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Fragolino
11-04-2013, 11:33
ciao a tutti !
A breve dovrei partire per il Marocco ed avrei bisogno dei vostri consigli.
Questo è l'itinerario di massima:

1) Tangeri / Chefchaouen km 120 circa
arrivo TEORICO h. 13
i km li ho pensati conoscendo i ritardi di GNV e le pratiche doganali

2) Chefchaouen / Fes km 200 circa
mattino trasferimento e pomeriggio visita Fes
per il trasferimento quando si arriva a Ouezzane è meglio la N13 o la "secondaria" R408 che passa da Moulay Boulhta ?

3) Fes / "zona" tra Midelt e Er Rachibia km 300 circa
oppure conviene fare una tirata unica Fes / Merzouga (km 470) e passare una giornata intera a Merzouga ?

4) "zona" tra Midelt e Er Rachibia / Merzouga km 150/200 circa
mattino o parte di esso trasferimento poi vista Merzouga & dune erg chebbi con quad (??)
ne vale la pena ?
avete dei contatti ?

5) Merzouga / Ouarzazate km 350/400 km
giornata intera trasferimento con visita gole Todra - Dades
ho visto con Google maps che le due gole sono collegate da una strada (R703 e R704)...secondo voi è possibile salire dalle gole del Todra e scendere da quelle del Dades o bisogna fare a/r ad ogni gola ?

6) Ouarzazate / Marrakesh km 200
mattino trasferimento con visite villaggi più strada Tizi'n'Tika) e pomeriggio visita Marrakesh

7) Marrakesh / Essaouira km 180 o 480
avrei pensato di non andare direttamente ma di passare per strada Tizi'n'Test --> Agadir ... secondo voi è fattibile in giornata ?

8) Essaouira / Rabat (???)

9) Rabat (???) / Tangeri

Qualsiasi suggerimento, consiglio o informazione è ben accetta.
Grazie a tutti anticipatamente e .. se qualcuno si volesse aggregare ... :D

mattia
11-04-2013, 11:43
Ciao Fragolino...sto già pregustando le tue foto di quando tornerai, quindi muoviti! :eek::lol:

L'unico cosa che ti posso dire è per la tratta Marrakech-Essaouira (molto bella, ti consiglio una sosta pranzo al porto. Ci sono dei banchetti dove ti cucinato il pesce appena pescato :-p): se fai la strada diretta ovviamente in giornata è fattibilissima, volendo c'è anche un pezzo di autostrada a pagamento nuovissima, ma te la sconsiglio. E' barbosa qui come lì. :(
Il tragitto diretto non è niente di particolare, passi in mezzo ai villaggi, tutto pianeggiante, devi solo stare attento, come al solito, agli attraversamenti improvvisi di animali, umani e inversioni di marcia di automoblisiti della domenica. :lol:

Dimenticavo: se ti serve un punto d'appoggio a Marrakech, questo è il riad della mia amica spagnola:

http://www.riadbelleepoque.com/

Buon viaggio! :eek:

Fragolino
11-04-2013, 13:16
grazie per il complimento sulle foto...farò del mio meglio !!!
pensa che le foto degli ultimi 10 mesi (vacanze di quest'estate a parte) sono andate perse o meglio in 5 minuti 5 mi hanno sfondato il vetro della macchina dentro un cancello privato e mi hanno rubato la borsa con dentro il pc...ovviamente era "un po'" che non le salvavo su hd .. :mad:

anyway ... grazie per i consigli e a presto !!!

mattia
11-04-2013, 14:08
Nooo...!!! :(:mad:
Le tue foto sono più preziose di un diamante! Ma non è possibile! :(

cecco75
11-04-2013, 16:52
Ciao...
riguardo al tuo punto 5, cioè alla possibilità di fare il passo a 2.800 m che collega le gole del dades e del todra.....la risposta è sì, si può fare, ma è impegnativo. L'ho fatto l'anno scorso a maggio. ma scarico di bagabli, lasciati apposta in albergo.
Io non sono un fulmine sullo sterrato, ma in alcuni tratti fai anche il letto di un fiume.....in una bella ciottolaia.
Se lo prendi dalle gole del Todra le indicazioni le trovi abbastanza bene....ma se (come me) lo prendi dal dades è difficile trovare la pista. Ce ne sono tante e a me mi ci è voluta almeno un'ora...comunque se ti piace l'off è bello, ed il panorama dal passo e l'atmosfera che c'è, merita il viaggio.

by

rombodituono
11-04-2013, 17:16
Fragolino noi all'arrivo a Tangeri ci siamo liberati dal porto alle 18 passate
Considera che quando esci dalla nave hai almeno un paio d'ore da perdere per la dogana, cambiare soldi, fare assicurazione ecc...
Infatti non siamo arrivati a Chefchauen ma a Tetouan (e con il buio). Il giorno dopo comunque siamo arrivati con comodo a Fes pur prendendo la lunga strada del Rif (e facendo sosta a Chefchauen per un tè)

Fragolino
11-04-2013, 17:40
grazie Cecco,
noi saremo con bagagli e sullo sterrato non è che sia proprio a mio agio quindi ...

