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oggi sono riuscita a prendermi un po' di tempo per leggere questo report...che dire: mi ha emozionata veramente tanto :)
Descrizioni e immagini molto coinvolgenti, vorrei tanto un giorno trovare il coraggio di affrontare un viaggio del genere...nel frattempo grazie ad Antonio per averci in qualche modo fatto "partecipare" al suo giretto fuoriporta ;) :D |
10/08 Persepoli - Shiraz
Km.57 In moto H.1,00 Quota media 1600 Quota max. 1877 “Visita al sito di Persepoli in solitaria con ingresso prima dell’apertura al pubblico. Magnifico” Siamo a Shiraz il punto più a Sud del nostro viaggio…Ad oggi percorsi Km.5614 Ritorno via terra Km.5423 se prendiamo il traghetto sono Km.4450 Sveglia alla solita ora, preparo il caffè e mangiamo un po’ dei biscotti regalati da Ali. Ci vestiamo e prima dell’apertura ufficiale entriamo nel sito deserto e tutto per noi. http://imageshack.com/a/img922/8829/N9tE0M.jpg http://imageshack.com/a/img923/1250/uwgGnU.jpg Avevamo fatto la stessa cosa a Petra e fu uno spettacolo passeggiare per il Siq deserto e con solo il rumore dei nostri passi arrivando poi al “Tesoro” senza la folla di turisti delle ore di visita. Anche ora siamo da soli seguiti passo passo da una coppia di giovani che più tardi si presenteranno chiedendo il permesso di seguirci. Sono due studenti di medicina, Peyam e Mohammad, che abitanti nella piccola città vicino alle rovine e lasciata la loro MTB all’ingresso visitano ogni settimana il sito orgogliosi del passato del loro paese. Visitare questo splendido sito archeologico senza la festosa ma anche disordinata folla dei turisti è ancora più affascinante ed emozionante. http://imageshack.com/a/img922/2355/noRFio.jpg http://imageshack.com/a/img924/3549/ipF51G.jpg http://imageshack.com/a/img922/6562/KxqqS9.jpg http://imageshack.com/a/img923/2397/VQFY6k.jpg Diamo un altro sguardo agli splendidi bassorilievi della scalinata del Palazzo Apadana, con le nostre due “guide” che ci illustrano due particolari che non avevamo notato come la unica presenza femminile tra i bassorilievi, una donna stilizzata tra i raggi di un carro ed il fatto che tutti i visitatori che portano doni all’ Imperatore si tengono per mano a raffigurare l’ unità delle genti dell’impero sotto un unico monarca, saliamo per la collina per visitare una delle due tombe rupestri che si affacciano sul sito: la Tomba di Antaserse. http://imageshack.com/a/img923/4018/t8CNhT.jpg http://imageshack.com/a/img923/8174/i1q0wA.jpg http://imageshack.com/a/img922/4351/yX8A4Y.jpg http://imageshack.com/a/img922/16/DfoA2X.jpg http://imageshack.com/a/img924/9910/edGNpm.jpg Scattiamo foto panoramiche di Persepoli ed un selfie con i nostri giovani amici che tanto per cambiare ci invitano a casa per un pranzo preparato dalla madre. http://imageshack.com/a/img924/3606/EhS7Nq.jpg http://imageshack.com/a/img923/5720/LjEcrQ.jpg http://imageshack.com/a/img924/1432/aFlSZe.jpg https://youtu.be/M-CbrJ1qCH4 Li salutiamo all’ ingresso del nostro albergo dopo esserci scambiati gli indirizzi Instagram e WhatsUp ed rientriamo a fare una degna colazione dopo questa seconda splendida visita. Ci rechiamo alla reception dove Arezoo, la giovane manager che ci aveva accolti ieri, dopo che abbiamo pagato il conto degli extra (anche qui avevamo un voucher per il costo della stanza prepagato da Sepideh) apre una delle vetrine piene di oggettistica e ci regala una splendida mattonella con raffigurato uno dei bassorilievi di Persepoli. http://imageshack.com/a/img922/1410/1ijcZF.jpg http://imageshack.com/a/img923/6215/fhsubF.jpg Prepariamo le borse e ci vestiamo con comodo, abbiamo la stanza per tutto il tempo che ci necessita e Shiraz è a pochi chilometri. http://imageshack.com/a/img922/3114/CymoSl.jpg http://imageshack.com/a/img922/5088/NplZDS.jpg Arezoo ci viene a salutare alla nostra moto e lasciamo lei, il personale dell’ Apadana Hotel e la splendida Persepoli. A ritorno a Roma consulterò un libro che faceva parte dell' ampia e fornita biblioteca del nostro appartamento ai Parioli dove sono vissuto dai 3 ai 19 anni. Acquistato da mia madre nel 1958, edito da Mondadori, si chiama "Le Meraviglie Del Passato" e lo sfoglio con piacere a ritorno di ogni viaggio che comporta la visita ai siti archeologici. Questo video è composto da foto in B&W, scattate nel 1929, del libro e quelle che ho scattato io. Nella fretta di comporlo ho sbagliato la data della nostra visita.... https://youtu.be/1biC0FJVcI8 Ci dirigiamo a sud verso la vicina Shiraz che raggiungiamo in un’ora attraverso una strada a 4 corsie che sale al solito di quota con asfalto zigrinato prima di scendere ai margini della città dove chiamiamo un taxi che ci porta al nostro albergo, ZANDIYE HOTEL, un 4 stelle superiore moderno e con un bel parcheggio sotterraneo. Ci fanno un ”Up Grading” assegnandoci quella che chiamano “Honeymoon Suite”, molto grande e comoda con tutti i servizi di un hotel moderno al costo, prepagato al solito, di $110,53 B&B. Ci mangiamo un bel vassoio di cocomero e melone bianco a fette e quindi riposino fino alle 17,30. Doccia e ci mettiamo la nostra divisa ed a piedi, dato che l’albergo è posizionato centralmente, ci rechiamo in visita alla città. http://imageshack.com/a/img922/5958/xnoMmV.jpg Passiamo per la piazza centrale dove spicca il castello con le sue torri una delle quali inclinata e ci fermiamo in un chiosco gelati dove consumiamo un buon gelato alla crema denso e rinfrescante. http://imageshack.com/a/img924/1003/14PFNK.jpg Entriamo nel Vakil Bazar che si divide in due sezioni ad entrambi i lati di una strada trafficata non solo di pedoni ma dalle solite motociclettine che imperversano su tutte le aree pedonali in questa ed in ogni città Iraniana. http://imageshack.com/a/img923/3721/Cw8jaZ.jpg http://imageshack.com/a/img922/5831/HcblOk.jpg Il bazaar è al solito vivace e ricco di merce, Lilli acquista un fermaglio per i capelli in sostituzione di quello portato dall’Italia che si è rotto. http://imageshack.com/a/img924/8177/AT06Og.jpg http://imageshack.com/a/img923/684/kZ4QQZ.jpg http://imageshack.com/a/img922/7735/sXu91Q.jpg http://imageshack.com/a/img924/4408/42gfmE.jpg http://imageshack.com/a/img922/2292/ZQJuyl.jpg http://imageshack.com/a/img923/3844/i5zXFu.jpg http://imageshack.com/a/img923/5412/cpdmto.jpg Camminando per il dedalo su cui si sviluppa il bazaar facciamo sosta in una sala da the che scopriremo poi essere molto quotata e menzionata anche dalla LP: Seray-E-Mehr Teahouse and Restaurant. Ordiniamo un the allo zafferano che non viene servito in bustina ma in foglia (come me lo faccio io a casa) in una tisaniera con in cima i pistilli di zafferano, accompagnato dall’immancabile stecco di zucchero al limone. Il locale è bello e si deve anche mangiare bene, il profumo del cibo consumato nei tavoli accanto al nostro è invitante, peccato non siano aperti a cena, al solito non passiamo inosservati e facciamo amicizia con la proprietaria, sua madre, figlie e nipoti che l’aiutano nella conduzione del locale. Con il loro stupore mostro loro Trip Advisor che non conoscevano e scaricano subito l’App scoprendo di non essere recensiti solo su LP! Anche loro chiedono di fare una foto con noi, la nipote Fereshte si collega subito al mio account WhatsUp (recentemente mi ha mandato una compilation di musica tradizionale Iraniana anche se lei ci aveva confessato di essere innamorata di un cantante spagnolo di cui ora non ricordo il nome) ed alla fine non ci fanno pagare la nostra consumazione… http://imageshack.com/a/img922/6586/zbwsTw.jpg http://imageshack.com/a/img922/9839/L2sueO.jpg http://imageshack.com/a/img924/4046/WNjBWf.jpg http://imageshack.com/a/img923/5363/dKxxDt.jpg Usciti dal bazaar visitiamo la Moschea Vakil con le sue splendide piastrelle colorate in motivi floreali, le sue colonne tortili, la splendida scala d’alabastro e la sua Mihrab dove cominciamo ad ammirare le “Stalattiti” o Mukarnas, il motivo architettonico Islamico riconducibile alla “sezione Aurea”, presente anche nella Cappella palatina di Palermo, che qui in Iran raggiunge il suo punto artistico architettonico più alto. http://imageshack.com/a/img922/8413/uCpeSs.jpg http://imageshack.com/a/img924/2892/Izsm0L.jpg http://imageshack.com/a/img924/2685/loXNVX.jpg http://imageshack.com/a/img922/9555/RxXuXi.jpg http://imageshack.com/a/img924/7785/4jRrDq.jpg http://imageshack.com/a/img922/9619/a3O7ll.jpg http://imageshack.com/a/img923/33/uae2dU.jpg http://imageshack.com/a/img922/1927/xtPDGm.jpg http://imageshack.com/a/img923/7449/6V8wbt.jpg http://imageshack.com/a/img924/2314/FbPLf4.jpg http://imageshack.com/a/img923/3747/93qX4q.jpg