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Usti! Che bel regalo che ci fai con questo racconto, grazie Diego!
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mi piacerebbe averti ospita domenica a pranzo, ci saranno altri di QDE con cui sbavare ai tuoi racconti...
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grande uomo,con grandi palle :D
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Si sente che è un report scritto col cuore, come quelli di Lapo.. ma da te non ci si può aspettare nulla di meno.:D
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Letto d'un fiato, aspetto già il seguito con ansia, grande Fagòt!!! :!::!:
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Finalmente tranquillo in un parcheggio, tra un cliente e l'altro, son riuscito a leggere tutto :)
Che bello, Diego!!! |
..................:!:
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Bravo Diego, ti capisco, l'africanite è una sintomatologia inguaribile......
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Mi sembra di essere ancora li:eek:...grande Diego! Continua continua!:D:D:D:D:D A presto.
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Sono rimasta incantata da tanta bellezza e dal racconto entusiasmante!
AMO L'AFRICA |
io proprio non mi capacito:(:(:(
ti stimo fratello:!::!: |
ancora ti prego ancora
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Diegooooo! và bene che da uomo del deserto il concetto di tempo è stato da Te rivisto un attimino.....ma è già un po' che mi sono messo comodo in attesa....stai sorseggiando un Thè alla menta?
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:!:Grande diego!!!!!:!:
......dai che siamo in qualche centinaio che aspettano il seguito!!!!:D |
waiting fagot...ciao...
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Zio kan Image Shack è lento.....
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aspetto volentieri....ciao Diega...
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5° giorno:
Alle 8.00 sono in coda con tutti i mezzi arrivati durante la notte. http://img593.imageshack.us/img593/7353/dsc01017ut.jpg Il poliziotto mi fa avanzare e così nel giro di un paio d’ore riesco a passare le due dogane e a prendere la strada per Nouakchott, giusto in tempo per vedere il treno più lungo del mondo. Si tratta del convoglio che da Atar nell’est della Mauritania trasporta il materiale estratto dalle miniere di ferro verso ovest fino a Nouadhibou: 2 motrici e 240 vagoni, qualcosa come 2,5/3 chilometri di lunghezza. La polvere sollevata è così ampia che all’inizio pensavo si trattasse di una tempesta di sabbia che si avvicinava….. http://img856.imageshack.us/img856/7884/dsc01020kb.jpg http://img839.imageshack.us/img839/1993/dsc01021z.jpg Nei primi 150 chilometri il vento che soffia dal deserto è forte e mi costringe a viaggiare piegato. Dune a barcane con sabbia che sfiora l’asfalto, poi inizia la zona più piatta e desolata con piccoli gruppi di case sparsi lungo la strada. http://img534.imageshack.us/img534/1336/dsc01028nb.jpg A metà strada l’unico distributore e punto di ristoro è la Gare du Nord. http://img827.imageshack.us/img827/6581/dsc01027sw.jpg Mauritania la via di mezzo: non più Maghreb, non ancora Africa vera…. A pochi chilometri da NKC incontro Mirco Bettini e il suo gruppo che sta facendo la Rimini-Dakar: tra di loro c’è anche Werter del Fossom Team. C’est l’Afrique! Decido quindi di accodarmi e di passare con loro la notte nella capitale mauritana, anche se il Tfelia non è proprio il mio genere di albergo. Una volta arrivati mi metto a cambiare le gomme nel parcheggio dell’hotel e il buon Werter si offre subito di darmi una mano. Trovare un “endurista vero” a 3000 chilometri da casa che ha voglia di sporcarsi le mani dopo una giornata in moto non è cosa da tutti i giorni….. gli devo ancora una birra! |
