PDA

Visualizza la versione completa : azienda italiana espatria - SUOMY


Panda
19-09-2013, 08:42
anche suomi passa la dogana


diventerà cinese

La globalizzazione ha influenzato il mercato mondiale anche per quanto riguarda le due ruote e tutto ciò che gravita intorno alle moto; aziende italiane acquisite all’estero come Ducati e Bimota, ora dirette rispettivamente dalla Germania e dalla Svizzera, ed aziende estere cedute ad italiani come ad esempio la londinese Matchless, acquisita dai fratelli Malenotti. Risulta evidente l’importanza degli investimenti - che vengano o meno dal nostro “Bel Paese” - per la salvaguardia ed il miglioramento di marchi italiani storici che altrimenti avrebbero avuto un futuro difficile ed incerto.
Ultima azienda a seguire la scia delle cessioni all’estero è stata Suomy di Lurago d’Erba, fondata nel 1997 da Umberto Monti e rinomata per la produzione di caschi ma non solo, è stata recentemente ceduta al fondo Sk Sport. A questo proposito la precedente proprietà ha dichiarato in un intervista:
“Noi eravamo interessati ad una collaborazione ma loro no, volevano acquistare un marchio importante nell'ambito motociclistico; abbiamo ceduto anche a causa della crisi…” “Per ciò che concerne la produzione verrà affidata ad un nostro partner indonesiano la commessa dei caschi scooter di fascia media e bassa ma all'Italia resterà quella delle linee alto e top di gamma; queste attività saranno comunque gestite dal nostro gruppo, il Suomy Motorsport (di cui ora Monti è CEO ndr.).”

Ecco il comunicato ufficiale che dà la notizia.
Il prestigioso marchio Suomy, famoso nel mondo per la sua attitudine sportiva e per aver equipaggiato e protetto campioni del calibro di Max Biaggi, Loris Capirossi, Troy Bayliss e molti altri (per un totale di 20 titoli mondiali conquistati, ndr), cambia nazionalità e si trasferisce ad Hong Kong.
Un fondo d’investimento privato ha acquisito la titolarità del marchio per tutto il mondo ad esclusione dei settori sci, bicicletta e cavallo.
Sebbene il marchio sia volato oltreoceano, il DNA di Suomy resta e resterà made in Italy.
Il management che ha portato Suomy a questi altissimi livelli di popolarità rimane il medesimo e la sede operativa rimane non solo in Italia ma sempre in Lurago d’Erba.
Questo grande apporto di capitali, da investire sul marchio Suomy, porterà in brevissimo tempo al rientro nelle competizioni motociclistiche ad altissimo livello ed ad un veloce ed attento sviluppo della gamma attuale di prodotti, al fine di poter coprire tutto il mercato motociclistico e non solo quello delle super sportive dove ora Suomy è leader.
Una grande opportunità da giocarsi in un mercato globale sempre più competitivo che vedrà sempre più l ‘italianità’ di Suomy affermarsi nel mondo.

LA STORIA … IN BREVE

Suomy nasce nel 1997 come azienda produttrice di caschi racing ed è proprio dalle gare che trae il maggior know-how utile allo sviluppo dei prodotti.
Nel 2000 firma un importante accordo di partnership con Ducati ed entra da protagonista nel mondo della Superbike e nel 2001 raggiunge con Max Biaggi i più alti livelli del motociclismo nella MotoGp.
Nel corso degli anni Suomy viene ampliata e nasce così il “Suomy Planet”.
L’estensione del marchio porta l’azienda ad essere presente in settori diversi come quello della profumeria, degli articoli di pelletteria e valigeria, dell'abbigliamento bambino, degli accessori per la scuola, dell'orologeria e dell'abbigliamento sportivo e tecnico.
Nel 2008 Suomy realizza i primi negozi monomarca all’interno dei maggiori outlet italiani ed all’estero vendendo tutti i tipi di prodotti legati al marchio.
Nel 2009 Umberto Monti crea la Suomy Latino America in collaborazione con un partner argentino; si tratta di una “sister company” che produce localmente caschi in materiale termoplastico utilizzando stampi provenienti direttamente dagli stabilimenti italiani Suomy.
Il 2010 è l'anno della vittoria in Superbike con Max Biaggi e del rientro nel Motocross con il casco Mr Jump che trova spazio fino in Mx1 ed Mx2.
La storia recente vede l'azienda sempre profondamente impegnata nel "racing" come nella ricerca di migliorie rivolte a tutti i prodotti del marchio Suomy

Superteso
19-09-2013, 08:43
La lista si allunga....


