quale stronzata avrebbe fatto quello che mi precedeva o seguiva e questi puntualmente ne ha fatta una peggiore!!! |
Per lo più cadute da fermo o quasi fermo.
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due anni fa per un incidente (da pirla) rimasi ingessato per 2 mesi, giro ancora come prima. Cambia amici, come gia ti hanno consigliato.
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è come dire che la sua moto è un mezzo agricolo :)
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Cè caduta e caduta, cadere vicolo del Tramonto a Cairo Montenotte o sui Champs Elysées non è la stessa cosa (fisicamente si, moralmente no).
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un gran manico (endurista) quando ero ai pirimi passi sulle due ruote sentenzio': i motociclisti si dividono in chi ha assaggiato l asfalto e chi lo assaggerà! Spero di aver già dato...
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Per coloro I quali affermano che la sfiga non esiste…
Racconto i fatti del Giugno 1989: felice proprietario di una bellissima quanto performante Aprilia AF1 125 Sintesi, sognata e desiderata tantissimo (all’epoca i 125 erano delle bombe, 31,8cv all’albero e quasi 170km/h effettivi, dati in mano a 16enni senza criterio come il sottoscritto). Nel periodo set 1988 (acquisto) a giugno 1989 ero riuscito a passare indenne il periodo iniziale. TUTTI i miei amici dotati di 125 analogo avevano già assaggiato l’asfalto. L’amico portasfiga era in agguato ed il mio amico Luca ne ha fatto anche lui le spese: 1 appena ritirata la moto Luca si reca dall’amico per mostrare la moto nuova. Guardandola da lontano l’amico afferma: “certo che quel cavalletto mi sembra instabile”. 10 secondi dopo la moto era a terra. 2 io avevo la moto da sei mesi e l’amico mi ricorda l’instabilità dei cavalletti laterali in base a quanto successo all’amico comune. Io gli ricordo che, a differenza del mio amico Luca, usavo la moto da sei mesi e, pargheggiandola più volte al giorno, ero esperto in materia. Fu sufficiente tornare a casa, parcheggiare la moto nel mio posto auto e dentro l’ascensore ho subito sentito un tonfo... la moto era a terra! 3 l’amico portasfiga ricorda a Luca che la sua moto, essendo così veloce, è molto pericolosa. Il giorno dopo un’auto gli taglia la strada e lui la colpisce in pieno lasciando i maroni sul serbatoio e facendo un bel volo d’angelo. Per fortuna lo zainetto con i libri gli ha salvato la schiena. 4 sabato pomeriggio di giugno 1989. Io guidavo la moto da settembre 1988 senza aver mai avuto un incidente a differenza di tutti i miei amici. Aglli amici che sottolineavano la mia bravura/culo a non essermi ancora piantato, l’amico portasfiga risponde: “Potrebbe sempre capitare, Roberto (io) si è salvato finora ma l’incidente è sempre un rischio che si corre viaggiando in moto”. Frase pronunciata a casa di Paolo alle 16:30. Ora 19:30 ero a pelle di leone sull’asfalto, mentre mi stavo recando dalla mia fanciulla (sorpassavo in città a 120Km/h auto che decideva di girare senza freccia. E poi dite che la sfiga non c’entra... |
Il solito pirla! :lol:
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Che accada o no, nel dopo caduta, se non hai osservato le buone regole riassunte da Wotan, oltre al bruciore delle estremità c'è quello dell'orgoglio, il che dovrebbe innescare un innalzamento del livello prudenziale ...
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Sorpassavi in città a 120... azzo c'entra la sfiga?
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la ghiaia dietro la curva cieca (ma potrebbe essere una mandria, un trattore o un bambino che corre dietro alla palla) è prevedibilissima: non posso mai sapere cosa c'è su un tratto di asfalto che non vedo, quindi regolo la velocità per potermi fermare "a vista" prima dell'ostacolo. quando non l'ho fatto mi sono fracassata. |
I botti si fanno principalmente dopo un errore. Rialzassi piu o meno sani è fortuna.
Chi pensa di essere infallibile e fortunato, sbaglia. |
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