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eupg 17-10-2011 16:15

complimenti per il viaggio e lo "spirito di adattamento" dettato dalla necessità di contenere i costi...

Bravo davvero!

Tatone 17-10-2011 16:20

Dai dai continua!

momi20 17-10-2011 23:19

Quote:

Originariamente inviata da Tatone (Messaggio 6179095)
Dai dai continua!

Detto fatto...solo che davvero mi ci vuole del tempo per caricare le foto, scrivere e poi postare

25-06-11 sabato

la reclame dell’albergo/camping di Bethiane
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Al mattino parto in direzione di Sossusvlei…e qui vi beccate un’altra botta di cultura

Il nome Sossusvlei (o Sossus Vlei), in senso proprio, si riferisce a una pozza d'acqua effimera circondata da alte dune, situata nel deserto del Namib meridionale, in Namibia. Il nome viene usato normalmente in senso esteso per indicare tutta l'area circostante, che rappresenta la più celebre località del Namib-Naukluft National Park ed è la principale meta turistica della Namibia.

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a fine mattinata incrocio due centauri, lui olandese e lei giapponese su dei KTM: una foratura ha provocato una scivolata della ragazza, ma per fortuna senza conseguenze. Stanno finendo di cambiare la gomma e sistemare uno dei bauletti laterali che si è danneggiato. Hanno preso una pausa dai rispettivi lavori e dall’Olanda vogliono raggiungere il Giappone. Un auto si è immediatamente fermataad aiutare: io dopo averli salutati riparto…non sarei di alcun aiuto.

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La Namibia è stata una colonia tedesca dal 1884 al 1915 e i segni sono evidenti

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non dovete preoccuparvi troppo di sbagliare strada lungo gli sterrati della Namibia

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quello che davvero è incredibile sono i cambiamenti di colore della strada e del panorama, che non dipendono dall’orario: sono proprio diversi i colori

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verso le 16,30 la luce inizia a calare, ho percorso grosso modo 260 km…sui ciotoli sono davvero una schiappa, una vera tartaruga a due ruote, vedo sulla sinistra le indicazioni del Lodge Hammerstein

http://www.hammerstein.com.na/

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posto di lusso, ma il campeggio per 150 $ (dollari namibiani) è un poco un dubbio per via del freddo. Memore della serata precedente chiedo il prezzo di una camera. Hanno delle camere con bagno e cucina e senza il servizio ristorante, data la bassa stagione le mettono a 250 $: andata…250 $NAD= 23€

C’è anche lo springbok addestrato

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la camera ha la coperta elettrica che scalda

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il posto però è davvero bello ed elegante

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noto un tavolo con caffè, tè e dolce e chiedo se posso prendere un caffè e quanto devo: mi rispondono che è un self service per tutti gli ospiti del lodge e quindi anche io. Con grande eleganza e calma mangio 5 pezzi di torta oltre al caffè. Poi vado a lavarmi e a scaricare la moto. Cena in camera con riso al tonno

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alla sera gironzolo per il lodge. Ci sono le teche coi serpenti e gli animali del deserto: quasi tutti i turisti sono tedeschi. Un signore sta riguardando in una delle televisioni le foto del suo safari fotografico: ha degli scatti davvero belli dei leopardi.

26/06/11 domenica

Al mattino sono il primo dei turisti in piedi…stavolta mi limito a 3 fette di torta e chiacchero un poco con gli inservienti del lodge, che grazie a turni di sole 12 ore garantiscono un servizio 24h/24h agli intrepidi avventurieri europei che osano addentrarsi in queste terre sconosciute

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Oggi arrivo a Sossusvlei, ormai mancano solo 80 km, ma un vento bastardo trasversale alla strada mi costringe talvolta ai 30 km/h o meno, visto che alla fine ci metterò 3 ore.