 🐾

RedBrik
19-09-2013, 10:34
un'altra azienda dalla quale non comprerò più, a meno che non abbassi i prezzi del 50%.

Son contentissimo di pagare, se c'è qualità e manodopera italiana. Se manca uno di questi due elementi, il mio portafoglio improvvisamente fa molto lo stizzito.

RedBrik
19-09-2013, 10:56
mi sta benissimo che un'Azienda come la Bimota si faccia comprare, se ha bisogno di capitali.

Mi sta anche benissimo che la Ducati sia venduta da un fondo di investimento all'Audi, tanto non era di proprietà italiana da un po'.

Non capisco invece proprio per niente aziende come la Bialetti, la Loro Piana, la Dainese, e la Suomy ora, che vanno bene, che vendono a prezzi "premium" e che quindi immagino riescano a macinare guadagni e che - per evidente smania di fare ANCORA più soldi - delocalizzano per risparmiare due lire.

Ecco, se questo è il fine, allora continuo a comprare da loro se mi abbassano i prezzi. Altrimenti vuol dire che - oltre a creare un danno alla società economica italiana - mi stanno pure prendendo per il culo.

verci
19-09-2013, 11:28
Dainese aveva delocalizzato da tempo immemore.

Se volete roba italiana 100% i costi sarebbero tripli o più di quello che già si paga ora.
I guadagni non ci sono più in Italia, o meglio... non sono più possibili in Italia.


Chi può se ne va, chi non può morirà. Legge di mercato, preparate la valigia oppure allenate lo stomaco a restare vuoto. Altre alternative non ci sono. Prima si capisce, prima si agisce di conseguenza.

matteo10
19-09-2013, 11:35
...Non capisco invece proprio per niente aziende come la Bialetti, la Loro Piana, la Dainese, e la Suomy ora, che vanno bene, che vendono a prezzi "premium" e che quindi immagino riescano a macinare guadagni e che - per evidente smania di fare ANCORA più soldi - delocalizzano per risparmiare due lire...Mi dai i dati di bilancio 2010-2012 di Suomy che ci do un'occhiata volentieri?

Lu.K
19-09-2013, 11:50
è purtroppo storia di tutti i giorni, noti o poco noti che siano i marchi.

ed anche aziende che apparentemente hanno sede in Italia, spesso hanno delocalizzato la produzione in altri Paesi (ora va abbastanza di moda la Bulgaria, dove l'imposizione diretta per le società è del 10%).

anche Paesi "avanzati", come Svizzera, Germania, Austria, ecc., offrono incentivi non da poco, quando si "pianta" ex novo un'azienda.

una recentissima sentenza europea, oltretutto, ha stabilito che, in caso di trasferimento della sede societaria all'interno della UE, non ci può essere alcuna tassazione, dato che non c'è alcun realizzo di beni (l'Agenzia Entrate, ovviamente, ha sempre sostenuto il contrario).

in realtà il problema non consisterebbe tanto nel fatto che alcune aziende se ne vadano dall'Italia, ma in quello che non ne arrivano...
l'Italia non è attrattiva, da questo punto di vista e più che impedire lo "spostamento" di chi ha sede qui, si dovrebbero creare le condizioni favorevoli per attirare capitali e quindi aziende.

se un'azienda trasferisce la produzione all'estero, lascia i dipendenti disoccupati (che quindi non saranno più consumatori) e costringe per di più lo Stato ad erogare cassa integrazione. un doppio danno con effetti a cascata.
esempio di incentivo: non sarebbe preferibile sgravare il costo del lavoro per rendere meno appetibile il trasferimento? (mantenendo lavoratori occupati che alimentano i consumi e sgravando le casse statali dalla C.I.)?

e per chi vuole investire non sarebbe interessante sapere che si può "concordare" (tax ruling) il proprio regime fiscale per 5/10 anni, e che nella fase di avvio la tassazione è particolarmente leggera?
sono solo esempi eh!