Fragolino
11-04-2013, 17:46
grazie Rombodituono !!

Fagòt
11-04-2013, 18:46
Quest'anno c'è stata un bel po' di neve ai primi di marzo sull'Atlante..... ora sarà fango.

http://www.quellidellelica.com/vbforum/showpost.php?p=7313830&postcount=13

chribu
11-04-2013, 19:55
ciao, io dal 28.04 al 05.05 faccio un giro simile.. ma in fuoristrada (per mancanza di tempo sufficiente ad andarci in moto dall'italia)..se ci fosse l'occasione... ciao!

Fragolino
12-04-2013, 09:09
Fagòt ... i miei complimenti !

Messaggio ricevuto
grazie

Fragolino
12-04-2013, 09:10
ciao Chribu,
se vuoi mandami tuo cell in MP.
Se ci fosse l'occasione ...

Grazie,
Giancarlo

Husky
12-04-2013, 18:21
ho visto con Google maps che le due gole sono collegate da una strada (R703 e R704)...secondo voi è possibile salire dalle gole del Todra e scendere da quelle del Dades o bisogna fare a/r ad ogni gola ?


Se non ricordo male bisogna fare a/r, l'unica alternativa è lo sterrato indicato da cecco75.
Buon viaggio.

rombodituono
12-04-2013, 18:24
Considera che il bello delle gole del Todra è la parte sud, quella vicina a Tinerhir. Passato il pezzo dove ci sono le pareti di roccia + alte andando più su non c'è niente di interessante da vedere.
Diverso invece il Dades, li è bello spingersi anche più su dei famigerati tornanti

Motomac
13-04-2013, 18:25
Un giro intorno all'erg di Merzouga (fatto in jeep) e magari un giro in cammello al tramonto in mezzo all'erg secondo me merita (fatto lo scorso anno).
Se ti può essere utile ti do l'indirizzo dell' hotel, noi ci siamo trovati bene, parlano anche italiano.

Maison Merzouga Guest House
Indirizzo: Village Hassi Labied ,Merzouga ,Errachidia
Merzouga , 52202

tomb
14-04-2013, 21:23
me lo segno anche io,visto che in agosto ci scendo..;)

tomb
14-04-2013, 21:24
ma meglio gnv o grimaldi per il marocco,con gnv sono sceso in tunisia...

GSWAY
14-04-2013, 21:32
GNV viaggia bene, ma è comunque lunga e tediosa, spesso in ritardo all'arrivo.
Se riesci a scendere al sud, da Tantan comincia il vero deserto ed è davvero una magnifica scelta, magari per un pò di km.

tomb
14-04-2013, 22:01
GNV viaggia bene, ma è comunque lunga e tediosa, spesso in ritardo all'arrivo.
Se riesci a scendere al sud, da Tantan comincia il vero deserto ed è davvero una magnifica scelta, magari per un pò di km.

ho visto le date,e scendero' con gnv,e risalgo con grimaldi....tantan me lko hanno suggertito,ma per i giorni a disposizione e' troppo a sud,e nel deserto immagino troppo caldo

Fragolino
15-04-2013, 10:27
ri - grazie !!! :)

grazie Rombodituono !!

Fragolino
15-04-2013, 10:30
grazie Motomac !!!

brujodelasalsa
15-04-2013, 15:19
Ciao a Midlet c'è un bel giro alternativo, tutto fuoristrada, che ti porta direttamente in alto....... Fatto una parte nel 2008, non ricordo il nome, ma se vai su una cartIna del luogo la trovi:)

brujodelasalsa
15-04-2013, 15:21
Essaouira, carina ma niente di che, troppo occidentale. Progettata da un Francese credo. Ma di Marocco stop.

brujodelasalsa
15-04-2013, 15:24
Ma. 2907 mt....... me li ricordo bene...... un mazzo.

