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-   -   [lungo] report turchia luglio agosto 2009 (http://www.quellidellelica.com/vbforums/showthread.php?t=237308)

giogio 16-09-2009 23:03

bhuuuuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

smettila non ne posso piu :cry::cry::cry::cry:

MassimoB 19-09-2009 17:39

complimenti,
sono stato in Turchia tre volte, sempre in aereo,
mi piacerebbe molto andarci almeno una volta in moto, chissà...
se riuscirò ad organizzarmi ti chiederò info, anche perchè partiamo dalla stessa città :)

milkplus 19-09-2009 17:46

Grande! Ottimo, quando vuoi fammi un fischio che poi ci si beve qualcosa insieme! ;)

MassimoB 20-09-2009 11:26

Quote:

Originariamente inviata da milkplus (Messaggio 4055592)
Grande! Ottimo, quando vuoi fammi un fischio che poi ci si beve qualcosa insieme! ;)

mi farebbe molto piacere incontrare di persona un QDE :),
puoi scrivermi sulla email del mio sito in firma, così ci incontriamo.

milkplus 20-09-2009 20:50

Ciao Massimo! Ok, fammi rimettere che sono mezzo malato e ci si incontra ;).

milkplus 20-09-2009 21:13

Eccomi, vado avanti un altro po' col report... ;)

venerdi' 24/07/09: Amasya – 0 km

Al nostro risveglio abbiamo fatto la piu' bella colazione turca fino a oggi: te', yogurt, cetrioli, pomodori, salame di mucca, olive, tre o quattro tipi di formaggio (tutti salatissimi!), anguria, pane, burro, marmellate e uova al tegamino belle calde e cotte a puntino! :)
Appena finito il pasto luculliano andiamo a visitare il sito archeologico delle tombe dei Re del Ponto. Si trovano sulla parete di roccia e dominano la vista dalla citta' guardando verso nord; sono completamente scavate nella roccia e risalgono al IV secolo a.C. L'ingresso costa 3 lire a testa; non abbiamo nessun opuscolo informativo, ma tanto ci affidiamo alla nostra mitica Lonely! Le rovine sono piuttosto mal ridotte, non c'e' moltissimo da vedere a parte i 'buchi' nella roccia... La cose che meritano sicuramente di piu' sono i panorami sulla valle e la citta'!
Dopo aver visto le tombe alterniamo le visite alle moschee a quelle nelle stradine piene di negozietti, dove non ci sono turisti, ma solo gente del posto e soprattutto dove i prezzi sono veri! ;)
A pranzo assaggiamo per la prima volta le famose 'pide' turche, una sorta di pizza che si puo' avere in tutti i modi, principalmente con carne o con formaggio fuso. Sono veramente ottime, visto anche il loro prezzo che va dalle due alle cinque lire. Accompagniamo la pida con l'ayran, ormai non riusciamo piu a farne a meno!
Quello che ci manca, forse piu' a me che a Silvia, e' il dessert. Si', perche' ogni tanto al ristorante mi piace concludere con un dolcetto! E la cosa piu' strana qui in Turchia infatti e' che ci sono tante pasticcerie che vendono dolcetti di tutti i tipi, ma ai ristoranti invece nemmeno uno. Ed e' per questo che dopo pranzo andiamo a cercarci qualche buon negozio dove vendono dolci. Dopotutto e' da Edirne che non mangio un po' di baklava... ;)
Nel pomeriggio visitiamo per bene tutto il centro storico di Amasya, da Ataturk Meydani alla Moschea di Beyazit II, dove ci sono anche una biblioteca ed una scuola coranica importante.
Concludiamo la nostra giornata cenando al nostro albergo, i prezzi sono molto piu' alti rispetto alla media, ma per oggi vogliamo esagerare! E poi i camerieri sono troppo simpatici: io cerco di imparare un po' il turco e loro l'italiano! :)

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sabato 25/07/09: Amasya, Erzincan, Erzurum – 560 km