Mansuel
19-09-2013, 11:57
la Dainese, che vanno bene, che vendono a prezzi "premium" e che quindi immagino riescano a macinare guadagni e che - per evidente smania di fare ANCORA più soldi - delocalizzano per risparmiare due lire.

Ma infatti la Dainese la sta pagando tutta questa politica di produzione.
Ho capi Dainese "vecchi" che sono immortali, dopo cadute e riparazioni sono ancora lì a fare il loro dovere.
Un mio amico ha la roba "nuova" che gli si smonta nel normale uso dopo pochi mesi.
Ed ogni volta non manca di farmelo notare perché ero stato io a consigliargli Dainese...

RedBrik
19-09-2013, 11:58
Mi dai i dati di bilancio 2010-2012 di Suomy che ci do un'occhiata volentieri?

onestamente non li ho.

Loro Piana in compenso aveva un utile pre-imposte del 20% del fatturato, quindi non aveva nessun bisogno di farsi comprare.
http://qn.quotidiano.net/economia/2013/07/08/916642-lvmh-acquista-loro-piana.shtml

In situazione simile era la Bialetti, ricordo di aver letto i dati su un'articolo di La Stampa dell'epoca.

Non so come fosse messa la Suomy, ma so che sono disposto a pagare per qualità e per un prodotto fatto in Italia, con dipendenti pagati il giusto e in regola. E non è che i loro caschi fossero "fuori mercato" come prezzo, tale da non poter giustificare un rpezzo più alto, se la tecnologia è al livello per giustificarlo. Un Arai è ben più caro, eppure vendono benissimo.

Chi dice che è impossibile si guardi intorno. La Brembo produce in Italia e non mi sembra sia destinata al fallimento. La Fiat produce la Panda in Italia, che vende, e non la vende in perdita, ad un prezzo ragionevole per ciò che è il prodotto. La Indesit? Vero che non naviga nell'oro, ma la produzione in Italia c'è. I vari produttori di scarpe, mobili, cucine, divani?

Insomma, la differenza è tra chi sa fare impresa e vende, anche a prezzi cari, perchè ha un certo contenuto, e chi invece sa limare sui costi facendo produrre oggetti sviluppati qui, con decenni di esperienza, a degli indigeni coperti di foglie di fico.

Nel lungo periodo, la seconda strategia non credo pagherà.

Alk
19-09-2013, 13:09
cazzarola!!! uno stabilimento suomy è praticamente a fianco a casa mia, il primo paese fuori casale monferrato...

auguzt
19-09-2013, 14:02
...“Per ciò che concerne la produzione verrà affidata ad un nostro partner indonesiano la commessa dei caschi scooter di fascia media e bassa ma all'Italia resterà quella delle linee alto e top di gamma; queste attività saranno comunque gestite dal nostro gruppo, il Suomy Motorsport (di cui ora Monti è CEO ndr.).”

Quindi a, meno che non compri lo "scodellino" o il jet da scooter, compri roba fatta in Italia. E' la società che mette la sede all'estero, e aggiungo io, per presunti motivi di pressione fiscale.

verci
19-09-2013, 14:38
la società per cui lavoro (multinazionale americana) ha aperto la prima sede europea in italia, che tutt'ora resiste.

in italia l'imposizione fiscale è del 58% circa.

Da un po' di anni si sta spostando tutto in svizzera, nel canton ticino. La tassazione CH in totale è del 27%.


La sede italiana chiuderà entro 2 anni, 200 persone a casa. A meno che non vogliano spostarsi in svizzera.


un esempio che mi tocca da vicino, un esempio tra tantissimi.