http://imageshack.com/a/img922/192/SKL0Ck.jpg http://imageshack.com/a/img924/1227/a6Ke0A.jpg Uscendo dalla moschea ci infiliamo tra i vicoli dietro la strada principale dove i negozi su strada sono pieni di avventori e da un gruppo di “Motociclisti” ci vediamo offrire un grappolo d’uva. http://imageshack.com/a/img922/4297/Nmferk.jpg http://imageshack.com/a/img923/7783/r4erSg.jpg http://imageshack.com/a/img923/428/8jGQ3s.jpg Non è quella rossa da vino che ha reso questa città famosa, il cui vino avevo assaggiato in Sud Africa prodotto localmente durante gli anni della mia permanenza in quel paese, e che ora in Iran è quasi scomparsa, ma bianca e senza semi dal sapore squisito. Ringraziamo i nostri amici di due ruote e torniamo in albergo dove ceniamo nel ristorante con cucina tradizionale, ce ne sono altri due che servono anche “cucina internazionale”, posto nell’ampia terrazza esterna dove la serata relativamente piacevole, visto che anche in questa città fa molto caldo, consente di mangiare all’aperto. Oltre che mangiare bene, con un servizio impeccabile, scopriamo una birra analcolica di importazione abbastanza buona tanto da berne due a testa: Bavaria. http://imageshack.com/a/img924/3600/fbFCzG.jpg Caffè lungo italiano con sigarino e rientriamo nella nostra ampia e comoda stanza dove Lilli si addormenta subito mentre io mi guardo una partita del Real Madrid della passata Champions e le news del canale in Inglese Iraniano prima di chiudere anche io gli occhi per il meritato sonno. http://imageshack.com/a/img924/5286/0YLfXm.jpg |
11/08 Shiraz – Sosta e Visita
Risveglio nella nostra bella stanza dove sul frigo bar abbiamo bollitore, tazze e bustine di the e caffè solubile. Preparo il nostro caffè e mangiamo un po’ dei pochi biscotti friabili regalati da Ali rimasti intatti, gli mando una foto e risponde tutto contento. http://imageshack.com/a/img922/6850/E8RhYr.jpg Scendiamo a fare una seconda colazione nella sala ristorante dove trovo un avviso, in Farsi ed Inglese, presente su ogni tavolo, che mette in guardia contro l’eccessivo uso di sale e zucchero, di cibi ipercalorici, di una vita troppo sedentaria per evitare malattie cardiovascolari e diabete. http://imageshack.com/a/img923/1027/dTTxwI.jpg http://imageshack.com/a/img923/4797/iNcn4x.jpg Capisco che anche qui in Iran, alla faccia del regime teocratico, il “junk food” di tipo Americano ha cominciato a fare danno. Pizza, patatine fritte, hamburgers e bibite gasate sono diventate di moda tra i giovani e non solo con tutti i danni che ne conseguono primo fra tutti un’evidente sovrappeso tra i bambini. Usciamo in visita a piedi attraversando di nuovo la Shoada Square con la sua fortezza fermandoci a fotografare le sue mura con la sua “torre pendente”. http://imageshack.com/a/img924/773/DkeYes.jpg http://imageshack.com/a/img923/5383/l3FAG6.jpg http://imageshack.com/a/img924/8523/SSvdEb.jpg http://imageshack.com/a/img922/9044/TnKM29.jpg Cominciamo la nostra visita odierna con il Pars Museum molto ricco di reperti circondato da un bel giardino e con uno splendido soffitto a “stalattiti”. http://imageshack.com/a/img922/5386/562wow.jpg http://imageshack.com/a/img923/313/mLnV5A.jpg http://imageshack.com/a/img924/383/1C4HgF.jpg http://imageshack.com/a/img923/2152/nad7m0.jpg http://imageshack.com/a/img923/5093/uca1Y1.jpg http://imageshack.com/a/img923/3117/9AUYW2.jpg http://imageshack.com/a/img924/4339/9cqvNA.jpg http://imageshack.com/a/img923/6150/C1N6mN.jpg http://imageshack.com/a/img923/4334/I3FzzQ.jpg Shiraz è famosa per i suoi giardini perciò usciti prendiamo un taxi e ci facciamo portare al Bargh-e-Eram famoso per il suo roseto ed i cipressi centenari. http://imageshack.com/a/img924/9413/pcy1JR.jpg Passeggiamo volentieri tra rose e fiori circondati da famiglie in visita che consumano la loro merenda sdraiati sulle coperte stese sui curatissimi prati all’ombra degli alberi. http://imageshack.com/a/img923/9273/THluNQ.jpg http://imageshack.com/a/img924/1541/3w37dI.jpg http://imageshack.com/a/img923/2193/Zy4zvU.jpg http://imageshack.com/a/img924/3920/FG1P1v.jpg http://imageshack.com/a/img924/1081/PQfkeZ.jpg http://imageshack.com/a/img924/7305/sI8sKi.jpg http://imageshack.com/a/img924/7977/m98D5D.jpg http://imageshack.com/a/img924/8109/sqrEEs.jpg http://imageshack.com/a/img923/8418/QfJWbu.jpg http://imageshack.com/a/img924/1237/smhfay.jpg Entriamo a rinfrescarci in un bar con giardino interno ed incuriositi da quello che sorseggiano quasi tutti ordiniamo anche noi una specie di granita al succo di frutta che sa un po’ di ciliegia e melograno, buona ma per me che non metto zucchero nelle bevande un po’ troppo “smielata”. http://imageshack.com/a/img922/6886/L0XnTa.jpg http://imageshack.com/a/img923/5606/kpEHhP.jpg http://imageshack.com/a/img924/8814/agzNKP.jpg In compenso quando vado a pagare scopro che i due bicchieri di granita saranno la consumazione più cara dell’Iran: 200.000 Rial, circa €5,00. Non è la cifra in sé ma la sproporzione con quanto avevamo pagato in precedenza in altri luoghi, molto più “eleganti”, per due the serviti al tavolo, meno della metà. Soddisfatti della visita torniamo con un altro taxi nel nostro albergo dove, consci del fatto che stasera ceneremo abbondantemente, consumiamo in camera un pasto frugale a base di frutta secca e bibite dal frigo bar. Riposiamo fino al tramonto poi ci facciamo chiamare un taxi che ci porta al Mausoleo di Afez, forse il poeta più amato in Iran. Su suggerimento della LP abbiamo aspettato che scendesse la cena per visitarlo godendo della sua illuminazione multicolore. Davanti al botteghino c’è una lunghissima fila che noi osserviamo scrupolosamente fino a quando veniamo avvicinati da un signore che con fare gentile ci offre, in regalo, come conferma in Inglese un altro signore anche lui in fila, i suoi due biglietti. Lo ringraziamo commossi e ci facciamo anche una foto insieme. http://imageshack.com/a/img922/7439/ayvHpB.jpg Ci rechiamo all’ingresso e quando mostro i biglietti ci guardano stupefatti: sono due biglietti a prezzo ridotto per i locali, spiego l’accaduto e si preoccupano di sapere se abbiamo pagato per averli. Sono preoccupati del fatto che potevamo essere stati soggetti a una piccola truffa, invece non è stato così, il gentile signore sicuramente non sapeva che i turisti stranieri pagano di più (!). Pago i due biglietti per intero con l’unico vantaggio di aver saltato la fila ed entriamo in visita. Il mausoleo è circondato da un bel giardino, illuminato e con musica tradizionale di sottofondo. C’è una folla composta di famiglie che si recano in pellegrinaggio al gazebo sotto il quale in una bara di alabastro giace il poeta Afez, poi sciamano nel giardino socializzando e facendo “picnic” sui prati godendo del fresco serale dopo una torrida giornata. http://imageshack.com/a/img922/5486/SGe75T.jpg http://imageshack.com/a/img924/3858/tAH32f.jpg http://imageshack.com/a/img922/192/X4ZPyu.jpg http://imageshack.com/a/img924/8519/ENoixz.jpg http://imageshack.com/a/img923/7965/lmujcS.jpg Finita la visita con un altro taxi ci facciamo portare al Kateh Mas Restaurant. L’ ingresso non è molto attraente situato com’è in una strada buia, ma scesa la scala ci si trova nell’ampio ambiente, sotto il livello strada, di una casa tradizionale con persino un pozzo al centro e l’immancabile forno dove viene sfornato il tipico pane Iraniano. http://imageshack.com/a/img923/3387/ECic3M.jpg http://imageshack.com/a/img922/259/PSTR7i.jpg http://imageshack.com/a/img923/3167/nNkf9K.jpg Camerieri con vestiti tradizionali tra cui spicca una “odalisca” http://imageshack.com/a/img924/2159/OaBUey.jpg http://imageshack.com/a/img923/8873/ATbEBi.jpg Complessino che suona musica tradizionale, cibo buono specie le mie costolette di agnello. Finito di mangiare e pagato il conto, dopo che Lilli si sottopone con piacere alla ennesima richiesta di selfie, torniamo a piedi al nostro albergo lungo le strade illuminate seguendo le indicazioni di Google Maps che danno il nostro albergo a soli 15 minuti di distanza. http://imageshack.com/a/img923/4796/pgh6Jc.jpg Superiamo ai lati della fortezza di Shoada Square una famiglia intenta a cenare al fresco della sera che ci saluta e ci invita ad unirci a noi. http://imageshack.com/a/img923/8523/O9wBMT.jpg Ringraziamo con un sorriso ma preferiamo tornare al nostro albergo dove mi faccio portare nella terrazza all’aperto il mio caffè lungo serale che sorseggio fumando il mio sigarino prima di rientrare in camera e concludere questa giornata di visita con una piacevole dormita. Domani partiamo direzione Esfahan la città “Metà del Mondo”. |
Wow!
