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Hanry Nasky 19-11-2010 10:54

Ciao a tutti...assodato che avviene una torsione ora vi pongo una questione in caso di frenata con monodisco ed eventuale caduta del mezzo, dunque è possibile che la ruota anteriore sia facilitata ad accompagnare la moto in una scivolata, piuttosto che ha farla ribaltare...tutto sommato per un motociclista è meglio scivolare che ritrovarsi catapultato, che ne pensate?

Vado a montare i cingoli, ahahahah

gidi_34 19-11-2010 11:10

no...sei letterlamente furoi pista...le torsioni sono infinitesimali e non avvertibili...lo abbiamo detto.

Nobbyclark 19-11-2010 11:41

Voglio ulteriormente contribuire.... Negli anni '70 e '80, oh se torcevano le forcelle dei monodisco.... Vi cito alcune moto possedute e/o guidate per tantissimi km sulle quali DI SICURO la forcella torceva (a proposito: in quegli anni non si diceva TORCERE, ma SVERGOLARE).

- Morini 125 - 1976
- Italjet 125 (motore yamaha bicilindrico, una bomba) - 1976
- Morini 250 monocilindrico - 1978
- Morini 3 1/2 sport - 1977
- Yamaha XS 400 - 1984

E oltretutto erano moto che rispetto a quelle di ora non frenavano una min@@a

Invece, la Honda NTV 650 del '93 - per esempio - non svergolava più.

AUGH - HO DETTO :lol:

nicola66 19-11-2010 12:08

Quote:

Originariamente inviata da Lucano (Messaggio 5322865)
X Nicola66 :
Ho fatto una breve conta, 10 dicono che flette/torce anche se il corretto dimensionamento limita tali deformazioni a valori accettabili.
1 (nicola66) dice di nò.

Devo ammettere che sei tenace :lol::lol:


anche Galilei ebbe di questi problemi. Però aveva ragione lui.

nicola66 19-11-2010 12:20

Quote:

Originariamente inviata da Welcome (Messaggio 5322484)
Domanda:
Perche' all'inizio degli anni 70 si vendevano le piastre di irrigidimento forcelle?

perchè le perturbazioni che subisce la ruota quelle si che possono svergolare la forcella dato che la distanza tra il perno ruota e la piastra inferiore di sterzo non è poca.

Se poi aggiungi che in una forcella normale (non rovesciata) la sovrapposizione tra stelo e fodero che li tiene in guida è circa 1/3 della lunghezza totale del palo, diventa importante il beneficio di un arco di collegamento tra i 2 foderi per tenerli il + paralleli possibile.

Nobbyclark 19-11-2010 13:14

Nicola66, di sicuro hai ragione, ma ai tempi d'oro degli Abba :D, le piastre e i ponticelli di irrigidimento della forcella - quelli che dice Welcome - servivano ANCHE PARECCHIO a evitare la 'sguerguènza' in frenata nelle moto con un solo disco, Period.:)

gidi_34 19-11-2010 13:39

come siete vecchi!

:)

FANTE 19-11-2010 22:13

Io prima della r1200r ho avuto un f650GS con un solo disco freno ma non ho mai avuto problemi di chiusura di sterzo, anche in condizionio critiche ha sempre assolto egregiamente alle frenate, forse anche perchè avevo l' ABS.

ivan il matto 21-11-2010 21:04

Quote:

Originariamente inviata da nicola66 (Messaggio 5323300)
anche Galilei ebbe di questi problemi. Però aveva ragione lui.

certo, Galileo portava dei calcoli a prova delle sue dichiarazioni...

in effetti lo svergolamento e la torsione non sono proprio la stessa cosa, in quanto la torsione è una sollecitazione generata da una forza che fa ruotare un elemento "monodimensionale" sul proprio asse longitudinale, mentre lo svergolamento non è una caratteristica di sollecitazione ma un atto di moto, spesso dovuto a un'instabilità da carico di punta. OK la smetto con queste precisazioni precisine e pedanti :)

per quanto riguarda le simulazioni fatte per strada negli anni '80...sicuramente quella era la prova fondamentale... però anche senza avere computer e modelli ad elementi finiti, potevamo già calcolare parecchio; voglio dire, avendo la componente perpendicolare all'asse delle forcelle applicate al mozzo ruota (ad esempio in una frenata) era ed è calcolabile anche a mano la deformazione flessionale dell'elemento. La cosa che allora ovviamente era difficilissima da prevedere era il comportamento "globale" e le interazioni di tutti gli elementi in un insieme tanto complesso di oggetti come una motocicletta.