In italia non si produce più, non si produrrà mai più se non piccole produzioni artigianali destinare a scomparire nel tempo.

cocmas
19-09-2013, 14:50
le motivazioni per cui un'azienda si trasferisce all'estero sono molte: fiscalità, burocrazia asfissiante, corruzione, incertezza del diritto ed ultimo anche costo del lavoro. benchè se ne dica, il costo del lavoro in Italia è la causa meno importante che guardano le multinazionali. Il problema sono gli altri sopra. Per un inglese od un americano la nostra burocrazia è folle, pazzesca, al limite della demenza. Se caschi in mano al funzionario cretino di turno, per costruire una fabbrica ti fanno impiegare otto anni, quando è in piedi sei già fuori mercato.
La tangente è un'altra causa, la corruzione in Italia ha raggiunto vette incredibili, ce lo dicono organismi internazionali. In Italia infine la tassazione reale è del 70%, in Inghilterra per esempio del 33%, in Serbia addirittura lo stato ti incentiva ad aprire fabbriche, sei esente tasse per 5 anni. Incertezza del diritto, poi, siamo cavillosi e lo stato ci mette otto anni di media per darti ragione o torto. In Italia lo stato tutela i delinquenti, tutti garantisti, ma la parte lesa? Ora vogliono una nuova amnistia, e poi chiamano gli americani ad investire? auh...diventeremo la cenerentola dell'Europa, i meglio se ne sono andati. Ricordiamoci sempre che un imprenditore non è un missionario....

Mansuel
19-09-2013, 15:14
Dainese aveva delocalizzato da tempo immemore.

Se volete roba italiana 100% i costi sarebbero tripli o più di quello che già si paga ora.
I guadagni non ci sono più in Italia, o meglio... non sono più possibili in Italia.

Questo è l'alibi che usano i produttori che giustificare le loro discutibili scelte.
Ci sono esempi di made in italy a prezzi più che abbordabili, per precisa scelta.

3alista
19-09-2013, 15:14
Io sono emigrate dall'Italia alla Svizzera in tempi non sospetti (2004) ma il motivo fondamentale e' la burocrazia.

Abitavo dove neanche c'era l'ADSL dove a nessuno fregava un tubo, uno studio professionale dove 2 persone lavoravano solo per fare fatture (non piu' di 60 per anno) e preparare tutto per il commercialista.

Quando sono arrivato in CH non mi sembrava vero, per cambiare la patente la si spedisce per posta anche se l'ufficio e' a 4 km e in 36 ore hai la nuova patente svizzera!!

Da allora sono stato fortunato a trovare la via giusta e sopratutto le persone giuste , ma impiego circa 200 persone in giro per il mondo che fanno cose diverse tra loro ma di rientrare in Italia non se ne parla. L'arroganza la supponenza, il leccaculismo e l'inefficenza e' dilagante radicata e non cambiera' mai: vorrei molti piu' Nick Sloane (personaggi come lui si trovano normalmente in giro) e meno Schettini....

Da ora fintanto che io non vedro' un barlume di speranza in italia a lavorare non ci torno, ma ho paura che ormai il tarlo del furbinismo abbia intaccato le travi portanti.

Sono stato a Roma qualche giorno e camminando in centro, nelle zone della politica ho visto SOLO autoblu, arroganti figuri che si facevano scarrozzare.... sono andato ad un incontro per avere informazioni su un bando di concorso e mi hanno detto testualmente che tanto sapevano che avrebbe vinto trick&track spa.......

Inutile dare colpe ai politici che NOI abbiamo votato, non ce li hanno votati I Germanici, li abbiam votati noi, la colpa e' nostra non dei politici.

Tiriamoci su le maniche e produciamo, io sicuramente tornero' in italia, oggi avrei lavoro diretto per una decina di persone e indiretto per un altro centinaio ma perche' dovrei farlo oggi? Io ho pagato le tasse all'italia per 11 anni e quando mi sono trasferito per riavere gli acconti ho dovuto aspettare 5 anni!

Che tristezza...

Poz
19-09-2013, 15:24
Non conosco il motivo di tale scelta.
Posso però pensare che la si stava preparando da tempo: mi risulta che già l'anno scorso avessero venduto la sede storica di Inverigo (Lurago d'Erba è un errore), capannone ed uffici.