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arrivo a Sossuvlei e mazzata in testa !!! Da alcuni mesi per qualche testa bacata di motociclista l’ingresso alla zona delle dune è vietato alle due ruote. Qualche deficiente si è divertito ad andare sulle dune, danneggiando così l’insieme del panorama, perciò il governo ha stabilito che le moto devono essere lasciate all’ingresso del parco. Già bella fregatura: ok posso pagare il biglietto d’ingresso, ma alle dune e al pan come ci arrivo ? A piedi ? No nessun problema mi spiega uno dei ranger, posso prendere la navetta. Ahhh va bene: quanto costa ? Solo 500 $ = 46 €…ma vafff..
Ovviamente sono da solo e quindi dovrei sobbarcarmi tutto il costo: devo ammettere che m’incazzo di fronte a queste piccole rapine legalizzate in stile turismo cinese, poi l’idea. E chiedere un passaggio ? vedo un signore con la faccia simpatica con suo figlio e gli spiego il mio problema. Ci mancherebbe altro vieni con noi mi dice.
Ancora una volta Capitan Spiff se la cava

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il fatto è che conosco una persona fantastica. Il ragazzo non è suo figlio, ma il nipote, che per la morte del fratello, lui ha praticamente adottato. Ex militare gestisce ora un’attività di commercio del cacao. Il ragazzino è soprannominato Kaku dal nome di un’animaletto che non sta mai fermo. Il paesaggio è per me incredibile: mai visto nulla del genere

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Sosta alla duna 45, strafamosa, strafotografata e strascalata dai turisti di tutto il mondo

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eccoci tutti e 3

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arriviamo a 5 km da Sossusvlei e da qui in poi possono procedere solo i veicoli 4x4 perché non esiste più il fondo stradale, ma solo la pista di sabbia. Si può prendere un servizio di navetta, ma lui dice che andremo con la nostra macchina: sono in una botte di ferro, un’ex militare come autista.
Subito sosta per sgonfiare un poco i pneumatici e migliorare la presa sulla sabbia

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guidare sulla sabbia, mi spiega, è tutta una questione di velocità, dosare il gas e non fermarsi mai…infatti il primo veicolo davanti a noi ci rallenta parecchio e ci insabbiamo

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una jeep del parco prova a trazionarci, ma nulla da fare. Allora saliamo col ranger che ci porta a Sossusvlei, recupereremo dopo la nostra jeep. Il 2011 è stato un’anno particolare per le piogge e nonostante questa sia la stagione secca le precipitazioni sono state eccezionali e quindi sarà possibile anche in questo periodo vedere il pianoro che forma il fondo del lago con dell’acqua

fauna locale
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questo è un’altro esemplare molto comune in Africa : il turista vestito all’Indiana Jones. Avessi visto un solo africano anche solo lontanamente abbigliato in questa maniera.

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cosa ne pensate dello specchio d’acqua che vi appare nel bel mezzo del deserto ?
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ormai è ora di rientrare e andare a tirare fuori dalla sabbia la nostra jeep. Sulla navetta seduti davanti a noi, c’è una coppia di turisti italiani con la loro guida, un ragazzo italiano di 30 anni che da bambino si è trasferito qui con la famiglia. Li ascolto mentre parlano del fatto che nella capitale Windoek della Namibia, hanno incontrato delle persone molto meno gentili che in queste zone o a Walvis bay (altra meta stragettonata). Mi verrebbe voglia di cercare di fargli capire che nelle zone in cui gli unici insediamenti sono lodge per turisti, il personale ha scritto nel contratto l’obbligo di sorridere sempre ai clienti (si arriva al limite della paresi). Magari un’idraulico della capitale, con 6 figli, una giornata di 12 ore sulla groppa e una cena con la suocera alla sera in programma per la serata, quando gli chiedi un’informazione potrebbe risultare meno “sorridente e simpatico” del cameriere dell’albergo, ma lo posso comprendere. Lascio perdere.

Alla fine, dopo un tentativo vano effettuato da una jeep del parco, un loro amico passa col suo fuoristrada e ci tira via dalla sabbia.