Oggi sveglia presto! Ci aspetta una delle tappe di trasferimento piu' impegnative qui in Turchia: da Amasya ad Erzurum passando da Erzincan sulla E80, la strada europea che arriva al confine con l'Iran.
Il tragitto e' molto impegnativo: il tempo e' brutto e fa freddo, la strada e' piena di cantieri ed e' lentissima da percorrere in quanto semplice statale ad una carreggiata e due corsie... La fatica pero' e' ripagata in ogni momento dai panorami che si stagliano davanti ai nostri occhi: campagne brulle e montagne selvagge, con il GPS che mi indica costantemente i 14oo metri e passa di altitudine! La vacanza sta diventando sempre di piu' un'avventura, anche perche' il traffico e' quasi solo costituito da camion e poche macchine turche scassate: zero motociclette. Ai bordi delle strade troviamo spesso persone che vendono aglio e poco altro; ci sono mandrie di mucche e greggi di pecore e capre dove i pastori sono semplici bambini!
Arrivati ad Erzincan vediamo il primo tir iraniano da quando siamo in Anatolia: ha due targhe, una in arabo ed una internazionale con caratteri latini. L'emozione e' forte: ormai siamo arrivati in Kurdistan... :)
Ad una delle tante soste per la benzina (e le chiappe!) un gruppo di bambini viene a salutarci. Inizialmente erano quattro, alla fine una trentina! Ci chiedono da dove veniamo, dove andiamo ma soprattutto... Soldi! La parola piu' conosciuta da questi ragazzini e' infatti 'money'... :(
A meta' pomeriggio il tempo diventa veramente instabile, fortunatamente non piove, ma il cielo e' pieno di nuvoloni neri ed e' freddo: infatti siamo a piu' di 2000 metri. Arriviamo a Erzurum verso le 6 accompagnati da una bella pioggerellina e l'ingresso in citta' non e' dei migliori: la periferia e' piuttosto squallida e la strada fa pena, e' piena di buche, pozzanghere, fango e ghiaia sparsa. Arrivati in prossimita' del centro la vista migliora un po', passiamo infatti sulla strada principale del centro dove le due torri selgiuchidi, le meglio conservate della Turchia, ci danno il benvenuto! C'e' parecchio traffico, piove e siamo stanchi. Specialmente io, che ho guidato per quasi 600 km su strade di montagna e di campagna... Decidiamo cosi' di fermarci un attimo per consultare la guida e cercare un albergo. Non appena metto giu' i piedi dalla moto una coppia di ragazzi ventenni ci saluta e con un ottimo inglese ci chiede se abbiamo bisogno di aiuto. Si chiamano Recep e Burak e sono studenti universitari. Erzurum infatti vanta una delle universita' piu' valide della Turchia. Non me lo faccio ripetere due volte e cosi' approfitto chiedendo dove possiamo trovare un albergo con un posto sicuro per la moto. Recep, il piu' sveglio fra i due, mi spiega dove andare, ma onestamente non capisco piu' di tanto... Cosi' lui si offre di farmi da guida, salta in groppa al mio Giessone tutto carico e mi porta all'albergo piu' vicino. Silvia resta con Burak, siamo in pieno centro e c'e' una marea di gente, per cui mi fido e parto con Recep nella ricerca. Dopo un tentativo a vuoto finalmente troviamo un albergo, l'Esadas. Non e' stato difficile, solo un po' spericolato, in quanto Recep mi diceva: 'Vai qua, passa li', supera questo, supera quello, fai inversione, prendi questa scorciatoia, vai vai!!!' Roba da matti, ma divertentissimo! Solo qualche pensiero a Silvia, che e' con un estraneo ed e' lontana da me... Infatti appena arrivati all'Esadas ho quasi obbligato Recep a telefonare al suo amico per sapere dove erano e dopo pochi minuti sono arrivati: Burak ha gentilmente offerto un cay a Silvia mentre noi facevamo il rally dentro il centro di Erzurum! :D
Dopo aver colonizzato la nostra camera d'albergo con tutti i nostri bagagli e dopo la solita doccia rigenerante, ci incontriamo con i nostri due nuovi amici per mangiare qualcosa insieme. Cosi' ci portano in un ristorante veramente folkloristico nel centro di Erzurum, tutto arredato a tema con tappeti turchi, curdi, iraniani, siriani e con mobili e suppellettili tipici della regione. E' ovviamente molto turistico, ma per niente forzato ed esagerato, e' proprio un bel posto. A tavola parliamo della nostra vacanza e dell'Italia: loro amano la nostra penisola e vogliono sapere tante cose, nonostante abbiano anche amici che studiano a Roma e Milano. Sono poi piuttosto colpiti dal giro che vogliamo fare in questa vacanza, anche perche' non vedono molti turisti all'infuori di Turchi qui ad Erzurum, specialmente Italiani in moto! ;)
Dopo la cena facciamo due passi in centro, visitiamo da fuori le due torri selgiuchidi e poi Recep, vedendomi interessato nel capire da dove provenisse ciascun tappeto che era nel ristorante, ci porta in un negozio di tappeti. Il gestore del negozio e' un curdo sulla sessantina, molto simpatico ed accomodante, ma che vuole vendere a tutti i costi! All'inizio ci viene da pensare che il motivo di tutta questa gentilezza da parte dei due ragazzi fino ad ora fosse solo per portarci qui, poi dopo, vedendoci non interessati, non hanno insistito e abbiamo parlato d'altro. Sono piuttosto tristi che non ci fermiamo ad Erzurum per piu' di una notte. Infatti dormiamo qua solo per poi andare domani a visitare le Valli Georgiane fino a Yusufeli per poi arrivare a Kars, vicino al confine con l'Armenia.
Verso le dieci e mezzo ci riavviciniamo tutti insieme all'albergo, ci scambiamo le email e ci salutiamo calorosamente. Recep e Burak sono stati veramente gentili e amichevoli in questa serata, cosi' offriamo loro ospitalita' in Italia qualora vogliano venire a farsi qualche giorno di vacanza! :)