racconto molto dettagliato Grazie Ps: adesso ho voglia di partire :) |
12/08 Shiraz – Esfahan
Km.492 In moto H 6,25 Quota media 1500 Quota max. 2497 Usciamo senza difficoltà dalla città prendendo una strada diversa da quella più diretta che in parte sarebbe stata la stessa percorsa per arrivare a Persepoli. http://imageshack.com/a/img922/6066/v3f20n.jpg La N55 dirige verso Ardakan e dopo si rivelerà una strada molto bella dal punto di vista panoramico. Sempre a 4 corsie corre tra campi coltivati nella parte inziale principalmente a vigneti, con alberi e torrenti e con la magnifica vista dei monti Zagros alla nostra sinistra. La strada poco trafficata ci fa superare due bei passi di cui uno di quasi 2500 metri attraverso parecchi tunnel in uno dei quali, poco illuminati, schiviamo una macchina che supera dalla corsia opposta a fari spenti invadendo la nostra carreggiata. A metà strada ci fermiamo per la pausa pranzo in un largo spiazzo con botteghe ed un ristorante dove decidiamo di provare a pranzare. L’aspetto non è invitante ma è all’ombra e fa molto caldo. Lasciamo giacche e caschi all’ esterno davanti alla moto parcheggiata all’ingresso ed entriamo, ci accolgono con entusiasmo e ci mettiamo a sedere in un tavolo ordinando da bere ed un kebab di agnello. Il proprietario parla inglese, è di etnia Baktiari e ne è orgoglioso, ci presenta la sua famiglia e chiama un suo amico al telefono che in un italiano stentato ma comprensibile ci invita a dormire a casa sua. Al solito dobbiamo spiegare la nostra impossibilità ad accettare ringraziando lui ed il proprietario del ristorante di cuore. http://imageshack.com/a/img923/6366/QwT0hS.jpg http://imageshack.com/a/img924/8166/ERo35k.jpg http://imageshack.com/a/img922/4637/ZfBG1Y.jpg http://imageshack.com/a/img924/6717/jCfmPe.jpg Il pranzo si rivela il migliore consumato in Iran, il kebab di agnello si scioglie in bocca, il pane sottile è appena sfornato dal loro forno, lo yogurth alla menta è fresco e delizioso ma la cosa più buona è la minestra di lenticchie, pomodoro ed agnello nella quale inzuppiamo golosi le fette di pane. http://imageshack.com/a/img923/4885/KCqvR5.jpg http://imageshack.com/a/img924/2207/dzGJoP.jpg Siamo fotografati da parenti e amici, ci scambiamo al solito gli account e fatichiamo a lasciare il posto per ripartire per la nostra destinazione tanto è l’affetto che ci viene dimostrato. Riprendiamo la strada verso Nord che percorriamo senza difficoltà facendo l’ultimo pieno di benzina a 60 chilometri da Esfahan ed arrivati alla sua periferia chiamiamo il solito taxi che nel traffico caotico del pomeriggio ci porta al nostro albergo: ABBASI HOTEL. L’ albergo ha un grande e sorvegliatissimo garage sotterraneo dove parcheggio la moto accanto ad una KTM targata Milano sulla quale lascio subito un biglietto con il mio nome e la richiesta di contatto prima di seguire il facchino che è venuto a prendere il nostro bagaglio. http://imageshack.com/a/img922/7972/87ynxu.jpg Alla reception ci dicono che la stanza prenotata e pre pagata da Sepideh è di quelle che danno sulla strada e famose per essere rumorose, ci consigliano quindi, senza sovrapprezzo, di trasferirci in una nella nuova ala, quella che secondo la LP è “priva di atmosfera”, in realtà è una bella stanza, ampia, moderna, bel bagno, terrazzino che dà su un giardino interno e soprattutto silenziosa. L’Abbasi Hotel è splendido, un antico caravanserraglio trasformato in albergo di lusso che inizialmente serviva per finanziare una Scuola Coranica con una moschea la cui cupola è visibile dal grande cortile interno, abbellito da fontane e giardini con alberi da frutta e con intorno diversi caffè e ristoranti. Tra le varie tipologie di camere offerte ce ne sono di estremamente lussuose e tutte danno sul cortile che specie dal tardo pomeriggio è affollato di turisti e abitanti di Esfahan che vengono qui a passare la serata. Noi siamo contentissimi della nostra sistemazione, $ 115,80 a notte colazione inclusa, in questo che è il più bell’albergo della città e forse dell’Iran. Doccia e sigarino sul terrazzino, fa caldo ma è sopportabile, il pavimento invece ancora trasmette il calore del sole su cui picchiava prima del nostro arrivo, così mi metto a fare il bucato dell’intimo da moto, una delle mie incombenze di viaggio (quella di Lilli è di portare le borse in camera ed alla moto…Quando arriviamo in un albergo che non ha un facchino) bucato che, steso sul pavimento su uno dei grandi accappatoi di spugna del nostro bagno, si asciuga subito. http://imageshack.com/a/img922/84/LiLDxL.jpg Riposino fino al calare del sole poi ci cambiamo e dopo un giro esplorativo per scoprire le bellezze di questo splendido albergo ci rechiamo nel ristorante “A la Carte” dove la manager, una ragazza carina nei modi ma anche fisicamente, ci accoglie in perfetto inglese consigliandoci anche i piatti del menu, al solito tradizionale. http://imageshack.com/a/img924/6748/aCjY5v.jpg http://imageshack.com/a/img924/5845/WlZjX1.jpg http://imageshack.com/a/img924/687/P69cv7.jpg http://imageshack.com/a/img922/4205/IvyhUW.jpg Beviamo birra Bavaria e per la prima volta ordiniamo anche il dolce: una Creme Caramel per Lilli ed un gelato di crema allo zafferano per me, entrambi molto buoni. Ci trasferiamo in uno dei caffè che si affacciano sul cortile, di sera affollati di pochi turisti stranieri, per lo più Giapponesi e Koreani e tanti locali, e fumato un sigarino con un ottimo caffè lungo Illy, ritorniamo alla nostra stanza per trascorrere la nostra prima notte delle tre che passeremo ad Esfahan. |
13/08 Esfahan – Visita Guidata
Sveglia, caffè mattutino in camera ci vestiamo e scendiamo dirigendoci verso la hall della reception dove incontriamo la nostra guida ESHAN che ci porterà in visita alla città. Non sale con noi nello splendido salone al piano superiore dove consumiamo una fantastica prima colazione. Tornati nella hall usciamo con Eshan ed a piedi ci dirigiamo a Immam Square, la seconda piazza più grande al mondo ma la più gtande circondata da porticati. http://imageshack.com/a/img924/8651/QbDDuz.jpg Per prima cosa la nostra guida ci fa notare come inizialmente fosse adibita a campo di gare per il Polo, come testimoniano le due colonne che formano le porte, alle sue estremità, con il monarca persiano che godeva con i suoi ospiti della vista del campo di gara dalla terrazza dell’Ali Qapu. http://imageshack.com/a/img922/6360/OFDbhe.jpg Procediamo quindi alla visita della Masjed-e-Shah con la sua bellissima cupola oggetto di un grande restauro della sua copertura, le piastrelle vengono rimosse e restaurata in una sala all’ interno. http://imageshack.com/a/img924/4275/Z5kZTY.jpg Accediamo al santuario che ha una magnifica decorazione blu e per via delle sue perfette proporzioni geometriche e costruzione a doppio strato riproduce voci e suoni con una eco molto marcata che, come la nostra guida ci spiega, ha un significato religioso come preghiere che prima salgono a Dio e poi scendono come Sue grazie. http://imageshack.com/a/img924/671/Bj8FJy.jpg http://imageshack.com/a/img924/8317/UiQfUe.jpg http://imageshack.com/a/img922/8992/Ge4FaI.jpg http://imageshack.com/a/img924/9831/ASa1bx.jpg http://imageshack.com/a/img923/3227/KPPwAn.jpg Tutto il complesso è magnifico e sottoposto a intensi restauri che non tolgono fascino all’ambiente. http://imageshack.com/a/img923/2935/z17A7M.jpg http://imageshack.com/a/img922/3843/H5MQDX.jpg http://imageshack.com/a/img923/3563/OBkrfl.jpg http://imageshack.com/a/img924/8421/i33Y6u.jpg http://imageshack.com/a/img924/8588/AFhm6U.jpg http://imageshack.com/a/img923/4892/0sEP4h.jpg http://imageshack.com/a/img923/3262/ShXqKK.jpg Usciamo e ci rechiamo alla seconda moschea che si affaccia sulla piazza: Masjed-e Sheikh Leftollah detta anche “Moschea delle Donne” http://imageshack.com/a/img922/9097/2zkXxm.jpg