:D:D:D Evai!!! :D:D:D
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6° giorno:
Ci vuole un’ora per uscire dalla caotica NKC e imboccare la statale verso sud. I controlli dei militari sono frequenti e dopo 120 chilometri ritrovo Mirco e il gruppo che sono partiti all’alba: vorrebbero prendere una pista lungo il mare, ma visto il numero di moto e il rischio di trovare sabbia, insieme decidiamo di continuare ancora sull’asfalto. http://img28.imageshack.us/img28/7281/dsc01034v.jpg http://img684.imageshack.us/img684/1945/dsc01035aj.jpg Al successivo check-point il gendarme mi dice che dopo 100 mt. inizia una pista che si collega a quella che avevo in mente di percorrere e così Mirco va a fare un giro di ricognizione per valutarne la fattibilità. Si può fare e così vado avanti in modo da avvisarli se per caso ci fosse sabbia. La pista è ben segnata, a tratti qualche buca coperta di fech fech, ma niente di insuperabile fino ad un gruppo di dunette di 300-350 mt. http://img51.imageshack.us/img51/8570/dsc01039m.jpg Scendo e trovo a piedi il percorso migliore, poi una volta passato mi fermo con un’escavatorista che sta preparando il materiale di fondo per la strada in costruzione a poca distanza. Mi offre un tè e dopo esserci fumata una sigaretta insieme, visto che il gruppo non arriva vado avanti fino al villaggio sull’argine del fiume Senegal. Qui un gruppo di ragazze esaurisce velocemente la mia dotazione di penne e quadernetti. Come sempre sono meno timide dei ragazzi e ci tengono a farsi fotografare. http://img11.imageshack.us/img11/1774/dsc01041rw.jpg http://img857.imageshack.us/img857/8320/dsc01042c.jpg La pista che da Rosso arriva fino a Djema attraversa il Parco di Diawling: sulla sinistra il fiume con il canneto, a destra invece acquitrini rifugio per fenicotteri, aironi, anatre e non so quanti altri uccelli, mentre branchi di facoceri sbucano dalla macchia spaventati dal rumore della moto. http://img29.imageshack.us/img29/3020/dsc01043qq.jpg http://img21.imageshack.us/img21/6420/dsc01044mb.jpg http://img687.imageshack.us/img687/7329/dsc01049vd.jpg http://img4.imageshack.us/img4/8499/dsc01046pw.jpg http://img94.imageshack.us/img94/8531/dsc01050ve.jpg Dopo 1 ora sono al confine e visto che non c’è anima viva, me la cavo in pochissimo tempo e con una piccola mancia ai gendarmi mauritani e senegalesi. A Rosso invece sembra sia esattamente il contrario. http://img831.imageshack.us/img831/9946/dsc01055wm.jpg http://img513.imageshack.us/img513/9656/dsc01056vy.jpg Sento Mirco che mi dice di proseguire perchè tanto loro ci metteranno un po’ a fare dogana e quindi in mezzora sono a Saint Louis, dove prendo alloggio all’Hotel de la Poste. http://img267.imageshack.us/img267/8937/dsc01064np.jpg Ho tutto il tempo di farmi una "Gazelle" gelata e un giretto sul porto fluviale in compagnia di Ismail, una guida che mi dice essere amico di Gio Sala. http://img24.imageshack.us/img24/2581/dsc01060fy.jpg http://img638.imageshack.us/img638/7823/dsc01061ob.jpg Il gruppo arriva col buio, trattenuto dalle pratiche doganali e dal fatto che prima di loro ci fossero due auto italiane senza carnet. Dopo cena io e Mirco facciamo le ore piccole sotto la veranda dell’albergo. Parlando scopriamo di avere più amici in comune di quanto si potesse pensare e soprattutto, narrandoci dei posti e delle reciproche esperienze vissute, saltano fuori quelle “affinità elettive” che così a fatica ormai riusciamo a trovare oggigiorno. Qualche sorriso, una risata e la “voglia d’Africa” che traspare dalle poche parole, bastano per capire che con lui sarei pronto a condividere un viaggio a occhi chiusi. E la cosa mi fa sentire bene. |
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