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Bellissimo e veritiero 3d, sia per quanto riguarda il Cubo sia per l'esperienza di guida...
quando nel lontano 1980 (o giù di lì) lessi un articolo su "Scienza e Vita Nuova" sul metodo per risolvere il Cubo, basato sull'osservazione della situazione dei colori delle faccie e delle mosse necessarie a portare un determinato colore di mezzo o di spigolo nella posizione voluta, lo imparai (non senza fatica e applicazione) e mi permise di riuscire a risolvere il cubo da qualsiasi situazione in meno di 1 minuto. Per la moto, oggi, non applico nessun metodo particolare di guida imparato o letto chissà dove, ma sperimento determinate situazioni in strade deserte... frenate al limite ABS, inserimento ABS (ant e post), traiettorie in curva, uso del freno motore invece del freno etc etc...e devo dire che la mia guida nel tempo è notevolmente migliorata...essenziale per una guida fluida e sicura è la rigidità delle braccia e delle spalle...se si riesce a controllare e a rilassare il collo e le braccia sicuramente la guida non può che trarne beneficio, sia che si vada a passeggio, sia che ci si impegni su un percorso ricco di curve... a tal proposito non mancherò di provare lo starnazzamento dell'anatra. Grazie!!!! F. |
:!:
L'essenza di cosa significa imparare ogni giorno a migliorare la propria guida, anche dopo 30 anni che si guida, cercando sempre l'eccellenza. Questa me la rivendo ai prossimi corsi :lol: (ma ti lascio il copyright) |
Bellissimo leggerlo,sicuramente molto più difficile cercare di mettere in pratica ciò che scrivi.Certo è, che se hai la possibilità di girare con persone che sanno veramente guidare,ed hanno la pazienza e l'umiltà di "istruirti nella guida".....è tutto grasso che cola:):)::):) Grazie del racconto,ciaoooo
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Grande levrieronero!
Non è poi così lungo, io l'ho letto con piacere. Sono convinto che il concetto di fondo che tu hai espresso abbia una validità molto più ampia e che possa valere per molte altre attività. |
Mah, associare un algoritmo di soluzione di un problema puramente matematico all'andare in moto, mi pare alquanto azzardato e piuttosto riduttivo.
Che ci siano tecniche di base da applicare, esercizi che possono aiutare a migliorare, movimenti controintuitivi da attuare, una serie di "step evolutivi" che normalmente vanno percorsi in sequenza, etc etc, può essere vero, ma il cubo di rubik è un problema molto confinato, che ha sempre una precisa soluzione deterministica, che per quanto lunga e articolata, applicata meccanicamente porta sempre alla soluziome. Andare in moto mi pare una questione decisamente più complessa, da risolvere in un ambiente reale, non limitato, e con un'infinità di variabili in più, molte delle quali non prevedibili a priori, il che porta ad un risultato finale alquanto più aleatorio. Andare in moto mi pare più una questione di continui adattamenti alla variabilità delle condizioni percepite istante per istante, che una rigida applicazione di un metodo di soluzione applicato ad una condizione iniziale perfettamente definita. :confused: |
Sicuramente star dietro a chi è buono fa bene.Ma x il resto è solo questione di essere portati.Se non lo si è,piu di tanto non si combina.Bello quello che hai scritto.
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Bella parole, cercare di migliorarsi è bello.
Personalmente però non cerco la fluidità e l'efficacia o la velocità, ma la sicurezza. Mi piacerebbe girare in pista, più per soddisfazione personale che per goduria, quindi non credo che lo farò mai, magari se mi date il Mugello tutto per me :lol: Per me la moto è relax, scoperta e compagnia e ci vado molto, l'anno scorso 20.000 km, gli ultimi 3 mesi ho già fatto 6.000 km di cui solo 1.500 di autostrada. |
Biwu hai ragione, ma farse non hai colto il succo, che intende il meccanismo per essere efficaci
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Bravo Tato!
Però la prossima volta faccio andare avanti te Ahahahaha |
Bel post, scritto in modo piacevole e letto tutto.
concordo in pieno, fermarsi e credere di aver raggiunti un ottimo capacità di guida è limitante, il confronto porta a riprendere consapevolezza del proprio livello e cercare il modo per spostare l'asticella più in alto. |
Il succo forse lo ho anche colto (o forse no), ma è proprio l'esempio del cubo di rubik che non mi pare la metafora migliore da usare.
E sopratutto non credo che ci sia un "meccanismo" per imparare ad andare in moto, o meglio, credo che il "meccanismo" per imparare ad andare in moto sia complesso quanto imparare ad andare in moto ;). Un esempio più adeguato potrebbe essere "come andare d'accordo con la moglie": ci sono sicuramente delle tecniche che possono aiutare, ma il risultato oltre che dalla moglie, dipende anche da come si è fatti personalmente e dalle caratteristiche della suocera che ci si ritrova :lol: |
Minchia Tato :!: ... bello scritto .... e vero
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complimenti
Sinceramente mi hai dato spunti anche per altre cose. Il discorso sul "disfare" per ricostruire meglio lo porto alla mia prossima riunione di area..... |
@biwu: non per andare OT, ma pensare di applicare una tecnica (che presuppone un meccanismo causa/effetto) ad un contesto assolutamente irrazionale e incostante come l'universo femminile, secondo me è come salire su una MotoGP 500 e pensare di convincerla a parole a non sparati in orbita
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mi sembra di leggere hermanne esse...complimenti...
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Bravo Tato, parole sante.
L'unica differenza legata al l'apprendimento della giusta tecnica è che se sbagli il cubo puoi ritentare, spesso con la moto non hai una seconda possibilità. Alla BdC ho cercato di imparare qualcosa di buono dal mio apripista modenese, per giunta in due, ma ho capito che ne devo fare ancora tanta di strada... Inviato da iPad Air usando Tapatalk |
Proprio tu parli...che sdrai quella K talmente tanto che sembra coricarsi per terra
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Eh, ma quante visite e quanti commenti. Grazie. Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere (ma anche a chi non l'ha avuta ma c'ha provato.. :)..) e la voglia di lasciare un commento. Alla prima occasione, vi offro un chinotto.
Ho fatto un'altra breve (giuro!) riflessione leggendovi. Ho capito perché questo paragone si adatta meglio alla guida della moto rispetto ad altre cose della vita (per le quali sono felice se può aver dato degli spunti di riflessione): perché nel guidare la moto l'aleatorietà è molto limitata. Guidare la moto è come suonare uno strumento. La fortuna ha un'impatto marginale sul risultato. Le variabili sono limitate o limitabili. In altri frangenti temo che la dea bendata giochi un ruolo troppo spesso da protagonista (leggasi le variabili sono talmente tante che padroneggiarle è troppo difficile) e la tecnica possa fare solo una parte del risultato. Ci vogliono altre qualità di cui non so parlare. T. |
La tecnica è fondamentale e la correzione graduale dei nostri comportamenti, che spesso compromettono il risultato, è il punto di partenza per intraprendere un miglioramento.
Detto questo, mio modesto parere, non si può prescindere dal talento... Maurizio |
Con l'applicazione TUTTI possono guidare puliti e in sicurezza. Il talento stabilisce in quanto tempo. Cmq guidare bene nella maggioranza dei casi NON coincide con l'andare forte..
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