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Allora probabilmente l'anomalia "politica" è Roma, ma in Sicilia la copertura furto incendio non ha mercato comunque.
Oppure a Roma ci sono parecchie persone che possono permettersi cifre simili, in Sicilia no. |
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Sulla RC obbligatoria una mutualità più estesa è più ragionevole, almeno fino ad un certo livello, una qualche forma di responsabilizzazione locale è sembre bene che ci sia, altrimenti sì che i problemi diventano troppo distanti, astratti e sempre riferibili a qualcun'altro. |
L'unico parametro che logicamente dovrebbe contare è la classe di merito, perché è di fatto l'unico dato reale sulla capacità del guidatore di non causare incidenti nel luogo in cui vive.
Un guidatore della provincia di Napoli che ha causato 1 incidente in 10 anni è costato all'assicurazione esattamente quanto un guidatore della provincia di Treviso che ha causato 1 incidente in 10 anni, e quindi non c'è alcun motivo reale per giustificare una differenza di costi del premio assicurativo fra l'uno e l'altro. Tutto questo dovrebbe essere imposto per legge. Il fatto che in provincia di Napoli si facciano più incidenti che in provincia di Treviso implica che chi vive in provincia di Napoli avrà una classe di merito mediamente più alta di chi vive in provincia di Treviso. Pertanto, pagherà mediamente un premio maggiore (unicamente in virtù di questo fatto) e quindi l'assicuratore incasserà più soldi dalla provincia di Napoli per coprire le maggiori spese che dovrà sostenere in quella provincia. Sic et simpliciter. |
Qui si parla di furto/incendio, non di RC obbligatoria!!!
... oppure non ho capito nulla io :confused: ... il che sarebbe tutt'altro che improbabile :mad: Sulla RC non può valere solo la classe di merito personale perché conta statisticamente anche il rischio medio, non solo la capacità di guida del singolo. La classe di merito riguarda la capacità personale ed è giusto che ci sia. Il "costo" di ogni classe di merito è una funzione del rischio statistico medio in cui la capacità personale va ad applicarsi. |
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se uno cozza contro una macchina vecchia e gli rompe solo uno specchietto e l'altro invece tira giù una colonnina di un distributore che prende fuoco, a parità di numeri di incidente i risarcimenti (i costi sostenuti dall'assicurazione, quindi) sono gli stessi? ;) e non entriamo nel merito delle truffe assicurative verso amici. poi. tipo quelli che venivano tamponati mentre erano da soli e poi, magicamente, arrivavano tre o quattro passeggeri con il colpo di frusta.... :cool: |
le compagnie hanno una statistica per ogni provincia e per ogni tipo di sinistro e rischio.
E se in una provincia c'è una casistica di micro sinistri tipo tamponamenti lievi, strusciatine superficiali e di tutte quelle cosette da CID che si possono fare senza distruggere i veicoli che è abnormemente oltre la media è ovvio che il costo di gestione di quella provincia se la spartiranno i loro residenti. Poi può anche darsi che gli incidenti quelli pesanti, quelli con distruzione del veicolo e con feriti o morti siano equamente distribuiti o anche %lmente + alti in provincie "calme", però alla fine quello che fa riferimento è il costo totale di ogni zona. |
i pochi dati che trovo:
furti di motoveicoli, ogni 1000 veicoli, per regione, nell'anno 2000 fonte: http://www.google.com/url?sa=t&rct=j...61535280,d.bGQ Piemonte 3,1 Valle D'Aosta 0,4 Lombardia 5,4 Trentino A.A. 1,0 Veneto 1,3 Friuli V.G. 2,3 Liguria 9,7 Emilia Romagna 2,2 Toscana 1,9 Umbria 0,5 Marche 0,8 Lazio 13,8 Abruzzo 0,9 Molise 1,2 Campania 13,0 Puglia 5,4 Basilicata 0,4 Calabria 4,4 Sicilia 6,6 Sardegna 4,0 Italia 5,6 Purtroppo senza sapere il valore dei veicoli rubati, l'informazione, oltre ad essere datata, è incompleta. Ma sembra comunque che la Sicilia non sia peggio di altre, a meno che Ragusa non sia, per qualche motivo, un'eccezione... |
forse oltre che le percentuali di furti alle assicurazioni interessano anche la quantità di migliaia di veicoli assicurati o potenzialmente assicurati. il loro ricavo è l'incasso totale dei premi meno i risarcimenti erogati..... se uno dovesse aprire un negozio di scarpe forse lo aprirebbe di preferenza in una via del centro di roma, dove pure è frequente che ti freghino qualche paio, piuttosto che in un paesino dell'aspromonte, anche se meno soggetto a taccheggiamenti.
