insomma che dire, in effetti era la prima volta che salivo sul catafalc ... sull'ADV e siccome so che se ne è parlato poco, volevo farvi un breve report.
Appena salito, come prima cosa, impreco perchè malgrado sia alto 182 e portassi gli stivali da moto toccavo terra solo con le punte (scoprirò solo molto dopo che la sella era appena appoggiata e non agganciata, alimortà della concessionaria)
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Metto in moto il mitico bitorzoluto e le plasticone gialle del mega serbatoio pronto per la Roma, Dakar, Parioli, iniziano a sballottolarmi davanti allegramente.
Intravedo circa due chilometri più avanti un cupolo verticale tipo Burgmann che mi infonde subito un senso di protezione e al contempo grinta. Ad averci una racchetta da ping pong ed una pallina ci vorrei giocare a muro sul serbatorio.
Bando alle esitazioni, assumendo la tipica posizione da benedizione Urbi et Orbi facilitata dall'affascinante manubrio tubolare sapientemente contorto, forte dei paramani che mi proteggevano i guanti dal tiepido sole primaverile, forzando appena i possenti muscoli addominali la raddrizzo in tutta la sua imperiosità e mi pare di sentire già la sabbia scorrere sotto le ruote.
Metto la prima ... e non succede niente ... eppure dovrebbero averla messa li come nelle altre moto ... Niente, però poi capisco che questa è una moto da veri uomini e quindi do un pestone al pedale. Il clonk è inesistente, altro che quel rottame della K che ti fa un salto avanti, però ora l'indicatore mostra fieramente un 1. Bene, abbiamo ingranato, si parte ...
Rattattattattam ... rattattattattam ... ritorno indietro col cuore di trentanni ed ho la sensazione di essere sulla Fiat Cinquecento L di mamma, giusto con uno scarico un po' più sportivo ... una cosa
così per intenderci, e questo mi fa sentire veramente amato da mamma BMW e signore della strada.
Su strada, non c’è dubbio, sono emozioni forti, soprattutto nel traffico, suo secondo terreno d’elezione. Provi la schiena del motore in terza e l'anteriore ti trasmette quel brivido ... cioè quelle vibrazioni che solo un vero avventuriero, grezzo, con le mani sporche d'olio e fango sa veramente apprezzare. Alcuni dicono che il rumore ricordi vagamente quello di un tosaerba, ma io non ci ho mai creduto, e infatti non mi sbagliavo. In rettilino va in posizione panoramica, fiera come un Bus londinese, di cui peraltro condivide la stabilità sopra i centoquaranta.
Per un attimo ti senti prendere il cuore da tanta possenza e provi a tirare sopra i 5000, aspettandoti che quel benedetto tartagliare finisca ed esca finalmente l’urlo, quello che ti fa dire "sono su una moto, cazzo" e invece niente. Perché lei non scende a compromessi, lei è fatta per viaggiare, affidabile e sicura, sulle dune e sulle sterrate, dove l’unico urlo è quello dei moscerini che atterriti scappano per non essere centrati dall’imperioso cupolo, e alla fine fanno una pernacchia, ormai certi di non essere più raggiunti.
Per il resto bella, bella, ancora bella ....
Poi se la comprano una ragione ci sarà