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Degrado naturale dei componenti additivi EP. In base ai cicli di lavoro,ore di lavoro,scambi termici,condensa,e cosa che ritengo ancor peggiore normale pulviscolo di usura meccanica. Per quanto riguarda l'albero di trasmissione vale lo stesso discorso.chiaramente cambiano le ore di lavoro,dato anche dal fatto che lavora in ambiente protetto ed e` lubrificato in modo completamente diverso. |
...Penso che, come ha ampiamente riportato Aspes, alla fine, ogni soluzione ha i suoi pregi e difetti...sta poi a noi scegliere quale utilizzo del mezzo dobbiamo fare e di conseguenza, fare una scelta appropriata...
Personalmente, col cardano (che poi, è l'insieme della moto che fa la differenza e non un singolo componente) mi ci trovo bene, mi da un senso di affidabilità maggiore, cosa che , a pelle la cinghia non mi da... |
sono contento che il mio tentativo di riassunto sia stato di spunto a diverse ulteriori precisazioni che come mi auguravo completano l'argomento, cosi' abbiamo un thread di riferimento per quando periodicamente escono questi argomenti.
Ottime e aggiuntive quindi le considerazioni su 1)escursione limitata del cardano per sospensioni da fuoristrada 2) discorso sulle masse non sospese di nicola 3) evoluzione delle cinghie citata da skito una ulteriore precisazione a lato di quanto dice nicola. Spesso si lamenta che i cardani moto durano molto meno e sono piu' delicati di quelli auto. Dipende dal fatto che per questioni di peso,estetica e punto 2 di nicola i dimensionamenti sono molto piu' al pelo che in ambito auto. in effetti come ho accennato il progresso tecnologico ha anche fatto si che alcune affermazioni classiche sui vari tipi siano state rese inadeguate dai tempi moderni. In particolare la durata di cinghie e catene e la rigidezza di trasmissione del cardano. Sul primo fronte trionfo dei materiali, sul secondo strutture complesse con doppi snodi e svariati parastrappi.Qualunque ulteriore completamento e' ben gradito, anzi ne faccio uno ulteriore estensivo. La trasmissione a cinghia dentata come detto richiede un po' di tensione per non saltare, quindi si induce un po' di carico sui cuscinetti e attrito interno agli elementi in gomma che durante l'avvolgimento e svolgimento sulle ruote dentate si deforma sotto tiro (un po' come l'attrito di deformazione dei pneumatici che li scalda). La catena ha le maglie snodate e non lavora in tensione (in effetti quando si dice tirare la catena si e' inesatti, un po' di gioco c'e' sempre, la catena lavora per accoppiamento di forma e non di forza) . Ma per completezza qualche nota la meritano le trasmissioni a cinghia CVT degli sputer. Questi organi hanno il doppio scopo di cambio e trasmissione in un organo solo, a differenza delle cinghie citate prima che lavorano accoppiate a un cambio normale. Queste cinghie lavorano con un accoppiamento pressoche' totalmente di forza, dato che trasmettono il movimento per attrito sui fianchi trapezoidali alle pulegge. QUindi come rendimento meccanico sono pessime, infatti scaldano da matti e durano poco. E' il prezzo da pagare per avere un cambio a infiniti rapporti automatico di struttura semplice, il che non e'certamente poco. |
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http://www.labellehistoiremotoguzzi....cilindri01.jpg Al contrario, il conte Agusta montava il cardano sulle sue stradali (costruite comunque in pochissimi esemplari, a lui non interessava produrre moto di serie) perchè i proprietari non le facessero gareggiare contro le sue. DogW |
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Ad essere pignoli il cardano è stato copiato molto prima e da tutti....BMW compresa: http://it.wikipedia.org/wiki/Giunto_cardanico L'invenzione di questo tipo di giunto risale almeno al III secolo a.C., ad opera di scienziati greci come Filone di Bisanzio, che nella sua opera Belopoiika[1] lo descrive chiaramente (karkesion). Inoltre, già a partire dal IV secolo a.C., con l'invenzione della catapulta, era utilizzato per puntare l'arma. Fu riscoperto nel 1545, dall'opera del matematico italiano Gerolamo Cardano (1501-1576). Il celebre scienziato italiano si sarebbe ispirato ad una bussola per la navigazione marittima, fissata su due cerchi articolati. Ha descritto l'articolazione, che porta il suo nome, in un trattato di fisica, intitolato De subtilitate rerum. ...tanto per essere precisi tutti copiano tutto pur di far funzionare le proprie idee. ;) |
Secondo me la trasmissione cardanica+coppia conica non se ne riesce a stabilire una durata.sottoposta a manutenzione e revisione periodica,va`quanto nel tempo,come nei km.
Cinghia e catena con relative pulegge e corona e pignone si buttano. |
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corretto. l'olio si cambia alla coppia conica... il cardano è "asciutto" dal 1987 (paralever). ricchi 0,20 cc di olio da cambio.... e una durata media del pezzo di 80-100000 km... |
Mi pare che lo stesso Adamo avesse un cardano, a ben vedere.
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le bighe dei Romani rigorosamente a cardano
i birocci (da lavoro nei campi) no!! |
....I Cardi crescevano spontanei nei campi......i raccoglitori venivano chiamati Cardani (deriva dalla forma gutturale : Cardi chi mani...ossia...raccogli i cardi con le mani)...raccolta che avveniva appunto a mano, mediante una torsione/flessione del polso per staccare la parte nobile della pianta dal suo fusto ben ancorato al terreno...
...nei secoli a seguire, questo gesto venne copiato dalla meccanica moderna per sviluppare uno strumento che agevolasse la raccolta meccanica dei cardi, riducendo le cause d'infortunio ai lavoratori.......e così...nacque l'attuale Cardano !! |
Pericoloso...ha crrato non pochi infortuni sul lavoro.
Poi l'han protetto.... |
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Infatti le catene di distribuzione che lavorano nel motore e perfettamente lubrificate durano come il motore al giorno d'oggi. In passato sopratutto le moto dell'est europa (jawa, cz ,MZ) usavano carter catena pressoche' stagni che prolungavano di molto la durata della catena, ma yamaha fece una 1000 con motore a V longitudinale negli anni 80 dove il concetto era ulteriormente perfezionato, il carter era realmente stagno e la catena lavorava a bagno di un grasso speciale . La costruzione era complessa ma si garantiva durata come la moto. |
ma il card-inale è il cugino del card-ano? spe forse no quello era il card-ine che poi era il fratello del card-ologo .... vabbè vado!
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Con il motore della Guzzi quadricilindrica di cui sopra venne fatto un test, tra un montaggio classico, con finale a catena, ed il montaggio longitudinale con finale ad albero. Sulla moto con montaggio classico però venne anche montato un tubicino che buttava acqua, goccia a goccia, sulla catena. All'inizio, con catena pulita ed ingrassata, la catena era più efficiente del cardano. Dopo appena un quarto d'ora di trattamento però, la catena assorbiva più potenza rispetto all'albero. Naturalmente oggi, con gli anelli sigillati, la catena mantiene la sua efficienza molto più a lungo, ma è ancora valido il principio. L'albero di trasmissione lavora praticamente sempre alla sua efficienza massima, mentre la catena degrada le sue prestazioni quanto più è sporca. DogW |
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(e voila' una perla di conoscenze extratecniche!) |
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