http://imageshack.com/a/img924/3348/XstSrt.jpg http://imageshack.com/a/img922/690/WNmxtq.jpg http://imageshack.com/a/img924/8665/p2ackj.jpg Priva di minareti dall’ esterno non si ha idea della bellezza della sua cupola interna, con le sue maioliche dorate ed il caratteristico motivo a “Coda di Pavone” dovuto al riflesso dei raggi solari. Splendida anche il Mihrab con il motivo a “stalattite”. http://imageshack.com/a/img923/1893/gkuvhs.jpg http://imageshack.com/a/img923/9036/d6NqTd.jpg http://imageshack.com/a/img924/7494/447fqi.jpg http://imageshack.com/a/img922/9723/zGb69B.jpg http://imageshack.com/a/img923/6670/VaMrOe.jpg http://imageshack.com/a/img922/2238/BImjJu.jpg http://imageshack.com/a/img923/2301/vpwN1V.jpg Usciti ci inoltriamo nel porticato che circonda la piazza affollato di negozi http://imageshack.com/a/img923/1997/y3KqhF.jpg http://imageshack.com/a/img923/2305/a1l7jJ.jpg http://imageshack.com/a/img923/1679/T2fEaP.jpg http://imageshack.com/a/img923/9256/cK9imj.jpg http://imageshack.com/a/img924/4620/xZ2CKH.jpg http://imageshack.com/a/img923/6820/P7o3ds.jpg http://imageshack.com/a/img923/3414/oA8YzW.jpg http://imageshack.com/a/img924/8539/O6vdNF.jpg http://imageshack.com/a/img922/2420/cJRas9.jpg http://imageshack.com/a/img924/3910/bY0z6s.jpg Usciamo per giungere all’ ingresso del palazzo Ali Qapu. http://imageshack.com/a/img923/4914/n8AgTk.jpg http://imageshack.com/a/img924/4848/xCUbAV.jpg http://imageshack.com/a/img922/5532/PuOL9x.jpg Fa molto caldo e Lilli comincia a dare segni d’insofferenza, inoltre dobbiamo salire molti gradini ed al solito è preoccupata per il mio ginocchio. Il palazzo è molto bello sia per la terrazza, da cui si domina tutta la piazza, coperta da colonne in Cedro del Libano, sia per le stanze interne di rappresentanza dove venivano ricevute le delegazioni delle nazioni con cui i regnati avevano relazioni politiche e commerciali. http://imageshack.com/a/img922/9025/kBMoao.jpg http://imageshack.com/a/img923/6118/X4PpA0.jpg https://youtu.be/-v7vrVQ94BI Saliamo ancora molti scalini ed arriviamo nella “Sala della Musica” con il suo soffitto a stalattite e le pareti che fungevano da cassa armonica per i suonatori nascosti nel retro. http://imageshack.com/a/img924/3768/UePztO.jpg http://imageshack.com/a/img922/416/ZnKPhp.jpg http://imageshack.com/a/img924/5774/wRNbP6.jpg Scendiamo ed usciamo per recarci a pranzo al ristorante BASTANI dove ci accomodiamo in uno dei divani sulla terrazza esterna con vista sulla Masjed-e-Shah http://imageshack.com/a/img924/2456/q8IeDk.jpg http://imageshack.com/a/img924/876/DEeRVP.jpg Nonostante il ginocchio indolenzito mi tolgo le scarpe e mi accovaccio per gustare con Lilli e la nostra guida un ottimo pranzo a base di un buonissimo “dizi” di carne d’agnello e verdure nel cui brodo di cottura inzuppiamo il pane sottile appena sfornato senza rimpiangere l’aria condizionata della sala interna. http://imageshack.com/a/img922/3912/l8eHTZ.jpg Usciamo per proseguire la visita ma Lilli ne ha abbastanza e considerato che abbiamo anche domani per visitare la città e dato il caldo torrido della giornata, chiediamo ad Eshan di riaccompagnarci in albergo dove, come da richiesta telefonica di Payam, pago il conto degli alberghi, fin qui prepagati da Payam e Sepideh, dando alla nostra guida l’ammontare in dollari. Poco dopo mi arriverà un messaggio di ringraziamento di Payam per il bonifico ricevuto da Eshan che dopo averci lasciato era corso a cambiare i dollari per trasferire l’equivalente in Rial sul suo conto corrente. Saliamo in camera dove mi fumo il sigarino affacciato sul terrazzino con l’aria condizionata che rinfresca la stanza ed invita al relax. Alle 19,00 mi vesto e salutata Lilli che preferisce rimanere in camera esco e seguendo le istruzioni della cartina e di Google Map mi reco al ponte Poi-e-Si-o-Seh. Lungo la strada mi fermo a cambiare i dollari all’ Exchange dove il proprietario mi dice che svolge lo stesso servizio nel suo ufficio nell’ Abbasi Hotel agli stessi cambi ed accetta anche Carte di Credito… Cammino sul marciapiede affollato di gente che fa shopping nei negozi ed in 15 minuti arrivo al ponte mentre si fa sera. Il ponte è molto bello, peccato il fiume sia in secca, affollato di famiglie e giovani che usano i ponti come ritrovi dove poter “socializzare” sotto gli archi e sul ponte nelle tante “nicchie” che lo percorrono. http://imageshack.com/a/img922/7245/dze3gt.jpg http://imageshack.com/a/img922/3200/AuLWYY.jpg http://imageshack.com/a/img922/9742/n0spAJ.jpg http://imageshack.com/a/img923/7698/3tZ1mp.jpg http://imageshack.com/a/img924/7329/drks57.jpg http://imageshack.com/a/img922/1986/a5cIur.jpg http://imageshack.com/a/img924/4382/DG8UMl.jpg http://imageshack.com/a/img922/5796/EIGFd9.jpg Torno sempre a piedi e salito in camera trovo Lilli già pronta per scendere a cena questa volta nel ristorante a buffet dove mangiamo delle buonissime polpette di carne al sugo ripiene di datteri ed un contorno di melanzane squisito. Il nostro cameriere alla nostra richiesta di bere Bavaria ci dice che viene servita solo nel ristorante dove avevamo cenato ieri sera, ma poi senza che dovessimo insistere corre e ce ne prende due che ci serve con un sorriso. Prima avevo telefonato al proprietario della KTM, Diego Pallavicini. Mi dice che sta visitando l’Iran da solo e che è a letto con quella che ritiene sia un intossicazione da gas di scarico (!!!), ci diamo appuntamento al ristorante ma l’incontro non avviene, mi lascerà sulla moto un suo biglietto molto cortese con i suoi recapiti telefonici e mail. Dopo cena ci rechiamo in uno dei tanti Thea House che si affacciano sul cortile e ci sediamo per un buon caffè ed un altrettanto buon sigarino prima di risalire in camera per il meritato riposo notturno. |
14/08 Esfahan – Visita Libera
Ci svegliamo ed usciamo per un’altra prima colazione nella splendida sala da pranzo del nostro albergo. http://imageshack.com/a/img924/1322/pbwdRM.jpg http://imageshack.com/a/img923/1720/77nnza.jpg http://imageshack.com/a/img924/8573/I3LrUg.jpg http://imageshack.com/a/img924/2341/hvDJ2k.jpg http://imageshack.com/a/img924/6683/61R0f4.jpg Poi prendiamo un taxi che ci porta alla nostra prima visita: la Cattedrale Armena di Vank dedicata a San Giovanni D’Arimatea. http://imageshack.com/a/img924/2730/ZToVj8.jpg http://imageshack.com/a/img923/7821/ZkkpKk.jpg http://imageshack.com/a/img924/3255/2pYhZ8.jpg http://imageshack.com/a/img922/4067/S8Y2KD.jpg Molto bella completamente affrescata in Neo Gotico su tutte le pareti. http://imageshack.com/a/img924/3122/UVBVdU.jpg http://imageshack.com/a/img922/5786/iR2CbK.jpg http://imageshack.com/a/img923/1896/77gC8R.jpg http://imageshack.com/a/img922/1633/yQhFji.jpg http://imageshack.com/a/img923/2103/DEQpOp.jpg http://imageshack.com/a/img923/3973/VafB20.jpg http://imageshack.com/a/img924/2520/yWPwba.jpg Dopo la visita con un altro taxi condotto da un tassista che ci dichiara rimpiangere i tempi dello Shia Reza Palhevi ci facciamo portare alla Immam Square dove entriamo a piedi dopo aver scattato una foto a dei poliziotti che stavano multando un ambulante che accortisi del mio scatto mi chiamano ed in maniera gentile ma decisa mi chiedono di cancellare la foto dalla memoria della mia Pentax, cosa che eseguo immediatamente. Entriamo per la Porta di Qeysarieh per addentrarci nel Bazar-e-Borzog. http://imageshack.com/a/img922/6449/ozz1ej.jpg http://imageshack.com/a/img924/5686/h7cpBv.jpg http://imageshack.com/a/img922/6379/EcRlrn.jpg Seguiamo il tragitto suggerito dalla LP che si rivela chiaro e preciso. Indugiamo tra le bancarelle colme di merce ed affollate di compratori. http://imageshack.com/a/img922/9499/olyB51.jpg http://imageshack.com/a/img923/2840/VPs1VX.jpg http://imageshack.com/a/img924/8503/2QDnRI.jpg http://imageshack.com/a/img923/5315/GbnTi1.jpg