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Visca 13-01-2014 05:48

link.png Ritirato anche Francesco Catanese


date.png 10/01/2014 07:00


Oggi al bivacco tutti ci diciamo che non è possibile. Che Francesco con la sua fibra poteva farcela, ma è lui il primo a dire di no, ad aver mollato perchè davvero stava malissimo ieri. Ha ceduto, prima di tutto mentalmente e poi fisicamente e ha deciso di non andare più avanti. Troppo stanco anche solo per pensare che se fosse arrivato almeno alla tappa di oggi poi si sarebbe potuto riposare.


Francesco Catanese, uno dei tre italiani ancora in gara, in moto, si è ritirato ieri pomeriggio. Francesco ha detto basta e si è fermato, decidendo di ricorrere ai soccorsi, a metà circa della prima prova speciale di ieri, la quinta di questa Dakar 2014, una delle più dure in assoluto, da Chilecito a Tucuman. Nonostante la sua statura e la sua possenza, Francesco ha deciso di fermarsi e visto lo stato in cui si trovava il collasso ormai era questione di secondi.
Ieri intorno alle 23 lo vedo che cammina per il bivacco insieme a Paolo Sabatucci. Cammina lentamente, un po' ingobbito, ma si ferma a raccontare quanto accaduto. "Sono ripartito ieri mattina, in ritardo perchè al momento del via della prova speciale avevo problemi con la strumentazione e ho perso tempo a sistemarla. Poi sono entrato e ho cominciato la gara, con il caldo terribile e mi già sentivo stanchissimo dopo pochi chilometri. La speciale era tutta fatta di dunette, salite e discese su terra e sabbia terribile, morbidissima con le moto che ci affondavano dentro. Stavo andando avanti come potevo, e ad un certo punto mi hanno raggiunto le macchine e i camion e da lì la fatica si è triplicata. Con la polvere che alzavano facevo fatica a respirare ed avevo il fiato corto, ed ogni volta che mi insabbiavo tirare fuori la mia Yamaha era un supplizio. Più avanti c'era Camelia Liparoti insabbiata con il suo quad e mi ha chiesto se l'aiutavo a tirarlo fuori. Non potevo dirle di no e così l'ho aiutata e lì mi sono bruciato tutte le mie ultime energie. Sono ripartito ma non ce la facevo più, mi rendevo conto di essere annebbiato, di non ragionare più con lucidità e dopo pochi chilometri mi sono fermato con altri due piloti. Avevamo finito l'acqua e abbiamo cominciato a chiedere alle vetture che passavano, e ai camion, se avevano dell'acqua, e nessuno ce l'ha data. Poi è arrivata Camelia e si è insabbiata. Ha chiesto nuovamente a noi se l'aiutavamo ma questa volta nessuno di noi ha risposto, non riuscivamo neanche a parlare...Allora lei ha chiamato l'organizzazione con l'Iritrack e ha detto che stavamo tutti bene ma che avevamo bisogno di acqua, dovevano portarci dell'acqua e in quel momento io le ho detto “Oltre all'acqua, fai arrivare qui anche l'elicottero, che io mi ritiro”.
Poi i ricordi sono annebbiati. L'elicottero è arrivato e i medici hanno subito controllato i piloti. Hanno fatto sdraiare Francesco e gli hanno misurato la pressione. Una volta. Due volte. Tre volte e il medico scuoteva la testa. “Che cosa c'è - ha chiesto Francesco – quant'è ?” E il personale medico mi ha risposto...”8” e quanto dovrebbe essere la minima, ha chiesto Francesco? "Almeno 80" è stata la risposta!. Catanese aveva otto di minima.
Così lo hanno caricato in elicottero e lo hanno portato al bivacco di Tucuman, nella tenda medica. 5 sacche di soluzione, 5 flebo dunque, per riportarlo in qua. Per farlo ragionare più lucidamente. Sdraiato scomposto sulla branda nella tenda medica non capiva più le cose che gli dicevano, ma man mano che il liquido entrava in circolo si sentiva meglio. Ieri sera quando ci siamo incontrati aveva già pianificato il rientro: non ha neanche aspettato di venire a Salta. Ha trovato un aereo da Tucuman e stamattina è ripartito per Buenos Aires e da lì per l'Italia

