![]() |
Quote:
hai tutto il tempo per vedere tutta la tua vita davanti agli occhi e per attivare quello che devi fare in quella situazione... è successo anche qualche tempo fa a rimini con un H500. ahimè purtroppo, complice anche eventi esterni, può capitare che un pilota di velivoli (ala fissa/rotante) perda per qualche istante le cognizioni elementari del pericolo... è successo anche a me (io ero il passeggero) di vedere che il pilota commetta errori di valutazione (e dio benedica che fossi in volo con 2 piloti :lol: ) per quanto riguarda l'addestramento... ci vogliono $oldi e tanti, addestramento e tanta umiltà. |
Quote:
|
Quoto Kilimangiaro!!!
Non è una questione di cattive scuole o di brevetti pagati! Pilotare un elicottero è uno degli esercizi di coordinamento più complessi che esistano e necessità di capacità e addestramento. Proprio per questo e per il fatto che normalmente il volo viene effettuato a vista il pilota, che è un essere umano, tende a sopravvalutare i propri sensi, come noi facciamo ogni volta che nella nebbia in moto camminiamo a 80/100 all'ora. Su di un elicottero questa sopravvalutazione può costare cara! L'unico limite nell'addestramento è forse il volo strumentale che proprio per le caratteristiche specifiche delle missioni che gli elicotteri fanno non viene usato spessissimo ma che diventa fondamentale in caso di scarsa visibilità. Qualcuno ricorderà un incidente accaduto a porto azzurro qualche anno fa, era notte e la visibilità era apparentemente normale, l'elicottero si inabissò schiantandolsi direttamente in acqua. Se il pilota avesse fatto affidamento sugli strumenti invece che sui sensi probabilmente non sarebbe successo. Nel caso del mio incidente invece la questione è ancora diversa, il pilota si infilò in un temporale con visibilità prossima a zero, in mezzo alle montagne, senza che l'elicottero fosse attrezzato per il volo strumentale. Il risultato fu che precipitammo e che, fortunatamente, il pilota si trovò nelle condizioni ed ebbe l'abilità di far atterrare l'elicottero in autorotazione. In ogni caso per quell'errore gli fu revocato il brevetto. |
Quote:
|
Quote:
Come in ogni cosa: PRUDENZA e PERIZIA................. |
Se non hai l'abilitazione allo strumentale, il volo è esclusivamente a vista da mezzora prima dell'alba a mezz'ora dopo il tramonto. Fine.
Quindi niente nubi, nebbia ecc. |
Del mangia-mangia, delle tangenti, degli scandali, della promisquità, del favoritismo, insomma di tutto il marcio che caratterizza la burocrazia e la società italiana, non fa certo eccezione questo settore, anzi piu' vi sono interessi in gioco (un brevetto da elicotterista costa centinaia di migliaia di Euro) piu' le barriere morali e le leggi diventano labili e teoriche...
...Fanno eccezione gli ex piloti militari, caso a parte. Questi si formano con i soldi dei contribuenti. |
Se parli di tutto questo marcio probabilmente lo conosci. Esco da questa discussione.
|
Quote:
|
Posso assicurare che il signor Panto, che conoscevo personalmente, era un pilota con i contro fiocchi!
Pilotava sia aerei che elicotteri e già in una occasione era riuscito in un atterraggio di emergenza con un suo precedente aereo. Teneva l'elica contorta nel suo ufficio a perenne memoria. Purtroppo questa volta è stata fatale. Per quanto riguarda l'auto rotazione sapranno gli addetti ai lavori che riesce solo con determinati ratei di discesa ed in condizioni di assetto ben determinate. Un saluto. |
Quote:
|
Quote:
PESSIMO VIZIO!!!! :mad: :mad: :mad: |
Quote:
|
Posso?