http://imageshack.com/a/img923/5143/Yun2H3.jpg http://imageshack.com/a/img922/6361/f5YZcz.jpg http://imageshack.com/a/img922/3483/aBxymK.jpg http://imageshack.com/a/img922/7813/wY5B7v.jpg http://imageshack.com/a/img923/6592/6vbR7J.jpg http://imageshack.com/a/img924/8378/DPJ4SQ.jpg http://imageshack.com/a/img924/5751/PpXmFQ.jpg http://imageshack.com/a/img924/710/uN0aqN.jpg Come in tutti i bazaar non mancano i caravanserragli in un tempo in cui le merci giungevano a dorso di dromedario ed era quindi necessario avere all’interno del mercato un ricovero per uomini, merci e animali. http://imageshack.com/a/img923/9318/grfeWT.jpg http://imageshack.com/a/img922/4253/TC4084.jpg http://imageshack.com/a/img924/4170/I4OnkU.jpg http://imageshack.com/a/img922/622/R5qNsq.jpg http://imageshack.com/a/img922/8126/KsmUWz.jpg http://imageshack.com/a/img924/7649/T6KH9Z.jpg http://imageshack.com/a/img924/3949/2QXE57.jpg http://imageshack.com/a/img922/515/o9QqIk.jpg http://imageshack.com/a/img924/7522/MUOVyO.jpg Continuiamo il tragitto seguendo le indicazioni della LP fino a raggiungere, fortunatamente prima della chiusura, la Masjed-e-Hakim considerata la moschea più antica di Esfahan. http://imageshack.com/a/img924/8998/7pzv3H.jpg http://imageshack.com/a/img922/6914/ri38gC.jpg http://imageshack.com/a/img923/2830/o8vUan.jpg http://imageshack.com/a/img923/523/3rYwBg.jpg http://imageshack.com/a/img922/7284/XB3jjf.jpg http://imageshack.com/a/img924/9109/xcRCqk.jpg http://imageshack.com/a/img923/9250/1tFdvT.jpg Ritornati sui nostri passi cedo alla richiesta di Lilli di fare una “pausa pipì” ed entriamo in un antico Hammam, il Malek Soltan Jarchi Bashi, vecchio di 400 anni completamente ristrutturato e trasformato in ristorante e sala da the. http://imageshack.com/a/img923/4421/xqzZRU.jpg http://imageshack.com/a/img923/4487/UHJl8g.jpg http://imageshack.com/a/img922/3127/2mefc0.jpg http://imageshack.com/a/img923/5392/bksGnF.jpg Dopo aver bevuto ed esserci un po’ riposati dalla lunga passeggiata, riprendiamo il cammino uscendo di nuovo nella grande Immam Square per dirigersi al suo esterno a visitare una meta che dovevamo coprire ieri: il Chehel Sotun. http://imageshack.com/a/img922/1872/RvCPQC.jpg Palazzo reale molto bello con le sue Colonne di Cedro, il suo ingresso dal soffitto a stalattiti, la splendida sala interna affrescata con scene di battaglia e feste, reperti artistici risalenti all’epoca Safafida. http://imageshack.com/a/img923/9939/WlFSmX.jpg http://imageshack.com/a/img924/9642/LUs1Gr.jpg http://imageshack.com/a/img922/1369/IkmFO4.jpg http://imageshack.com/a/img924/3852/NoUhKj.jpg http://imageshack.com/a/img923/9594/XbXGR9.jpg http://imageshack.com/a/img924/7441/f5MGUA.jpg http://imageshack.com/a/img923/2492/aukW6M.jpg http://imageshack.com/a/img922/4468/1ldrou.jpg http://imageshack.com/a/img924/5862/bQNAPr.jpg http://imageshack.com/a/img923/1749/ljFaou.jpg http://imageshack.com/a/img923/3373/Dr2tZf.jpg http://imageshack.com/a/img922/2880/hDSMwa.jpg Ritorniamo stanchi, accaldati, ma contenti della visita, al nostro albergo dove, dopo un bel frullato di melone bianco, saliamo in camera per un meritato riposino pomeridiano. Usciamo alle 19,00 e ci facciamo portare in taxi al Poi-e-Khaju. http://imageshack.com/a/img924/4707/uC1RLX.jpg http://imageshack.com/a/img924/7404/abMwvt.jpg http://imageshack.com/a/img923/914/cSbyjg.jpg http://imageshack.com/a/img924/8123/focluq.jpg http://imageshack.com/a/img922/1149/5zry7x.jpg http://imageshack.com/a/img923/7886/GN3vmP.jpg http://imageshack.com/a/img923/3702/nAxckB.jpg Quando scende la sera anche questo ponte brulica di vita sociale con intere famiglie, gruppi di amici ma soprattutto giovani che si danno appuntamento sotto gli archi e nei corridoi. http://imageshack.com/a/img923/2774/7Go1v6.jpg http://imageshack.com/a/img922/2600/MSrHv3.jpg http://imageshack.com/a/img924/9122/qSCcCU.jpg http://imageshack.com/a/img924/3990/tAJEeb.jpg http://imageshack.com/a/img922/9366/hjhinB.jpg http://imageshack.com/a/img923/5743/kYmBQX.jpg http://imageshack.com/a/img922/4840/4qD3JR.jpg Sotto gli archi assistiamo ad un concerto di due cantori che si alternano nel declamare in canto le poesie del poeta Afez la cui tomba avevamo visitato a Shiraz. http://imageshack.com/a/img923/1771/56qhsB.jpg https://youtu.be/pGk4zvaFod0 http://imageshack.com/a/img922/391/HnqIPR.jpg I giovani affollano gli angoli più riparati di questo splendido ponte a cui manca solo l’acqua del fiume ora in secca. Si scambiano saluti e messaggi con i loro smartphones e l’atmosfera che si vive è quanto di più sereno e rilassato si possa provare. http://imageshack.com/a/img924/5795/QGw91v.jpg http://imageshack.com/a/img923/9303/3mbtYz.jpg http://imageshack.com/a/img924/9936/xwG2R8.jpg Torniamo in taxi in albergo e dopo una rapida doccia ci cambiamo e scendiamo a cenare ancora nel ristorante “A Buffet”. http://imageshack.com/a/img924/757/6dui4m.jpg Veniamo notati da Mohammed, il cameriere che ci aveva servito la sera prima, che anticipando la nostra richiesta corre a prendere due birre Bavaria e più tardi due dolci serviti solo al ristorante “A la Carte”, davvero gentile e professionale. Facciamo amicizia con una famiglia di Esfahan venuta a cena nel nostro stesso ristorante http://imageshack.com/a/img923/3443/7zu4KC.jpg http://imageshack.com/a/img924/4259/5MzKCY.jpg Ritorniamo a sederci alla Thea House dove servono caffè italiano e qui assisto ad una scena, che non fotografo per senso di delicatezza, che la dice lunga su come la realtà socio politica di questo paese sia in evoluzione e così diversa da quella descritta dai “media” Occidentali. Di fronte a noi due tavoli, uno vicino all’altro Nel primo una famiglia composta da un Imam con copricapo e splendido mantello damascato, sua madre, la moglie, due figlie, tutte in chador ed un figlio di circa 8 anni. Hanno tutti smartphone e tablet ed anche la madre sta messaggiando, bevono coca cola. Nel tavolo accanto un gruppo di giovani donne senza uomini, sembra una tipica “Ladies Night”. Sono vestite con spolverini aperti su camicette parzialmente sbottonate con jeans, alcuni”strappati” e fuseaux attillati. Il foulard è lasciato ”morbido” facendo vedere i capelli sia sulla fronte che sulla schiena. Make Up, specie labbra e sopracciglia, marcato e unghie smaltate. Una di loro si alza, indossa scarpe con tacco 15 tipo “chanel” rosa come la cover del suo cellulare con qui si fa un selfie per evidenziare la sua lunghissima treccia che mia moglie da tipica donna evidenzierà come “extension”. Questi due modi di vestire, uno tradizionale e l’altro interpretato in maniera più “liberale” così diversi in un paese definito “integralista”, fa capire come le due anime possano convivere. La presenza di smartphone e tablet, in un paese dove la connessione ad Internet è interdetta solo per alcuni siti non accettati e tutti vanno su FB, Instagram e Whatsup, nelle mani delle donne in chador smentisce invece l’opinione che la donna sia tenuta all’oscuro dei costumi Occidentali. Ad alcune delle ragazze però chiedo di poter fare qualche foto. http://imageshack.com/a/img923/1679/HpOVon.jpg http://imageshack.com/a/img922/5172/RXcebO.jpg http://imageshack.com/a/img923/7927/wRiTnE.jpg Fumato il mio sigarino e bevuto il caffè torniamo in stanza per trascorrere la nostra ultima notte in questa splendida città ed in questo bellissimo albergo. Domani partiamo direzione Nord verso Zanjan. |
Se posso ti consiglio: La via per Isfahan di Gilbert Sinouè.
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Antonio, volevo chiederti se da Shiraz, ti sembra fattibile arrivare a Kerman, e da lì visitare Bam (che mi risulta essere stata quasi tutta ricostruita dopo il terremoto) e il deserto di Kalut (il posto più caldo della terra, 70,7 gradi in agosto record assoluto).
