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Le giacche costano 300€ perché è il prezzo giusto, non c'è relazione col costo di produzione. Se le stesse giacche le vendessero a 150€ i clienti si insospettirebbero e le riterrebbero "a priori" di bassa qualità.
Una giacca BMW deve costare 500€, anche se il fornitore in Cina gliela fattura 30€, semplicemente perché una giacca premium price BMW DEVE costaare così. Non capisco però come i guanti ProWinter costino solo 90€... Qualcosa non torna... |
un cliente che ragiona così è FESSO.
ed è giusto che venga inculato da chi vende. ma girando per i negozi... di vari settori tecnici... spesso mi accorgo che chi vende... patate o scarpe è uguale... quindi siamo messi proprio male. |
frenco ti sei dimenticato le faccine...
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Frenco, scherzando hai detto una cosa che capita spesso.
Alcuni beni e molti servizi hanno un prezzo figurato, qeusto rpezzo figurato è via via andato crescendo, con un'impennata in seguito all'entrata dell'euro. La totale mancanza di concorrenza, almeno in Italia, ha portato i valori economici in gioco per alcune di quelle cose (rogiti, parcelle di professionisti, scarpe di marca, case, etc etc) a cifre senza alcun riscontro con il reale valore. |
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Non che io diriga... anzi. Però prima di prendere un giudizio di parte sull'argomento, andiamo almeno a vedere i bilanci e tentiamo di capire quali e quanti costi concorrano alla produzione di un singolo oggetto. I costi variabili diretti incidono solo in parte sul costo finale del prodotto. Quanto sia questa parte, poi dipende dal mercato in cui si opera. Certo è che non sono gli unici a incidere, mentre sono spesso gli unici che possono essere ridotti. In soldoni, preferisco che l'azienda 'X' a pari guadagno produca la mia giacca a basso costo, ma che spenda per ricerca e sviluppo, test, ingegnerizzazione del prodotto che sono cose che "pesano" comunque sulla giacca stessa, piuttosto che produrre in Occidente, lesinando sull'innovazione e/o sulla tecnologia. A meno che non si creda che c'è "spazio" per fare entrambe le cose, il che è decisamente ottimistico. Le uniche aziende che hanno in teoria questa possibilità sono quelle che fanno prodotti di nicchia o comunque 'high end', ma anche lì non avendo grandi volumi devono per necessità di cose aumentare i margini per coprire i costi indiretti, il che riporta al punto di partenza. Giusto per dire che non è così semplice come sembra.... |
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E poi, concorrenza sleale con chi?!? :confused: Io non posso che essere d'accordo con Micheletn, è molto difficile e 2rischioso" fare questi discorsi senza essere nella posizione in cui i conti di un'azienda li devi far tornare... Io non sono particolarmente pro Cina ma neanche la demonizzo come molti, noi produciamo ancora circa il 50% dei nostri prodotti in europa (quelli in acciaio ancora internamente) ma non possiamo fare altrimenti perchè certi prodotti non potrebbero neanche essere realizzati, semplicemente perchè la produzione in Italia li metterebbe subito "fuori mercato". Posso quindi garantirti che, almeno nel nostro caso, i prodotti fatti in oriente (non c'è solo la Cina) costano decisamente meno di quello che costerebbero se prodotti in Italia bisognerebbe avere accesso ai bilanci e ai conti economici di tutte le aziende che si nominano per poter dire che il loro focus è sui "profit" magari hanno solo bisogno di un margine di contribuzione unitario più alto per poter investire di più in attività di ricerca o in pubblicità, parlare senza avere le informazioni, secondo me, è sempre sbagliato... :( |
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Torta di mele ad € 1 non la vuole nessuno... Ma per la stessa cosa chiamata TRIONFO DI MELE IN CROSTA a € 10 c'è la fila |
Il prezzo di un prodotto non è riconducibile solo al costo di realizzazione produttiva... C'è molto di più dietro i 500€i una giacca BMW ;)
... che comuqnue non comprerei mai.. :lol: X BARBA... non sono fessi quelli che comprano le giacche firmate BMW o KTM.... hanno solo i soldi per farlo.. |
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io parlavo seriamente, non c'era bisogno di faccine. la maggior parte dei clienti, in assenza di elementi oggettivi per giudicare, e non avendo la specifica competenza settoriale, si basa sul prezzo. la prima cosa che insegnano ai master di marketing, da venti o trent'anni a questa parte, è quel famoso caso di un produttore di lubrificanti che lanciò un eccellente prodotto ad un prezzo molto aggressivo: zero vendite. Che fare? Nuova grafica, nuovo nome, prezzo doppio: andò a ruba. |
guardate Renzo Rosso con la Diesel, riesce a vendere a 200€ jeans da 10€, senza il suo marchio sarebbero sulle bancarelle a 20€
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...pensa pure a Matteo Cambi, che rivendeva le cose della sartoria di famiglia...
Ziomargherita... |
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se una cosa costa tanto... mi chiedo il perchè... lo scopro... se ne vale la pena... la compro. se una cosa costa poco... mi chiedo il perchè... lo scopro... se ne vale la pena... la compro. non ho abbastanza soldi per non dovermi chiedere il perchè. se uno ha pochi soldi... e non si chiede manco il perchè... è FESSO. ma se preferisci... più politically correct... è un CLIENTE MENO CONSAPEVOLE. |
mio padre mi diceva sempre: non fare cretinate, solo i ricchi possono permetterselo
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:lol: :lol: :lol: |
Per coloro che mi hanno chiesto una lista (non esaustiva):
-Computers -Telefonini -Molti articoli di elettronica -Scarpe da ginnastica -Abbigliamento in genere (sportivo e non) -Oggettistica (ciarpame) vario Vi basta? |
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è come il doping...se si dopa uno si dopano tutti...altrimenti quello vince sempre (non prenderlo alla lettera è un esempio estremo...)... se un produttore va in cina ci vanno tutti perchè quello che ci va è più competitivo...il vantaggio che dici tu c'è solo in una prima fase quando solo alcuni producono in cina...quando producono tutti i prezzi si allineano verso l'alto... |
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