Visca 13-01-2014 06:37

http://www.worldrallyraid.com/blog/2...ui-rispondiamo

indianlopa 13-01-2014 07:57

francamente non capisco tutto questo accanimento su questa gara.

non voglio dire, perchè non è giusto: " chi non ha idea di cosa si parla non parli", sarebbe da stupidi, ma giuro che non capisco, mi sembra che parlarne così come stanno facendo alcuni sia solo una riedizione della tristemente famosa abitudine degli speudo sportivi di sputare sentenze come nel calcio.

io ripeto, non ne avrei le capacità, forse 20-30 anni fa avrei potuto affrontarla, pascolando, Fabrizio me lo diceva a volte, ma fortunatamente mi è sempre mancata la determinazione e non mi è mancata la paura, paura di non saper ragionare, che mi si chiudesse la vena, ecco quello che invidio a Catanese è la capacità di aver mantenuto la lucidità a 30 anni, di aver capito quando era il momento di dire basta, tanto di cappello ad un giovane novizio.

Non si ha idea, se non chi ha fatto qualcosa di simile, di cosa voglia dire fare 12ore, a volte di più, da soli col tuo mezzo in ambiente ostile, molto ostile, la fatica, il caldo, la sete, l'attenzione che devi metterci, attenzione nel reagire fisicamente agli imprevisti sotto le ruote ed al contempo prevedere quelli che ti stanno arrivando e reagire mentalmente a questi ultimi. Io quando mi rendo conto che sono una sacco di patate in balia degli eventi che dovevo prevedere ORA ho imparato a fermarmi per cercare di capire perchè non ho più la previsione dei prossimi 50mt.

Andare forte non conta. Conta la reattività e la previsione.Non finirò mai di dire che la lettura e conoscenza del territorio è forse l'unica cosa che mi accomunava a Fabrizio, lui me la riconosceva, ma son sempre stato conscio che è una delle tante componenti di questo tipo di gare, mi son sempre mancate le altre, e sono veramente tante.

Ammiro Giada per la sua determinazione e la sua umiltà. Anche lei come tanti sa cosa ci passa x il cervello quando siamo soli li in mezzo, e ne abbiamo riso, ecco quando ne ridi dopo, è uno di momenti più accomunanti con glia altri scemi come te. Se ne ride ma a volte sarebbe da piangerne.

Rispetto i piloti di rally africani e similia, se affrontano il tutto con cervello, purtroppo la selezione è impietosa. Ma è questo in primis quello che distingue un campione come Catanese, da altri. Anni fa scrissi questo http://www.quellidellelica.com/vbfor...d.php?t=141046 e sono sempre convinto di quello che scrissi.

Non è da tutti essere nel sogno di una vita ed accorgersi che non se ne hanno le capacità, se lui avesse continuato forse oggi saremmo a spender parole di commiato.

Bravo, Catanese, hai le capacità per farla e spero di vederti ancora al via.

Animal 13-01-2014 08:31

Quote:

.....sa cosa ci passa x il cervello quando siamo soli li in mezzo, e ne abbiamo riso,..
....la preparazione, la volontà e tante altre cosettine, portano ad affrontare determinate situazioni con la giusta "spinta"....... è vero....poi ci si ride.....quasi per "esorcizzare" il momento poco felice o di dura difficoltà.... la consapevolezza delle proprie capacità e della propria preparazione è fondamentale per riportare a casa la pellaccia.....

Slider34 13-01-2014 09:02

Quote:

Originariamente inviata da indianlopa (Messaggio 7836988)
... Anni fa scrissi questo http://www.quellidellelica.com/vbfor...d.php?t=141046 e sono sempre convinto di quello che scrissi.

Non l'avevo mai letta, bella.
A saperlo lo avrei fatto lo scorso anno, prima di partire per l'Africa (è andato tutto bene ma un paio di jolly me li sono giocati), la stampo e me la conservo per la prossima volta. ;)

Ste02 13-01-2014 10:19

Poi chi fa enduro sa cosa vuol dire arrivare alla cottura. Capita anche in una salita di 200 metri che va storta. Fermarsi e stare per vomitare, senza respiro, mani e braccia senza forza. E si torna alla macchina a fatica. Altro che forza di volontà per farsi altri 300 km. Quando sei out sei out. La differenza sta nel non fare errori, che son quelli che ti cuociono. Si fa meno fatica ad andare a tutta senza errori che ad andare al 30% incappellandoai a ripetizione. Fatto due errori meglio tornare a casa, lo sanno tutti gli enduristi.