Altra cosa: mi sono ricordato il nome della moto con problemi alla forcella anteriore del mio amico ingegnere meccanico: yamaya RD350...la conoscete?

ciao!,
p

nicola66 21-11-2010 21:19

ce l'ho avuta. non mostrava quel problema. era bi-disco.

Nobbyclark 22-11-2010 10:05

Non ce la ho avuta ma l'ho guidata un paio di volte... Andava come un missile !

ivan il matto 22-11-2010 21:39

boh io riporto quanto mi hanno detto; in questo caso però non si parlava di torsione ma di flessione delle forcelle ed in ogni caso, della versione, poi "corretta" con steli da 32 mm.

blindo7 23-11-2010 15:19

fantastica,in tempi di morini 3 1/2,fantic,malanca,benelli,era una saetta ricordo la seconda serie con il faro tondo e il tamburo dietro,la chiamavano la bara per il fanalino,i freni mosci,e per l'assenza della valvola allo scarico che faceva entrare la coppia come un turbo facendo cappottare la moto,

nella terza serie con semicarenatura e faro rettangolare addolcirono l'entrata in coppia con la valvola e potenziarono i freni,anche perchè i due tempi non hanno freno motore,montavano le gomme di un sh odierno,

poi le introvabili RD500 RGVGAMMA500 veri mostri,erano le gp del'epoca,il due tempi ha potenza doppia e stracoppia confronto ad un quattro tempi di pari cilindrata,e la coppia entra tutta insieme non ha andamento piatto come il quattrotempi,

poi vuoi per l'alta possibilità di grippaggio,alti consumi,breve durata,e non ultimo la combustione di olio di lubrificazione quindi euro -0,declino totale
un'altro mostro inguidabile era la kawasaki testa nera 750 tre cilindri due tempi,ma era vecchia già trent'anni fa

ivan il matto 23-11-2010 21:11

Francamente ho sempre ammirato la gente capace di guidare ed apprezzare questi mostriciattoli 2 tempi... Ho sempre pensato che i motociclisti più veri fossero proprio quelli di 20 anni fa, un periodo davvero "eroico": moto che cominciavano ad essere potenti ma intrattabili (un po' come il Gruppo B del rally con le bestie da 500 cv della stessa epoca), con ruote ridicole e mescole dure, con telai che flettevano e torcevano. Andare su quelle moto bene voleva dire essere davvero bravi (anche perché quelli meno bravi in genere sopravvivevano poco :) )

concalma 26-11-2010 16:03

Non sono un ingeniere meccanico e di certe cose ne capisco poco. Però anni fa ho lavorato presso un azienda ( paduano racing) che costruisce, artigianalmente bici da strada, mtb da cross cauntry, e da discesa. Io montavo forcelle ammortizzate e freni a disco su quelle da discesa. Mi ricordo che per correggere lo "svirgolamento" che si poteva sviluppate sulla forcella ma soprattutto sul mozzo della ruota in fase di frenata si agiva sulla tensione dei raggi della ruota tensionandoli diversamente, cioè la parte del disco + l' altra-,questo valeva per i cerchi a raggi. Sui cerchi in lega ( raramente ma qualcuno li montava) si agiva sul perno del mozzo, sotituendolo con uno a spessore variabile. Non so se questo vale anche per le moto.
Ciao concalma

ivan il matto 28-11-2010 19:58

immagino che sulle moto le sollecitazioni siano decisamente superiori...per le bici, quell'operazione corrisponde a quello che nella tecnica delle costruzioni si chiama "precompressione", ovvero dai un lavoro aggiuntivo in maniera asimmetrica che tornerà utile per compensare l'azione asimmetrica portata dal disco singolo...senza entrare troppo nei dettagli, non avevo mai pensato ad una cosa del genere nelle bici e mi pare geniale!


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