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Ecco quindi, a parità di aderenza, col baricentro alto si fanno le curve più velocemente.
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A parità di tutto, pilota, gomme, sospensioni etc, tutto meno che il baricentro, per percorrere la stessa curva alla stessa velocità, la moto con il baricentro più alto piega di meno, niente altro.
La velocità massima di percorrenza di una curva, se il pilota osa, dipende esclusivamente dal coefficente di aderenza. L'angolo di piega masismo, misurato tra la verticale e la linea congiungente il baricento e il punto di contatto con l'asfalto è uguale alla cotangente del coefficente d'aderenza. Per esempio con coeff 1 pieghi 45° con coefficente 2 60° |
Diciamo che se si curva al limite, cioè grattando le pedane, col baricentro alto si può andare più veloce, perché a parità di condizioni le pedane grattano dopo.
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La cotangente si calcola per archi e restituisce valori tra -inf e + inf l'arcotangente si applica a numeri che non rappresentano archi e restituisce valori di archi tra -pi greca/2 e pi greca/2 quindi angolo di piega = arctan(coeff. attrito) La posizione del baricentro non influenza gli angoli di piega poiché in piega la forza peso, che schematicamente agisce sul centro di massa volgarmente detto baricentro, è in equilibrio con la forza centrifuga e la forza di attrito. |
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V = (f*g*R)^(-1/2) f = coefficiente di attrito g = forza peso dove viene percorsa la curva R = raggio di curvatura Le caratterische geometriche non hanno influenza e moto con pesi diversi posso fare la curva alla stessa velocità. |
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Il modello descritto ha dei limiti quando la velocità è tale che la moto curva senza sfruttare l'effetto giroscopico. Il resto è una intuizione che cozza con una trattazione analitica e scientifica. Se si riuscisse a progettare gomme a forma di parmigiano o di stella di natale con coefficienti di attrito adeguati il modello continuerebbe a spiegare il 99,999% delle curve... |
senza entrare nel cuore delle leggi della fisica... per me il baricentro del boxer in generale è perfetto... quindi il massimo!
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Si potrebbe fare un V rovesciato verso il basso ma sarebbe problematico curvare !
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Sparo anch'io una ca@@ata, parlando solo di baricentro, quindi a parità di gomme, interasse, rake della forcella, troverei calzante l'ipotesi di una moto che percorre una curva alla stessa velocità, prima con le valige laterali con dentro una ventina di chili e successivamente con lo stesso peso in un maxia...
Deduco che il baricentro basso è preferibile con buona pace dele donne che sono sempre performanti:):) asv 1.2 |
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qui siamo lontani due metri dai peli superficiali delle leggi della fisica. :lol: Cobra la moto entro certi limiti è un sistema a massa variabile. Il centro di massa si muove in funzione di una serie di condizioni. Influenza molto i trasferiementi di carico in moto rettilineo accelerato e nelle fasi di inserimento in curva in funzione della velocità. Parlare di centro di massa quando hai un bauletto da 35 litri sul posteriore è come parlare al vento! |
Una provocazione tecnica: SI, il baricentro basso è SEMPRE un vantaggio (e provando eventualmente per assurdo il contrario).
Comprendo il momento di inerzia (anzi, i momenti di inerzia) che si generano nella dinamica della moto; intuisco la variazione momento della quantità di moto indotta dalle variazioni - per quanto limitate - delle distanze tra le masse. Dovrei a suo tempo aver studiato meglio meccanica razionale per ricordarmi l' interazione di uno degli effetti principali della dinamica della ruota: l'effetto giroscopico. Non credo si possa parlare di pif-paf trascurando le forze giroscopiche Mi stimola wotan quando afferma : "baricentro alto, corre molto di più a parità di angolo di piega"; ci devo pensare; a botta calda, in una rotazione di 180°, un punto coincidente con il baricentro più alto di un sistema "moto" a parità di piega dovrebbe percorrere una distanza più breve (semicirconferenza di r2 inscritta nel tracciato di un baricentro più basso, per iperbole coincidente con punto medio impronta a terra longitudinale, distante r1 dal centro di rotazione) a parità di tempo. Quindi dovrebbe essere più lento; uguale velocità angolare con r2 minore di r1 Ma se le prove empiriche danno diverso risultato non è la realtà che sbaglia, sono le rappresentazioni teoriche che sono errate. e pensare che oggi è saltata una trasferta e mi sono preso una giornata di... "leggerezza" ufff... |
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Vuoi dire che se io prendo la mia K1200S, smonto la 190 posteriore e ci metto una 110 di pari diametro, a parità di velocità di percorrenza in curva non diminuisce l'angolo di piega? Se sostieni che è così, il tuo modello ha un problema, garantito. |
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La meccanica razionale diciamo che funziona bene fino al 1856... Quando le moto non esistevano e il tempo non era ancora a senso unico. Per le pieghe da competizione con le equazioni che ho citato ci fai poco, ma per il centro di massa continuano a valere. |
..leggo ....
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Wotan,
non prendertela con me, le leggi della fisica non le stabilisco io. I modelli funzionano e come e non possono essere contraddetti dai tuoi esperimenti mentali molto poco galileiani, ma solo da altri modelli. Con un 110 pieghi come con un 190 purchė non cambi il coefficiente di attrito! |
Non è questione di fisica, che non metto certo in discussione, ma di semplice geometria: gomma larga => maggior spostamento verso l'interno della superficie d'appoggio in piega => maggior inclinazione della moto per compensare tale spostamento.
Nessun modello aderente alla realtà può smentire questo dato di fatto. |
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La motocicletta come milestone della meccanica! :) |
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