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Allora...
...io vendo, 30 anni. Sono sempre stato attento al profitto. i miei superiori sono sempre stati soddisfatti in qualsiasi Società ho dato il mio contributo.
C'è una cosa che ho imparato sul campo, e molti dirigenti e responsabili di marketing (fortunatamente non miei), non capiscono: Ormai il cliente NON è un cretino (io non ne ho mai avuti). Se non lo freghi si fidelizza. Ha fiducia in te, non ti molla più. Se cominci a fregarlo, appena riesce a svincolarsi dall'onere del Monopolio delle società che sfruttano il momento magico, ti molano. Attenti GattoNero, Micheltn, Tek! Certo, adesso sfruttate il pollo europeo ed italiano, con il vantaggio della produzione "orientale". Tra poco i vostri fornitori arriveranno in forma diretta, o vi compreranno, e allora per voi è finita! Perchè voi non avrete più Know-How, e loro si saranno "succhiati" ed avranno migliorato i vostri prodotti. E non ci sarà più neanche mano d'opera specializzata nazionale in grado far partire nuove produzioni. Questo sarà frutto del management con la vista corta. Forse è per questo che i produttori devono fare grossi margini "adesso". Per garantirsi la "Buona uscita" dei vecchi dirigenti senza lavoro. A meno che siano disposti a trasferirsi a Nanjing. |
Per quanto lavori nel settore commerciale (mercato liberalizzato di luce e gas)... non sono così convinto che il cliente medio sia così consapevole, anzi il contrario.
purtroppo si fa abbindolare da offerte roboanti... per risparmiare pochi euro... e poi compra oggetti inutili dal valore ridicolo... a prezzi allucinanti. il cliente italiano pensa a brevissimo termine, quindi i produttori non sono certo stimolati a lavorare sulla qualità. |
contrariamente a quanto vorrebbero certi supporters del liberismo estremo, la libera concorrenza non si basa sulla totale assenza di regole, ma su un impianto di regole anche molto rigorose che assicurano la massima correttezza possibile di tutti i players...
senza queste regole il mercato è una giungla dove prevalgono le posizioni dominanti. e questo vale ancor più in una società non abituata al mercato perchè il mercato è rimasto a lungo imbragato all'interno di un protettivo sistema di governo dell'economia. |
Tourer55: non è così...
l'Italia e l'occidente si tengono le attività a maggior valore aggiunto: progettazione, design ecc ed esternalizzano ciò che ha minor valore aggiunto cioè la mera produzione. I p.v.s. certamente miglioreranno ma ci vuole tempo, molto tempo per alcune cose e comunque dovranno prima soddisfare "bisogni" di massa e solo successivamente di nicchia. La manodopera specializzata cui tu fai cenno non l'avremo più in europa ma sarà negli attuali p.v.s....ma cisaranno altri paesi che si affacceranno all'economia globale solo con manodopera non specializzata a basso costo...e le produzioni si sposteranno di nuovo... come vedi non è che si considera il consumatore un cretino, è che le imprese non sono la caritas... |
Quote:
Io non ho la minima intenzione di far polemica ma a parte il fatto che è TEOK e non TEK ti ringrazio per l'augurio. Io resto convinto che tu abbia la visione molto ristretta, non so cosa tu venda ma l'USP* di un prodotto non è solo dato dal know how del processo produttivo e non è quindi scontato che i nostri fornitori verrano e ci compreranno (cosa di cui nel mio caso dubito molto!). Noi non stiamo sfruttando nessun pollo perchè non è una questione di fregare la gente, è un peccato che molta gente abbia una visione così limitata delle cose, noi stiamo solo cercando di rimanere competitivi andando ad "acquistare" all'estero quello che ci possono offrire per poter realizzare i nostri prodotti nelle condizioni migliori. Certo si può obiettare che i cinesi giocano sullo stesso mercato ma con regole diverse ed infatti io, come ho scritto prima, non sono pro cina, dico solo che non ha senso demonizzare questo fenomeno indicando le aziende italiane come le "cattivone" che sfruttano questa cosa per mettere in tasca più soldi possibili sfruttando il consumatore! come hai detto tu sei un venditore e tra vendere un prodotto e dover gestire un'azienda c'è una differenza enorme, con tutto il dovuto rispetto. Se la tua azienda può permettersi di continuare a produrre in italia buon per voi, anzi meglio, anche noi produciamo ancora un 50% del totale nella nostra fabbrica ma non condivido comunque il disprezzo a tutti i costi per quelli che non riescono a farlo per un motivo o per l'altro. *non mi sembra necessario definire cosa sia l'USP visto che capisci molte più cose di molti dirigenti e responsabili di marketing... :confused: |
Sai, qui non sono completamente d'accordo con te. I tempi stanno cambiando. E' vero che certe cose (vacanze, cibo, fine settimana), sono intoccabili, ma con un'occhio sempre più attento a dove tirare la coperta corta (Vacanza più corta, o posto meno costoso?). Noi che scriviamo qui, siamo tutti fortunati, perchè chi più chi meno, possiamo tutti permetterci un'hobby costoso. Ma vedo, anche qui che c'è più attenzione: chi compra via internet, chi compra l'usato, etc, etc..quando sarà possibile comprare prodotti, non dico Cinesi, ma anche Pakistani, con stessa qualità di nomi noti, m a prezzi inferior, gli acquirenti compreranno prodotti Pakistani. Allora i Dainese (nome a caso), si lamenteranno e vorranno dazi su paesi extraeuropei...E allora sarà da ridere.