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torniamo all’entrata del parco, ci salutiamo e io riparto. Per la notte avevo individuato sulla mappa una specie di guesthouse lungo la C19, ma quando ci arrivo non c’è nessuno, tutto chiuso: boh. Torno allora indietro a Solitaire, che non è una città, ma una stazione di servizio con meccanico, market, pasticceria e sistemazion in albergo o campeggio

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per il dopo cena mi concedo una birra della Namibia nel ristorante dell’albergo, che ha una zona adibita a pub: davvero buona

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ɐlɔɐlɔ 17-10-2011 23:39

Grande Momi :)

RE_NIKO77 18-10-2011 11:43

te si che hai le palle!
complimenti! ;)

andreawake 18-10-2011 12:12

Momi, ti stimo........

ChArmGo 18-10-2011 15:39

Un grande!
:!::!::!:

zergio 18-10-2011 17:47

MOMI, dopo il riso al tonno la birra è stata una vera e propria "botta di vita", hè?
















t'invidio tanto fammiti almeno perculare un pò.

momi20 18-10-2011 22:28

Quote:

Originariamente inviata da zergio (Messaggio 6182713)
MOMI, dopo il riso al tonno la birra è stata una vera e propria "botta di vita", hè?

La cosa più entusiasmante da poter fare nella vivace Solitaire :mad:


27-06-11 lunedì

la sera precedente una famiglia in campeggio non mi aveva poi parlato in termini entusiastici dell’Etosha Park, consigliandomi di dedicare più tempo ai parchi naturali del Botswana. Non sono i primi a suggerirmelo e mi convinco che forse un giorno sarà più che sufficiente. La mia idea è comunque di raggiungere Tsumeb, trovare all’oggio all’ostello Mousebird e poi andare in giornata a visitare il parco, dove comunque dovrò aggregarmi ad una gita guidata: per ovvie ragioni di sicurezza le moto non possono entrare nei parchi naturali.
Al mattino colazione con un fantastico strudel della pasticceria del posto

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poi partenza per raggiungere la B1, la grande autostrada che porta alla capitale Windhoek e quindi a Tsumeb, anche se so che sarà impossibile raggiungerla per oggi.

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la stagione secca ha solo lasciato un poco di acqua nei torrenti che attraversano le piste. Qui comunque, conoscendomi, sono sceso dalla moto, ho lanciato dei sassi per valutare la profondità e poi mi sono deciso ad attraversare. Sarò andato giù mezza ruota, ma a me è stato sufficiente per aprire un poco il gas e la moto è partita decisa in avanti: sono una cippa di pilota.
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sempre la mappa

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in questo punto esatto terminava lo sterrato e a 200 mt c’era la B1 asfaltata

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arrivo a Windhoek nel pomeriggio e al pelo dei peli riesco ad entrare in banca per cambiare dei dollari USA in Namibiani. La guardia mi tiene d’occhio la moto coi bagagli fuori della banca: la mancia è d’obbligo.

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il sole inizia a calare e mi fermo per la notte a Okahandja e trovo la pensione Auberge Omulonga. In realtà sarebbero chiusi in quanto il giorno dopo è il 25° anniversario del matrimonio dei due proprietari e quindi avevano programmato la giornata di chiusura. Lui però è nato in Italia ed emigrato in Francia, simpaticissimo, anche se non riesce più a parlare l’italiano, lo capisce abbastanza. Alla fine mi dice che mi da la camera, ma alle 7,30 del mattino devo essere fuori: perfetto.
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esco con la moto per la città ormai al buio completo per cercare da mangiare. Trovo un market che prepara hamburger, pollo, riso e pesce take away: vado col pesce, con tutte le loro spezie.

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28-06-11 martedì

Alle 7,30 sono già in sella e saluto i due proprietari e parto con davanti a me l’orizzonte infinito dell’Africa e dentro di me un misto di emozioni difficili da descrivere, ma riassumibili in poche parole: CHE FREDDO PORCO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Anche col sole alzato, il pile, l’antivento arancione, e la tuta antipioggia, nisba: si gela.
Di tutti i cartelli stradali questo mi sembra decisamente ridicolo: sarà una pubblicità per Mdagascar (Akuna Matata) …e invece dopo un chillometro un facocero mi attraversa la strada !

