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Alby the scrap 04-12-2013 14:42

Robb66, la mia edicola è differente!

Alby the scrap 04-12-2013 14:46

Eppoi vuoi mettere i contenuti di pianeta bicilindrico con quelli del fù Scout?...
Le risorse editoriali di PB sono pressochè illimitate!
E' la rivista con il maggior numero di aspiranti lettori...

Rob66 04-12-2013 14:48

Ok. Mi hai convinto. Mandamene un paio di copie....

MrStanleySmith 04-12-2013 14:51

La Fico é su for men magazine.... 😄


Distinti Saluti

Lonesomedyna 04-12-2013 16:29

[QUOTE=Ste02;7782150]Riders e Scout rappresentano alla perfezione la differenza tra un progetto editoriale alla cui base via è una strategia ed uno che ne è privo e sostenuto da cazzoni incompetenti.



Eviterei comunque, se non si ha a gradimento una determinata cosa, di bollare
le persone coinvolte nella stessa con "titoli" immeritati.

PATERNATALIS 04-12-2013 16:35

Quote:

Originariamente inviata da aspes (Messaggio 7781366)
vecchissimo, ho provato a leggere l'articolo e non ci capisco niente, il 70% dei termini mi e' sconosciuto....


Cito dal sito :

"La tua bici è fissa
La macchina è per gli egoisti che non pensano all'ambiente, oltre che per i provincialotti! Mamma, papà: perché comprare una macchina quando con gli stessi soldi posso costruirmi la mia personale fixie? Una semplice bici? No, la fixie è la Bugatti delle biciclette, probabilmente l'unica cosa che il vero hipster ama più del suo Macbook. La fixie schiva tutto il grigiore della città, diventa un simbolo di libertà e unione... La tua ha addirittura le lucine fluo sulle ruote? Ultra hipster!"

Fanc@@@@@@

aspes 04-12-2013 16:45

per me la bici a scatto fisso e' demenziale ancor piu' dei telai per trasformare A PAGAMENTO le harley in moto senza sospensione posteriore. Pagare caro un peggioramento evidente ....

Lonesomedyna 04-12-2013 18:44

Quote:

Originariamente inviata da Ste02 (Messaggio 7782356)
è evidente che il target di scout, quello dei "viaggiatori" con le pezze al culo e i ravatti tenuti sul col fil di ferro non attira manco mezzo inserzionista


Saranno 100 in tutta italia, Ciaccia incluso.
Scout poteva servire a giocare al "piccolo giornalista" ai redattori e ad ottenere qualche titolo da pubblicista.
Ad altro non serve.



Come dicevo, contano più le cose "costruite" che quelle fatte; "costruite" apposta per gli inserzionisti.
Tutto dev'essere preconfezionato; dal mezzo, possibilmente l'ultimo ritrovato del marketing per "fruitori" sempre al passo coi tempi, alla destinazione, tassativamente cool, ad un atteggiamento mentale da Onofrio del Grillo.
Quelli con le "pezze al culo" sui "ravatti" non hanno futuro; e per qualcuno nemmeno ragion d'essere.
Sarà, ma sono quelli, per chi è interessato alla cosa, che vivono, compatibilmente con tempi e modi, una passione personale e non un'ossessione da prestazione per sentirsi "migliori" degli altri.

E' vero, da noi la percentuale di persone che si cimenta in queste "bizzarrie senza senso" è alquanto risicata; ma nulla vieta a chicchessia di proporre
una testata non patinata, con immagini e contenuti non vagliate da un art director o da creativi imbizzarriti.
Capisco che per i più l'immagine è tutto mentre ci si bea girando in tondo nel cortile di casa; ma resta sempre quella piccola, e fastidiosa, percentuale di "pezzenti" che fanno quello che fanno con quello che hanno. E' una questione di scelte soggettive, di prospettive personali, a cui non serve aggiungere una ingenerosa acredine verbale per una mancata convergenza di pensiero.

carlo.moto 04-12-2013 18:57

Mio caso del tutto personale: ho smesso da anni di comperare riviste di moto, ed anche di auto, da quando mi sono reso conto che quello che conta non è l'informazione ma la pubblicità, mascherata e non. Togliendo le pagine di pubblicità manifesta, rimaneva poco, togliendo ancora quello che non mi interessava (per es. ciclomotori o articoli di pagine e pagine sulle moto da competizione) rimaneva ancora meno e da quel meno bisognava estrinsecare quello che non era pubblicità manifestatamente occulta. La moto come la intendo io è un mezzo per fare turismo divertendosi e per scambiare opinioni in merito oggi, non servono più, a mio avviso, degli interlocutori che dicono tutto il bene del mondo salvo dire l'esatto contrario dopo qualche mese. Questo capita in tutti i campi, anche quelli scentifici pertanto non mi meraviglio, ho solo espresso il mio pensiero.

