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nella guida: non hai cambi rapidi di direzione non hai gradini non hai salti (se non da qualche duna o qualche woops in velocità) non hai pattinamenti scivolosi dove il peso ti rendere difficile tenere su la moto devi solo pensare a galleggiare e a non cadere e col tempo farai anche l'occhio alle dune che cadono a dente (pericolosissime) il tutto in uno spazio praticamente sconfinato |
Grazie a tutti.
Per ultima cosa volevo chiedervi un suggerimento bello pratico pratico. Quotidianamente uso una ST2, ma per questo viaggio non è più utile portarsi il tipico abbigliamento da enduro, compreso gli stivali?Thanks. |
Vedi tu: qualche sudatina la puoi fare. Per gli stivali, direi proprio di sì. Una zampata da dare alla sabbia o una caviglia sotto 250 kg. con qualcosa di serio ai piedi, è meglio....;)
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vero è dura, non sai se ce' il salto o no,e se levi troppo affondi :( |
il trucco è arrivare sulla cresta per cavalcarla di lato
in modo che metti le ruote dove vedi ancora e non ti fermi :) |
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in fondo vai per fare tanti kilometri |
Quindi la St2 va bene.
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Mi intrometto nella discussione per portare (di nuovo) quel poco di esperienza personale. A parte i pistoni veloci (dove spesso si trovano tratti di sabbia che si impara a superare abbastanza velocemente), per sabbia io intendo quella delle dune "vere", cioè quelle alte 4/5 metri e oltre, che formano vere e proprie catene di dune che si estendono per qualche KM, che richiedono impegno anche con i fuoristrada. Per me su quel tipo di terreno o sei un manico oppure senza esperienza la vedo dura, perchè il GS checchè se ne dica non è una moto da sabbia (sennò la userebbero nelle competizioni .....) e la ruota anteriore piccola è uno svantaggio (sennò la userebbero nelle competizioni.....). Poi è evidente che come in tutte le cose man mano che si fa esperienza si possono affrontare anche situazioni più difficili, però io personalmente non sono un manico (neanche su asfalto !!!) e quindi prima di fare la diretta DOUZ-KSAR GHILANE ho preferito fare tratti più brevi e affrontare la sabbia solo a tratti. La diretta me la farò la prossima volta che tornerò in Tunisia, visto che mi sono divertito molto anche facendo solo 200 km di piste in tutto.
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Ragazzi, effettivamente non credo sia facilissimo gestire 260Kg per di più con una ruota da 19 all'ant. Proverò ma senza esaggerare, alla fine vado solo ed unicamente per divertirmi non per fare prove oltre le mie possibilità mettendo a rischio la mia incolumità. Vado da sempre in off, ma ovviamente con enduro tipo Xr-TT-WR, quindi "leggere" e con un 21. D'altra parte non credo che fare off anche col Gs dalle nostre parti faccia molta esperienza per guidarlo sulla sabbia. Allora datemi altri consigli sull'abbigliamento. Dovrei comprare degli stivali.
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mmah,
io penso che più che di manico si tratta di coraggio e poi tra douz e kasr g. non hai ste grandi dune, anzi le chiamano le dunette in libia dove tra noi c'era anche un 950 adv e noi eravamo con i transalp (quindi moto non leggere)abbiamo trovato la sabbia, quella vera, quella che forma le cosiddette spade di dune.. eppure camminavamo tutti quanti qualche foto http://inlinethumb19.webshots.com/64...600x600Q85.jpg http://inlinethumb45.webshots.com/42...600x600Q85.jpg http://inlinethumb28.webshots.com/42...600x600Q85.jpg |
Beh per me se hai fatto queste sei un manico.....
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Ciao, Ho avuto recentemente la fortuna di poter scrivere una guida sulla Tunisia, epilogo di sette anni di viaggi con moto CICCIONE, e permettimi di dire che giudizi di questo tipi dimostrino poca sensibilità nei confronti di un paese che ha ben più da offrire che solo sabbia e dune. Questo sopratutto per chi come noi ha la possibilità di viaggiare con moto che consentono autonomia totale. Non vorrei che si trasformasse quella che inizialmente era la domanda di un motociclista intenzionato a fare un viaggio in terra Africana, a cui bisognerebbe rispondere con esperienze di viaggio nel paese, nella solita discussione su chi ce l'ha più lungo. Chi ha scavalcato le dune più cazzute o chi ha fatto più chilometri di sabbia. Io perdo sempre! Ce l'ho corto e ritengo che se voglio provare emozioni non ho bisogno di morire sulla sabbia. C'è altro. Una delle domande più frequenti che mi viene posta quando racconto della mia sete di deserto è la seguente: Cosa si nasconde dietro al bisogno di andare di propria volontà a soffrire e intristirsi in quel vuoto arido e torrido? Altri, convinti di essere più acuti e comprensivi, mi porgono un appiglio caritatevole: Forse vuoi andare nel deserto con l’intento di meditare tranquillamente, “fare il punto” e trovare un nuovo te stesso. Ma tutti, indipendentemente dalla forma assunta dalla loro incomprensione raggiungono lo stesso obiettivo, ponendomi il quesito decisivo: Ma come ti è potuto accadere, nel deserto c’è solo sabbia. Quando mi reco nel Sahara, non è certo per una voglia di fuga, per scappare dai miei simili occidentali ne tantomeno per “ritrovare me stesso” o per provare l’ebbrezza del disagio, della difficoltà. Raggiungere luoghi così lontani per “godere” esclusivamente di sollecitazioni fisiche dovute alle ruote della moto che corrono sulla Tole Ondulee mi sembrerebbe uno spreco. |
Preferisco lasciarmi assorbire dal deserto e realizzarvi i miei sogni da bambino, aprire la mente lasciando scatenare il desiderio di esplorazione alimentato da un’insaziabile curiosità.