Lu.K
19-09-2013, 15:28
Questo è l'alibi che usano i produttori che giustificare le loro discutibili scelte.
Ci sono esempi di made in italy a prezzi più che abbordabili, per precisa scelta.

Sì, ok, ma il mercato è libero, il denaro circola liberamente, l'imprenditore sceglie liberamente dove stabilirsi.....
E altrove, mica tanto lontano da noi (si vedano anche i vari esempi nel 3ad) stendono tappeti rossi ai nuovi investitori, e assistono quelli già presenti.....

bigbe@r
19-09-2013, 15:29
Non capisco invece proprio per niente aziende

no partita iva no parti:lol:

Flying*D
19-09-2013, 15:47
E' la società che mette la sede all'estero, e aggiungo io, per presunti motivi di pressione fiscale.

No capisco perche' continuate a dirte che la societa' si trasferisce all'estero quando e' chiaramente scritto

Un fondo d’investimento privato ha acquisito la titolarità del marchio per tutto il mondo ad esclusione dei settori sci, bicicletta e cavallo.

sono i nuovi proprietari che scelgono la sede...

cobra65
19-09-2013, 16:38
Mah, io credo che fondamentalmente gli imprenditori, (specialmente quelli piccoli) ne abbiano un po' piene le palle di pagare le tasse che pagano in Italia per poi essere comunque trattati da approfittatori e da evasori, e vivere presi per le palle dalle banche...e poi per che cosa??? Io personalmente non mi ci metterei nemmeno a fare impresa in Italia ... così come non riconosco piu' diritti ad uno stato che non paga i suoi debiti ...

Superteso
19-09-2013, 16:43
Tra non molto penso che per forza di cose, la costituzione vada riscritta.
L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro....

Non sarà più così...


 🐾

3alista
19-09-2013, 16:43
... poi mi chiedo: ma se un'amministrazione non paga, perche' non si possono sequestrare I palazzi? Godrei come un riccio a sequestrare il parlamento....

Dfulgo
19-09-2013, 16:49
... poi mi chiedo: ma se un'amministrazione non paga, perche' non si possono sequestrare I palazzi? Godrei come un riccio a sequestrare il parlamento....

...con la giustizia (si fa per dire eh) italiana, ti ci vogliono più di dieci anni per farti pagare da un Pinco Pallino qualsiasi (se ci riesci), figurati dallo stato...

:(

...poi parlano di "attirare capitali dall'estero" :lol::lol::lol:

manco a Zelig :mad:

3alista
19-09-2013, 17:02
Una volta ho venduto in Italia un carico di acciaio con lettera di credito.
Il Gaglioffo, non vi dico dove per non sembrare razzista, ha ottenuto dal tribunal un sequestro della LC "inaudita altera parte" solo per il fatto di aver riscontrato delle anomalie sul carico . Con il ricatto di mantenere Fermi 5 milioni di € ho scontato 90'000€ perdendoci ma liberando la linea di credito per alter cose... UNO SCHIFO!!! infatti non vendo neanche piu' un chilo in Italia, manco morto. Io credo che per un New Deal Italiano l'unica speranza sarebbe o una Guerra o una dittatura che in 5-6 anni risistemi un po' tutto anche se immagino non sia una soluzione politically correct (mi spiace ma devo essere sincere)

Lu.K
19-09-2013, 17:23
Di oggi:

http://www.corriere.it/economia/13_settembre_19/destinazione-italia-letta-investimenti_8581d73c-2116-11e3-abd6-3cb13db882d4.shtml

A parte accorgersene con una ventina d'anni di ritardo, magari tra un po' capiranno anche che non è come in campagna elettorale, dove basta millantare e promettere.....

emmegey
19-09-2013, 17:47
.... delocalizzano per risparmiare due lire.