Ho visto un bellissimo report di due fuori di testa sul sito sporcoendurista che si sono fatti recuperare e salvare a notte fonda dalla polizia passata per puro caso. Però erano usciti dall'asfalto... |
Mi permetto di risponderti io visto che ci siamo passati.... da Shiraz nazionale per Sirjan e poi per Kerman (temperature ancora accettabili in agosto) poi scollini per Shadad (e qui iniziano le temperature infernali...) e il Dusht-e-Lut.
http://www.quellidellelica.com/vbfor...6&postcount=92 Gli sporchi enduristi volevano dormire lì in tenda ma la gente locale gli ha vivamente caldeggiato di lasciar perdere ad agosto. Poi si sono impantanati nel Namak-Lake che si trova nel Dusht-e- Kavir tra Qom e Kashan. |
IRAN - Agosto 2017- Report Lungo a Puntate
Grazie Fagot. Come hai trovato il posto? Vale la pena fare l'allungo se si è a Shiraz secondo te? ... incidente a parte si intende. E Bam?
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Ciao Massimo
Ribadisco la strada indicata da Diego Da Shiraz arrivare a Kerman sono 562 kilometri con la N86 che corre attraverso una parte della Valle di Bavanat e poi risale ed arriva a Kerman. Da Kerman a Bam sono altri 190 kilometri. Il problema non è il caldo, come ho scritto i 40° in moto se hai l'abbigliamento giusto sono sopportabilissimi dato il bassissimo tasso d'umidità. Noi partivamo la mattina presto ed arrivavamo a destinazione senza trovarci per strada nelle ore più calde. Il caldo lo abbiamo sofferto in visita alle città. Il problema è se ti vuoi avventurare nel deserto in moto. Noi abbiamo visitato il Wadi Rum Giordano ad Agosto con una guida in un vecchio 4x4. Ci riposavamo all'ombra nelle ore più calde ed è stato abbastanza piacevole di giorno, meraviglioso la notte dormendo su due materassi buttati sulla sabbia a guardare le stelle dopo una splendida cena a base di pollo cotto in padella sulla brace con pomodori e cipolle. Ma andare in moto nel deserto più caldo della terra ad Agosto non credo sia consigliabile. Noi intendiamo tornare il prossimo anno in Iran e la mia idea è quello di visitare la Valle di Bavanat, provenendo da Persepoli, con i campi nomadi e di passare un paio di notti, dopo essere tornati a Yazd, nel posto consigliato dalla LP nel Dasht-e-Kavir. Prima però contatterò la mia guida di Yazd e mi farò consigliare sulla fattibilità di un soggiorno nel deserto ad Agosto ma credo non ci saranno problemi visto che fermeremo la moto e ci faremo portare in escursione al tramonto e la mattina presto. Kerman e Bam non le ho considerate...Ma Mai dire Mai |
I Kaluts sono un posto incantato... noi ci siamo pentiti di aver dormito al campeggio quando ci siamo arrivati alla mattina. Alba e tramonto lì meritano assolutamente.. il problema è farlo ad agosto.
Bam dovevamo passarci quella mattina... Kerman... a parte le due piazze e il bazar che si snoda tra una e l'altra non è gran che. Anche il quartiere con le case di mattoni in fango ormai sono molto trascurate e pericolanti. Oltre a Bam avevo trovato qualcosa da vedere a Rayen. |
15/08 Esfahan – Autostrada direzione Teheran – Zanjan
Km.780 In moto H7,55 Media Kmh 98,70 Quota media 900m Max. 2169m “Viaggiamo verso Nord e verso la strada del nostro Ritorno ripassando accanto al Deserto ed il Lago Salato” Partiamo alle 08,30 e un po’ seguendo il GPS ed un po’ chiedendo indicazioni ai passanti, prendiamo l’autostrada direzione Teheran. E’ la strada più lunga ma anche la più veloce ed oggi sarà una tappa di trasferimento quindi alla fine non dovremmo metterci più tempo. Al solito transitiamo per i caselli dell’autostrada salutati da festanti casellanti che ci fanno passare gratis, fa molto caldo ma ormai ci siamo abituati. Ripassiamo accanto al Lago Salato e subito dopo rischiamo un incidente a causa di un veicolo davanti a noi che aveva perso parte del suo carico di scatoloni contenenti scarpe. Il conducente si era fermato per andare a raccogliere le scarpe sparse per le tre carreggiate con i veicoli in transito che facevano lo slalom. Il problema non era schivare scarpe e veicoli ma evitare di essere tamponati, infatti uno quasi ci riusciva se non avessi tenuto d’occhio gli specchietti retrovisori. http://imageshack.com/a/img923/1242/DVL3Ua.jpg Superato il deserto e schivato l’incidente ci fermiamo per una sosta nella più bella stazione di servizio vista in Iran, dotata di tutti i servizi compreso un area pic-nic in stile Iraniano dove poter consumare un pasto con il cibo trasportato in macchina. http://imageshack.com/a/img924/8942/4shTKp.jpg http://imageshack.com/a/img923/9214/fiLUTV.jpg http://imageshack.com/a/img924/4837/B5e48O.jpg Fatto il pieno e consumato un the ristoratore riprendiamo la strada e superata Teheran ritroviamo lo stesso ingorgo dell’andata anche se meno intenso. L’intenzione era quella di uscire a Soltanaye e visitare finalmente il Mausoleo di Oljietu ma passata Qazvin cominciamo a subire un forte vento laterale, questo ed anche la stanchezza della lunga tappa ci fa decidere di rinunciare anche questa volta alla visita, in compenso continuiamo ad essere salutati e ripresi col telefonino dalle macchine, una addirittura ci offre una bibita e della frutta secca direttamente dal finestrino! Arriviamo nel tardo pomeriggio a Zanjan e con il solito taxi arriviamo all’albergo prenotato da Sepideh. L’aspetto è diverso da quello che appare sul sito Web, l’hotel è in fase di ristrutturazione, il retro dove ci chiedono di parcheggiare davanti alle telecamere di sorveglianza è un cantiere aperto. Lilli è incazzata nera, oggi è Ferragosto e da quando viaggiamo in moto facciamo in modo di passarlo tranquilli in un albergo discreto e con il tradizionale pranzo o cena come da tradizione. La reception non parla Inglese, la stanza è ampia e pulita ma su una terrazza su cui hanno accesso anche altre stanze perciò niente finestra aperta. In realtà è il contrasto con il bellissimo albergo di Esfahan che fa la differenza, in un giorno di viaggio qualsiasi non ci sarebbe stato nessun problema in un albergo del genere, migliore di tanti altri in cui abbiamo soggiornato nei nostri viaggi. Comunque con una telefonata a Payam, che “sgrida” il management per lo scarso ricevimento che ci avevano dato, risolviamo anche il problema dell’aria condizionata, che non riuscivo a far funzionare, così dormiremo anche al fresco. Lilli si è calmata, ci cambiamo e chiamato un taxi condotto da un giovane simpatico che in Inglese ci dice di essere stato in Italia per una corsa ciclistica con il suo team e spera di tornarci, andiamo al ristorante Karavansara Sangi consigliato da LP. Il ristorante è sopravvalutato, forse la pubblicità della LP ha dato loro la testa, fatto stà che mangiamo bene ma ad un prezzo, quasi 33 euri, che ne fanno il più caro fin qui in Iran. http://imageshack.com/a/img923/1303/Z4nLOL.jpg http://imageshack.com/a/img922/8495/5ERBTc.jpg http://imageshack.com/a/img922/1769/t3feUv.jpg Torniamo in albergo con un altro taxi e ci mettiamo a letto, io scrivo il mio diario poi mentre Lilli già “ronfa” mi alzo e vado nel salotto (in realtà la camera è comoda: stanza con tre letti, salotto con divano ed un altro letto, angolo cucina, WC occidentale separato dalla doccia) dove aperta la finestra mi fumo il mio sigarino. Buon Ferragosto |
16/08 Zanjan-Haleb-Qojur-Takab-Takht e Soleyman-Shahindez-Myandoab-Tabriz