brujodelasalsa
15-04-2013, 15:27
Desert storm: Merzouga-Tinerhrir (202km).
A questo punto viviamo 30km di strada emozionante, incredibile, esaltante, mistica: la tempesta infuria, folate di sabbia attraversano la strada asfaltata, il cielo, l’orizzonte, la terra e la strada, tutto è color ocra.
La moto è inclinata, per rimanere in piedi.
I gradi Celsius sono quarantasette: si conferma che il vento riscalda e non rinfresca.
Quando, giunti a Rissani, tutto si calma, ci dispiace un po’…poveri illusi.
Dopo Erfoud ricomincia il vento e la situazione è sempre più preoccupante. Ogni tanto, nelle oasi, il vento cala e dio solo sa se adesso non abbiamo ben chiaro il significato di oasi.
Appena fuori, però, ricomincia la bufera di sabbia.
Bruco confesserà di aver avuto molta paura e che è andato avanti grazie alla nostra determinazione. Lui ci vedeva meno di tutti, con il suo casco inadatto.
Nessuno vede molto, in realtà, e quel poco che si vede è color ocra.
La sabbia, in un tratto, invade a dune la sede stradale.
Alla fine ne usciamo incolumi e provati. Quanto sarà durato?
Chissà se le moto hanno aspirato sabbia oppure no.
Arriviamo a Tinerhir.
Scegliamo un hotel economico, ma carino.
Incontriamo due svizzeri che con un 4x4 si stanno girando l’Atlante.
Ci informano che la M’merir-Tamtatouche è molto difficoltosa.
Poco male, avevamo in programma di fare la via più lunga, passando da Agoudal e dal famoso passo a 2907m.
Come Tex Willer e i suoi pard dopo una cavalcata in Arizona, sentiamo la necessità di una birra gelata.
Chiediamo in paese e alla fine ci conducono in un bar seminterrato e semiclandestino.
Lì incontriamo Mumu (spero si scriva così), dalla vita piuttosto movimentata: ha girato mezzo mondo e alla fine si è sposato con una giapponese. Ha anche una figlia di sette anni. È simpatico e socievole. Parla un inglese perfetto. È tornato a Tinherir per le ferie.
L’indomani ci aspetta il mitico tappone dolomitico: uno Stelvio più un Gavia prima che li asfaltassero.
Faremo la pista “de Gorges à Gorges”.
Risaliremo le Gole del Todra fino a Tamtatouche, quindi ad Ait-Hani prenderemo la pista per Agoudal e da lì scenderemo fino alle gole del Dades. Infine, ritorneremo a Tinerhir.
Sono duecentosettanta chilometri di pura goduria mototuristica. Un centinaio sono sterrati.
“De Gorges à Gorges”, tappone di montagna (270km)
È mattina. Smontiamo e controlliamo i filtri dell’aria, per scrupolo, ma è tutto a posto. La sabbia non è entrata. I Bmwisti ci mettono 10 minuti, io mezz’ora, dovendo togliere una ventina di viti…ma non era una moto racing da deserto, la mia?
Per il tappone di oggi, mi porto tutti gli attrezzi e i ricambi che ho, più una decina di litri di benzina nelle taniche.
Gli altri viaggiano scarichi.
Partiamo, finalmente, per le gole del Todra.
Andiamo ad andatura molto flemmatica per goderci lo spettacolo meraviglioso del fiume che si insinua tra le pareti di roccia.
Scattiamo qualche foto.
Il fiume è piuttosto in secca, probabilmente non troveremo guadi sulla pista.
Arriviamo ad Ait-Hani e ci fermiamo per un sigaretta, prima di affrontare la pista.
Carmine deve stringere una vite del serbatoio, che si era allentata.
Partiamo…faccio strada.
Sono emozionato ed intimorito, ma la pista non è per niente tecnica. È godibile fino in fondo.
In un paio di punti, attraversando un villaggio, come sempre il tamarro che è in me cerca di infiammare la platea di bambini, sgasando oppure prendendo i dossi in velocità per “alzare il quarto didietro”, come si esprime Carmine, che per modi di dire coloriti non è secondo a nessuno.
Carmine, appunto, mi segua abbastanza facilmente, gli altri si attardano un po’.
Ma va bene lo stesso.
I paesaggi sono mozzafiato e quando si va in cresta o su un pendio, guardare di sotto emoziona (e mette apprensione).
La strada è facile, ma una scivolata banale dalla parte a valle della strada implicherebbe la fine (di tutto, intendo).
In certi tratti, la pista è davvero scorrevolissima e si può aprire il gas senza timore di finire di sotto.
