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nossa 31-08-2008 14:27

Ci siamo abituati ma basta uscire dai confini per qualche settimana e si nota la differenza...
E' che noi siamo così, geneticamente pressapochisti, ce lo insegnano da piccoli ;)

pacpeter 31-08-2008 15:35

Quote:

E chi lo nega? E' che le nostre magagne sono la regola, altrove invece la regola è quella di una civiltà diffusa e nettamente palpabile, sia nei comportamenti che nelle infrastrutture.
__________________
condivido appieno. ti dirò che al mio ritorno dall'austria (in auto) mi sono accorto subito che eravamo in italia..........

a vienna in 5 giorni sapete quante SUV ho visto???????? sette!!!!!!! di cui due italiane..............................(no comment)

purtroppo la nostra civiltà NON è 20 anni indietro. magari! venti anni fa eravamo meno incivili di oggi.


sbarcato all'aereoporto di fiumicino, proveniente da Budapest ho avuto la stessa impressione che ebbi quando sbarcai al Cairo...........

bentornato Claudio!

Alvit 01-09-2008 02:40

Wotan, ma anche tu, cosi' preciso! Dovevi lasciare un cartello sulla porta: APPARTAMENTO CHE NON VALE LA PENA SVALIGIARE, HO PORTATO VIA IL TUTTO!
:)
Ben tornato nel BEL PAESE! :)

abii.ne.viderem 01-09-2008 02:55

anch'io mi spiaccio di dover fare spesso confronti avvilenti, ma anche la difesa ad oltranza del bel paese, accostato alle nazioni più civilizzate, è improponibile. Non è un caso che il parere di wotan sia condiviso da tutti coloro che hanno vissuto almeno un po' all'estero. E non è il provincialismo di chi loda l'erba verde del vicino, ma una desolante presa d'atto della nostra insufficienza. Ci confrontiamo quotidianamente con arroganza e impunità, ostentazione volgare e sopraffazione; con l'esibizione compiaciuta della furbizia che, come ho detto altre volte, è la virtù del servo. Credo che quando ognuno si sentirà "padrone" di se stesso e del territorio in cui vive comincerà ad averne più cura. Ma per il momento non ci resta che osservare il trionfo –acclamato– della nuova barbarie.

uccio63 01-09-2008 10:36

:mad:....in Italia ci sono i delinquenti (e va bene), le persone civili e rispettose delle regole (purtroppo poche) e quelle (purtroppo le più numerose) che se ne fregano delle regole del viver civile e contribuiscono a rendere brutta la nostra nazione che avrebbe le potenzialità a livello di bellezze paesaggistiche e architettoniche per essere la numero 1!!!

Guanaco 01-09-2008 13:20

Quote:

Originariamente inviata da Wotan (Messaggio 3074036)
Sarebbe un errore credere che altrove siano ligi solo perché c'è la repressione. C'è la civiltà, in tutte le cose, nel comportamento come nelle regole chiare e semplici da rispettare come nelle infrastrutture coerenti con tali regole. Tutto qui.

Condivido quasi tutto. Il "quasi" è riferito semplicemente alla fine della frase e cioè al "Tutto qui". Voglio dire che, forse, dietro i termini "civiltà" e "rispetto" si nascondono implicazioni storiche e culturali tipiche di questo Paese stimolante, ma anche complesso e problematico. Non è certo questa la sede per esaminarle esaustivamente, ma una cosa penso che si possa dire:

Le regole, dove funzionano, funzionano in genere a doppio senso e cioè dall’alto verso il basso, ma anche dal basso verso l’alto. Come dire che uno rispetta le regole sia perché le stesse sono razionali e accompagnate da punizioni eque e probabili, sia perché ritiene utile per sé e per gli altri che sussistano.

