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Vecchio 01-06-2019, 00:30   #1
EnricoSL900
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Registrato dal: 17 Mar 2009
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predefinito Il mio K

Questa è la MIA moto.
Alla fine della scorsa estate la volevo cambiare. Ero impazzito per la Superduke GT, e solo non aver trovato al volo l'occasione giusta mi ha impedito di fare il colpo di testa.
Ho avuto il giusto tempo per ragionare, per mettere a fuoco che quella non era la moto per me. Troppi i punti a sfavore rispetto al K1300S, dalla minore abitabilità per la passeggera alla scomodità di rinunciare al cardano per la catena, dai consumi più elevati alla minore protezione aerodinamica. Per finire con una estetica come minimo "personale", da paragonare alla eleganza ormai senza tempo della mia BMW, ancora bellissima a quindici anni dalla sua prima apparizione.
A quel punto ne volevo un'altra, da affiancare, per il puro piacere di provare qualcosa di nuovo. Molti sanno che sono andato davvero a un passo e anche meno dal mettere in garage una Benelli Tornado RS, e ancora non ho del tutto accantonato l'idea. Però quattro moto sono davvero troppe... immorali, direi.

La soluzione la ho trovata negli annunci di subito.it: una coppia di sospensioni Ohlins da montare sul mio vecchio K1300 da 63000 chilometri. Ci ho pensato un bel po': l'annuncio è rimasto online forse per due mesi, e alla fine ho chiamato il venditore. Presi a prezzo di saldo, fra revisione e montaggio ho comunque speso una certa cifra, per cui mi aspettavo parecchio... ma non sapevo cosa. Ed è proprio questa la molla: l'adrenalina di andare a ritirare la tua vecchia moto dal meccanico con lo stesso stato d'animo che avresti se dovessi salire in sella all'ultimo modello appena presentato. Solo che a me l'ultimo modello appena presentato mi fa cagare, di qualsiasi marca sia.
Visto che c'ero, ho fatto montare anche la pompa radiale Brembo che avevo in garage, inutilizzata, da dieci anni... giusto per dare un tocco supplementare di nuovo. Avrei voluto montare anche due pinze Triple Bridge di derivazione Ducati 999, ma non si poteva fare in totale sicurezza se non intervenendo in modo irreversibile, e ho rinunciato.

Ieri mattina sono andato a ritirare la mia "nuova" moto, con la curiosità di un bambino davanti al giocattolo nuovo. Pochi chilometri fino al posto di lavoro, e pochi altri la sera fino a casa: la prima cosa che ho notato è che la moto era più comoda. Le Ohlins mi sono sembrate, al volo, un po' più morbide delle originali ESA in taratura Comfort... ma forse non è tanto la morbidezza, quanto il modo in cui copiano le sconnessioni dell'asfalto, a fare la differenza.
Altra cosa di cui mi sono accorto subito, alla prima rotonda, è l'aumentata velocità di inserimento in curva, abbinata a una sensazione di maggior sicurezza in appoggio.
Tornando a casa, mi sono divertito a prendere apposta ogni buca che vedevo sulla strada, per capire la risposta delle sospensioni. E ogni volta mi sono reso conto che rispetto alle originali le cose andavano discretamente meglio.

Stamattina non lavoravo: era la giusta occasione per un test sulla pist... no, sulla strada (STRA-DA, STRA-DA ) che meglio conosco: la Chiantigiana.
Che dire?
La sensazione che più rimane è di estrema soddisfazione. Non è quell'entusiasmo di quando provi qualcosa di nuovo e ti sembra la cosa più fica dell'universo, no, ma è qualcosa di ancora più appagante.
Hai la consapevolezza che la moto è rimasta lei, ma che le Ohlins le diano quel "di più" che ne esalta all'ennesima potenza i pregi, e ne smorza parecchio i limiti. Scende in piega più rapida, ma soprattutto con una maggiore naturalezza: chiede uno sforzo psicofisico più limitato per buttarsi giù, e una volta che ha trovato l'inclinazione giusta, la mantiene con una sicurezza ancora maggiore rispetto a prima. Ho provato a metterle in crisi con una bella manata di gas a moto in piega, e se prima in quella condizione il dietro pompava vistosamente, stamattina ho sentito quasi solo il borbottio del controllo di trazione: segno che il motore mette a terra i cavalli in modo più efficace, e se qualcosa va appena in crisi, quella casomai è la gomma. Il mono posteriore ha dato qualche lieve pompata, ma la frenatura idraulica dell'Ohlins non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella dell'originale, e qualsiasi cazzata fatta col gas viene "rattoppata" nel miglior modo possibile.
Ho notato in parecchie occasioni velocità di percorrenza curva superiori a prima e in maggior sicurezza, fino all'estremo caso di un tornantino a sinistra in discesa in cui mi sono trovato senza grosso impegno col ginocchio a terra e il gas in mano, con la netta sensazione che la gomma posteriore stesse lavorando in perfetta tranquillità proprio in quel preciso punto che identifichi come il suo limite: limite che però sai benissimo che non stai superando.
Notevole anche il miglioramento nei cambi di direzione: la moto si rialza dalla piega richiedendo meno sforzo, e con molta più naturalezza passa alla curva successiva, a qualsiasi andatura.
Arrivato a Castellina in Chianti, mi sono fatto il ritorno a passo più tranquillo: svelto, ma rilassato. Marce alte, scarso uso dei freni... e trottare sciolti: se possibile, in questo frangente le Ohlins regalano ancora più soddisfazioni. Puoi guidare rilassato ma svelto, con una goduria che mai immagineresti su una moto così grossa e pesante, e che soprattutto è parente vicina di quella che avevi avuto fino al giorno prima con la stessa moto, ma molto più intensa.

Piccola nota a margine per la pompa radiale. Meglio, molto meglio, a livello di prontezza nella risposta, ma resta il problema che se vuoi frenare forte... devi strizzare forte. Un po' meno, ma ancora forte.
La risposta che vorrei io, e a cui ero abituato ai tempi del 900SS, con cui frenavo usando solo l'indice, è lontana. Ci vorrebbero le pinze del 999, che ho in garage, ma per fare la modifica in sicurezza bisogna riforare la forcella. No, mi faccio bastare quel che ho...

Piccola considerazione finale. Ho fatto questo lavoro, spendendo anche diversi soldini, una volta raggiunta la consapevolezza che questa è la MIA moto, e che non ce n'è una che mi possa appagare maggiormente.
C'è chi si sente felice cambiando moto ogni anno: io non me lo potrei permettere, ma è vero anche che non sarebbe la mia dimensione dell'andare in moto. Sto piano piano cambiando modo di guidare, dopo quasi 150000 chilometri FORSE ho capito come va guidata questa moto per tirarne fuori davvero il massimo, e allora... perché ricominciare da capo? E con che cosa, alla fine?
Con niente: me la tengo stretta, questa moto, e mi sa che fra un bel po' di chilometri l'unica cosa da fare sarà cercarne una terza. Alla faccia di chi dice che è lunga, pesante, e che non gira...










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Uomo barbuto dalle moto rosse (cit.)
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