Sulla E80:
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Erzurum:
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Sinusoid 20-09-2009 22:25

molto bello e interessante.........

aspetto le prossime puntate

MassimoB 20-09-2009 22:49

Quote:

Originariamente inviata da milkplus (Messaggio 4058005)
Ciao Massimo! Ok, fammi rimettere che sono mezzo malato e ci si incontra ;).

ok, allora auguri di pronta guarigione :)

milkplus 20-09-2009 23:07

Altra tappa... :D

domenica 26/07/09: Erzurum, Tortum, Yusufeli, Gole, Kars – 380 km

Oggi attraverseremo gran parte delle Valli Georgiane e passeremo tutto il giorno in moto, fermandoci per vedere alcuni posti, per fare tante foto ed immergerci nei paesaggi stupendi della regione!
Il tempo e' sempre piuttosto brutto, ma non piove per cui gambe in spalla, ehm in sella, e andiamo!
La strada che va a nord verso Tortum da Erzurum, e' di recente realizzazione ed e' perfetta. Pero' mentre guido mi viene da pensare... Ma a che serve questa superstrada immensa se non c'e' neanche una macchina o un camion? Misteri della Turchia...
Prima di arrivare nella zona montuosa di Tortum, il paesaggio e' tutto praterie. Poi iniziano appunto le Valli Georgiane, un tempo territorio del regno medievale di Georgia. Le campagne e i paesaggi circostanti sono stupendi, i pochi villaggi presenti sono minuscoli e le case spesso sono poco piu' che capanne in pietra o mattoni, ci sono pochissime macchine... Insomma sembra di essere in un'altra epoca! La strada infine e' tutta nostra. Ogni tanto devo fare attenzione: spesso in curva trovo dei massi in mezzo alla strada caduti dalle pareti di roccia vicine... Decidiamo di visitare le rovine della chiesa georgiana piu' bella a detta della guida: Oskvank, si trova vicino a Uzundere e lasciamo cosi' la strada principale non appena troviamo l'indicazione. Ci ritroviamo a su una piccola via locale, che passa attraverso villaggi e fattorie, in mezzo a boschi e valli dominate da tantissimi piccoli torrenti; qui le persone ci guardano un po' stralunate, per capire cosa cavolo siamo venuti a fare da queste parti... E in moto per giunta! :) Vivono di pastorizia e agricoltura quasi esclusivamente di sussistenza, ma i visi delle persone sono sereni, felici e ci sembra che non manchi loro quasi niente. Siamo in terra di Laz, una minoranza etnica completamente diversa da quella turca e che discende dalle popolazioni caucasiche.
Le rovine della vecchia cattedrale di Oskvank, del X secolo, sono piuttosto affascinanti e misteriose: il soffitto delle tre navate e la cupola sono ormai crollati, ci sono bassorilievi e affreschi deturpati dagli iconoclasti e dai musulmani nei secoli passati, e le mura sono annerite probabilmente da incendi provocati per cancellare la cultura cristiana dalla regione. Assolutamente un luogo da preservare il piu' possibile!
Appena lasciata Oskvank riprendiamo la strada che porta al Lago di Tortum e proseguiamo verso nord. Il cielo inizia a schiarire e compare finalmente un timido sole a riscaldarci un po'.
Oltrepassato il lago la strada si strettisce parecchio e ci ritroviamo praticamente in una gola, dove all'interno scorre il fiume Coruh. Le pareti della gola sono spettacolari, tutte di roccia rossa; il fiume scorre tortuoso al nostro fianco, peccato solo che nei giorni passati abbia piovuto molto e che pertanto sia solo un enorme torrente di fango.