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foto scattata alle 9,30 temperatura in rialzo

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stazione di servizio

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questa carne di manzo la mangiano tutti e si paga per ogni pezzo preso: squisita

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finalmente Tsumeb

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colpo di fortuna proprio all’ingresso del paese c’è il murales che reclamizza il Mousebird Hostel

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io ho pure la mappa, 4h street, poco dopo trovo la 10th…poi più nulla i nomi delle strade non sono più numerici, come del resto riportava la mia guida presa in biblioteca a Modena. Giro rigiro, chiedo, ma niente e la città è piccola. Alla fine da un’ufficio di noleggio auto mi spiegano: lo scorso anno il consiglio comunale ha rinominato la maggior parte delle strade, la mia guida è del 2007, tutto torna.
In questi casi, se non vedi un taxi chiedi alla polizia. Vedo una macchina di pattuglia e non solo sanno dov’è, ma mi ci accompagnano: fantastici.

Il Mousebird http://www.namibweb.com/mousebird.htm è gestito da una coppia di tedeschi Arno e Monika Rahn, persone che quando viaggiate vorreste sempre incontrare. Il posto ha una casetta di legno esterna da 4 posti per 8 $ al giorno: è la mia. Inoltre sono da solo. Poi si può piantare la propria tenda o avere delle camere interne.

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mi sistemo nella camera e poi vado a vedere la città. Carina con una strada principale con alcuni negozi

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mentre vado a fare il pieno, noto una scuola dove un’insegnante di ginnastica sta tenendo una lezione all’aperto e mi fermo ad osservare. Le ragazze sono in fila e fanno degli esercizi che a una prima occhiata mi sembrano pallavolo ( sono stato allenatore federale), però sono eseguiti in maniera strana. Poi altri esercizi mi ricordano la pallamano. Appena iniziano a giocare mi viene in mente un gioco che gli allenatori della NFL (il football americano USA) hanno studiato per introdurre il loro sport in Europa, prendendo spunto dai movimenti base che i ragazzi del nostro continente imparano dagli sport tradizionali: calcio, pallavolo, atletica ecc.. Alla fine mi avvicino alla rete e chiedo ad un altra insegnante che è appena arrivata, che sport si stia insegnando. Mi spiega che è un gioco studiato dal Ministero dell’Istruzione della Namibia ed è un misto di pallavolo, pallamano e basket. Infatti bisogna mettere la palla in un cesto, c’è un’area che ricorda quella della pallacanestro, bisogna passare la palla, si può fare velo all’avversario. Costringe i ragazzi a lavorare in squadra e la rapidità può compensare i centimetri d’altezza in meno. Man mano che vedo le ragazze giocare, capisco anche come è stato studiato. Una sola palla permette a tanti ragazzi di giocare tutti, il campo è segnato con pietre, quindi anche via dalla scuola è possibile organizzare delle partite. I cesti per i punti si possono riprodurre con una cassetta di legno montata su un palo. Inoltre il Ministero ha organizzato un vero e proprio torneo nazionale in fasi eliminatorie per regioni. Le vincenti andranno alla finale nazionale a Windhoek. Ci vuole poco a comprendere come per un qualunque ragazzino della namibia, un viaggio nella capitale sia già un premio ambito. Inoltre l’insegnante mi spiega che in questo modo, si cerca di tenere il più possibile i ragazzi coinvolti in attività e lontani dalla strada.

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Vicino c’è un campo da calcio e vado a vedere un poco la partitella fra due squadre di ragazzini: vince facile quella con le scarpe da calcio, gli altri giocano scalzi

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in ostello è arrivato un motociclista tedesco in giro da oltre 6 mesi…lui però la sua moto la sa usare sul serio

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cena nella cucina dell’ostello
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29-06-11

Ho prenotato una gita di mezza giornata nel pomeriggio all’Etosha Park per 45 €: bassa stagione saremo solo io e la guida…insomma l’autista. Devo arrivare al Mushara Lodge per le 14,30, poco più di 100 km. La camera singola costa 120€, per questo ho scelto gli 8 euro del Mousebird
Il giro sarà dalle 14,30 alle 18,00, il tramonto. Il proprietario del Mousebird mi ricorda di non guidare col buio, specialmente sulle strade piccole poco illuminate: anche con la luna piena e i fari accesi gli animali possono atttraversare la strada improvvisamente e in caso di incidente non è che passino molte auto di notte.