rsonsini 04-12-2013 19:00

Gli inserzionisti farebbero meglio a valutare bene a chi si propongono, visto che le pezze al culo tra un po' potrebbero averle loro.
Comunque, state facendo dei conti che non esistono. Gli spazi pubblicitari si comprano in base alla convenienza, e probabilmente per rientrare delle spese (enormi) di stampa di un giornale, quelli di scout non sono riusciti ad offrire un prezzo competitivo per i loro spazi. Oppure non hanno avuto le sovvenzioni per l'editoria (non so se esistono veramente)...
Non è che l'inserzionista prende riders e dice: "Si, questo mensile è decisamente più cool, pubblicizzerò qui il mio prodotto" togliendosi il monocolo con un bastone da passeggio sotto braccio...
Tiratura, copie vendute, prezzo degli spazi, contatti utili sono cose che importano. Pezze al culo e fil di ferro sul ravatto, agli uffici dove si comprano gli spazi pubblicitari, non interessano.
Anche perchè dovresti valutare caso per caso ed è assurdo, per non dire sciocco.

Stitch 04-12-2013 19:10

A me Scout piaceva molto e sono dispiaciuto che non sia riuscito a decollare. Non capisco questa acredine nel definire certi viaggiatori " con le pezze al culo" o nel deridere chi ci lavorava con passione e impegno.
Era una rivista sul turismo in moto ed in particolare sui lunghi viaggi extra europei, il suo competitor sicuramente non è Riders o Motociclismo bensì Mototurismo. Quest'ultimo c'è da una vita e siccome continua ad uscire vuol dire che ha successo; sinceramente lo trovo noiosissimo ( è un gusto personale) ma non mi passerebbe per l'anticamera del cervello di disprezzare chi ci lavora sopra o augurarmi la sua chiusura.
Sono d'accordo con Lonesomedyna a cui auguro un grosso in bocca al lupo per i progetti futuri.

Marchin 04-12-2013 19:59

ho preso un numero di INmoto, per leggere l'articolo di un amico, devo dire che è ben fatto, e sopratutto, non mi basta una seduta sul trono per leggerlo tutto.... compro dal 2003 (ormai più per affezione ) FUORIstrada.... ma da quando Ungaro è andato a Riders, non è più la rivista di una volta

Ste02 04-12-2013 23:31

Non ce l'ho con quelli con le pezze al culo e che viaggiano coi ravatti.. Io sono uno di quelli. Ce l'ho con chi si butta in progetti a caso. Dietro ogni fallimento ci sono creditori e collaboratori che ci rimettono. Ci sono progetti gestiti professionalmente ed altri parrocchia l'ente. E andare contro il mercato e la realtà non è meritorio. È scemo.

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Lonesomedyna 05-12-2013 01:36

Quote:

Originariamente inviata da Ste02 (Messaggio 7783438)
Non ce l'ho con quelli con le pezze al culo e che viaggiano coi ravatti.. Io sono uno di quelli. Ce l'ho con chi si butta in progetti a caso. Dietro ogni fallimento ci sono creditori e collaboratori che ci rimettono. Ci sono progetti gestiti professionalmente ed altri parrocchia l'ente. E andare contro il mercato e la realtà non è meritorio. È scemo.