Verso l'ora di pranzo arriviamo nel paese di Yusufeli, proprio in mezzo ad una delle tante vallate della zona: il paese e' piuttosto vivo, sicuramente migliore dei poveri villaggi visti durante la mattina. Andiamo a mangiare in un ristorante, praticamente l'unico in paese, dove servono carni e kebab in tutti i modi possibili! Silvia rimane un po' colpita dal fatto che in paese e nel ristorante in particolare non ci sia nemmeno una donna. Non oso mettermi nei suoi panni, dev'essere un po' a disagio poverina... Il pranzo e' comunque ottimo e le persone sono cordiali e sorridenti. Uscendo vediamo anche entrare un gruppo di donne, le quali pero' vanno a mangiare al piano di sopra: uomini giu' e donne su, ognuno per conto suo...
Lasciata Yusufeli, che nei prossimi anni verra' completamente distrutta per lasciare posto ad un lago artificiale, prendiamo la strada per Gole ad est. Gradualmente le valli georgiane diradano diventando vere e proprie pianure, i paesaggi sono sempre stupendi e soprattutto non c'e' un'anima, siamo proprio all'avventura! Troviamo solo un posto di blocco armato della Jandarma turca lungo la strada, ci sorridono e ci salutano senza chiedere niente.
Nei pressi di Gole sulla strada c'e' un bel cantiere di allargamento della carreggiata e purtroppo ci si ferma, non si va avanti. Stanno infatti 'tirando giu' con le ruspe mezzo monte per fare spazio alla strada e noi ci incolonniamo con le macchine presenti, in attesa che riaprano al traffico. Fortunatamente nel giro di pochi minuti una ruspa arriva sul posto e ripulisce dalle macerie: ottimo si riparte!
Verso le quattro ci ritroviamo piano piano ad uscire dalla regione montuosa con valli e boschi e iniziamo a salire, salire sempre di piu'. E' freddo, nuvoloso e siamo su un altopiano a piu' di 2500 metri di altitudine: ai nostri lati ci sono solo steppe e praterie, siamo in mezzo al niente! Ci fermiamo obbligatoriamente, visto che non voglio rischiare, a fare benzina in un'area di servizio, l'unica vista da una settantina di chilometri, che si trova su uno spiazzo sterrato e con ghiaia, dove l'edificio e' quasi una baracca, la pompa e' vecchissima e dove la benzina fa pena! Infatti nel tragitto successivo fino a Kars la moto non mi tiene il minimo e devo tenerla accelerata durante le soste a motore acceso... Cavolo, era meglio se portavo un integratore di ottani! :(
Nei pressi di Kars, la strada diventa praticamente una grande pista sterrata con ghiaione, larga quasi una ventina di metri.
Arriviamo cosi' dopo questa giornata avventurosa e tutti sporchi di fango da capo a piedi, per le 7 circa con il cielo sempre piu' nero e con la pioggia. Un po' stanco guido per entrare in citta', la periferia sembra un villaggio di campagna, con la strada tutta spaccata, le papere e le mucche al bordo... Andiamo a cercare subito un albergo della guida, troviamo cosi' il 'Gungoren Otelcilik', onestamente un po' squallido, ma pulito e con tanti clienti che sembrano essere qui per lavoro. Il portiere mi fa parcheggiare lungo la strada, davanti alla hall: e' uno dei parcheggi peggiori trovati finora qui in Turchia per la notte, pazienza... Mi assicurano che non ci sono problemi e ci danno la stanza che si affaccia proprio sulla strada, cosi' che io possa ogni tanto controllare la mia motina.
Dopo la doccia usciamo, purtroppo e' tardi e non possiamo andare a vedere il castello, che e' l'unica attrazione della citta'. Pazienza, dopo tutto non era in programma una sosta turistica in questa citta' se non per una notte da trascorrere in vista della visita alla citta' archeologica di Ani.
Ceniamo in un piccolo locale dove servono esclusivamente 'lamachun', un altro tipo di piatto simile alla pizza, con la differenza che e' a base di carne e che e' fatto a strati impilati uno sopra l'altro. Non e' male, ma la pida e' tutta un'altra cosa! ;)