Qui qualcuno potrebbe aprire un nuovo 3ead: le regole sono da noi eque? Sono razionali? L'utente della strada ritiene realmente che le regole siano necessarie per sé e per gli altri? Se le risposte sono negative, beh allora è evidente che il circolo virtuoso di cui sopra si trasforma immediatamente in circolo vizioso. Ne conseguono comportamenti del tipo:

“Se lui passa perché non devo passare anch’io?” - “se il limite è così basso e nessuno lo rispetta perché devo rallentare tutta la fila?” - “lì so che c’è l’autovelox, ma più avanti non c’è alcun controllo: apro a manetta” - “come posso rispettare una regola imposta solo per fare cassa?” - etc., etc.

Fatta un'analisi seria (sarebbe compito inderogabile delle autorità preposte, vista la pericolosità della circolazione), si tratterebbe d'intervenire in senso migliorativo. Come? Anche qui si apre un vasto capitolo.

Io non posso definirmi un esempio massimo di rettitudine, visto che di multe ne ho presa qualcuna, ma certo sarei più contento se mi sentissi circondato in strada (specie quando sono in moto) da persone responsabili.
Io penso che l'informazione e la cultura stradale possano fare molto; molto di più dei tg terroristici, molto di più degli etilometri o dei radar. Mi piacerebbe vedere delle emissioni tv con questi contenuti, con tanto di spiegazioni tecniche sugli spazi di arresto, sulla distanza di sicurezza, sul comportamento dei veicoli in curva, sui riflessi umani, sugli errori tipici, sulla manutenzione. Non dico tanto: magari solo 5-10 minuti alla settimana.

;)

abii.ne.viderem 01-09-2008 13:32

guanaco, sono d'accordo con te. In un altro thread aperto da berghemrader sul tasso alcoolico esprimevo lo stesso principio: e cioè che una norma, per essere valida, non dev'essere vessatoria ma possibile (se non addirittura semplice) da rispettare. Così come in altri interventi non mi stanco di ricordare che nei tanti chilometri percorsi in altri paesi, specialmente in Francia, non mi sono mai sentito "oppresso" dai limiti e dalle norme, perché spesso vi riconosco "un senso". Il concetto che hai sollevato è davvero basilare. È il ribaltamento del principio del terzo escluso. Mi spiego: se su un'aiuola ben curata trovo un cartello che mi dice "Vietato calpestare l'erba" non è vero che ho solo due possibilità, ovvero sottomettermi passivamente all'ingiunzione oppure trasgredire la stessa e calpestare l'erba. Ne ho una terza: decidere io, una volta avvertito dal cartello, che sia giusto non calpestare l'erba se voglio che l'aiuola, della cui bellezza godo anch'io, rimanga bella a lungo. Ecco, credo che un salto qualitativo della nostra cultura e una maggior attenzione all'osservabilità di una norma sarebbe un passo epocale per il nostro paese.

WSTONER 01-09-2008 15:19

beh...per fare dei paragoni, basta guardare in casa nostra senza spingerci oltre confine...:(
Circa una settimana fa ero a Pozzuoli e zone limitrofe con la moto, che dire?
Una giungla!:rolleyes:
Terze corsie inventate, tutti che ti tagliano la strada, pochissimi che utilizzano il casco, indicatori di direzione inesistenti...o meglio esistenti sui mezzi, ma non utilizzatti...ecc.....ec....ecc....
allora mi chiedo, ma dove caxxo vogliamo andare con della gente così?....:mad:
Il senso civico queste persone dove ce l'hanno?
E che non mi si venga a dire che sono il solito settentrionale razzista che non è vero...:lol:
W L?Italia! Fanculo...:(

neoelica_bis 01-09-2008 15:35

sono + fattori che spingono anche le persone normali ad adottare le peggiori condotte.
l'indole è una, ma anche la predisposizione degli spazi lo è.
ad es. banalità come i carrellini portavaligie al'aeroporto possono diventare occasione di aggressività e prepotenza:
agli arrivi internazionali di malpensa non c'è un posto dove il viaggiatore può trovarli, deve aspettare l'addetto che arriva col muletto elettrico
conseguenza: assalto agli insufficienti carrelli in arrivo e ressa.
ma ci vole tanto?