Arrivo al Mushara Lodge http://www.mushara-lodge.com/ in tempissimo: bassa stagione e pochissimi ospiti

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posto spettacolare, ci sono addirittura i facoceri che attraversano il giardino

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zergio 18-10-2011 22:43

Non ho capito, ma non ci sono le mezze misure?

O camere da 8/11 euro o botte da 120.
Escursioni da 50euro solo l'entrata.

Acciderbolina.

Comunque rinnovo i mie complimenti.

momi20 19-10-2011 08:08

Quote:

Originariamente inviata da zergio (Messaggio 6183665)
Non ho capito, ma non ci sono le mezze misure?

O camere da 8/11 euro o botte da 120.
Escursioni da 50euro solo l'entrata.

Acciderbolina.

Comunque rinnovo i mie complimenti.

Nei parchi le sistemazioni sono molto costose, ma dalle foto puoi anche capire il livello offerto. A Tsumeb si andava dagli 8 € in su e già con 30-40 hai tutte le comodità possibili. Io però partivo comunque da una base di oltre 1500 per volo e nolleggio moto: devi guardare ogni cosa ogni giorno.
Se hai un mezzo tuo paghi solo l'entrata nella riserva naturale. Al Mousebird sono arrivate 3 ragazze svizzere, poco più di 20 anni, che data la stagione secca giravano per la Namibia con una Yaris e la tenda.
In questo periodo le strade sono tutte percorribili senza il bisogno di un 4x4
Io ho pagato 50 € all'Etosha in quanto ho fatto il giro del parco con la jeep e l'autista.

momi20 19-10-2011 13:54

Avevo lasciato indietro dei piccoli video

uno dei cagnolini del Wonkey Donkey a Gordon's Bay
[YT]http://www.youtube.com/watch?v=eEhHFalkIxo[/YT]



la duna 45 a Sossusvlei (Namibia)
[YT]http://www.youtube.com/watch?v=XfnkwlrHSY8[/YT]


l'insabbiamento
[YT]www.youtube.com/watch?v=sh7HA5tidVs[/YT]

momi20 19-10-2011 23:04

Il mio giro per il parco Etosha inizia puntuale alle 14,30. In questo periodo di bassa stagione, è inverno, ma la stagione secca permette di vedere più facilmente gli animali, in quanto la scarsità d’acqua li fa concentrare dalle pozze del parco. Poi ovviamente ci sono anche le possibilità di safari fotografici itineranti, con pernotto nella savana, ma a dei costi decisamente elevati. L’obbiettivo di tutti i “cacciatori” fotografici è di riuscire ad immortalare i Big Five= leone, bufalo, elefante,rinoceronte e leopardo.
Nelle monete sudafricane, le banconote raffigurano i big five

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Come detto io da bambino ho visto centinaia di volte il leone nella gabbia dei giardini pubblici e quindi parto da +1

Partenza

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beh le mie prime giraffe, mi hanno impressionato. Stranissimo il dondolio che hanno quando si muovono
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[YT]http://www.youtube.com/watch?v=dlStjCylmSw[/YT]

momi20 19-10-2011 23:04

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lo gnu, data la scarsa velocità e la vista poco acuta è la preda preferita dei leoni mi spiega la guida…mi sa che devo stare attento pure io

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le piste del parco arrivano a delle pozze di abbeverata e spostandosi si cerca di vedere gli animali

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non è facile bere se sei una giraffa

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l’elefante
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gli springbok
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colpo di fortuna alla fine del pomeriggio: il rinoceronte

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ormai è fine pomeriggio quando finiamo il giro nel parco e devo dire che sono rimasto a bocca aperta per tutto il tempo: tutti quegli animali sempre e solo visti nei documentari o in foto, a pochi metri. Fantastico

