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Le variabili, come diceva giustamente il nostro amico, sono assolutamente imponderabili ed in numero decisamente maggiore su tratti di strade normali (siano esse autostrade, provinciali, curve, rodonde, città, parcheggi etc etc) che in pista, dove le variabili si assottigliano e si limitano quelle legate al normale svolgimento della gara, che prevede capacità del pilota. L'attenzione è di BASE. In città se sei attento è perchè stai andando piano, se corri già sara disattento, e la macchian col nonnino che sbuca dal parcheggio di una strada ch enon cosnoci, perdonami, ma tu NON LO PUOI SAPERE ... |
................... leggi bene quello che ho scritto per favore :-)
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Io vado "andamento lento";ho notato inoltre che sono gli smanettoni che viaggiano al centro della strada quando vanno a rilento, forse per non farsi passare nenche da fermi (eheheheeh).
Chi va piano non sà andare forte ed al contrario chi và forte non sà andare piano. 1100 Gs for ever - mai in mezzo alla strada |
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Ho riletto!! :rolleyes: E continuo a non essere d'accordo: forse sono un fatalista, forse sono un pirla, ma ANCHE SE sei ATTENTISSIMO, il solito nonnino (ma quando cazzo gli tolgono la patente?) che fa inversione ad U SENZA guardare chi arriva, tu e nessuno la gestisce. Purtroppo è cosi, capita sempre, capita a tutti, ed io ho solo avuto la fortuna (o casualità) di non trovarmi ad ELEVATA velocità. Questo discorso mi ricorda il caro amico ALDO, che parla delle stesse cose, con la stessa "filosofia" , riassumendo il suo pensiero (me ne scuserà): se sei bravo, non cadi mai. Il mio principio ispiratore è diverso: se sei bravo, sai quando non è il caso di correre, inoltre quando cadrai (perchè succede SEMPRE A TUTTI), limiterai i danni. IMHO. |
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Sono troppo incosciente per rendermi conto di quanto sia capace ... sorry ;)
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...ribadisco il concetto, quando arriverai al limite, servrà l'ultraterreno. Se tu conosci i tuoi limiti, e quelli dell'ambiente in cui "operi" potrai fare affidamento alle tue forze(capacità), senza pregare alcun santo. Se corri (e lo fai spesso o sempre) aumenti le probabilità che i limiti verranno raggiunti e superati,con tutte le conseguenze del caso. L'affermazioen finale è una conseguenza della parte inziale, se contesto quella, conteso tutto il discroso, pocihè si basa su un assunto del tutto aleatorio: il pilota attento non cade mai. |
il collega barba fan ha letto con attenzione.......... senza polemica L'emarginato, abbiamo scritto cose simili, per quanto riguarda il concetto di guida preventiva penso che chi si reputa un pilota esperto sà di cosa parlo ma per esemplificare vuol dire "ho già visto una situazione simile" quindi anticipo e compio questa manovra. Questo modo di guidare permette, soprattutto in città di tornare a casa sano.
Alcuni esempi: 1) non posso evitare il pedone, possibilmente gli passo alle spalle, durante la manovra lo guardo molto attentamente c'è sempre qualcuno che per paura cerca di tornare indietro. 2) guardo sempre, se possibile, il guidatore e non il veicolo, spesso è servito per capire in anticipo che stava per girare o vedendolo al cellulare per sapere che non è attento nella guida 3) superando una coda di auto moderare la velocità e guardare verso le immissioni a dx e sx 4) se proprio devi compiere una manovra azzardata non lampeggiare nè suonare molto spesso le reazioni dell'avvisato sono peggiori della sorpresa. etc. etc potremmo penso scrivere un vademecum infinito ;-) |
Comunque per quella che è la mia esperienza (sono giovane, portate pazienza) non solo dell'andare in moto, il punto critico (salvo quando uno è sciocco e se le cerca, come il neo motociclista su R1 '09 o simili che crede di poter andare finchè non raggiunge il limite della moto) è il c.d. "bravino". Quel momento cioè in cui smetti di sentirti neofita inesperto ma in cui non sei ancora nè bravo nè esperto... Ecco, credo che in tutte le cose quello è il momento in cui ti distrai o la prendi "alla leggera" e ti freghi...
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Ne consegue che sono incosciente! |
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d'accordissimo... però imprevisto è ciò che non ti sogni possa accadere. Il vecchietto che ti sbuca dalla strada laterale, il pedone che ti attraversa davanti all'autobus... la possibilità che l'asfalto sia rovinato o sporco ... ecc sono tutte esperienze che dovrebbero già far parte del bagaglio di un buon motoclista. Tanti dueruotisti ignorano queste elementari cautele ed hanno una sorta di sindrome del "videogiocatore" che casca e poi si gioca il bonus rialzandosi intonso. Troppi confidano eccessivamente nella buona sorte omottendo di adottare anche quel minimo di cautela che ti salva il sedere :mad: |
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Io non voglio fare polemica, vi invido veramente a voi piloti esperti che hanno già visto tutte le situaizoni simili, per cui sanno reagire ! :!: Il mio cruccio è capire quanto di questa "pretesa" assunzione di conoscenza è utile alla gestione dell'evento IGNOTO (per me). Se poi , velatamente mi dici che, tu non hai mai conosciuto eventi che non ti erano mai capitati prima, m'inchino e mi metto da parte. E chi non non si reputa un pilota esperto, sa di cosa parlo.... |
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Io ho 47 anni e guido motocicli da prima dell'età necessaria per il cinquantino, vivo a Milano e credo di aver già percorso in moto più di cinquecentomila chilometri, probabilmente non le ho viste tutte ma credo non manchi ancora molto ;-) ........... purtroppo c'è troppa gente che non ha fatto gavetta e guida al di sopra delle proprie capacità............ di questo ho paura tutti i giorni. |
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io credo invece di aver cominciato il mio periodo involutivo.
ho alle spalle oltre 20 anni su moto, più tutte le zuccate prese con vespe et similia, e mi rendo conto che più passa il tempo e più sono tendente alla prudenza, tanto che ormai è diventato uno stile di guida. intendo dire che ormai prendo precauzioni anche la dove non sarebbe strettamente necessario, ed in questo gioca un ruolo chiave il fatto di girare praticamente sempre con passeggera al seguito. mi rendo conto di scuotere la testa sempre più spesso, anche a costo di passare per "fermone", ma la sindrome dell'Highlander sta lentamente ma costantemente scomparendo... Credo che sia semplicemente un ciclo naturale, dettato dalla commistione di esperienza, età e responsabilità, oltre che da sana paura per brutte esperienze di cui avrei volentieri fatto a meno negli anni passati. |
Ma "situazioni" e "situazioni simili" non sono la stessa cosa... Se fossi in te non baserei la mia incolumità su un qualcosa che semplicemente assomiglia a un altro qualcosa... perchè nel momento in cui lo fai arriva la variabile che ti tromba!
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.............. ne riparliamo tra qualche anno, hai detto che sei giovane ;-)
Zio come non quotarti al 100%............................... mi capita ancora che "m'esce er canin o" ma il pensiero a moglie e pargolo mi richiamano all'ordine. |
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