Km.614 In moto H08,25 Media Kmh72,8 Quota Media 1400 Quota Max.2311 Lasciamo il nostro albergo alle 08,30, senza neanche preoccuparci se servissero o no la colazione, buttandoci nel caotico, come in ogni città, traffico di Zanjan. L’intenzione è quella di visitare il Takht-e-Soleyman lungo la strada suggerita da LP ma sia il GPS che Google Map non mi aiutano. Seguo invece le indicazioni di un agente stradale che mi portano su una strada meno diretta, più comoda ma altrettanto panoramica. Come in sole due situazioni da quando siamo in viaggio, percorriamo una strada piacevole non solo per il fondo stradale ma per la variazione altimetrica e la bellezza del panorama fatto di ampie vedute e campi coltivati per lo più a frumento. http://imageshack.com/a/img924/5701/7BoCt7.jpg http://imageshack.com/a/img922/1138/mqjGsz.jpg Ci fermiamo a fare il pieno e con la nostra cartina aperta ci facciamo indicare la strada migliore per arrivare alla nostra meta di metà giornata. Nonostante nessuno parli Inglese ed i nomi di città e paesi sulla cartina spesso siano diversi da quelli usati localmente, le indicazioni ricevute si rivelano precise e senza alcuna difficoltà, aiutati anche dai segnali stradali al solito bilingue e precisi sia nei nomi che nel kilometraggio, arriviamo a TAKAB che attraversiamo lentamente per il traffico inimmaginabile per una cittadina di così piccole dimensione piena però di incroci, dossi e gli immancabili ritratti dei “Martiri” della guerra Iraq-Iran. Da Takab seguendo le indicazioni prendiamo il bivio con la strada che dopo 30 chilometri ci porta al “Trono di Salomone”. http://imageshack.com/a/img923/6162/CnN75B.jpg http://imageshack.com/a/img924/1204/PJRxnv.jpg Ho pochi soldi Iraniani, sufficienti per un altro pieno ma non per il biglietto, ma conto sempre sulla mia buona sorte. Infatti parcheggiata la moto incontro due ragazzi, Back Pakers Spagnoli di ritorno dalla visita, chiedo loro se hanno da cambiare e ne sono lieti visto che sono alla fine del loro viaggio in Iran e dovranno cambiare i rimanenti Rial prima di partire. http://imageshack.com/a/img922/9770/mj6EbU.jpg Cambio solo 5 euro e li ringrazio per l’aiuto, lascio Lilli al parcheggio dato che al solito non si fida a lasciare la moto incustodita con tutti i nostri bagagli e, salgo la breve strada che porta all’ingresso del sito, circondato da alte mura megalitiche, dove pago il biglietto. http://imageshack.com/a/img922/760/5YiEYb.jpg http://imageshack.com/a/img924/2848/1En4Qz.jpg Avevo visto su YouTube un servizio sul sito di diversi anni fa, il luogo sembrava diroccato e semi abbandonato, quello che visito è invece restaurato, con un centro visitatori, ordinato e pulito. Anche qui il governo si è dato da fare per valorizzare un sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco ed i lavori di restauro continuano come mi confermano due giovani ricercatori Iraniani incontrati poco dopo con i quali mi fermo a chiacchierare. Il “Trono di Salomone” non ha niente a che vedere con il Biblico re, è stato un Tempio del Fuoco Zoroastriano ed i fedeli, per evitarne la distruzione durante l’invasione Islamica, attribuirono il luogo al re Salomone dichiarato nel Corano come “Saggio” e lo salvarono. Giro intorno al lago di acqua sulfurea e scatto diverse foto, sullo sfondo un altro luogo anch’esso dedicato a Re Salomone: la Prigione di Salomone. http://imageshack.com/a/img924/2871/OePlvN.jpg http://imageshack.com/a/img924/7779/YGnvli.jpg http://imageshack.com/a/img923/71/6vjQUm.jpg Finisco la visita e torno al parcheggio dove Lilli non è rimasta certo sola ma al solito circondata da famiglie che le chiedono informazioni sul nostro viaggio e si scattano foto insieme a lei. http://imageshack.com/a/img924/9185/wLebpc.jpg http://imageshack.com/a/img922/4166/glgUbw.jpg Rimango sempre stupito di come mia moglie riesca a comunicare con tutti in ogni viaggio senza parlare non dico la loro lingua ma addirittura l’Inglese che capisce solo un poco. Riprendiamo la moto e dopo una sosta per il solo tempo di una foto di fronte alla Prigione di Salomone prendiamo la strada per Tabriz. http://imageshack.com/a/img922/3166/tBmfL0.jpg http://imageshack.com/a/img923/753/x1VKpC.jpg L’opzione più breve e comoda sarebbe stato tornare verso Zanjan lungo la strada che avremmo dovuto percorrere all’andata, ma non mi va di tornare, buttarmi nel traffico di quella città e poi prendere l’autostrada. Il percorso che seguiamo è più lungo ma fino a Myandoab offre ancora dei bei panorami, curve e superamento di un bel passo ad oltre 2000 metri. A Myandoab prendiamo la strada nazionale verso Nord che ci farà passare non lontano dal lago Urmia, che non vedremo, lago che sta subendo la stessa sorte dell’Aral con un progressivo prosciugamento. Mentre ci avviciniamo a Tabriz il tempo comincia a cambiare, prima un forte vento che fa innalzare parecchia polvere, poi il cielo comincia a scurirsi e quando arriviamo alla periferia di Tabriz troviamo i segni di un acquazzone appena terminato ma che ha tutta l’aria di ricominciare. L’aria ha rinfrescato ed il tasso d’umidità è molto alto, era dalla Turchia che non vedevamo la pioggia ed anche se dopo tanto caldo la sensazione è piacevole non ho alcuna intenzione di bagnarmi. Mi fermo ad un parcheggio di taxi, il telefono non mi dà linea e non posso scaricare il messaggio di Sepideh con il nome dell’albergo ma ancora una volta viene in aiuto la gentilezza e l’ospitalità di questo splendido popolo Iraniano che non finisce mai di stupirci. Il tassista capisce, anche se non parla inglese, la mia difficoltà a connettermi e mi permette di farlo in Tethering-WiFi con il suo cellulare. Scaricato il messaggio gli mostro il nome dell’hotel e mi metto a seguirlo attraverso a quella che si dimostrerà la città Iraniana visitata con il traffico più caotico. Fortunatamente dopo tanti giorni abbiamo fatto l’abitudine a precedenze non rispettate, rotatorie killer, cambi di direzione improvvisi paragonati ai quali Roma e Napoli sembrano città ordinate come quelle Scandinave! Attraversiamo quasi tutta la città grazie ad una tangenziale a 4 corsie che ci porta al Shariar Hotel, albergo di lusso lontano dal centro in una nuova zona della città. Non ho i soldi per il taxi, gli ultimi li ho usati per il pieno fatto poco prima di arrivare alla periferia di Tabriz, vado alla reception e chiedo che paghino loro il taxi e mettano tutto sul mio conto. Parcheggiata la moto di fianco all’ingresso sotto lo sguardo vigile del guardia macchine, ci facciamo portare le borse nella nostra stanza che come mi aspettavo visto la categoria dell’albergo, è molto bella e moderna. Doccia e relax, il tempo è nuvolo e domani è ancora prevista, almeno al mattino, la pioggia ma tanto siamo in visita e non dobbiamo prendere la moto. Scendiamo a mangiare nel ristorante dell’hotel, siamo affamati perché a parte i biscotti con il caffè del mattino, siamo a digiuno. Dopo la cena ci accomodiamo nella sala bar dove mi bevo un buon caffè lungo, anche qui con macchina e caffè Italiani, con Lilli che, saputo che Tabriz è famosa per il cioccolato, si fa portare dei cioccolatini che si rivelano davvero buoni. Dopo aver fumato il mio sigaro andiamo a dare la buona notte alla nostra Diavolina a cui la pioggia deve aver fatto bene, perché il problema dell’accensione con la prima marcia innestata è sparito, e ce ne andiamo a letto per la nanna. http://imageshack.com/a/img924/8830/61Y2Qb.jpg |
e quindi buonanotte aspettando il continuo.....