Andando verso Tortum:
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Oskvank:
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Lago di Tortum:
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Yusufeli:
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Verso Gole:
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Verso Kars:
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smile50 27-09-2009 20:36

Seguito?
 
E poi?
Mica bello lasciarci così sul gusto.... :mad:

Dai, che stavi andando forte...:D

BREEZE 28-09-2009 17:30

minchiazza nic, complimentissimi!

...una curiosità...ci saresti riuscito anche con la giessina?

milkplus 28-09-2009 22:01

Ragazzi, ancora un po' di pazienza vi prego... Sono dietro a cercar lavoro e il tempo scarseggia. Appena posso vado avanti! :)

@ breeze: ciao Fabrizio, grazie! Con la giessina forse da soli e' fattibile, ma in due con bagagli secondo me e' la morte... Specialmente per i 2000 km di autostrada fino a Istanbul! :-o

Zio Bit 29-09-2009 17:14

milkplus complimenti per il viaggio, leggendo mi hai fatto sognare ad occhi aperti, complimenti ancora

pv1200 30-09-2009 07:47

Ciao Milk veramente un bel report.. belle foto.. bello viaggio.. spero proprio di ripercorrere le tue tappe.. in bocca al lupo per la tua ricerca sicuramente è più importante.. aspetto le prox puntate

smile50 01-10-2009 19:21

Visto che è per una buona, anzi ottima, causa ..... si aspetterà.
Auguri! :)

Praga 02-10-2009 00:45

Ciao, complimenti Nicola, anche io ed altri due amici abbiamo visitato la Turchia questa estate (seconda metà di agosto) ma abbiamo visitato solo la parte più occidentale della Turchia (Izmir, Selcuk, Pamukkale, Fethyie, ecc. ecc. + Istambul) ma ci siamo resi conto che più vai "dentro" più scopri la vera Turchia e assapori con piacere l'accoglienza dei turchi. Prenderò nota delle tue tappe e delle tue esperienze per la prossima volta che certo non mancherà: non puoi lasciar fuori la Cappadocia e tutto il resto. Attendo anch'io la fine del report. Ciao

milkplus 03-10-2009 14:54

Eccomi ragazzi, grazie ancora per i complimenti e gli in bocca al lupo per il lavoro! :)