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Giusto un paio di settimane fa ho piazzato un "educato casino" in un negozio di abbigliamento che pretendeva di vendere una camicia di una nota coppia di stilisti italiani (un po' gay) ad oltre 450 euro.
La camicia in questione, bella non c'e' che dire, era prodotta in Malesia. Quindi togliendo i 10€ (ad esse buoni) di materiale il resto del prezzo dove sta? Il mercato e' gonfiato. Altrimenti un Roberto Cavalli non potrebbe permettersi barche da sogno e mignotte (si puo' dire o e' satira politica?) d'alto bordo. Finche' ci saranno i polli che compreranno prodotti realizzati a basso costo pagandoli anche mille volte il loro valore le aziende continueranno a farlo. Magari con la minaccia dei licenziamenti o della crisi di settore. Renzo Rosso miliardario proprietatrio della diesel realizza i suoi prodotti nell'est europeo. Ma che se ne vada a fare in xxxx (parola di 4 lettere sotituibile a scelta), lui e i suoi jeans. Io non compro piu' nulla che non sia realizzato nella comuita' europea o che abbia un costo allineato al costo, presunto, di produzione. |
...e forse avrai poco da ridere anche tu...visto che sul passaporto hai scritto Unione Europea...
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il settore moda e design esula dal costo di produzione.
se compri una camicia di D&G.. paghi il nome e lo stile... bello o brutto.... si paga. x tourer55 la diffusione di internet di sicuro ha aiutato ad avere più confronti sui prezzi. ma la MASSA... è ancora nei centri commerciali a fare la fila dal footlocker per accattarsi una scarpa da 200 euro... che negli outlet paghi al 50%... di sicuro gli outlet stanno avendo un grande successo... piano piano... l'inverno scorso ci ho comprato un cappotto loro piana a 300...che in un altro negozio costava 900... ho aspettato dopo le feste... e sono iniziati i saldi... scegliere bene costa... nel senso che spendi in benza... e quindi devi valutare bene il risparmio vero... magari rimandare un acquisto... però quando c'è... ed è consistente... mi sento molto meno fesso. poi magari compro le croggs da 50 euro.:lol::-o |
Quote:
quel che tu dici è relativo alla moda e subentrano anche altri fattori... la crisi dei tulipani nell'olanda del '600 è citata come esempio... un singolo bulbo valeva 2500 fiorini (un dipinto di rubens 1600)... |
Vivo giornalmente il problema del Made in Asia in quanto (ebbene si....) lavoro come consulente (anche) per un azienda di caschi Indiana. Quello che posso dire riguarda solo i caschi, ma penso che più o meno sia lo stesso anche per altri prodotti. L'azienda italiana che fa produrre (alcuni) dei suoi caschi in Asia lo fa per essere più competitiva e per guadagnare di più. Se un prodotto fatto in Italia costava 100 all'azienda e lo vendeva a 200 ora l'azienda lo paga 30 e lo vende a 180. Quindi ci guadagna sia sull'acquisto che sulle vendite in quanto ne vende di più (normalmente è così).