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17/08 Tabriz – Sosta e Visita
Dormiamo fino alle 7,30, preparo il caffè mentre fuori piove, la prima pioggia da quando siamo in Iran http://imageshack.com/a/img924/9538/WrfSKQ.jpg http://imageshack.com/a/img924/2396/DrSd2V.jpg Il clima di Tabriz viene considerato “Bello” dato che per gli Iraniani, abituati al caldo secco del deserto ed afoso del Golfo Persico, la pioggia è considerata come “Tempo Bello”. Scendiamo a fare la seconda prima colazione nello stesso ristorante dove avevamo cenato ieri sera poi, fatto chiamare un taxi, percorrendo la stessa tangenziale che divide la trafficatissima Tabriz e che domani useremo per uscire dalla città, ci facciamo portare fino all’ ingresso di quello che è il più grande Bazaar del Medio Oriente, antico quanto la Via della Seta e dichiarato Sito dell’Unesco. Seguiamo il consiglio della LP che suggerisce di percorrere “senza meta” l’enorme dedalo che forma questo variegato mercato cosa che facciamo fermandoci di tanto in tanto a chiedere informazioni ai sempre gentili passanti e negozianti. http://imageshack.com/a/img923/2750/wKJFc8.jpg http://imageshack.com/a/img923/8756/U4tU5t.jpg http://imageshack.com/a/img924/4302/REPCV9.jpg http://imageshack.com/a/img923/9834/i5E9aj.jpg http://imageshack.com/a/img922/1431/XrGCmq.jpg http://imageshack.com/a/img924/1244/Ab258R.jpg http://imageshack.com/a/img924/3428/QRXt5i.jpg Uno addirittura dopo avermi dato l’informazione richiesta mi mette in guardia da alcune donne che, pur nel loro austero Chador, sono in realtà delle “scippatrici” a caccia di ignari turisti. Ringrazio ma faccio presente di essere Italiano e di conoscere il problema che affligge anche le nostre città…Rimango comunque stupito ma fino ad un certo punto ripensando allo stesso suggerimento di stare con gli occhi aperti ricevuto ad Istanbul. Forse le grandi città commerciali si assomigliano nel problema della sicurezza dei viaggiatori. Ai lati dei lunghissimi corridoi si aprono i caravanserragli che ancora vengono usati per smistare le merci anche se non ci sono più i dromedari...Ma c'è un gatto! http://imageshack.com/a/img923/3927/87vD9c.jpg http://imageshack.com/a/img924/777/egWfiC.jpg http://imageshack.com/a/img924/8867/Scy9eJ.jpg http://imageshack.com/a/img923/7839/NABzCL.jpg Mentre camminiamo senza meta un commerciante ci invita a scendere degli scalini per visitare una delle più belle sale che ospitano quello che forse è il più antico caratteristico di Tabirz: il Bazaar dei Tappeti. http://imageshack.com/a/img923/4886/44a6nj.jpg http://imageshack.com/a/img924/6504/TKo1bS.jpg http://imageshack.com/a/img924/1271/Xpqbyj.jpg Visitiamo diversi negozi dove il commercio è vivace con compratori che entrano, controllano, contrattano e comprano. http://imageshack.com/a/img923/3907/f7Zqqs.jpg http://imageshack.com/a/img922/8531/0cFPYg.jpg http://imageshack.com/a/img922/8839/75h9Gs.jpg http://imageshack.com/a/img922/46/mDVZkn.jpg http://imageshack.com/a/img922/4213/XEXUcv.jpg http://imageshack.com/a/img923/651/729fp1.jpg Anche se non siamo dei clienti nemmeno potenziali, veniamo invitati dai proprietari ad entrare nei loro negozi dove con orgoglio ci vengono mostrati i pezzi migliori della loro collezione. http://imageshack.com/a/img924/5877/mub7F7.jpg http://imageshack.com/a/img922/923/aUAgK4.jpg http://imageshack.com/a/img924/6051/jXokNp.jpg http://imageshack.com/a/img923/102/ztXdkR.jpg In uno di questi negozi chiedo di scendere nel piano sottostante dove rimango stupito ad ammirare un tappeto raffigurante un’orgia con addirittura in basso a destra quella che appare essere una scena di amore saffico. Accanto un altro dove vengono rappresentate scene allegoriche dell’antica storia di questo paese…Una visione per me straordinaria in un paese famoso per il suo ”Integralismo Religioso”. http://imageshack.com/a/img924/8546/Lx1Bgd.jpg http://imageshack.com/a/img922/3363/Fxny4n.jpg http://imageshack.com/a/img922/6440/nrkKF9.jpg http://imageshack.com/a/img923/1865/AhmUBm.jpg Lungo uno dei corridoi troviamo l'ingresso di una piccola Moschea dedicata ai soli uomini dove un Immam guida la lettura dei Passi del Corano. http://imageshack.com/a/img922/9068/6Dacd3.jpg http://imageshack.com/a/img922/7996/VcBxYF.jpg Come in tutti i Bazaar visitati quello delle spezie, con i suoi colori e profumi, è quello che più dà la sensazione di trovarsi in un paese Medio Orientale. http://imageshack.com/a/img923/3462/9fhs0v.jpg http://imageshack.com/a/img923/311/2cYD4r.jpg http://imageshack.com/a/img923/8344/JvhW4R.jpg http://imageshack.com/a/img923/7132/Qjs4el.jpg http://imageshack.com/a/img924/1240/mYr13X.jpg La visione della quantità di frutta e verdura offerta ci fa rammaricare del fatto che a parte cocomero e melone, questa buonissima frutta non venga servita nei ristoranti che abbiamo visitato fino ad ora in tutto il paese. http://imageshack.com/a/img923/8721/96mUhv.jpg http://imageshack.com/a/img922/3995/N4U1ID.jpg http://imageshack.com/a/img923/4867/uGBzBE.jpg http://imageshack.com/a/img922/5798/p0PAcI.jpg http://imageshack.com/a/img923/2456/nD52FT.jpg Una menzione a parte per il settore riservata ai venditori di carne e frattaglie dove il grasso ed i “piedi” di vacca ne fanno da padrone essendo un ingrediente basico per molte delle loro zuppe. http://imageshack.com/a/img922/3838/BQy2FE.jpg http://imageshack.com/a/img924/9680/t3vH9v.jpg http://imageshack.com/a/img922/26/g7AQYP.jpg http://imageshack.com/a/img922/7228/nLmNFY.jpg I corridoi si susseguono con i loro bellissimi soffitti dalle volte a “Botte” e la varietà delle merci esposte ed il traffico di compratori ed addetti alla distribuzione delle merci è pari al traffico automobilistico esterno. http://imageshack.com/a/img923/3581/IT0ARc.jpg http://imageshack.com/a/img923/720/Zjxd0z.jpg http://imageshack.com/a/img923/5027/DzVbFl.jpg http://imageshack.com/a/img923/4681/Q0Arh9.jpg http://imageshack.com/a/img924/838/lijWsT.jpg http://imageshack.com/a/img922/4994/9KIk2B.jpg Usciti da una delle tante porte da cui si entra-esce da questo labirintico mercato, seguendo le indicazioni delle tante persone che al solito si fanno in quattro per aiutarci, in inglese od a gesti, per trovare la via giusta, ci dirigiamo verso il ristorante suggeritoci dalla reception del nostro albergo. Attraversiamo la strada su un cavalcavia evitando così il rischio di essere “arrotati” da una macchina e ci incamminiamo per una larga via pedonale, alberata ed affollata con negozi in ambo i lati e le solite piccole motociclette che scorrazzano indisturbate tra i pedoni. http://imageshack.com/a/img923/7954/7Y3AMQ.jpg http://imageshack.com/a/img924/8263/dhe4By.jpg http://imageshack.com/a/img923/6228/VCfulA.jpg http://imageshack.com/a/img924/4313/j76C9Z.jpg http://imageshack.com/a/img923/7819/dV5MaK.jpg Arriviamo al Nobar Bath Resturan, anche questo un antico Hammam restaurato e convertito in ristorante. http://imageshack.com/a/img924/8696/1vzX48.jpg http://imageshack.com/a/img923/8775/ABEoBm.jpg Le polpette di carne al sugo ripiene di datteri tanto decantate dal gentile funzionario della reception del nostro Hotel sono buone ma non come quelle degustate all’Hotel Abbasi di Esfahan ed il personale non deve essere molto interessato a noi perché non riusciamo a gustare tutte le specialità offerte dato che, ci dicono, non sono disponibili a pranzo. http://imageshack.com/a/img922/9307/KnHPJh.jpg Usciamo e ci ributtiamo nel traffico pedonale soffermandoci ad osservare la varietà delle persone che si affollano davanti alle vetrine dei negozi. http://imageshack.com/a/img922/5166/10Pxy5.jpg http://imageshack.com/a/img924/1720/DaBiSs.jpg http://imageshack.com/a/img924/826/fiGwF2.jpg Sono rappresentate tutte le contraddizioni di questo magnifico paese in transizione tra l’ortodossia tradizionalista ed il desiderio di modernità. Nei vestiti moderni delle ragazze ed in quelli esposti nelle vetrine in contrasto con quelli più tradizionali di altre donne, si capisce come questi due mondi possano convivere così come convivevano ad Aleppo e Damasco nel 2007. http://imageshack.com/a/img923/7373/SP2Oky.jpg http://imageshack.com/a/img924/9293/Wb0nlP.jpg http://imageshack.com/a/img924/3294/f9BjmG.jpg http://imageshack.com/a/img922/1420/55ys4V.jpg Arrivati alla piazza da cui si dipana questa bella via commerciale che non ha nulla da invidiare a quelle di tante città occidentali, prendiamo un taxi che con estrema difficoltà, visto il perenne ingorgo di macchine in cui versa Tabriz ad ogni ora del giorno, ci riporta in albergo dove bevuto un frullato di melone ci ritiriamo in camera per un lungo riposo pomeridiano. Lilli dorme, io scarico le foto dalle SD delle macchine fotografiche al portatile e, per sicurezza, anche su un HD esterno. Svolgo un po’ di lavoro utilizzando il WI-FI dell’albergo poi guardata un po’ di TV mi metto anch’o a dormire un pochettino. La fatica del viaggio comincia a farsi sentire, oggi poi siamo passati dal fresco piovoso del mattino al caldo-umido ed al caldo torrido del primo pomeriggio ed ora il comfort della nostra bella stanza è più che gradito. Alle 20,00 scendiamo a cena e quando ci sediamo nel caffè a bere un “Amerikano” ed a fumare un sigaro ne offro due ai giovani camerieri che se li fumano tutti contenti dietro il bancone attenti a non farsi vedere dalla direzione dell’albergo. Ad un certo punto Lilli si mette paura perché scatto in piedi come una molla e mi precipito verso alcuni clienti che stanno attraversando la Hall davanti a noi. Crede che sia successo qualche cosa…In realtà volevo farmi un selfie con un tifoso della “Maggica” in terra di Persia dove anche qui vale il “Roma Docet et Impera”! http://imageshack.com/a/img922/2087/FY4MVA.jpg Rientrati in camera ci mettiamo a letto per trascorrere la nostra ultima notte in questo meraviglioso paese che ci ha preso il cuore. |
Son un appassionato di tappeti e quando ho visto le tue foto... zio lazzarone alcuni sono incredibili.
in ogni modo nel mio progetto ci sono dentro Bam, Zanbil Ziqqurat. Inoltre sulla base della fattibilità di arrivare fino a Khur e Farrokhi con passeggero, attraverso la 71 e poi direzione nord. Vedremo ma non per il 2018... forse per il 19. |
GS3NO ho pensato la stessa cosa :D
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Per quanto riguarda lo Choga Zanbil non è tanto la deviazione da Kermanshah (Taq-e-Bostan e Bisotun) per arrivarci, ma poi occorre fare una sosta beccando tutto il caldo umido che la vicinanza con il Golfo Persico comporta. Da li ad Esfahan sono altri 567 kilometri e 9 ore di moto. Comunque è ancora tutto in fase di programmazione compreso il passaggio per Kermanshah dopo il recente terremoto che ha colpito la regione. |
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