Allora... Dove eravamo rimasti, ah si'!

lunedi' 27/07/09: Kars, Ani, Kars, Igdir, Dogubayazit – 290 km

Oggi dedicheremo una mezza mattinata ad una tappa obbligatoria: Ani, le rovine dell'antica capitale armena al confine turco armeno. Prima di lasciare l'albergo di Kars durante la colazione, ci accorgiamo di non essere i soli italiani presenti... Incredibile! Conosciamo cosi' Antonella e Alessandro di Belluno. Sono fratelli, sulla quarantina e sono venuti dall'Italia per visitare un po' l'est della Turchia: hanno iniziato il loro tour indipendente da Van, dove sono arrivati con l'aereo, e hanno girato un po' con i dolmus nella regione per poi salire verso Dogubayazit, Igdir e Kars. I dolmus sono i pulmini minivan che fanno servizio taxi e la Turchia ne e' piena. Di solito sono Ford Transit degli anni '90, dei muli insomma.
Ma torniamo a noi... Con Alessandro e Antonella parliamo un po' dei rispettivi giri e sono inevitabilmente colpiti dal nostro! Devo dire pero' che sono i primi a non prenderci per matti e anzi sono fortemente affascinati! :) Dopo aver scambiato quattro chiacchiere ci salutiamo e ci diamo appuntamento ad Ani dove anche loro andranno appena lasciato l'albergo.
Prima di uscire da Kars mi fermo a mettere benzina e do una sciacquata alla moto per togliere un po' di fango: e' troppo sporca e come la tocchiamo ci sporchiamo! Beh, dopo tutta le strade bianche e la pioggia di ieri e' comprensibile... ;)
La strada che porta ad Ani e' in mezzo a pascoli verdissimi sui 2000 metri, dove spesso troviamo grosse mandrie di mucche a bordo carreggiata. E' una giornata stupenda, finalmente il tempo sta migliorando e possiamo goderci i panorami di questo angolo di mondo.
Arrivati nei pressi di Ani troviamo Ocakli, un tranquillo villaggio di capanne basse con i tetti di paglia e teli di nylon blu. Il custode all'ingresso del sito archeologico con i suoi due amici ci saluta calorosamente... 'Italia... Milan, Inter, Giuentus... Super!' :D Orgogliosamente ci fa parcheggiare la moto sotto “i leoni” in rilievo sulle mura dell'omonima porta di ingresso di Ani!
Questo posto e' veramente affascinante e lo consiglio vivamente a chiunque venga da queste parti. Mentre camminiamo vicino alla Chiesa del Redentore, in piedi solo per meta', ci raggiungono i nostri amici di Belluno appena arrivati con il pulmino e decidiamo di girare un po' insieme e farci le foto a vicenda :). Alla vicina Chiesa di San Gregorio troviamo un gruppo di operai addetti al restauro. Inizialmente non ci fanno entrare perche' il capo cantiere non vuole turisti durante i lavori, ma alla fine tra una chiacchiera e l'altra ci fanno passare per qualche minuto; l'interno e' veramente molto bello, pieno di affreschi abbastanza ben conservati, anche se con le figure prive dei visi come a Oskvank.
Oltre al fascino della citta' in rovina, la cosa forse piu' bella del posto e' la vista sul canyon che divide la Turchia dall'Armenia: veramente stupendo!
Verso le 11 salutiamo i nostri amici e andiamo a riprendere la moto: destinazione Igdir per il pranzo e poi Dogubayazit, ai piedi del Monte Ararat... !
La strada che percorre tutto il confine con l'Armenia e' da urlo! Anche se un po' disastrata, ma ormai ci siamo abituati, offre viste stupende con collinette di roccia rossastra completamente spoglie dalla vegetazione. E poi non c'e' un'anima, solo un pullman GT che viaggia a piu' non posso in direzione di Igdir su questa stradina di campagna mezza sterrata, da pazzi... Ad un certo punto troviamo un bivio con una strada che porta verso la frontiera con l'Armenia, c'e' pero' un posto di blocco militare fortemente armato con mezzi pesanti, carri armati e torrette: i confini sono chiusi. Beh, si sapeva, ma fa comunque un certo effetto vedere una cosa del genere con tanto di torrette di avvistamento...
Per pranzo arriviamo a Igdir: e' una citta' tipo Kars, ma molto piu' movimentata e caotica, piena di auto, furgoni, camion e motorette tutti mezzi scassati! Ci fermiamo ad un ristorante lungo la strada principale e ci mangiamo un bel kebab. Qui le persone ed il modo di vivere ci sembrano diversi, sono meno chiusi e riservati rispetto ai villaggi e le citta' viste nella regione nord orientale della Turchia, e' tutto molto familiare e accogliente.
Dopo aver mangiato andiamo verso Dogubayazit e appena usciti da Igdir un gruppo di soldati armati ad un posto di blocco ci ferma per il controllo dei passaporti: ovviamente siamo in regola, ma e' la prima volta in tutta la vacanza...