Tre in tre giorni. Non è una bella cosa. E' vero come dice PaoloB che le inchieste ancora devono iniziare, però nell'ambiente, per questi tre casi, così, a pelle, si tende ad escludere l'avaria tecnica e questo è estremamente consolante (da un punto di vista tecnico) Escluso quindi (si vabbè, frettolosamente, ma mi sento di escluderlo) il fattore tecnico, rimane quello umano Caso 1. Esistono dei testimoni che hanno raccontato per filo e per segno la manovra eseguita. Ad aggiungere rischio ad una manovra già particolare di per se c'è anche la vicinanza dell'acqua con il suo effetto specchio che non fa stimare l'altezza dalla superficie e la nebbia presente sul posto. Forse non proprio nebbia ma foschia densa. Lo so perchè quel giorno ero in volo e sono arrivato a Padova non facilmente, il collega di Padova aveva abortito una missione verso Chioggia e la torre riportava foschia densa verso sud. C'era quindi, se non nebbia, sicuramente foschia e quindi a quanto fin qui descritto aggiungiamo l'assenza di orizzonte ben delineato e visibile. Ricapitolando: Manovra accentuata a bassa quota sull'acqua in condizioni di scarsa visibilità. Forse anche un professionista avrebbe avuto difficoltà ad uscirne illeso (ma il professionista è tale proprio per non mettersi in quelle condizioni...a volte) Casi 2 e 3. Nel primo caso sembrerebbe un indiscusso caso di nebbia perchè lo schianto contro la parete è avvenuto a 2 (due) minuti dal decollo. Questo fa ritenere che il decollo stesso sia avvenuto in nebbia nella speranza di "forare" immediatamente perchè si riteneva magari che lo strato fosse veramente basso. Da matti? Forse ma è pensabile, a volte magari si vede nella nebbia il disco del sole, si intuisce che dopo appena 100 mt si sarà fuori dallo strato e si tenta. Sono mie ipotesi basate su 23 anni di volo eh...sia chiaro, non ho detto che questo è quello che è successo... Nel caso del 109 di RDS i testimoni dicono abbia toccato i fili. Che sia vero o no, l'impatto con i fili in condizioni di scarsa visibilità, un altro classico. Una pericolo, un comportamento che chi vola da anni conosce bene. La visiblità diminuisce e si commette il più classico e pericoloso degli errori, il cercare di rimanere aderenti al terreno e ci si abbassa sempre di più cercando di vedere sto benedetto terreno. A volte va bene, altre si vede il terreno ma non si vedono le campate elettriche e si prendono i fili. Parte delle colpe però secondo me sono anche dei regolamenti. Gli aerei hanno un limite ben preciso di visibilità. Gli elicotteri possono volare con visibilità fino ad 800 metri con quote sotto i 300mt dal suolo. E' quindi un regolamento che di per se "mi porta" in condizioni di scarsissima visibilità ed a quote basse "inducendomi" in condizioni che possono essere pericolosissime se abbinate a esperienza relativamente bassa o comportamenti particolari (pressioni esterne per terminare il volo, sudditanza pilota-proprietario, pazienti critici ecc ecc) Spero di aver fatto un pò di luce. ;) ......in tutta questa nebbia. Comunque esiste un detto che porto sempre con me: Esistono piloti Audaci; Esistono Piloti Anziani; Non esistono piloti audaci anziani ;) .....poi chissà.....il fato....dove ci porterà :confused: |
Quote:
|
Quote:
|
Grazie Huey. Grossomodo le idee che mi ero fatto io.. nell'attesa di sapere il risultato delle inchieste.
|
Grazie per la necessaria "schiarita", colgo l'occasione per ricordare a noi tutti che:
esistono motociclisti audaci, esistono motociclisti anziani, proporzionalmente esistono pochi motociclisti audaci anziani!!! |
Quote:
|
Alessandro, sono al telefono con Fabrizio "falchetto". Ti saluta. Domani va in pensione. lascia il 412 EI ma se ne va con una società privata.
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 21:18. |
Powered by vBulletin versione 3.8.4
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it
www.quellidellelica.com ©