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Andiamo ad infilarci nel fitto...
Diciamo che la realtà attuale è figlia dell'artificio.
Il mercato è gonfiato da prodotti talmente estrogenati da risultare non commestibili a molti utilizzatori finali. 100 cv/lt. e prestazioni sovrumane sono fuori portata per i più. Se delimitiamo questi aspetti con le condizioni del traffico odierno, e con il codice della strada, il tutto risulta palesemente incongruo, contraddittorio. Ma questo è un dettaglio, ininfluente e di poco conto...
Eppure, grazie al potere coercitivo del marketing, acquisire uno di questi mezzi diventa quasi un obbligo per appagare l'ego, per sentirsi "à la page" o peggio, come già enunciato, per elevarsi a ruolo di "migliori".
Il marketing/comunicazione si fonda sull'emozione che può suscitare un claim iperbolico, sulle suggestioni che una foto stravolta con Photoshop può inoculare al lettore/consumatore, proiettandolo in una dimensione parallela, olografica, dove il solo dogma accettato e quello dell'apparenza/appartenenza, o dell'emulazione se vogliamo divagare.
Va da se che poi la stragrande maggioranza di utilizzatori faccia un uso limitato del determinato mezzo. Sto dicendo che non tutti vogliono viaggiare intorno al globo, ci mancherebbe, che non tutti anelano a leggere di viaggi "a casa di cristo" fatti con mezzi apparentemente inadeguati;
per questioni di tempo, di inclinazione e di interesse soggettivo.
Nessuno si metterebbe in testa di andare contro il mercato, visto lo stato in cui versa il suddetto.
Nessuno, ad oggi, può permettersi di voltare le spalle agli inserzionisti, i quali sono coloro che reggono le sorti della carta stampata, nemmeno chi opera/va in ambito "parrocchiale".
Diciamo che gli inserzionisti sono poco attirati da chi, attraverso "pubblicazioni controproducenti e potenzialmente lesive per l'immagine" edite da cazzoni incompetenti, può/poteva mettere in discussione la reputazione della casa XYZ, costruita negli anni con massicci investimenti in lustrini e pailettes, tante belle parole e pochi, miserrimi, fatti.

rsonsini 05-12-2013 08:20

Non capisco perché Scout fosse più "scomodo" di tante altre riviste.
Se avevate deciso di non fare marchette il mondo dell'editoria era il livello più difficile dove andare a mettersi alla prova.

E comunque, le moto nuove non si vendono solo ai pirloni che danno dentro il burgman 650 perché hanno visto due puntate di long way down. Non è che chiunque compri una moto nuova sia per forza incapace di portarla e vittima del marketing.

Ste02 05-12-2013 08:30

OK. E quindi? Obiettivi e risultati raggiunti da Scout?

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Bill Sabab 05-12-2013 09:24

Se devo farmi piacere solo cacca perchè mi è stata confezionata ad arte dal mrktg in modo da raggiungere obiettivi e risultati allora preferisco cento volte consumare roba che il giorno dopo non son sicuro di trovare perchè, nonostante fosse lo stato dell'arte PER ME, non lo è per tutti gli altri e quindi anti economica/markettara...

Se si dovessero apprezzare solo i progetti solidi in toto (ma esistono davvero?) non avremmo i cosiddetti outsider in nessun campo e qualsiasi ramo dell'umana esperienza sarebbe povero, avvizzito e triste...

Senza un signor lamborghini che voleva mostrare le palle al signor ferrari oggi non avremmo avuto la lambo countach...

Il mrktg ad un certo punto punta sempre sull'emozionale perchè capisce che le cose che funzionano troppo bene, alla lunga, stancano: riders, quando le nebbie di figaggine che lo avvolgono si diraderanno perchè la gente sarà stanca di sentire quale profumo usa per andare in moto milly carlucci, fallirà perchè non farà sognare il motociclista avventuroso che c'è in ogni possessore di gs con le alu...
Questo, dopo palate di deodorante per ascelle marcato porsche descritto a pag.53 di riders si renderà conto che forse l'ascella all'aroma di cipolla è più accettabile se il risultato di una scampagnata di 1000km in un giorno "propriocomequellolìcheèarrivatointurkmenistanimpe nnandosulsuoravattotenutocolfilodiferro"...

Tutto assolutamente IMHO...


inviato da un telefono a gettoni usando il t9

Muttley 05-12-2013 10:06

Le riviste solo di moto sono alla canna del gas tutte. Le case investono pochissimo in pubblicità, il mercato langue e le persone risparmiano sull acquisto delle riviste. A Motociclismo ci son solo prove di Aliverti perchè praticamente è rimasto solo Aliverti, il resto è fatto da collaboratori esterni pagati "a pezzo", stessa situazione a "in moto" e non credo le altre vadano meglio. Riders regge perchè non essendo 100% moto ma "lifestile" raccoglie inserzionisti di prodotti di altri settori, devo dare atto ad Ungaro di aver avuto l'occhio lungo.

Vergato a mano su tavoletta elettronica

Rob66 05-12-2013 10:07

... Poi sti modelli mezzi uomini mezze donne mi inquietano...

Ste02 05-12-2013 11:07

provate a informarvi quanto costa la pubblicità in Riders.
Minimo il triplo che in qualunque altra testata.
E gli inserzionisti non sono benefattori, se pagano tre volte un perchè c'è.


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