Se tu conoscessi "realmente" le pressioni fiscali presenti in Italia e in altri stati capiresti benissimo che non son proprio due lire....:lol::lol::lol::lol:

auguzt
20-09-2013, 01:40
...Non capisco perche' continuate a dire che la societa' si trasferisce all'estero...[]...sono i nuovi proprietari che scelgono la sede...
Hai ragione, è che ultimamente ho già visto un paio di "teatrini" di società che si comprano fra di loro per smaltire debiti che diventano inesigibili ed i proprietari rimangono poi gli stessi. E la seguente disposizione mi ricorda tanto uno di questi:
...Suomy di Lurago d’Erba, fondata nel 1997 da Umberto Monti...
“Noi eravamo interessati ad una collaborazione ma loro no, volevano acquistare un marchio importante nell'ambito motociclistico; abbiamo ceduto anche a causa della crisi…”...
"queste attività saranno comunque gestite dal nostro gruppo, il Suomy Motorsport (di cui ora Monti è CEO ndr.).”

Magari poi è effettivamente come da articolo e sono passati al servizio di una società di investitori di Hong Kong...

freedreamer11
20-09-2013, 10:51
Dainese aveva delocalizzato da tempo immemore.

Se volete roba italiana 100% i costi sarebbero tripli o più di quello che già si paga ora.
I guadagni non ci sono più in Italia, o meglio... non sono più possibili in Italia.


Chi può se ne va, chi non può morirà. Legge di mercato, preparate la valigia oppure allenate lo stomaco a restare vuoto. Altre alternative non ci sono. Prima si capisce, prima si agisce di conseguenza.

Per me, legge di mercato, è quando a parità d tassazione, a parità di costi dati e certi, uno fa un prodotto migliore ed il concorrente arranca o, peggio, sparisce... ecco, mi pare che possiamo parlare di tutto meno che di legge di mercato in questo periodo!

3alista
20-09-2013, 10:57
Free scusa ma non e' una gara per capire chi e' piu' bravo, te devi produrre vendere e guadagnarci, se una nazione ti permette di farlo perche' dovresti evitarla? Se io devo comprare un casco identico , concorderai che prendo quello che costa meno, giusto?

Non credo che questi siano periodi in cui uno decide dove ci guadagna di piu', sono periodi in cui uno decide se sopravvivere o meno.

freedreamer11
20-09-2013, 11:08
In ballo entra un termine importante: etica.
Puoi scegliere di delocalizzare, di non lottare contro il sistema e partire. Puoi scegliere i contratti co co co e prendere i soldi della cassa per i tuoi dipendenti e poi, finiti tutti gli aiuti, fare le valige e tanti saluti.
Certo, puoi fare come Dainese, la Fiat etc etc
Però, puoi anche scegliere la via più difficile per un bene che va oltre.
Ad ogni modo i furbi e chi appunto può se ne vanno, gli altri restano e cercano di lottare.

Però, cazz, non mi scrivi più MADE IN ITALY sul tuo cavolo di prodotti eh!

Charly
20-09-2013, 11:15
L'italia è un terreno troppo difficile. Gli imprenditori non si fanno pregare. Immigreremo come tanti anni fa.

BKRider
20-09-2013, 12:12
Mi sento di dire che purtroppo è tutto vero, ragionevole e giustificabile, sia quelli che difendono l'imprenditoria che espatria, sia quelli che difendono il cittadino comune che si trova alla mercé della realtà italiana; ma che fare? Forse mi sento di ammettere che tutto quello che manca all'Italia è un popolo unito, un popolo che abbia un senso di appartenenza e di patriottismo e alti valori morali e civili, che purtroppo non ci sono e si vedono, anzi si manifestano con gli adoloscenti e i ragazzi, sempre più protetti dai genitori e giustificati su ogni cosa. Ricordo da bambino che solo mi fossi permesso di rispondere ad un insegnante o ad un adulto in genere venivo ripreso o punito.....oggi invece.....
L'italia purtroppo è fatta dal suo popolo e questo siamo e questi rappresentanti politici sono lo specchio di noi altri.

drop
20-09-2013, 12:31
Non capisco invece proprio per niente aziende come la Bialetti, la Loro Piana[/I][/I], la Dainese, e la Suomy ora, che vanno bene, che vendono a prezzi "premium".