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arrivo al lodge e mi preparo per la partenza e proprio cala la notte anche se non sono nemmeno le 7 sera.
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ho segnato sulla mappa in giallo il percorso fatto da Tsumeb fino al lodge, poco più di 100 km tutti asfaltati : sia la più piccola C38 che la grande arteria di comunicazione B1. Mi torna in mente Craig: mai guidare di notte. Però insomma andando ai 40 km/h con un poco di pazienza ci arrivo a Tsumeb.
Esco dal lodge salutando tutti e parto. Davvero buio pesto e anche la luna piena non aiuta, in quanto sulla C38 proprio non esiste l’illuminazione. Pazienza: abbaglianti fissi e se caso mai incrocerò qualcuno li abbasserò. Dopo pochi chillometri, forse nemmeno 4, vedo un veicolo nella direzione opposta, molto lontano, però decisamente contromano. Io sono a sinistra, ma anche lui. Sfanalo e niente mantiene la sinistra. A questo punto avrei dovuto fare la cosa più normale: nessun veicolo dietro, prato solido ai lati della strada, esci e lo lasci passare. Invece mi sposto dalla parte opposta della strada e rallento ancora. Si sposta anche luii tornando nella corsia normale di marcia, mi risposto anche io: purtroppo la cosa accade ancora un paio di volte, io chissà perché non esco dalla strada e ricordo che prima dell’impatto vedo distintamente le facce dei due passeggeri che urlano. Poi un botto enorme. Ho il riflesso di mollare la moto, volo oltre e atterro pari sull’asfalto. Nella testa qualcosa sta girando, ma non ho perso i sensi. Avendo disputato 29 campionati di football americano, la testa non mi preoccupa: torno con la memoria al 1984, quando a Milano un giocatore molto nero e molto grosso mi centrò in pieno mentre ritornavo il pallone. La momentanea paralisi subita mi impedì probabilmente di perdere la palla, ma dopo sentì le campane per almeno mezz’ora. Qui in Africa niente campane, perciò a posto. Provo a respirare e non sento sangue in bocca=polmoni a posto. Poi inizio a muovere con cutela le parti terminali: mano sinistra destra e idem per i piedi. Dolorante ma muovo tutto. Mi pooso provare ad alzare e mi tiro su. Ho l’impressione di essere stato colpito contemporaneamente da almeno sei o sette difensori (io ho sempre giocato in attacco). Vedo la moto fuori strada un poco illuminata dalla luna e dall’altra parte la jeep ferma coi fari accesi e mi metto in ginocchio a piangere: vacanza finita, rovinata…piagnucolo in inglese.
Arriva uno dei due della jeep è svizzero e in inglese mi dice di rimettermi a terra di non muovermi. Io nemmeno mi levo il casco, prendo la macchina fotografica che avevo nella giacca e vado a fare le foto alla moto: sono pesto, ma subito penso anche al fatto che la moto è nolleggiata e comunque bisognerà scrivere qualcosa per l’assicurazione, andare alla polizia. Ho scattato 3 foto prima di rendermi conto di cosa c’era di strano nella moto

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manca la ruota porca miseria…non solo nell’impatto sono saltati via anche i bauletti laterali: sembra stata colpita da un missile Stinger

