Premessa
L'esigenza di avere un navigatore GPS montato sulla moto è andata crescendo nel tempo, di pari passo con la diffusione di sistemi di navigazione sempre più affidabili e a costo ragionevole.
Le soluzioni commerciali non mancano, a partire da quelle fornite direttamente dalle Case fino ai modelli proposti da ditte più o meno specializzate. Tutte o quasi si caratterizzano per essere particolarmente brutte, poco pratiche e/o molto costose, tantopiù se si considera la tecnologia relativamente semplice che c'è alla base di questi oggetti, che sono in ultima analisi nulla più che delle lastrine di lamiera variamente modellate.
La relativa facilità di ralizzazione ha perciò scatenato la fantasia degli hobbisti, che si sono esibiti in produzioni che in certi casi non hanno nulla da invidiare ai prodotti industriali.
Per restare invece nel campo dell'artigianale-fatto-con-materiale-di-recupero, ecco qui di seguito una proposta su misura per la R1150RT, che ancora mancava. L'ispirazione viene dal modello per RT 1200 by Enzino62 e dal prodotto della Migsel, bello ma assai caro.
Preciso che la staffa è adatta ai navigatori dotati di supporto montato su snodo sferico, come i TomTom, ma può facilmente essere adattata (anche in tempi successivi) a navigatori diversi, sostituendo solo la sferetta.
Le caratteristiche salienti dell'oggetto sono:
- installazione e rimozione semplicissime (2 viti)
- nessuna modifica permanente (utilizza i fori e le viti esistenti)
- quasi invisibile quando il navigatore non è montato, si può lasciare su finché si vuole
- il navigatore è installabile in due posizioni, semplicemente ruotandolo: in alto, direttamente sulla linea visuale, o in basso, con possibilità di abbassare completamente il parabrezza. In ogni caso non interferisce minimamente con gli strumenti
- costruzione e semplicissima con gli attrezzi da hobbista
- costo ridicolo
- possibile utilizzo anche con altri strumenti (telecamera, fotocamera, ecc.) previa costruzione di un attacco sferico cavo.
Materiale occorrente:
- 1/2 metro di piattina di ferro 15x3 mm (l'alluminio anodizzato nero sarebbe più bello, ma non si salda ed è difficile da lavorare)
- 1 sferetta di gomma dura, o plastica, o metallo plastificato del diametro, per TomTom, di 15,8 mm: il diametro è assai critico, in quanto TomTom utilizza una cavità sferica che deve 'abbracciare' con esattezza la testina, e che non è regolabile. Più sotto vedremo come adattare tale diametro. Questo per me è stato il pezzo più difficile da trovare: non ho iniziato la costruzione finché non ho avuto in mano una pallina adatta. Occorre un po' di fantasia per trovarne una. A titolo di esempio, ecco alcune possibili candidate: pallina da pallottoliere (ammesso che ne esistano ancora, ormai i bambini vanno tutti di Ipad), maniglietta di zama con pomolo sferico (ce ne sono da 15 mm di diametro, molto belle, nei negozi di fai da te, costo 2,50 euro), bacchette per le tende in plastica con terminali sferici (quelli che ho usato io, costo 5 euro circa). Se sono più grandi, potete metterle sul trapano infilandoci una vite e 'tornirle' con una lima; se sono più piccole (ma non troppo) potete verniciarle con più strati di vernice spray fino a fare lo spessore richiesto.