Arrivati finalmente vicino alla montagna biblica, non riusciamo a vederne la vetta, e' nascosta dalle nuvole. E che cavolo, io voglio immortalarlo con un sacco di foto! Vabbeh, andiamo avanti che Dogubayazit e l'Ishak Pasa sono vicini!
Dogubayazit e' piccola, ma parecchio movimentata: e' l'ultima citta' turca (solo geograficamente, visto che sono tutti curdi all'infuori di militari e polizia) e ci sono tantissimi camion e furgoni che vanno in Persia. Andiamo direttamente all'albergo consigliatoci da Alessandro e Antonella, l'Isfahan Hotel: e' gestito da ragazzi giovani e molto aperti al turismo straniero. Dopo aver contrattato il prezzo per due notti (90 lire in tutto!) chiedo a Sedef, il proprietario, dove posso parcheggiare la moto e lui molto cortesemente me la fa mettere nella hall!!! :)
La nostra stanza e' un po' spoglia, ma pulita anche se in terra c'e' la solita dubbia moquette; dopo il bucato e la doccia rinfrancante scendiamo a fare due passi. Troviamo pero' un fattorino e Sedef accanto alla moto con un gruppo di cinque ragazzi che ammirano il mio destriero bavarese: sono motociclisti iraniani e si congratulano per l'impresa! Ah, Silvia e' come se non esistesse, parlano solo a me... Oltre a loro un po' tutti i turisti dell'albergo immortalano la moto nella hall, compreso un gruppo di ragazze coreane in giro per il Kurdistan! :)
Pian piano ci rendiamo conto che l'hotel e' pieno di turisti occidentali che sono qua per fare escursionismo sull'Ararat. Questa meta e' infatti gettonatissima da tanti amanti del trekking. Ah, nemmeno un italiano... Si sa, per la maggior parte degli italiani questo e' un 'postaccio' pericoloso e pieno di musulmani terroristi! Mah, lasciamo stare gli aspetti politici e' meglio, anche perche' mi sto veramente rendendo conto di quanto la Turchia e il Kurdistan siano belli! In Italia invece c'e' parecchia ignoranza riguardo queste regioni e questi popoli, non si puo' fare come al solito di tutta un'erba un fascio... Ok, stop!
Camminando sulla strada principale del centro, veramente minuscolo, troviamo un ragazzo sui quindici anni che ci saluta con un ottimo inglese e che ci chiede se vogliamo andare a vedere il negozio di tappeti e kilim di suo fratello Osman: e' simpatico, andiamo! Mentre camminiamo e parliamo con lui, ci ricordiamo che anche gli amici di Belluno avevano incontrato queste persone. Ci avevano infatti parlato di Osman, del suo negozio, di suo fratello e di un'altra persona, Norman. Norman e' un uomo scozzese che vive a Prato da piu' di vent'anni e che da qualche anno trascorre l'estate dal suo amico curdo venditore di tappeti e dalla sua famiglia per aiutarlo nel commercio con i turisti, visto che parla diverse lingue. Appena arrivati al negozio li conosciamo entrambi e raccontiamo loro di Alessandro e sua sorella e del nostro viaggio. Sono ovviamente colpiti e anzi Norman, con il suo accento inglese fiorentino simpaticissimo, ci dice che siamo semplicemente mezzi matti! :)
I kilim e tutto il negozio di Osman sono stupendi e i prezzi veramente buoni, forse ci scappa un tappeto... ;)
Dopo una bella chiacchierata fra un cay e l'altro ad ammirare tappeti, principalmente curdi, ma di regioni diverse, salutiamo i nostri ennesimi nuovi amici e andiamo a mangiare qualcosa al ristorante accanto. Dopo la cena rientriamo in hotel anche perche' piove e fa un po' freddo e poi non e' che ci sia piu' di tanto da vedere in questo piccolo paese di frontiera specialmente al buio verso le dieci di sera. Comunque Dogubayazit ci piace, non so, ha qualcosa di magico questo posto, sara' che siamo lontanissimi da casa e le emozioni sono fortissime!
Per strada troviamo una coppia di ragazzi che avevamo intravisto ad Ani e che stanno cercando un albergo con la Lonely alla mano: ci siamo riconosciuti tutti e quattro e cosi' ci presentiamo. Loro si chiamano Milos e Jovana, sono Serbi di Belgrado e sono studenti universitari che girano da un mese in autostop e con i mezzi pubblici la Turchia dell'est, la Georgia e l'Armenia! :)
Dopo esserci salutati ci diamo appuntamento al nostro Hotel fra una mezzora per fare due chiacchere, visto che loro devono trovare prima un alloggio.
Concludiamo cosi' tutti insieme la serata sorseggiando una Efes e parlando con Sedef e un suo amico dell'Ishak Pasa, il palazzo 'da mille e una notte', per citare la guida, che si trova a sei chilometri da Dogubayazit e che e' il simbolo di questa regione insieme alla montagna di Noe'.
Ah, il mio turco migliora! Peccato che in questa citta' i piu' parlano curdo. Beh, mi applichero'! :)