Enzofi 01-09-2008 15:50

Quote:

Originariamente inviata da abii.ne.viderem (Messaggio 3082259)
decidere io, una volta avvertito dal cartello, che sia giusto non calpestare l'erba

Questo è il problema della scarsa civiltà dei comportamenti degli italiani. Ogni volta il singolo si arroga il diritto di decidere se quella regola, legge o norma è giusta o sbagliata. Se si applica persino a lui medesimo o è valida solo per gli altri.
Alla fine poi ciascuno fa quello che crede e poi ci si lamenta per gli interventi dell'autorità costituita.

abii.ne.viderem 01-09-2008 17:11

caro enzo, non ho capito bene il senso del tuo messaggio, ovvero se da quanto ho scritto deduci un invito all'inciviltà oppure no. In ogni caso, cerco di spiegarmi meglio per evitare equivoci. L'esempio del'erba era solo per sottolineare che non bisogna avvertire una norma sempre come un'imposizione cui sottomettersi, quanto avere la coscienza civica che comportandosi correttamente se ne ha un vantaggio per sé e per la comunità. Tornando all'esempio dell'aiuola, quando vedo il cartello di divieto ho tre scelte: lo ignoro e calpesto l'erba, oppure posso obbedire al comando, oppure ancora rendermi conto che se non calpesto l'erba l'aiuola rimarrà bella per me e per gli altri. Negli ultimi due casi il risultato è lo stesso (l'erba resta intatta), ma con il secondo atteggiamento partecipo coscientemente alla conservazione di un bene che è della comunità, dunque in parte anche mio. Sarebbe dunque lo scatto per trasformarci da ipotetici sudditi a cittadini coscienti e poter esercitare il diritto alla libertà anche nell'osservanza di una norma. Ovviamente la premessa è, come ho detto altrove, che le regole non siano vessatorie ma dettate dal buon senso del legislatore.

tommygun 01-09-2008 17:14

In sintesi: si rispettano le regole primo perché sono giuste e necessarie per una sana e felice convivenza, secondo perché il non rispettarle comporta sanzioni.

Questo nei paesei civili, intendo. ;)

abii.ne.viderem 01-09-2008 17:18

ecco, claudio, grazie: l'hai detto in due parole meglio di me...

Enzofi 01-09-2008 17:23

così va decisamente meglio

MyWay 01-09-2008 17:27

Mi dispiace per Brontolo e per i suoi tentativi di difesa del purtroppo incivile paese nel quale ci danniamo di vivere, ma sottoscrivo in pieno tutto ciò che è stato scritto da Wotan.

Siamo tornati (con Umum, MaurizioP e Aristoc@z) dalla Francia e abbiamo avuto le medesime sensazioni.

Abbiamo percorso quasi 5.000 km e non sono bastati a farci metabolizzare le piacevoli attenzioni nei confronti dei motards alle quali - francamente - in Italia non siamo abituati.

Questo è quanto.

P.S.: Claudio, mi dispiace per la disavventura dei ladri. Ciao.

Wotan 01-09-2008 17:45

Quote:

Originariamente inviata da Guanaco
Quote:

Originariamente inviata da Wotan
Sarebbe un errore credere che altrove siano ligi solo perché c'è la repressione. C'è la civiltà, in tutte le cose, nel comportamento come nelle regole chiare e semplici da rispettare come nelle infrastrutture coerenti con tali regole. Tutto qui.

Condivido quasi tutto. Il "quasi" è riferito semplicemente alla fine della frase e cioè al "Tutto qui". Voglio dire che, forse, dietro i termini "civiltà" e "rispetto" si nascondono implicazioni storiche e culturali tipiche di questo Paese stimolante, ma anche complesso e problematico. Non è certo questa la sede per esaminarle esaustivamente, ma una cosa penso che si possa dire:

Le regole, dove funzionano, funzionano in genere a doppio senso e cioè dall’alto verso il basso, ma anche dal basso verso l’alto. Come dire che uno rispetta le regole sia perché le stesse sono razionali e accompagnate da punizioni eque e probabili, sia perché ritiene utile per sé e per gli altri che sussistano.