Per qualche decina di chilometri si viaggia così, godendo di tutto: rettilinei, tornanti, paesaggio.
Ci tocca anche un “guado”: una pozzanghera o poco più, ma in questi casi le dimensioni non contano.
Incontriamo qualche gregge e qualche pastore a cavallo.
Arriviamo ad Agoudal e veniamo assaliti da una nuvola di bambini vocianti e da un paio di adulti.
Il paese, il più alto del Marocco, è molto povero. I bambini sono vestiti di stracci. Uno di loro sottrae dalla borsa di Bruco lo scotch americano. Sono abituati a vedere occidentali che con i mezzi più svariati salgono per di qua.
Andiamo a visitare la casbah, in moto, su stradine impervie anziché no.
L’ha fatta costruire un tirapiedi dei francesi, ci spiegano.
I bimbi ci tastano dappertutto e ci corrono attorno. Il rischio di investirne uno o di cadere è elevato.
Do una sgasata con la moto e il rombo di tuono degli scarichi aperti li mette in fuga.
Usciamo con qualche difficoltà da Agoudal.
Una folata di vento impressionante coglie alla sprovvista Bruco, che cade.
Niente danni all’uomo o alla moto, si è svitato solo lo specchietto.
Andavamo molto piano, eravamo appena ripartiti.
Bruco è un po’ smarrito, la caduta l’ha segnato. In realtà è solo la disabitudine al fuoristrada e alle sue cadute, spesso banali, che gli mette apprensione.
Un veterano di ruzzoloni ci fa il callo, a queste cose. Ricordo, però, che, le prime volte, risalire in moto era traumatico. E qui siamo in montagna, in Marocco, in mezzo al nulla.
In paese mi sono informato sul tratto rimanente di pista: mi si dice che è più tosto di quello che abbiamo appena fatto.
Conservo per me l’informazione…non voglio agitare Easy e Bruco.
Mentre stiamo aggiustando lo specchietto, ci sorpassa un camion.
Pensa che strano, un camion su per queste strade!
Si riparte e nel primo tratto la pista è sì più difficile che prima, ma di poco o nulla.
Procediamo così, finché non ritroviamo il nostro camion. Sorpassarlo sulla strada è impossibile, tanto più per me, con le borse laterali che ingombrano come una Smart.
Quand’ecco…accanto alla strada, sulla sinistra, c’è il letto sassoso di un fiume in secca: non ci penso un attimo, apro il gas, mi butto nel fiume, sorpasso il camion e rientro sulla strada. Un momento esaltante. Gioia pura. Libertà addirittura. Con un colpo d’occhio avevo valutato la situazione perfettamente, dove scendere nel fiume e dove risalire. Incredibile…aver valutato la situazione, intendo.
Carmine mi segue.
Dopo qualche chilometro ci fermiamo ai piedi di una salita.
Due muli, in fila indiana, ne stanno scendendo, carichi di fascine.
Vista da sotto fa piuttosto impressione.
Forse è il colore violaceo della roccia ad accrescere i timori.
Il viola non è per nulla riposante per l’occhio, anzi eccita ed in più porta male, in certe situazioni.
Se i due muli vanno in fila indiana, non dev’essere molto larga.
A lato ci sono un dirupo di una ventina di metri e una valletta, entrambi ghiaiosi e viola.
Cadere di sotto sarebbe un problema di soluzione complessa.
Aspettiamo che i muli scendano.
Uno dei due, con le fascine, picchia dentro a Carmine e quasi lo fa cadere: gli graffia lo specchietto.
Okkei.
Partiamo e andiamo a vedere.
Il passaggio, prima di scollinare, è tecnico (ci sono un po’ di sassi sporgenti), ma non difficile. Basta non guardare in giù. La strada è strettina.
Easy si ferma, ma poi riparte a spinta e ce la fa. Bruco, ancora scioccato dalla caduta, si pianta e non vuole salire. Carmine sale sulla sua moto e gliela porta di là. Il più è fatto.
Arriva, come è ovvio, il camion.
Strombazza alla grande. Vuole passare. Noi siamo ancora lì che armeggiamo con le moto.
Che coraggio transitare di lì con un camion. Passa filo filo alla montagna. Il suo passaggio ridimensiona un po’ il nostro.
Non ci possiamo far sorpassare, altrimenti è la fine: un tappo che procede a 10km/h per chissà quanto tempo.
Si riparte, si attraversa un paio di volte il fiume in secca e ci si ferma.