Ani:
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Benzinaio! :)
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Strada verso Igdir... :eek:
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Sotto l'Ararat
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Moto nella hall dell'albergo a Dogubayazit con Mnuri in posa! :D
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Ballerino 03-10-2009 17:07

Finalmente!!!! Stavo aspettando con impazienza il proseguio del tuo racconto. Leggo che cmq col tempo non sei stato proprio proprio fortunato...acqua e temperature freddine eh?! Però posti fantastici!! Non vedo l'ora di tornarci!!! E vai!!!! :lol::lol::lol::lol:

motolibe 03-10-2009 17:56

complimentoni davvero un viaggio molto interessante

milkplus 03-10-2009 21:20

Grazie grazie! :)

Effettivamente il tempo e' stato un po' nuvoloso, umido e freddolino nei giorni verso Erzurum, le Valli Georgiane, Kars e Ani. Diciamo che il nord est e' fortemente a rishio come meteo anche a luglio-agosto, considera che non sono mai sceso sotto i 1500 km anzi spesso ero oltre 2000! ;)
Pero' non ho mai avuto freddo, io avevo la rallye 2 pro senza goretex e maglietta in microfibra sempre. La maglia termica della bikers e l'antipioggia li ho messi solo nel pezzo erzurum-yusufeli-kars che ero oltre 2200 con il cielo nuvoloso e pioggerelloso a tratti, mai preso temporali o nubifragi. ;)

Dalla prossima puntata in poi caldo bestiale fino a casa, come scrivero' nei prossimi giorni; il giorno piu' caldo? Van-Tatvan-Bitlis-Diyarbakir, 40 gradi sotto il sole con vento caldo secco!

Via domani vado avanti... ;)


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