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scherzi a parte (ma mica tanto), oltre una certa soglia diventa una "antiselezione" ... la statistica "vera" si fa tenendo conto del numero di furti di "veicoli assicurati per furto", rispetto al numero totale di "veicoli assicurati per furto"... il principio di base delle assicurazioni o mutue è che "tutti gli assicurati rimborsano alcuni assicurati" (non entriamo nel merito del "quanto pagano")... ma se il numero "tutti" ed il numero "alcuni" è quasi uguale... poco importa cosa succeda agli "altri" (non assicurati) x beltipo comunque... se ti può consolare... anche a Trieste ci sono molte assicurazioni che non offrono la Furto/incendio per le moto, pur essendo statisticamente una città "vantaggiosa" |
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E se può essere di ulteriore consolazione, anche a Trento 19.000€ di moto nuova non la assicura per il furto quasi nessuno, io mi sono dovuto rivolgere all'assicurazione convenzionata con la casa madre, e anche in quel caso c'è stato un passaggio della pratica da on-line a telefonata al call center, e anche l'operatore di call center per queste cifre ha dovuto chiedere autorizzazione ad un livello superiore prima di autorizzare la copertura.
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Che non vi assicurano a Trento mi sconvolge....cioè incredibile...comunque Ragusa ha pochissimi furti, è statisticamente simile al trentino per ragioni lunghe da spiegare.. :lol:
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In linea di principio sarei d'accordo con il primo... e forse anche con il secondo (ovviamente per motivi diversi). Il primo però funziona in una situazione "asettica" che (come dice bigzana) non tiene conto degli aspetti peggiorativi dell'ambiente in cui il conducente... conduce. Sia che si tratti di suo dolo, di "farci la cresta" da parte del danneggiato, di tipologia di incidenti in funzione del traffico e modo di condurre della "media", ecc..ecc... Il secondo sarebbe per certi versi più "proporzionale"... ma non riuscirebbe mai a tenere in considerazione la differenza tra aver fatto un danno piccolo ad uno che ci marcia ed avere invece sfiga ed aver investito un parlamentare della repubblica (ed in entrambe i casi le colpe dell'assicurato centrano poco... o meglio...:confused:. forse l'investimento del parlamentare ha un'alta probabilità di "dolo"... se l'ha riconosciuto... :lol::lol::lol:). Il secondo comunque sarebbe fortemente limitato anche da un altro fattore, ovvero che l'insieme complesso di cause, % di colpa, tipologia di veicoli coinvolti, costo del risarcimento crea una formula matematica alquanto complessa.... che solo l'assicuratore che rimborsa potrebbe teoricamente archiviare e valutare.... ma che difficilmente verrebbe reso disponibile a tutti gli altri assicuratori... ... con il risultato che chi ne sarebbe penalizzato (magari giustamente) potrebbe riazzerare la sua situazione semplicemente cambiando assicuratore. ...ed il risultato finale è sempre quello... ovvero se chi ha un "malus" lo può azzerare o mitigare... a chi ha i "bonus" vengono riconosciute solo delle briciole (questione matematica di media e di compensazione) |
Insomma: di riffa o di raffa noi virtuosi del Sud ce lo prendiamo nel c#l*
Mai sentito di una compagnia assicurativa che abbandona il ramo auto, piagnistei sempre, abbandoni mai ergo, sicuramente non ci perdono, anche assicurando al Sud Quanto alle lobby: l'ACI ha messo a disposizione la sua enorme banca dati, sarebbe sufficiente incrociare questa con quelle dell'IVASS, delle F.O. per avere un quadro chiaro di CHI truffa (vittime, testimoni, medici, avvocati, periti, carrozzieri ecc..). Come mai ogni provvedimento proposto in Parlamento che potenzialmente potrebbe ridurre il fenomeno delle frodi viene sistematicamente boicottato? Forse perchè combattendo realmente il fenomeno delle frodi assicurative alle compagnie verrebbe meno l'alibi degli alti costi delle polizze? Chiedo |
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E non ne varebbe la pena per combattere un fenomeno per il quale tutti - chi più chi meno - paghiamo premi assicurativi più salati?
In campo fiscale l'incrocio delle banche dati è diventata la consuetudine per combattere l'evasione, non credo che il lavoro sia più improbo nel solo settore assicurativo. I mezzi ci sarebbero, sulla volontà di applicarli ho qualche dubbio |
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