Una delle definizioni di Sahara è “deserto dei deserti” e questo perché tra tutti i deserti del mondo è l’unico a racchiudere una varietà e complessità del territorio difficilmente descrivibile brevemente con : Distesa di sabbia. Per convincersene basta dare un occhio a quello che si può trovare nei 2000 km che separano l’Atlante o il Mediterraneo dal Lago Ciad o dalle rive del Niger, scavalcando il Sahara da est a ovest come facevano i pellegrini quando si recavano alla Mecca Paesaggi Lunari: Cordoni di dune fulve o arancioni, immense distese piatte giallastre o nerastre, striate di nervature chiare, falesie e altipiani, incisi di gole o burroni, affioramenti rocciosi a forma di tavolati o di groppe arrotondate. Vere e proprie catene montuose dall’aspetto vulcanico. Tra questi palmeti, letti di wadi, piccoli agglomerati urbani e zone semisteppiche. Tutto questo tra la sfumatura di aree di “deserto vero” omogeneo e con superficie ben più ridotta. Questi contrasti evidenziano la singolarità del Sahara, la dismisura l’estrema diversità, l’aridità pronunciata, un capolavoro della natura. Il Sahara, un mare di dune, una facile somiglianza quella delle dune, con le onde dell’oceano. Ma mettendo a comun denominatore Deserto e mare si rischia di “insabbiare” nella monotonia un universo minerale lungi dal poter essere riassunto in un cumulo inesplorato di mucchi di silice. Ricordiamoci che seppur la sabbia sia presente in abbondanza, la superfici sabbiose del Sahara rappresentano meno del 20% della sua superficie totale. Una terra da scoprire, dove fermarsi, dove incamminarsi. Forse è per questo che Wilfred Thesiger ha scritto: Nessun uomo, dopo aver vissuto questa vita, può restare lo stesso. Porterà incisa per sempre dentro di sé l’impronta del deserto, in cui il nomade è marchiato a fuoco, mentre il più profondo dei suoi desideri, lancinante o vago, a seconda del suo carattere, è quello di tornarvi. |
smontic hai la capacità di mettere su parole sensazioni che così profonde che è difficile immaginare di riuscire a farlo
bravo!!! ps ma a gennaio torni in africa? |
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CAZZ!!! :mad: A Maggio parto per la Mongolia e sono a corto di ferie ..... :mad: |
Ragazzi ma qualche altro itinerario allora???GRazieeeeeeeeeeee.
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Questò è un itinerario abbastanza classico che puoi affrontare anche con la tua moto. Poi ti posso consigliare qualche percorso tecnicamente facile, magari anche asfaltato, ma che merita un passaggio http://www.advrider.it/archives/326 Ho poi girato un video sulla Tunisia fatta con una moto Stradale ( tutto off-road ) e all'interno ci sono anche molte indicazioni per ripetere il percorso. Di mezzo c'è pure la KG->Douz. Io col CBR ci ho messo un giorno: http://www.advrider.it/archives/1926. Guardandolo magari puoi vedere che difficoltà potresti incontrare. Se vuoi leggere qualcosa ti consiglio il libro di Gandini PISTES DU SUD TUNISIEN ( Extreme SUD Edition ) che contiene validi itinerari nella zona del Dahar che potresti utilizzare. Oppure il mio libro TUNISIA GUIDA RACCONTATA che contiene 45 itinerari off-road pensati per chi viaggia in autonomia e fuori dai circuiti turistici. Come guida generale del paese leggi la TUNISIA Vol1 della Polaris e lascia a casa la Lonely Planet che è scritta da chi evidentemente ha viaggiato con la benda sugli occhi. ;) |
Grazie, ma certo che farla con un cbr è una faticata non indifferente. Complimenti. Bellissimo report e bei video.
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