e la Jeep ? insomma la sua cannonata l’ha presa, infatti non riparte

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loro sono una coppia di turisti svizzeri ospiti del lodge, guidava lei…mannaggia. Mi incammino lungo la strada per cercare i box metallici
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finalmente ritrovo la ruota anteriore
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poi anche i bauletti metallici, uno a destra e uno a sinistra della carreggiata. Lo svizzero continua a ripetermi di stare fermo, ma questi dolori li conosco. Per 2 o 3 ore ce la farò ancora a muovermi, poi auguri e la mattina dopo sarà una tortura: ne ho prese di legnate giocando, ma tante così assieme devo dire mai. Mando un primo sms a Craig in inglese : mi chiede se si può riparare..auguri. Intanto lo svizzero ha telefonato al lodge e il personale sta venendo ad aiutarci, siamo vicinissimi.
Passa anche un camion
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coglione che sono stato: bastava stare dall’ingresso del lodge, aspettare un camion e poi mettersi dietro a distanza di sicurezza. Ho fatto un’idiozia, ma del resto era stata la prima raccomandazione di Craig: mai per nessuna ragione guidare di notte. Piuttosto dormi all’aperto e riparti al mattino. Lo svizzero inizia anche a dirmi che dopo al lodge dovremo scrivere il verbale per l’assicurazione, visto che ero contromano: io ? poi guardo le direzioni e non sono più sicuro di come è andata. Scrivo a Craig che mi risponde di non scrivere o firmare nulla se non per il verbale della polizia, da cui dovremo per forza andare. Arriva la jeep del lodge, guidata da Eddie, il responsabile del personale: anche lui dopo aver visto la moto mi guarda un poco meravigliato. Anche zoppicando mi muovo, anche se inizio a sentire un dolore al pettorale destro: lo saprò solo al ritorno in Italia, mi sono strappato alcune fibre, ma li per li mi sembra una botta. Arriviamo ad uno dei 3 lodge che compongono il complesso del Mushara e qui riesco a parlare al telefono con Craig dall’albergo. Mi ripete di non firmare nulla, fanno tutto le assicurazioni, a parte la franchigia, che mi spetterà pagare. Dopo Eddie mi riporta al lodge da dove ero partito per il giro all’Etosha e mi dice che ha già mandato due persone a recuperare la moto: i box li avevo caricati subito. Perché andarla a prendere ? perché altrimenti domattina non troviamo nulla. Il primo che passa porterebbe via tutto. Siamo nelle cucine del lodge e tutto il personale mi chiede come sto, mi danno da bere e mi fanno sedere. Poi torna Eddie e mi dice che può farmi preparare una camera. Già col pensiero della franchigia in testa gli rispondo che mi è sufficiente che mi diano un poco di ghiaccio e mi lascino stare in una brandina che ho visto nella lavanderia: tranquillo sono a posto. Non si può fare, ma ha telefonato al proprietario del lodge che ha detto di darmi la stanza a metà prezzo 150 €. Grazie vado a sedere in giardino. Dopo venti minuti il boss richiama: ha detto di farmi sistemare in una stanza gratis: perfetto va bene. Invece del ghiaccio mi danno delle bottiglie di plastica con l’acqua gelata dentro. Chiedo se posso prendere una mela e il cuoco mi fa sedere e si mette a prepararmi due sandwich con la poca roba rimasta dice lui: potete immaginarveli dato il livello del lodge.