Quote:

Originariamente inviata da abii.ne.viderem (Messaggio 3082259)
una norma, per essere valida, non dev'essere vessatoria ma possibile (se non addirittura semplice) da rispettare. Così come in altri interventi non mi stanco di ricordare che nei tanti chilometri percorsi in altri paesi, specialmente in Francia, non mi sono mai sentito "oppresso" dai limiti e dalle norme, perché spesso vi riconosco "un senso".
[...]
Ecco, credo che un salto qualitativo della nostra cultura e una maggior attenzione all'osservabilità di una norma sarebbe un passo epocale per il nostro paese.

Il mio "tutto qui" era ovviamente retorico - non a caso parlavo di comportamento civile, ma anche di regole facili e di infrastrutture coerenti con esse; senza un contesto favorevole, è praticamente impossibile comportarsi virtuosamente senza rimediare un esaurimento o un tamponamento.

Come avete evidenziato, in Italia c'è un circolo vizioso del tutto sconosciuto agli altri paesi civili, caratterizzato da norme spesso assurde o vessatorie, che in quanto tali vengono regolarmente disattese dai cittadini, provocando una reazione ancora più vessatoria da parte dello Stato.
Mi sono chiesto a lungo se l'inizio di tale circolo si trovi nell'allergia degli italiani alle regole - che ha radici storiche profonde - oppure nella legislazione approssimativa.
Beh, a forza di studiare il problema, ho maturato la convinzione che la colpa di tutto non debba e non possa essere nella popolazione.

Per una sua buona conduzione, le redini economiche e politiche di una nazione devono essere in mano ad una classe dirigente dotata di una formazione e di un senso etico adeguati al compito.
Il problema è che la nostra classe dirigente non è dotata delle caratteristiche necessarie, perché non solo manca di un'etica di governo adeguata, ma dimostra anche di essere profondamente a digiuno di tecnica giuridica, economica, organizzativa, gestionale e della comunicazione.
In altre parole, in Italia comandano gli incompetenti, e sono questi incompetenti, che fanno le leggi e, per restare nel nostro ambito, disciplinano la circolazione, costruiscono le infrastrutture, regolamentano la formazione dei conducenti e organizzano il funzionamento delle forze dell'ordine.
E chiaro che, con premesse del genere, non possano venir fuori altro che sistemi sballati, che funzionano in modo distorto e spesso non funzionano affatto.

calabronegigante 01-09-2008 18:00

anche se leggerissimamente OT,ma non troppo,dal canto mio,per "dimostrare" che il motociclista (ora solo utente su 2 ruote sputermunito,ma sempre fatto...) e' gentiluomo,ringrazio con cenno della mano dx (4 dita alzate dal gas) ogni qual volta mi viene data strada dalle 4 e 2 ruote!
spero tanto venga apprezzato.
cosi' da invogliare la successiva volta,lo spostamento sulla dx del guidatore che ha ricevuto il ringraziamento precedentemente!......spero di essere stato chiaro!
lo so,e' poco e niente......ma dai piccoli gesti che ci si guadagna il "rispetto"!
ovviamente,ricambio il piu' possibile tenendo sempre rigorosamente la dx!
situazione circolatoria consentendo....non pretendendo!

Wotan 01-09-2008 18:21

Sono convinto anch'io che i piccoli gesti si trasmettano a catena. Non è la soluzione di tutti i mali, ma di sicuro basterebbe poco per migliorare un po' le cose.

TheBoss 01-09-2008 18:24

si', forse... :lol:

intervallo per sdrammatizzare...

http://it.youtube.com/watch?v=_oXjid8hW0g

Wotan 01-09-2008 18:29

Siamo un covo di Nanni Moretti, eh?


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