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Pacifico 13-01-2014 10:29

Questo è un concetto che si può tranquillamente estendere a qualsiasi sport dove il proprio fisico viene sollecitato oltre certi limiti. Non è una prerogativa dell'enduro.

Alla Dakar ci sono sempre stati coloro che sono arrivati e chi no...

RAVLER 13-01-2014 10:33

Quoto ste02.... Verissimo ahimè!


Inviato usando Tapatalk 📱

Ste02 13-01-2014 10:41

chiaro, in tutti gli sport. la volontà nn c'entra niente. se sei cotto sei cotto.

Diavoletto 13-01-2014 10:44

ok ....
guardiamola con un' ottica diversa.

ma no lasciamo perdere :lol:

rimango con "errore di valutazione"
:lol:

Ste02 13-01-2014 10:51

ma non è vero. se invece di insabbiarsi 3 volte di seguito, andare in affanno e scoppiare, gli andava dritta, non succedeva un casso.
in off quando cadi tre volte puoi anche tornare a casa.

poi di sicuro nn è un atleta e questo peggiora le cose. e non va piano come un privatone e quindi si espone alle cappelle. e oplà.

Il Maiale 13-01-2014 11:00

Non mi pronuncio sulle posizioni di guida, sul tipo di moto su Francesco e sui morti....lascio agli esperti di Rally enduro e off che leggo sopra ma dico solo che:

La Dakar è fatta così, è finanziata dall' 80% dei privati per far correre i big.
Tutto il circo ha un costo, coperto dalle iscrizioni.

Se dopo 4/5 giorni la metà vanno a casa, si traduce in GUADAGNO per l'organizzazione che riduce della metà le spese di VITTO; ASSISTENZA; TRASFERIMETI MEZZI; ELICOTTERI, Ecc Ecc..e naturalmente non rimborsa nessuno.
Paghi il 100% ma ne usi il 30/40%

BUSINNES

Quindi ogni hanno si chiede di far la selezione più avanti possibile, per mandare a casa i privati....è una lotta organizzativa.
KTM Noleggia moto, come loro tanti.
Se uno abbandona, non rendono soldi, ma non ne spendono più da quel giorno in avanti.

è così.


Sulla resistenza fisica, dipende tanto dalla giornata, dalla persona e MAI come quest' anno dal clima!

poi è chiaro che minimo 7 o 8 di qde avrebbero fatto meglio di Francescone. Io sicuramente no! Ma avrei pagato anche qualcosa per fare metà di quello che ha fatto lui....

Pacifico 13-01-2014 11:01

Io capisco che in un forum di "motociclisti" ci sia la voglia di partecipare alle competizioni più dure... tipo TT, Dakar, ecc.... ma il bello è proprio questo... l'illusione della partecipazione, l'illusione di far parte degli eletti ed essere eroi agli occhi degli amici.. ma la verità la conoscono loro stessi...

Se vai da un professionista, per quanto cordiale, ti considererà sempre una mezza pippetta... ti dirà che sei stato coraggioso, senza paura, bravo a guidare ma alla fine ti sei ritirato a metà strada mentre lui ha lottato per la vittoria fino alla fine...

" ho partecipato alla DAKAR!"... " a si? e che posizione sei arrivato?".. " 132... ma mi sono ritirato alla 7 tappa, la frizione mi ha lasciato"... " azz, che sfiga!" .. " e fino a quel momento come sei andato?"... "134esimo... è stata durissima"...... "ah.. ok, ma in quanti sono arrivati?".......................

Specialr 13-01-2014 11:13

e intanto laia sanz 12esima di tappa a 13 minuti da barreda?!???!?!!

sartandrea 13-01-2014 11:16

Quote:

Originariamente inviata da Il Maiale (Messaggio 7837211)
........
Paghi il 100% ma ne usi il 30/40%

BUSINNES....

bon,
trovato il modo per farmi accettare l'iscrizione alla prossima Dakar


gli dico che uso un Px ADV.... :lol:



tra l'altro non devo neanche star li a cercare la posizione giusta, si sta seduti e basta :lol:

Bassman 13-01-2014 11:33

Quote:

Originariamente inviata da nicola66 (Messaggio 7836442)
....se tu fossi l'organizzatore e trovassi 300 persone che ti pagano profumatamente per venire a fare quello che ti sei inventato, non la proporresti tutti gli anni?