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vado in camera seguendo la cameriera….ormai le batterie si stanno esaurendo e le botte iniziano a farsi sentire.
In pratica è come se fossi pieno di colpi del genere: regalo di un difensore a Milano
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In camera spogliarsi è una tortura, ma non è finita: tolta l’antipioggia vedo un buco nei pantaloni all’altezza dello stinco sinistro e del sangue. Ho il buco anche nello stinco
Questa l’ho scattata alcuni giorni dopo
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non che il piede fosse messo meglio
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dieci minuti per rivestirmi, poi strascico fino alle cucine e qui mi disinfettano e mi danno un paio di bende per coprire la ferita. Ritartarugo alla camera e alla belle e meglio riesco a mettermi a letto. La stanza ha un numero incredibile di asciugamani e con quelli riesco a fissare le bottiglie ghiacciate ai punti più dolorosi. Ora il braccio destro lo alzo a metà, ma non riesco a chiudere completamente. Dopo un’oretta il freddo del ghiaccio inizia a passare, ma non è sufficiente. Mi tengo il male che resta. Durante la notte sento che sto per vomitare: troppe salse nei panini. Non riesco però a ruotarmi: allora alzo il braccio destro, poi lo traziono col sinistro che è a posto e riesco a mettermi di lato, scendo dal leto vado in bagno e mi libero di ogni cosa. Dopo altre acrobazie per tornare a letto, rimettere il ghiaccio e un poco riesco a dormire. Insomma anche stavolta capitan Spiff sembra avercela fatta
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30-06-11 giovedì
Mi sveglio e mi sembra che mi abbiano continuato a picchiare durante la notte. Mi rivesto e vado nella sala centrale. Ttti gli inservienti donne e uomini mi chiedono come sto, mi fanno accomodare e mi chiedono se voglio mangiare qualcosa: grazie non è il caso solo un tè. Ci sono solo alcune coppie al lodge: mi hanno visto arrivare ieri e stamattina la moto disintegrata è ben visibile caricata su un carrello davanit all’ingresso. Vigliacco se una di queste persone m irivolga una mezza parola.
Questo è Eddie, che scopro colleziona bandiere dei vari paesi: a Natale voglio mandargliene una dell’Italia che gli manca e una della Ferrari, sua grande passione.
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Dopo andiamo al comando di polizia e rilasciamo una dichiarazioe generica sul fatto che ad un certo punto ci siamo scontrati. Io però ricordavo bene: Eddie mi conferma che l’urto finale è avvenuto chiaramente nel mio senso di marcia, loro erano contromano. Si capiva dai rottami e dai segni sull’asfalto. Però capisco anche che non può dichiarare una cosa del genere e farla verbalizzare: i due svizzeri sono clienti del lodge e lui ci lavora. Io mi sono reso conto che di solito, di fianco a moto ridotte come la mia c’è un corpo coperto da un telo bianco e va bene così. Ha preso accordi con l’assicurazione di Craig: i rottami della moto verranno portati da un negozio di moto di Grotfontein e dopo che il meccanico avrà scritto che non è possibile ripararla, bisognerà rispedire il tutto a Capetown, perché l’assicurazione rimborsi Craig.
Il meccanico venuto da Grotfontein nel primo pomeriggio col cmaioncino carica i pezzi e poi mi riporta a Tsumeb al Mousebird: anche il sig. Arno il proprietario mi aveva avvertito della pericolosità del guidare di notte…anche lui guarda me e i pezzi della moto.
La signora Monika, la moglie mi accompagna da un dottore che mi controlla tutte le giunture, ginocchia caviglie schiena ecc.. Con la digitale gli faccio vedere la foto della moto…mi ricontrolla e mi fa capire che posso accendere un cero. Mi dice di prendere gli antibiotici e di pulire ogni giorno la ferita allo stinco, mettendo una pomata nel buco. Già verso sera però inizia ad andare un poco meglio e io ho continuato, anche se con cautela a camminare: muoversi facendo circolare il sangue è sempre la cosa migliore con le botte.
Alla sera barbeque con un’altra coppia di turisti tedeschi: io meraviglio bevendo poco vino…sono italiano.

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Vado a letto e a parte il male al pettorale va un poco meglio.

RE_NIKO77 20-10-2011 07:46

porca zozza che botta!!!

Karim 20-10-2011 08:19

Devi accenderne uno grosso, di cero, ma molto grosso!

momi20 20-10-2011 08:22

Quote:

Originariamente inviata da Karim (Messaggio 6187315)
Devi accenderne uno grosso, di cero, ma molto grosso!

In effetti sto cercandone uno del tipo processione di un santo patrono del sud:angel4::angel4::angel4::angel4:

Panda 20-10-2011 10:49

vieni il 13 giugno a lamezia terme, Sant'Antonio, qui tutti i motociclisti sono devoti ;)

momi20 20-10-2011 17:10

Quote:

Originariamente inviata da Panda (Messaggio 6187720)
vieni il 13 giugno a lamezia terme, Sant'Antonio, qui tutti i motociclisti sono devoti ;)

Lo tengo a mente

zergio 20-10-2011 17:23

tutto è bene quello che finisce bene, ma un frontale con gli unici due mezzi in quella strada è surreale.

io mi sono rotto un dito del piede in piscina te hai sventrato pikup e la racconti.

quando non è il momento, non è il momento.


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