- 1 vite M4 x 10, a testa conica (svasata)
- 1 pezzo di tubicino di metallo, plastica o gomma dura, diametro 5 x 8 e lungo 4 mm o giù di lì, per fare il gambo della sferetta
- stucco metallico, o per plastica
- carta abrasiva
- vernice spray
Attrezzi
- Morsa
- Martello, lima da ferro, pinze, cacciaviti, chiavi a brugola e altra roba che c'è sicuramente nella cassetta dei ferri
- Seghetto da ferro
- Trapano, possibilmente a velocità regolabile, con punte da metallo e mola smeriglio
- Utile un supporto verticale a colonna e uno orizzontale per la mola
- (forse l'unico attrezzo un po' specifico) saldatrice ad arco, sustituibile da un amico gentile disposto a farvi UNA saldatura da 1 cm
Procedura:
1. Prendendo nella morsa la striscia di ferro, tagliamo un pezzo lungo circa 17 cm e un altro lungo circa 2 cm. Nessuna delle misure che fornirò di qui in poi è critica, nel senso che alcuni millimetri in più o in meno non fanno la differenza, anche se nei disegni fornirò delle quote precise. L'unica misura un po' precisa è la distanza fra i fori che si impegnano nelle viti del cruscotto, ma se avremo l'accortezza di fare i fori 'ovali' avreno un sufficiente tolleranza per accogliere le viti senza problemi.
2. Nel pezzo corto, pratichiamo sempre col seghetto, un'incisione profonda 1.5 o 2 mm ad una distanza di circa 7 o 8 mm da un'estremità (iniziamo cioè un taglio sul piatto, senza finirlo): questa servirà a facilitare la piegatura. (Nota: per chi dovesse usare un supporto diverso dalla sferetta, questo pezzo potrà avere misure diverse, più lungo o largo secondo la necessità).
3. Con la lima rifiniamo i punti tagliati, stondandoli e smussandoli finché non ci piacciono. Sul pezzo corto, l'estremità più vicina all'incisione (quella a 7-8 mm) deve essere lasciata dritta e netta, per la successiva saldatura.
4. Pratichiamo un foro nel centro del pezzo più corto, di diametro 4 mm abbondanti, a circa 6 mm dall'estremità che non salderemo, e svasiamolo con una punta da 6. Servirà ad accogliere la testa conica della vite che regge la sferetta.(Nota: per chi dovesse usare un supporto diverso dalla sferetta, i fori potranno essere più di uno, per impedire la rotazione del supporto)
5. Pieghiamo il pezzo corto, lungo l'incisione, a circa 130-140 gradi, servendoci della morsa e delle pinze o di un martello. Attezione a non torcerlo.
6. Segniamo il centro del pezzo lungo e pratichiamo due fori simmetrici, diametro 5 mm abbondanti, distanti fra loro 15,5 cm (cioè ciascuno 7,75 cm dal centro). Volendo, possiamo allargarli lateralmente in modo da formare due asole, che ci faciliteranno l'inserimento delle viti e assorbiranno eventuali piccoli errori di foratura. Le rondelle e le teste delle viti copriranno queste asole.
7. Curviamo il pezzo lungo in modo da adattarlo alla curvatura del cruscotto (freccia circa 6 o 7 mm): prendiamolo da un'estremità nella morsa e, con un martello di legno o gomma, battiamolo leggermente finchè si piega appena, poi spostiamo la presa verso il centro e diamo un altro paio di colpetti e così via finché avremo ottenuto un arco regolare che si adatti perfettamente alla sede sul cruscotto. Proviamo ripetutamente, facendo piccole variazioni, in caso di errore si può raddrizzare e ripetere. Il pezzo dovrà aderire bene al centro del cruscotto, al limite restare un po' discostato ai lati (cioè la curvatura dovrà essere un briciolo più accentuata rispetto al cruscotto) in modo che quando chiuderemo le viti, queste facciano aderire bene il supporto, evitando che vibri.
8. Saldiamo, o facciamo saldare dall'amico, il pezzo corto sul pezzo lungo, fissandolo esattamente al centro e allineandolo bene. Allo scopo, sarà molto utile una di quelle pinze a scatto usate dai carrozzieri, o una piccola morsetta. Lisciamo bene la saldatura con lima, mola e carta abrasiva.