Credo che tu abbia centrato la questione.

Se fossi un organizzatore con il pelo sullo stomaco e la "dollarite", probabilmente farei proprio così, tanto qualcuno che vuole dimostrare qualcosa lo troverei sempre.

Premesso che io sto molto attento anche quando scendo dal marciapiede sul passo carraio, trovo molto più macho uno che ha il coraggio (o il buonsenso) di dire "Perché dovrei rischiare la pelle facendo delle cose assurde?".

Patrick De Gaiardon (machissimo?) ha fatto cose assurde e, continuando a cercare guai, alla fine li ha trovati.
Si potrebbe obiettare che "E' morto facendo quello che gli piaceva", o " Ha vissuto alla grande", o "Meglio un giorno da leone che cento da pecora".

A mio parere, aveva ragione Massimo Troisi: facciamo 100 giorni da orsacchiotto.....:confused:

Il Maiale 13-01-2014 11:37

ognuno della vita fa quello che vuole....con i sui principi e o passioni, perchè per il tuo stesso ragionamento, uno che sta molto attento per scendere dal marciapiede, un Dakariano potrebbe definirlo un incapace o un cagasotto :):)

Bassman 13-01-2014 11:42

Quote:

Originariamente inviata da Il Maiale (Messaggio 7837267)
ognuno della vita fa quello che vuole....con i sui principi e o passioni, perchè per il tuo stesso ragionamento, uno che sta molto attento per scendere dal marciapiede, un Dakariano potrebbe definirlo un incapace o un cagasotto :):)

Avrebbe ragione.... :lol:

Dario C. 13-01-2014 11:56

Quote:

Originariamente inviata da GHIAIA (Messaggio 7836664)
l'immagine del GSista che si alza sulle pedane e magari vuole pure i riser perchè così sta perfettamente dritto come un fuso.

Ti starai mica riferendo al nostro simpatico battibecco?! :lol:

Quote:

Originariamente inviata da GHIAIA (Messaggio 7836653)
Bisognerebbe spiegare qual è la postura giusta per guidare.
Ma è troppo lungo.

Mi permetto di citarti:

"quando si intende "peso centrale" quindi in posizione di surplus si intende che il peso complessivo del tuo corpo dev'essere centrale.
Centrale NON significa a fuso sulle pedane, il punto centrale della moto è l'ancoraggio dell'ammo posteriore sotto la sella. Quello è il punto centrale....

La posizione corretta tralasciando i dettagli è quella di avere le ginocchia ovviamente leggermente flesse questo ovviamente per consentire alle gambe di fare il lavoro ammortizzante e di essere rapidi a spostarsi avanti e indietro sulla sella all'evenienza.
Il culo pertanto è spostato leggermente indietro e la schiena protesa in avanti. Il mento in questa posizione standard (e in tutte le altre!) dev'essere sempre sopra il manubrio. Le braccia di conseguenza più o meno piegate dipende da quanto è piegato il busto.

Ogni persona sulla propria moto ha la posizione di "surplace" ovvero, che se stringe con le gambe il telaio e la sella ci si incastra e non grava più troppo ne sugli addominali, ne sui dorsali, ne tantomeno sulle braccia.
E' una posizione che va trovata ed eventualmente corretta magari con l'occhio di un esterno.

Questo dice l'accademia.
Tra dire e il fare c'è di mezzo "e il" aahhahaha.. però anche se all'inizio si fa più fatica i vantaggi poi sono ENORMI.
Soprattutto quando si sta tante ore in moto.

Giada :)"

Animal 13-01-2014 18:07

Quote:

Patrick De Gaiardon (machissimo?) ha fatto cose assurde e, continuando a cercare guai, alla fine li ha trovati.

....scusa ma....questa è una cazzata.......non stava facendo nulla di "anormale" nonostante fosse in caduta libera......il problema fu tecnico per una modifica al paracadute.....


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