Non dobbiamo però dimenticare che la stessa azienda deve investire molto nel trasferimento di know how, nei trasporti ecc. Alcune volte devo dire che non ne vale nemmeno la pena. Vista la cosa dalla parte dei motociclisti, devo dire che o il made in Cina (o India) costa meno del made in Italy oppure come dice il Barba : che si fottano. La qualità infatti non è mai esattamente come il made in Italy e quindi DEVE costare meno. Se non è così allora vuol dire che tutto il profitto va solo all'azienda e quindi resto sul made in Italy. Però devo anche ammettere che questi discorsi li facciamo noi e pochi altri. La grande massa acquista quello che costa meno e se ne frega se viene dall'India o dal Vietnam e se ne frega della qualità (segno evidente che non la sa apprezzare). Se le aziende Italiane vanno in Asia è perchè poi i prodotti si vendono perchè alla gente non gliene frega nulla della qualità e guarda solo il prezzo. Molte volte ho visto prodotti fatti molto bene (in Italy come in India), ma che nessuno comperava perchè : troppo cari rispetto alla concorrenza. Molti negozianti se ne fregano della qualità e fanno solo questo ragionamento : mi serve un prodotto per combattere Tizio che va al pubblico a 100 euro. Quindi mi serve un prodotto a 90. La qualità? E chi se ne frega. Si vende con il prezzo e non con la qualità. La gente continua a comperare il caschetto made in Cina di marca sconosciuta a 80 euro al publico : questa è la verità. Questo è il vero motivo del proliferare di Made in Cina (che - devo essere sincero - è molto peggio del made in India) Ciao |
Quote:
Ci sono investimenti in ricerca e sviluppo ed un sacco di soldi spesi in prodotti che non venderanno. Si, perchè per innovare davvero devi rischiare e rischiare vuol dire lanciare sul mercato prodotti che magari non venderanno, il prezzo medio dei prodotti deve quindi essere un pochino pià alto per comprire il costo dei prodotti che non vendono ma che magari sono serviti per testare una tecnica produttiva, oppure la reazione del mercato ad un particolare materiale usato o quant'altro... |
Il discorso moda e' analogo a quello tecnico (?).
Perche' il consumatore motociclista e' attratto in primis dal marchio che dovrebbe essere sinonimo o garanzia di qualita': dainese e' meglio di Puddu&Figli. A prescindere. Nella moda e' ancora piu' esasperato (certo, provate a comprare un capo tecnico marcato Harley Davidson o BMW e queste differenze si annullano) ma e' il medesimo. Stabilito un prezzo che il consumatore e' disposto a pagare per un bene, l'azienda cerca di produrlo al minor costo possibile. Al solo fine di massimizzare i profitti. Questa e' la chiave. |
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io apro la mia azienda, io corro dei rischi imprenditoriali, io decido dove produrre, io decido a quanto vendere se il mercato mi da ragione resto in piedi, altrimenti no |
quoto 100% Supermukkard
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ziocane barba
quando scrivi ste boiate mi verrebbe da comprare il culo che vendi a rate con maxirata finale |
Supermukkard ha ragione.
Siamo noi consumatori a dover imporre, con scelte diverse, a questi produttori una politica diversa. Finche' ci saranno polli da spennare... |
Black macigno! Sei il mio idolo..
xTeok: non so se ti riferisci a "Unique Selling Proposition", concetto che so per sentito dire. Ma comunque evita di buttare in faccia la tua cultura, e parla con termini leggibili da tutti! Non so in che settore lavori, probabilmente c'è molta ricerca nel tuo. E non vorrei che a priori tu stia difendendo una posizione generale di Marketing, o dirigenza. Per fare una Giacca, un paio di guanti, un paio di pantaloni, calze, scarpe, borse, non ci vuole una scienza. E' vero, Dainese sta sviluppando tute spaziali, e da quell'esperienza farà abbigliamento fantastico. Ma per il resto? Hai mai girato per l'Eicma? Hai visto i prodotti esteri? Sono fatti benissimo. E per quanto riguarda la tecnicai: Hai visto le fabbriche in Cina a che livello sono(non ci sono stato, ma ho letto, e mi hanno detto)? A parte i poveri che vengono presi dai campi e portati a lavorare nelle zone industriali, c'è una bella realtà dietro. Hanno comprato la Benelli, se non lo sai. Guardavano alla Ducati. Sono pronti a comprare. La cultura Occidentale è acquistabile. Noi potremmo ridurci a preparare la carta, per qualificare le Società cinesi per la produzione Europea. Guarda che i Cinesi non fanno solo Dentifricio "contraffatto"!! E' questo che dico, state difendendo qualcosa che è contro il vostro interesse. Secondo me, però sai..non ho fatto un Master! |
Quote:
Non compro più quasi niente altrove.. |
Tourer:
ma scusa, tu sei cinese? no, perchè mi sembra che godi nel dimostrare che noi andremo sempre peggio... le economie più avanzate non possono fare altro che specializzarsi sempre più...nella piramide dei bisogni sono verso il vertice...dove si trovano i beni "voluttuari"...quelli devono e sanno produrre o meglio immaginare... se poi sei contento perchè la cina è più competitiva buon per te... |
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