9. Passiamo uno strato sottile di stucco su tutto il pezzo, riempiendo la fessura fra i due pezzi saldati e anche la scanalatura che ha guidato la piegatura del pezzo piccolo. A stucco asciutto rifiniamo con la carta abrasiva finché la superficie apparirà liscia e vellutata al tatto. Ricordiamo la regola d'oro: qualsiasi irregolarità si veda prima della verniciatura, si vedrà anche dopo.
By
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10. Puliamo con cura il pezzo e verniciamolo con una vernice a nostra scelta: il nero opaco va benissimo, ma io ero curioso di vedere come stava e ho usato il plastidip (vernice gommosa). Appendiamolo a due fili inseriti nei due buchi per le viti, così potremo girarlo e non ci saranno zone scoperte.
11. Mentre la vernice asciuga (ma fate conto di darne diverse mani, come al solito) dedichiamoci alla sferetta. Qui non c'è un unico modo di procedere, perché tutto dipende dal materiale che abbiamo in mano. Io avevo una pallina di plastica un po' troppo grossa, quindi ho dovuto prenderla nel mandrino del trapano (non ho un tornio) e ridurla agendo con la lima.
Poi l'ho rifinita con lo stucco per plastica e, quando è stato asciutto, l'ho lisciato con cura in modo da avere una superficie sferica (circa) e uniforme. Se avete una pallina troppo piccola (nei limiti dei 7-8 decimi di mm di diametro, non di più) potete tentare con mani successive di vernice per aumentare il diametro quanto basta a farla aderire alla cavità del supporto. Il diametro nominale, come detto, è 15,8 mm: purtroppo non è una misura facile, nemmeno se la esprimiamo in pollici (il 9/16 di Ram Mount, per esempio, è decisamente troppo piccolo). Lo snodo deve essere scorrevole ma non tanto da muoversi con le vibrazioni. Alla brutta si può interporre della carta o del nastro adesivo fra la pallina e la cavità, funziona lo stesso.
12. La pallina dovrà avere un codolo, un gambo cilindrico che la distanzi di qualche millimetro dalla base su cui andrà avvitata: dopo aver tentato con il gambo di plastica dell'asta da tende, che si è rivelato fragile, io ho agito così: ho forato la sferetta radialmente, diametro 4 mm, e ho incollato nel foro una di quelle boccole di ottone filettate che si usano per avvitarci i reggimensola nei mobili: le trovate al brico, reparto ferramenta mobili. Il filetto interno è M4, nessun problema con le viti. Ho poi usato la vite svasata e un pezzo di tubicino di plastica nera come distanziale. Una volta stretto, è robusto quanto basta.
13. Non resta ora che avvitare la testina sferica sulla base, ormai asciutta. Smontiamo poi il supporto del Tomtom in modo da separare la parte fissa, con la sfera, da quella mobile, con l'incavo. Il mio Start aveva la ventosa, e il supporto mobile era fissato con due viti, che tengono insieme le due mezze cave semisferiche. Non è necessario sacrificare nulla: se vorremo riutilizzare la ventosa sarà sempre possibile. In alternativa, il costo dell'aggeggio originale è circa di 20 euro sul sito di TomTom.
14. La base, con il supporto orientabile, si fissa al cruscotto svitando le due viti Torx poste sopra gli strumenti. Il navigatore si fissa a scatto e si toglie agevolmente.
Come detto sopra, la parte piccola piegata a 130 gradi può essere sostituita con uno o due supportini alternativi, per accogliere tipi diversi di navigatore.
Conclusioni
L'oggetto così costruito è robusto e funzionale, ma non si può definire bello: è grezzo, sembra fatto da un maniscalco (con rispetto...): se avete a disposizione degli strumenti più sofisticati, come mi pare abbia Enzino, potete sicuramente fare di meglio: una lamiera più sottile (1 mm dovrebbe bastare), tagliata al laser in un solo pezzo e magari verniciata a polvere, avrà sicuramente un look più professionale.
Il disegno è in cantiere, seguirà a breve...