Loro Piana HA dovuto vendere !!!!!!

aspes
20-09-2013, 12:58
Ma infatti la Dainese la sta pagando tutta questa politica di produzione.
Ho capi Dainese "vecchi" che sono immortali, dopo cadute e riparazioni sono ancora lì a fare il loro dovere.
Un mio amico ha la roba "nuova" che gli si smonta nel normale uso dopo pochi mesi.
Ed ogni volta non manca di farmelo notare perché ero stato io a consigliargli Dainese...

confermo completamente. E forse anche spidi da quel che vedo sulla mia roba

freedreamer11
20-09-2013, 13:15
http://www.formiche.net/2013/07/09/loro-piana-arnault-lvmh/

Mah ....

Ad ogni modo stento a credere che persone di questo calibro non abbiano influenze nella politica... da che mondo e mondo il 90% degli imprenditori (negli ultimi 30 anni) ha fatto prima il proprio interesse e poi quello delle maestranze (e parlo anche per quanto mi è accaduto).
Ad ogni buon conto, come già detto, ognuno ha le proprie ragioni solo che, chi più ha, ha più ragione degli altri :)

3alista
20-09-2013, 14:01
Free, io sono un imprenditore atipico immagino ma ne conosco tanti che , come me, non assumono nessuno che non possa pagare e che comunque prenda lo stipendio (NB stipendio e non dividendi) solo dopo che tutti sono stati pagati. Ne conosco tanti che reinvestono tutti I proventi come me per crescere. Molti di coloro che lavorano con me guadagnano piu' di me. A 40 anni ho investito di piu' di quello che ho risparmiato tutta la vita, saltando ferie lavorando sempre e costantemente per avviare una attivita'.
Secondo te lo avrei mai fatto in Italia dove le tasse vanno a pagare l'auto blu a scillipoti o ai capetti dei vari dipartimenti? No mi spiace. Io sono Italiano, fiero di esserlo ma nessuno mi ha mai regalato nulla, nessuno di quei parassiti avra' mai un centesimo del frutto del mio lavoro. Tra l'altro prima di emigrare nel 2004 ho passato un anno a cercare una persona sveglia che mi potesse aiutare ma dopo 56 colloqui dove ho sentito domande su vacanze bonus stipendio ma nessuna domanda sul tipo di lavoro, scoraggiato me ne sono andato. Non credere che sia stato semplice decidere perche' a) e' una sensazione di sconfitta enorme e b) emigrare, per quanto uno sia fortunato, e' triste e sottilmente sei sempre trattato da emigrante.
SE I soldi che paghi di tasse fossero stati usati come per esempio lo sono in Norvegia, con tutte le reserve del caso, allora lo potrei capire, ma in Italia ci vogliono 10 persone non necessariamente oneste per fare il lavoro di una.
Tra un po' sara' piu' facile espatriare coattamente quei Quattro ladri che il resto della popolazione.
Ripeto quello che faccio da qui lo potrei fare in Italia tranquillamente ma di essere trattato da ladro evasore a prescindere mi fa' infuriare, quindi, visto che ancora un briciolo di liberta' la si puo' trovare, ho scelto. purtroppo, il minore dei mali.

quoto BKRider dall'a prima all'ultima parola!

freedreamer11
20-09-2013, 14:19
Ma io infatti ho fatto una premessa: a parità di tassazione.
Io lo so benissimo che la politica ha le sue colpe (eccome!) ma so anche che per troppi anni agli imprenditori un certo sistema è andato bene (non a tutti, è ovvio, ma non sono nato propriamente ieri).
Inoltre non sto parlando di chi ha 10/20 operai, che si smazza quanto e più di loro, sto parlando di grandi aziende che succhiano risorse per poi, quando esaurite, delocalizzare.
Ho fatto l'esempio della Fiat (che prima ha fatto i soldi grazie alle condizioni pessime delle manovalanze emigrate dal sud Italia, poi sfruttando la cassa integrazione ed adesso chiudendo in Italia gli stabilimenti.... ed i signori Agnelli in politica ci sono stati, eccome!) come di altre grandi realtà.
Purtroppo in Italia spesso scegliamo la via più comoda che ci da nell'immediato la ricchezza senza pensare all'impoverimento futuro, posso aver sbagliato io nel passato come altri, penso solo che ora sarebbe giunto il momento di smetterla di cercare vie furbe ed iniziare una vera disobbedienza civile.
La colpa non può sempre e solo essere degli altri, un po' ne avremo anche noi, no?
In questo periodo storico ci è data la possibilità di scegliere, ad ognuno la sua parte.