Easy sta arrivando e sembra in grande difficoltà, floscio sul manubrio e passivo sulla sella. È stravolto dalla fatica. Ha guidato tutto il giorno la moto di forza, anziché dare gas e fare in modo di superare gli ostacoli di slancio. È alle prime esperienze di fuoristrada, se impara qui non avrà problemi altrove.
Si decide di proseguire ad ogni costo, per non farci raggiungere dal maledetto camion.
E si va.
Decido di stare dietro a tutti, ad Easy in particolare…ma dove c’è un po’ di sasso smosso va pianissimo e ondeggia da paura.
Piccolo inciso: la parte pulita della pista è sempre quella a valle, i sassi smossi franano e si accumulano verso la parete. Occorre scegliere se viaggiare sul ciglio del dirupo o faticare sui sassi smossi.
Di norma, tutti e quattro scegliamo di faticare sui sassi smossi.
Sto pensando che se Easy si pianta in salita per qualche motivo, io mi devo fermare all’improvviso e quasi sicuramente ciò vuol dire cadere. La moto è pesante e io non tocco bene per terra.
Decido di sorpassarlo a sinistra, dal lato del dirupo.
Sono attimi di tensione, ma oggi va tutto a meraviglia. Aspettare un po’ e distanziarmi in coda non mi passa neanche per l’anticamera del cervello: non mi viene in mente, tutto qui.
Scolliniamo di nuovo e cominciamo ad intravedere, laggiù, l’inizio della gole del Dades.
La discesa è molto lunga, lenta e piena di tornanti.
Le rocce tutt’intorno a volte sono rosse, a volte verdi addirittura.
Si procede con calma e con qualche pausa per rifiatare, bere acqua e fumare una sigaretta.
In una curva cieca, sbatto all’interno, su un masso in mezzo alla strada, con la tanica di sinistra. Si piega un po’ il telaietto di alluminio, ma niente danni. Non mi fermo nemmeno.
A fondo valle, pausa.
Io e Bruco stiamo aspettando Easy e Carmine che lo sta scortando. Bruco, per fortuna, ha ripreso coraggio. Se non fosse caduto, la mulattiera l’avrebbe fatta in sella alla sua moto.
Durante l’attesa, una folata di vento mi ribalta la moto…non sono riuscito a tenerla dritta e a contrastare la pressione dell’aria.
Poco male. Niente danni…il telaietto portataniche di destra, quello riuscito meglio, si storce appena appena.
I prossimi trenta chilometri sono su una strada battuta, molto liscia…non ci sono strapiombi e ci sono poche case. Dopo chilometri infiniti di prima-seconda-prima, è l’ora di aprire il gas e non mi faccio scrupoli. Che gioia, come essere alla Dakar dei poveretti. La strada è facile non c’è pericolo che qualcuno cada.
Arriva la fine dello sterrato ed inizia l’asfalto.
Da un lato è un sollievo, la stanchezza c’è e si fa sentire.
Dall’altro muore qualcosa dentro.
Fino a dieci metri prima, sembrava naturale attraversare villaggi di pastori e salutare i bambini; sembrava naturale procedere con attenzione per evitare i pericoli, concedersi qualche derapata e qualche sgasata.
Godere, soprattutto, dell’immensità dell’Atlante.
Viaggiare nell’aria.
Adesso siamo tornati sulla terra.
Per fortuna solo fino ad un certo punto, perché le gole del Dades sono qualcosa di veramente unico ed incredibile, tanto da far impallidire quelle del Todra, pur fantastiche.
Le gole del Todra sono più a portata di mano, più familiari, ci passi in mezzo.
Le gole del Dades, per la maggior parte, le vedi dall’alto e sono davvero impressionanti le crepe ripidissime che fendono i monti.
A Boulmane Dades finisce la parte vera della giornata.
Cinquanta chilometri di rettilinei ci riconducono a Tinerhir.
È stata la giornata clou del viaggio.
Memorabile.
Siamo tutti fieri di quello che abbiamo fatto.
E ci è andato tutto bene.
Non ci sarà un’altra giornata così.
A Tinerhir, solita birra nel locale malfamato…Mumu non c’è, peccato.

Fragolino
16-04-2013, 09:36
grazie Brujodelasalsa !!

sergio escape
01-05-2013, 20:20
ho approfittato anch'io delle info. Andro in marocco dal 7 Maggio e l'itinerario di massima sarà: Tangeri,Fes,Merzouga;Ouarzazate;Taroudant,Sidi Ifni,Tarfaya, rientro lungo la costa atlantica passando prima da Marrakesch....

Dal marocco posterò le info che magari potranno tornare utili....

Lamps