Paolo1973
20-09-2013, 14:21
Stima ed ammirazione per 3alista.

3alista
20-09-2013, 14:34
Free quindi ci capiamo un po' di piu' di quell che credevo.
La colpa e' nostra e solo nostra perche' dovremmo impegnarci di persona se non ci sta bene ma io dovevo scegliere se produrre (un servizio) o se cercare di amministrare.

In Unione sovietica ci fu' uno studioso che facendo ricerca sulla burocrazia, ha stabilito che ad un certo punto prende il sopravvento e non e' piu' possibile riprendere il controllo dell'organizzazione...

Soluzione e' una rivoluzione radicale ma ci vogliono le palle, le palle di fare qualcosa di illegal perche' per farlo in maniera legale ci vogliono 3 vite e a me nessuno paga il conto all'esselunga
Quindi si sono un vigliacco ed egoista (e non e' sarcasmo) e ho pensato solo a me... e alle altre 203 persone che con me lottano ogni giorno .

RedBrik
20-09-2013, 14:43
Loro Piana HA dovuto vendere !!!!!!

perchè? Che problemi aveva?

drop
20-09-2013, 15:06
perchè? Che problemi aveva?

I soliti che possono avere tutti.

RedBrik
20-09-2013, 15:10
che sarebbero?

I giornali davano gli ultimi due anni in chiusura con un margine (pre-imposte) pari al 20% del fatturato.

matteo10
20-09-2013, 15:12
...sto parlando di grandi aziende che succhiano risorse per poi, quando esaurite, delocalizzare.
Ho fatto l'esempio della Fiat ...
Prima dici il 90% degli imprenditori.
Poi le grande aziende tipo FIAT.

Penso tu debba metterti d'accordo e generalizzare il meno possibile.
Di solito ci si piglia. :)

Viggen
20-09-2013, 16:03
E' solo grazie al fatto che ho delocalizzato una parte della produzione anni fa, che riesco a tenere aperto qui in Italia. Guardando i conti una persona intelligente avrebbe già spostato baracca e burattini...
Purtroppo sono affezionato al mio paese e ai miei operai e tengo duro.
Qualche tempo fa è stata fatta una simulazione spostando virtualmente alcune sane aziende tedesche nel nostro paese: il 70% avrebbe fallito entro 2 anni...
Questo spiega tutto.
Finché non danno un bel taglio al cuneo fiscale dando un po' di ossigeno a famiglie ed aziende continueremo in questo declino...

RedBrik
20-09-2013, 16:05
Purtroppo sono affezionato al mio paese e ai miei operai e tengo duro.


direi, invece che purtroppo, per fortuna!

Complimenti e in bocca al lupo per il futuro.

3alista
20-09-2013, 16:35
Viggen , infatti probabilmente sono riuscito a mettere in piedi qualcosa probabilmente perche' non sono in Italia, altrimenti non ci sarei riuscito...

Ha un che di eroico misto al masochistico fare impresa in Italia...

rudeby
20-09-2013, 18:48
restero' fedele a Nolan

Zio Erwin
20-09-2013, 20:32
Il costo di produzione di un casco in fibra di gamma alta è meno di 50 euro....
In plasticaccia meno di 20.....
I prezzi di mercato li conoscete......
Se dicono che non guadagnano o raccontano balle oppure non son capaci.
Un fondo cinese compra un brand per produrre in Italia.....?
Certo, e il proprietario del fondo è Bruce Lee.....
Ma che vadano affan......tastico......

Lu.K
20-09-2013, 21:53
ma se è così facile e...certo, strano che non siano tutti imprenditori e ricchi..... :confused: